
10 Giugno 2022
Manodopera insufficiente e problemi logistici potrebbero ritardare almeno fino a luglio il ritorno ai livelli di produzione pre-lockdown degli assemblatori cinesi dei MacBook Pro di Apple. Secondo quanto riportato da DigiTimes, che cita fonti industriali, i produttori di notebook nelle principali città della Cina orientale avrebbero da poco iniziato a riprendere le loro attività dopo il graduale allentamento dei blocchi imposti dalla autorità a causa dell'aumento dei casi di coronavirus.
Attualmente, i produttori di Shanghai operano solo con una capacità del 10-20% e proprio in questa zona è presente la base operativa di Quanta Computers, l'unico assemblatore dei MacBook Pro di Apple che nelle ultime settimane ha visto i tempi di consegna aumentare da tre a cinque settimane. Alcune configurazioni di MacBook Pro al momento sono disponibili con consegna prevista tra la fine di giugno e l'inizio di luglio.
Gli stabilimenti di Shanghai stanno ancora risentendo delle restrizioni poiché sono stati autorizzati alla ripresa del lavoro solo i dipendenti che vivono nei dormitori aziendali. Molti prodotti, inoltre, sarebbero bloccati all'interno delle navi portacontainer che sono ferme da settimane a largo delle coste in attesa di poter entrare nei porti.
Tutti questi ritardi, ovviamente, potrebbero andare ad impattare negativamente sulle vendite dei prodotti Apple nel corso del terzo trimestre del 2022 dopo un secondo trimestre fiscale che ha visto il settore Mac di Apple registrare un incremento di fatturato del 14,3% su base annua. Apple ha comunque già affermato che quanto sta accadendo in Cina, in aggiunta alla carenza di processori, continuerà a impedire la possibilità di soddisfare la forte domanda.
Commenti
Forse ha cambiato il dosaggio delle medicine.
Appena è uscito il 16 pollici nuovo mi è arrivato dopo 3 settimane per fortuna
Come mai sbagli molti rigori ultimamente?
Quanto ho fatto bene a comprare l'Air 2020...