
15 Marzo 2023
Lanciato ufficialmente a inizio febbraio insieme ai suoi fratelli, Samsung Galaxy Book3 Pro 360 è l'ultima incarnazione del notebook 2 in 1 dell'azienda coreana nella sua versione dedicata ai professionisti. Rispetto al modello dello scorso anno ci sono alcune novità interessanti, una su tutte è sicuramente il display da 16 pollici, contro i 15,6 del predecessore, con un rapporto di forma di 16:10 e una risoluzione che passa dal fullHD al 3K. Oltre a questo non manca un nuovo processore, aggiornato con le ultime piattaforme Intel, e un disegno leggermente rinnovato specie in alcuni particolari come il touchpad, che è davvero enorme. Ma lasciate che vi racconti in questa recensione come sono andate le ultime due settimane in sua compagnia.
Oggi stravolgo un pochino l'ordine con cui solitamente vi parlo di un notebook perchè, a mio modo di vedere, il software gioca, in questo caso, un ruolo molto importante nel dare all'acquirente un motivo in più per scegliere questo notebook in alternativa a tutti gli altri presenti sul mercato. A partire dal rilancio in chiave consumer della sua serie di notebook, avvenuto nell'ormai lontano 2020, Samsung ha lavorato molto bene dal punto di vista dell'integrazione di software e strumenti che permettano all'utente di avere un valore aggiunto nel caso in cui si sposi il marchio coreano e ci si affidi ad esso, non solo per il notebook, ma anche per smartphone, tablet e cuffiette. Ma anche in senso contrario, se già siete possessori di altri dispositivi Samsung, in questa integrazione potreste trovare un valido motivo per scegliere anche un notebook della stessa azienda.
Ovviamente alla base di tutto c'è come sempre Windows 11, che qui però trova installate sin dalla prima accensione una serie di applicazioni Samsung che consentono in primo luogo di mantenere diversi elementi sincronizzati istantaneamente tra tutti i nostri dispositivi. Samsung Notes e Samsung Gallery sono gli esempi più eclatanti. Effettuando l'accesso al proprio account Samsung su smartphone, tablet e PC vi ritroverete immediatamente sincronizzate tutte le vostre note e le foto della galleria.
Sicuramente interessante anche lo strumento Quick Share, una sorta di Airdrop in salsa Samsung. In questo caso basta essere connessi alla stessa WiFi e avrete la possibilità di inviare file, anche di grosse dimensioni, da un dispositivo all'altro in pochi istanti. Basta selezionare Quick Share nel menu di condivisione e in pochi secondi avrete accesso alla lista dei prodotti a cui è possibile inviare il file. A questo punto è sufficiente un click per avviare il trasferimento. Potete trasferire un solo file alla volta oppure gruppi di più elementi, per quella che è la mia esperienza non sembra esserci un limite numerico o di peso del file.
Molto interessante poi anche la funzione di continuità dello schermo. In sostanza potrete utilizzare la stessa coppia di mouse e tastiera per controllare il vostro notebook e il vostro smartphone o tablet. Muovendovi in direzione del secondo dispositivo vedrete il cursore entrare nello schermo dello stesso. In questo modo potete navigare nei menu, aprire le app e usare lo smarpthone o il tablet esattamente come fareste con il touch. Oltre a questo potete anche trasferire documenti e file con un semplice drag and drop, da e verso lo smarpthone/tablet.
E per chiudere non possiamo non citare anche tutte le funzioni di connessione rapida agli accessori, come ad esempio le cuffiette, oltre alla possibilità di avere accesso veloce alla connessione dati dello smartphone come hotspot. Insomma, devo dire che con questa serie di strumenti Samsung si posiziona probabilmente molto vicino ad Apple per possibilità di interazione e integrazione multi-dispositivo, davvero un bel lavoro.
Bene, il fatto che finalmente qualcosa si stia muovendo in fatto di interazione tra dispositivi differenti anche fuori dalla sfera Apple ci fa sicuramente piacere, ma oltre a questo come se la cava il Book3 Pro 360. Parto con il dire che sin dai primi istanti si ha subito la sensazione di avere a che fare con un notebook premium. La costruzione e l'assemblaggio sono di altissimo livello e, nonostante l'impronta offra dimensioni generose a causa dell'ampio display, siamo comunque di fronte ad una soluzione compatta, specie per quella che è la sua categoria. Lo spessore è infatti inferiore ai 13 mm e il peso è di 1,66 Kg, non male considerando tutto, anzi.
