
07 Marzo 2021
L'albero di Natale non mi basta, quest'anno ho deciso di andare oltre e festeggiare la fine dell'anno creando in casa un'area d'intrattenimento più piacevole e smart. Per farlo sono passato dal mondo dell'illuminazione che ormai appassiona tanti, come dimostrato di recente dalla nostra stessa classifica degli acquisti più gettonati nel corso del Black Friday 2020, con la presenza delle lampadine Hue White nella top 10.
Quella appena citata altro non è che la porticina d'ingresso (di Signify) a questo mondo, vasto abbastanza da permettere di ampliare a dismisura i propri progetti d'illuminazione e cambiare anche un po' volto ai nostri ambienti interni o esterni. Esistono infatti numerosissimi prodotti, alcuni più innovativi e altri meno, molti dei quali combinabili ed oggi capaci d'interagire con diverse piattaforme.
Il bello è proprio questo: la sensoristica, l'illuminotecnica, gli smart speaker e la smart home in generale sono diventati più accessibili, perché facilmente controllabili tramite semplici applicazioni e assistenti virtuali. Si sta poi creando un ecosistema sempre più ampio che facilita l'integrazione di nuovi componenti, così da scalare pian piano le proprie idee verso la direzione di una casa intelligente.
Quella di oggi non vuole certo essere una guida completa per iniziare a questo mondo chi non è avvezzo, si tratta piuttosto di un racconto mirato e legato alla mia esperienza personale; dall'idea di un soggiorno più cangiante alla sua esecuzione. Come già detto è giusto muoversi per piccoli passi ed entrare gradualmente a contatto con certi dispositivi, almeno per i meno esperti o portati all'interazione digitale. Per questo motivo ho deciso di suddividere questo contenuto in capitoli, via via più "complessi" e costosi per chi li volesse replicare.
Ho parlato prima di una porta d'ingresso alla cosiddetta "smart home", beh io l'identifico negli smart speaker che ormai impazzano sul mercato e nelle nostre case. Ne esistono di svariata forma e dimensioni, per lo più legati ai due principali ecosistemi: Google (con Assistant) ed Amazon (con Alexa). Non discuterò oggi le differenze tra uno e l'altro, quale sia meglio e quale sia peggio, se volete potete consultare le nostre guide (1) (2) che mettono in relazione pregi e potenzialità dei due universi. Io ho fatto comunque la mia scelta.
Dopo una prima esperienza difficile con Home Mini - iniziata quando ancora in Italia non era ufficialmente disponibile e parlava solo inglese - ho gradualmente costruito un ecosistema sulla base degli Amazon Echo; prima con un Dot di 3a generazione e di recente con un Echo Show 8. Di gran lunga il mio preferito per la possibilità di interagire rapidamente, godere di una discreta qualità audio nell'ascolto della musica e sfruttare anche il display per videochiamate e qualche video.
Stretta una qualche "relazione" con Alexa è così arrivato il momento di espandersi e per farlo ho scelto due lampadine Hue, per la precisione delle classiche White and color ambiance da 9W. Sono spesso in promozione, da sole o in bundle, sappiate solo che costano circa il doppio rispetto alle White (bianco caldo, sempre da 9W) e White ambiance (copre tutte le tonalità del bianco) che rappresentano comunque un'ottima opzione per chi non ha la stretta necessità di colorare gli ambienti.
Bisogna tuttavia precisare che molti dei prodotti Signify dispongono ormai di Bluetooth e possono quindi essere utilizzati come standalone, passando chiaramente dall'App Hue Bluetooth per i controlli basilari. Per sapere quali sono compatibili basta assicurarsi che abbiano l'icona del BT, si spazia dalle lampadine classiche a quelle con filamento e Lightstrip Plus v4 (trovate qui un elenco completo).
Non voglio tuttavia nascondere la mia predilezione per i comandi vocali, tanto che il primo hub che ho scelto per il controllo delle due lampadine è stato appunto l'Echo Show 8. Chiarisco solo che se avessi optato per l'ecosistema Google non sarebbe comunque cambiato nulla, la compatibilità è assicurata con Home e Home Mini, mentre è temporaneamente sospesa sulla linea Nest.
Restando in casa Signify, dopo aver installato i prodotti e il Bridge Philips Hue, un piccolo hub con protocollo Zigbee al modem di casa, sarà possibile configurare e controllare tutti i prodotti installati direttamente dall’app Philips Hue e ampliare il sistema con prodotti di illuminazione e accessori fino a un totale di 50. Nel mio caso il Bridge 2.0 è entrato in gioco più avanti, lo spiegherò più sotto.