La struttura è realizzata interamente in lega metallica e conferisce al notebook una buona rigidità. Allo stesso modo ho trovato ben ingegnerizzate anche le cerniere che offrono la giusta resistenza alla rotazione permettendo di bloccare lo schermo in modo saldo in praticamente ogni posizione. Le linee sono assolutamente sobrie e la colorazione grigio scuro contribuisce ad aumentare la sensazione di pulizie e armonia del design.
Ho molto apprezzato il fatto che, nonostante lo spessore ridotto, Samsung abbia comunque inserito un buon set di porte a bordo di questo Book3 Pro 360. Sul lato sinistro troviamo infatti due USB-C, entrambe con supporto Thunderbolt e possibilità di essere utilizzate per la ricarica, insieme ad una HDMI in formato standard. Dall'altro lato abbiamo invece una USB-A 3.2, il classico jack audio combo da 3.5 mm e un lettore di schede microSD; sempre molto comodo, anche se avrei sicuramente preferito un lettore in formato SD standard.
Giudizio positivo anche per quello che riguarda la tastiera. I tasti sono di buone dimensioni, la corsa è sufficientemente profonda e il click molto netto e preciso. Insomma, il feedback mi è davvero piaciuto anche se devo segnalare una spaziatura tra i key-cap che è probabilmente un pochino inferiore al solito. Si tratta di un dettaglio che vi porterà ad aver bisogno di qualche giorno in più per abituarvi e digitare in totale scioltezza; nulla di sconvolgente comunque, anche perchè il layout standard aiuta sicuramente a familiarizzare più rapidamente.
C'è la retroilluminazione, ed è sufficientemente potente, e c'è anche il lettore di impronte per lo sblocco sicuro del sistema. Si trova posizionato in corrispondenza del tasto accensione ed è sempre rapido e preciso nel suo compito.
E infine non posso non parlarvi del touchpad, che è senza dubbio l'elemento più sorprendente tra quelli che si presentano di fronte ai nostri occhi quando apriamo il coperchio del notebook. Le dimensioni sono davvero generose, direi paragonabili a quelle dei touchpad dei Macbook, se non addirittura superiori. Il rivestimento offre un'ottima scorrevolezza e anche la precisione è molto buona, sia per quello che riguarda il riconoscimento dei tocchi singoli che per quelli multipli. Allo stesso modo non ho trovato difficoltà nello sfruttare le gesture di sistema.
Ed eccoci a parlare del display che, come da tradizione Samsung è di assoluta qualità. Nello specifico parliamo di un pannello Dynamic Amoled 2X con una risoluzione di 2880x1800 pixel e un refresh rate che può arrivare fino a 120Hz. Come avrete intuito dalla risoluzione il pannello offre un rapporto d'aspetto di 16:10 che è sicuramente un punto a suo favore quando si parla di produttività. Dall'azienda coreana non mi sarei aspettato nulla di diverso dal un display ottimo ed effettivamente anche per questo notebook non ci si può assolutamente lamentare.
La luminosità non è elevatissima, come per la maggior parte dei pannelli OLED. Il valore massimo registrato con il nostro colorimetro è di poco inferiore ai 400 nits, ma la profondità assoluta dei neri garantisce comunque un rapporto di contrasto infinito che consente di avere un'ottima visibilità anche in ambienti molto illuminati. In esterna, sotto la luce del sole ovviamente la situazione si fa ovviamente critica, mentre in penombra la visibilità resta sufficiente. Se proprio devo trovare un difetto a questo pannello si tratta certamente del rivestimento anti-riflesso che non è molto efficace, anzi.
Parliamo poi di un pannello ottimo anche dal punto di vista della precisone nella riproduzione dei colori; la calibrazione di fabbrica è molto buona e si traduce in una copertura del 100% dello spazio colore sRGB e rispettivamente del 99% e 98% per i Gamut DCI P3 e Adobe RGB. Oltre a ciò sono ottimi anche i valori del Delta E, sia per quello che riguarda la scala di grigi che per i colori. In entrambi i casi parliamo infatti di un valore medio inferiore a 3 (che è considerata la soglia di errore entro cui lo scostamento è accettabile).
Trattandosi di un convertibile 2-in-1 abbiamo poi ovviamente un pannello che è anche touchscreen ed è compatibile con la S-Pen, che è inclusa in confezione. La penna è quella che già conosciamo e come sempre funziona molto bene. Rimane sicuramente utile sia per prendere appunti che per disegnare, sottolineare, correggere documenti e chi più ne ha più ne metta. Insomma, per alcuni utenti è senza dubbio un valore aggiunto, mentre per altri potrebbe essere un accessorio utile solo in apparenza. Per questo motivo il mio invito è quello di riflettere bene sulla reale necessità di un pennino. Se non fosse per voi fondamentale, infatti, potreste pensare di acquistare il modello non 360 che vi permette anche di risparmiare qualcosina.
Oltre ad un buon display questo Galaxy Book3 Pro 360 offre anche un set di speaker di assoluto rispetto. Si tratta di 4 altoparlanti in configurazione stereo, il cui tuning è stato effettuato in collaborazione con i tecnici di AKG con risultati più che soddisfacenti. Il volume è abbastanza elevato e anche la qualità è buona, con le frequenze che vengono riprodotte correttamente in tutte le sfumature. Come sempre i bassi non sono granché corposi ma è difficile aspettarsi di più da questo punto di vista, specie considerando la dimensione dei driver.
Ok, fin qui tutto bene, ma alla fine come si comporta questo notebook quando viene messo alle strette? Ve lo racconto subito, ma non prima di aver riassunto quello che troviamo sotto la scocca. Si parte con un SoC Intel Core di 13esima generazione, nello specifico un Core i7 1360P dotato di 4 Performance Core e 8 Efficency Core, oltre che di una scheda grafica integrata Intel Iris Xe. La RAM è di 16 GB su memorie LPDDR5 a 6000 Mhz, mentre lo storage è affidato ad un SSD PCIe 4.0 da 512 GB, con velocità di lettura e scrittura di circa 5.000 e 4.000 MB/s che è anche l'unico elemento aggiornabile e accessibile rimuovendo il pannello inferiore del notebook.
Sviscerate le caratteristiche tecniche veniamo al momento di capire un pochino come si è comportato questo hardware alle prese con i nostri stress test. Anzitutto una premessa: con il risparmio energetico impostato su massime prestazioni abbiamo dei valori di PL1 e PL2 pari a 28 e 50W, con il limite più alto che è quindi leggermente inferiore rispetto al TDP massimo indicato da Intel per la CPU di questo chipset, che è di 64W in modalità turbo. Ma non vi preoccupate, non vuol dire che il processore giri castrato, anzi, gli stress test evidenziano come la messa a punto studiata dagli ingegneri dell'azienda coreana riesca a garantire un ottimo bilanciamento tra prestazioni, temperature e consumi. Nelle situazioni di massimo carico sia della CPU che della GPU abbiamo infatti un TDP medio per tutto il sistema pari a 55W, con un picco di 77W che viene toccato nei primi istanti del test. Esattamente come accade in una situazione standard, quindi, a fronte di un picco iniziale il sistema fa seguire un leggero calo delle prestazioni per garantire temperature sicure e una buona stabilità.
Ai consumi appena descritti corrispondono poi delle temperature che restano sempre entro limiti che potremmo definire "di sicurezza". In tutte le situazioni di stress si assestano poco sopra gli 80 gradi sulla CPU, con picchi comunque inferiori ai 90 gradi, ai quali corrispondono delle frequenze medie di 1,5 e 2 GHz per E-Core e P-core. Insomma, una gestione che potremmo definire assolutamente nella norma e che non desta alcun tipo di preoccupazione per quello che riguarda la gestione termica. E ricordiamo sempre che gli stress test da noi effettuati rappresentano delle situazioni limite, difficilmente raggiungibili nell'utilizzo quotidiano. Anche sulla scocca le temperature sono sempre accettabili, specialmente lato tastiera, mentre sul fondo si sale un pochino di più. Nulla di allarmante se lo utilizzate appoggiato al tavolo, tenendolo sulle gambe, invece, a lungo andare potrebbe risultare fastidioso.
Per chi non fosse affine a questi dati e a questo tipo di analisi posso dirvi che si tratta di un comportamento che garantisce ottime prestazioni nell’utilizzo lavorativo di tutti i giorni. Un utilizzo fatto di navigazione, video scrittura, streaming video e audio, fogli di calcolo, e chi più ne ha più ne metta, molto vicino a quelle che sono le operazioni compiute quotidianamente dalla grande maggioranza degli utenti. Anzi, per queste operazioni l’hardware a nostra disposizione qui dentro è anche sovra- dimensionato, che non è per forza di cose un male.
Di fatto possiamo spingerci anche ben oltre queste operazioni. In questi giorni in sua compagnia, ad esempio, ho utilizzato molto Photoshop con risultati soddisfacenti, resi ancora più appaganti dall’ottimo display. Volendo è anche possibile montarci video in 4K, a patto che non inseriate troppi elementi grafici o una color correction particolarmente impegnativa. In questi casi, infatti, la GPU gioca un ruolo molto importante e quella integrata qui, per quanto buona nella sua categoria, non è certo paragonabile ad una soluzione dedicata. Date le ottime prestazioni del resto dei componenti e la presenza di una Thunderbolt potreste anche valutare l'acquisto di una GPU esterna, ma il budget per la realizzazione di questa combo potrebbe essere molto alto.
E prima di tirare le somme spendo due parole a proposito di batteria e di autonomia. All'interno di questo Galaxy Book3 Pro 360 abbiamo un modulo da 76 Wh di capacità che, nonostante qualche Wh in più rispetto al modello dello scorso anno (68Wh), offre un'autonomia leggermente inferiore al suo predecessore. La colpa è da attribuire principalmente al display più luminoso e alla risoluzione più elevata, che fanno sì che i consumi siano generalmente più alti.
Con le impostazioni del risparmio energetico su bilanciato e lo schermo con luminosità al 50% l'autonomia con un utilizzo lavorativo standard sotto rete WiFi è di circa 8 ore. Un valore che, tenendo conto degli elementi citati poco fa, ovvero risoluzione e luminanza del display, non è certo da buttare, anzi.
Una buona notizia è poi certamente data dalle dimensioni dell'alimentatore incluso in confezione. Parliamo di un caricatore con connettore USB-C, molto simile a quello di uno smartphone e in grado di erogare fino a 65W. In condizioni di stand-by la ricarica completa avviene così in circa un'ora e mezza.
Concludiamo quindi parlando del prezzo. Questo Galaxy Book3 Pro 360 è già disponibile per l'acquisto con un prezzo di listino di 2.299 euro che, allo stato attuale, è certamente un pochino troppo elevato. Le intenzioni di Samsung con questo posizionamento sono probabilmente quelle di avvicinare la percezione del proprio prodotto a quella delle soluzioni premium più note attualmente sul mercato, leggi MacBook Pro. Allo stesso tempo il form factor convertibile con un display di queste dimensioni lo rendono un prodotto che ha in realtà pochi concorrenti sul mercato.
Quest'ultima potrebbe anche essere una buona notizia, se non fosse che proprio una delle alternative, ovvero HP Spectre X360, a parità di prezzo offre un SSD con capacità doppia (1 Tb) e soprattutto una scheda grafica discreta Intel Arc. Ok, non si tratta di uno degli ultimi modelli NVIDIA della famiglia RTX, ma è comunque una soluzione decisamente più potente rispetto alla Iris Xe di questo Book3 Pro 360. Occhio però alle offerte, che quando parliamo di Samsung non mancano mai, con svalutazioni importanti anche a poche settimane dal lancio che portano i prodotti ad un livello di interesse certamente maggiore. Questo Galaxy Book3 Pro 360 non fa eccezione e, proprio in questi giorni, è in offerta su Amazon a 1.899 euro. A questa cifra, al contrario di quanto detto sopra, non è certo sbagliato farci un pensierino.
Commenti
prestazioni più che buone, l'ho comprato principalmente per lavorare con desktop remoto, quando sono fuori casa mi collego al mio pc principale dove ho una rtx4090 (mi occupo di grafica 3d e effetti speciali) però devo dire che per le cose di base 3D (modellazione e preview di render) funziona molto bene pur non avendo una scheda grafica eccelsa, autonomia: se lo utilizzo in modo "desktop remoto" riesco a fare una giornata di lavoro senza problemi, ah ottimo lo schermo 2K e ovviamente il peso
Le prestazioni come sono? Poi se potresti dirmi anche cosa ne pensi della batteria
Da utilizzatore di surface pro, e che lavora molto n mobilità cercavo una soluzione che mi desse anche più potenza....ma alla fine sono tornato a surface pro 9(schrmo più grande del mio vecchio surface). La comodità di questo apparacchio surclassa le mie esigenze di potenza bruta. Per quanto riguarda i servizi samsung pur ottimi ormai non sono essenziali. L'app il mio telefono ti fornisce già i 90%di servizi. (sincrnizzzione, copi/incolla tra dispositivi, hotspot automatico, sincronizzazione galleria-note-calendario). Utilizzo oltre al surfce pro 9 un galatab s7+ 5g(che in trasferta uso come secondo monitor) ed un s22 ultra ed a livello di "ecosistema" non sento al momento la mancanza di nulla. L'unico neo(e quasi mi vergogno dirlo) è che per monatre quei pochi video amatoriali che faccio uso il galaxy tab in modalità dex con luma fusion. Il surface studio purtroppo risulta un bell'esercizio di stile ma se Microsoft non incomicia ad utilizzare i processori più recenti non va distante con questi apparecchi mirati ad un target che cerca prestazioni più elevate. Scusa il pippone
https://uploads.disquscdn.c...
Fai te
Qualcuno sa dirmi il nome del videogioco che usa per il test?
Quindi?!Gli impegnati lavorano a montare video o c'è ancora qualcuno che usa excel?!E basta!
Gli impiegati nel primo settore superano da almeno 35 anni quelli impiegati nel settore industriale, l'età media di un operario è sempre più alta.
io sono passato da un 12,3 pollici ad un 14.9 e non penso tornerò indietro
grazie, qual è il prossimo passaggio da fare?
Bravo, sai fare anche copia e incolla.
Classico comportamento di quei pc che sul sito sembrano "Premium" e poi li prendi in mano e sembrano fatti con strati di carta stagnola. Basta fare un salto nel reparto computer dell'Unieuro e testare con mano quelli con corpo in "metallo". Solo pochi si salvano.
Buona l'integrazione con i prodotti samsung, ma pur avendo tutto samsung, sceglierei un surface studio. Ha un form factor molto utilizzabile. Avendo adesso un surface pro 6, vedo che per scrivere con la penna bisogna o stendere il display parallelo al piano di appoggio, oppure inclinarlo a circa 45 gradi. Un 360 in questo fa fatica in quanto nel primo caso bisogna strofinare la tastiere sul tavolo, mentre nel secondo bisogna tenerlo con l'altra mano per non spingere il display...in entambi i casi risulta scomodo.
per questo se dovessi cambiare il surface pro, propenderei per il surface studio. peccato per l'integrazione con i prodotti samsung, anche se molte cose non si perdono comunque...
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io ho un Gram 17 per il momento mi trovo molto bene
Scusa, ma ho riportato anche la definizione: intelettuale O liberale. L'idraulico dipendente non è un professionista, l'autonomo sì.
Tieni comunque conto che spesso e volentieri alcune definizioni normative hanno il vizio di restare parecchio indietro sulla terminologia non adeguandosi in fretta al mondo del lavoro. A livello giuridico e fiscale sono più attenti a riguardo. Sconsiglio di provare a giustificarsi con l'AdE usando la scusa del gergo comune.
se continui a leggere sulla treccani è scritto sotto gergo comune, ecco perchè dicevo che non sono io a dirlo. Le professioni intellettuali sono una definizione ben precisa e si, hai ragione a dire che non ci deve essere per forza un albo (quelle sono le ordinistiche), però l'idraulico di cui parlavi prima non rientra tra quelle intellettuali di nessun tipo
se la gente ne spende più di 1000 per un telefono solo per mandare whatsapp direi che ha senso
Io la definizione della Crusca non la trovo. Per la Treccani: "Chi esercita una professione intellettuale o liberale come attività economica primaria [...] chi esercita una professione liberale in modo indipendente, senza rapporto di subordinazione nei confronti dello stato o di un datore di lavoro"
Le libere professioni includono quelle manuali da parecchi decenni e non è una cosa opinabile. Nel 1500 il concetto si limitava alle sole professioni intellettuali.
Più in termini generali, non è una questione di gergo comune, che conta zero, ma di legislazione. Solo alcune libere professioni sono associate a ordini professionali (la cui esistenza, a mio avviso, è ormai anacronistica) ma questo non implica che chi non sia soggetto a ordine professionale non possa esercitare in libera professione.
Nell specifico caso, poi, chi monta video fa lavoro intellettuale, non certo manuale.
guarda che la definizione non la davo io ma la treccani e la crusca. Non è una cosa opinabile, ripeto quel che dici tu è nel gergo comune
Il vero significato della parola è che se lo fai per professione allora sei un professionista, altrimenti sei un amatore.
Se ti pagano per montare video in maniera relativamente regolare (ovvero, se hai periodicamente commissioni) allora sei un professionista, a prescindere da quel che fai. Quella del "non manuali" o sull'iscrizione all'albo non hanno senso. Un idraulico è un professionista e di certo non è iscritto ad un albo.
tecnicamente un professionista è solo chi svolge lavori intellettuali e non manuali ed è iscritto a un albo. Oppure per distinguere gli atleti da quelli amatoriali. Nel gergo comune invece si tende da associarlo a qualunque mestiere se uno è bravo, però è gergo comune, non è il vero significato della parole. Sono sottigliezze
Ma dove???Forse la PA americana
Irrilevante, mica ho detto inesistente
Ma che ragionamento è? Se ti pagano per montare video sei un professionista, se come me monti i video in cui suoni in cameretta non lo sei.
E si.
Stai fresco
mi dispiace sono sposato
I margini sono identici a quelli di HP sulla fascia alta.
Unica differenza è che HP non vende altrettanto il quel mercato.
Si potrebbe dire lo stesso dei milioni e milioni di ingegneri che affollano questo blog.
Creatori di contenuti, sei vecchio.
Scricchiolano e si piega la scocca alla sola pressione delle dita.
Che c'entra avere roba samsung? Parlo di questo prodotto.
Oggi... andiamo per il settimo anno e parliamo di un settore - la tecnologia - in cui 5 anni sono una era geologica. Comunque mi sa che hai ragione tu, c'è ancora chi compra questi sovrapprezzati... ergo...
o è più click-bait il mio commento scatena-fanboyzzz ??? ;-) ... chi può dirlo?
Bomba il display
Rovinato dall'inefficiente Raptor Lake
Certo che si.
I tablet non sono da 15 o 16" e per il minimo sindacale con un display LCD 120hz decente si parla di almeno 400€. A quel punto prendi un laptop.
No, io ho sempre parlato di milioni di unità vendute e miliardi di revenue. Ti rimando ai commenti sopra.
perché?
Per i dirigenti, le alte cariche.
Il dipendente comune ha ancora davanti un PC con Windows 7.
La confusione la stai facendo tu, io ho sempre parlato di percentuali ed i link che ho postato si riferiscono sempre a percentuali. Guarda che se qualcuno vende lo stesso numero di prodotti dell'anno scorso ma lo share si abbassa gli azionisti non sono per niente contenti, eh...
I produttori fanno accordi di fornitura a lunga scadenza, non è che se oggi va meglio (forse) AMD allora sfanculano Intel e cambiano fornitore, eh...
Ma le dirette su twitch non le fanno più?
Questo non si discute, ma perché non AMD? Costa meno, consuma meno, va di più e ha anche prestazioni migliori lato APU.
Secondo me ne tu e tanto meno Paolo Giulio vi siete accorti che era un banale bait ed avete abboccato.
Tutti influencer
Pe vendite si calcolano in numeri, nom in precentuali. Se vogliamo parlare di share usiamo le percentuali ma il mio commento (e il tuo originale) parla di vendite.
Non fare confusione.