Con le lampadine, il Bridge e l’app Philips Hue, oppure con un primo hub per il controllo del sistema, si può quindi cominciare a sperimentare, creare scene basilari che facilitano la nostra vita (accendi tutto/spegni tutto) e routine personalizzate in base ai nostri desideri o momenti della giornata. Sull'App Hue possiamo per esempio stabilire un orario di risveglio ed uno in chiusura della giornata, automatizzando l’accensione e lo spegnimento delle luci in modo graduale in modo che simulino gli effetti di alba e tramonto. La creazione di scenari è una delle fasi più divertenti e permette davvero di "giocare" con i propri ambienti.
Nel mio caso ho messo una delle White and color ambiance sopra il tavolo della cucina/salotto e l'altra in una piantana che sta a fianco del divano; due punti luce strategici che, combinati, cambiano volto a gran parte della stanza.
Visto il periodo è poi entrato in questa stanza anche un modesto albero di Natale prontamente collegato tramite una presa smart della Meross, un semplice "switch" aggiunto all'interno della mia stanza virtuale che accendo e spendo a comando (vocale). Basta così un "buongiorno" per attivare le lampadine in una tonalità calda che ho scelto e accendere le luci dell'albero, oppure un semplice "buonanotte" perché si spenga tutto.
Per ravvivare la zona dedicata all'intrattenimento ho successivamente deciso di prendere una Lightstrip Plus v4 da 2m White and color ambiance, adeguata per il tipo di luminosità e lunghezza alle mensole che sorreggono libri e TV. Naturalmente anche lei è stata poi aggiunta alla stanza virtuale dell'App Hue e comandata a seconda delle esigenze, ormai la si trova spesso associata ad una prolunga di 1m ulteriore ad un prezzo poco più alto.
Mi piace la sua flessibilità d'uso, tramite la parte posteriore adesiva è possibile fissarla senza particolari difficoltà a gran parte delle superfici, non amo tuttavia chi ne abusa. Bisogna trovare la giusta collocazione e magari nasconderla quel poco che serve per avere un piacevole effetto cromatico su una parete bianca o un mobile chiaro.
Al conto della spesa non voglio aggiungere in questa sede quella di un TV, oggi lo diamo infatti per "scontato" in quanto cuore pulsante dell'area dedita all'intrattenimento. Nel mio caso ho la fortuna di poter provare da qualche mese un meraviglioso OLED 4K LG CX da 48 pollici (OLED48CX6LB), incoronato come uno dei migliori del 2020 e da noi recensito lo scorso settembre.
Per quanto bello, infatti, il TV ha dei limiti fisici di espansione e per elevare ulteriormente l'esperienza visiva ci sono due opzioni: montare un impianto audio che vi porterà ad "una causa con i vicini" oppure espandere l'effetto visivo oltre le cornici del pannello. Entrano così in gioco alcuni degli elementi di punta tra i prodotti Philips Hue di Signify: il Bridge, di cui parlavamo prima, indispensabile per le funzionalità di intrattenimento e la vera chicca del loro portfolio, la Hue Play HDMI Sync Box.
Quest'ultima, arrivata sul mercato nel corso del 2020, permette infatti di gestire contemporaneamente numerose fonti luminose (passando proprio tramite il Bridge 2.0) e sincronizzarle con le immagini e i suoni riprodotti sul proprio TV, creando un ambiente unico e più coinvolgente. Inutile forse aggiungere che bisogna studiare bene le proprie stanze e scegliere anche le soluzioni più appropriate per le proprie esigenze, posizionarle nel punto appropriato e star attenti a nascondere adeguatamente tutti i cavi.
Tra le note positive segnalo a questo proposito la furba soluzione ideata da Signify per l'alimentatore che, nella parte posteriore, conta ben 3 ingressi. In questo modo sarà possibile collegare all’alimentatore la Sync Box e altre due luci (ad esempio la lampada Hue Play), riducendo così il numero di alimentatori collegati alle prese. Per quanto riguarda invece il numero totale dei prodotti supportati dalla Sync Box si arriva ad un massimo di 10 punti luce colorati Philips Hue da poter sincronizzare per la propria area di intrattenimento.
Come anticipato, a questo punto è imprescindibile dotarsi del Bridge 2.0: la Sync Box non può infatti da sola dialogare direttamente con le luci e le aree d'intrattenimento che si possono creare. Visto il costo di quest'ultima sarebbe stato forse utile includere tutto al suo interno e creare un "super hub" Signify capace di gestire luci e sorgenti contemporaneamente e, chissà, magari sarà una delle prossime evoluzioni.
Agganciato quindi il il Bridge alla rete - via cavo ethernet - basta aggiungere tutte le luci che si vuol sincronizzare con la classica applicazione Hue, il procedimento è piuttosto semplice e ci sono i seriali (6 lettere/cifre) in soccorso qualora non funzioni il pairing classico. Creata così una stanza si passa alla Sync Box, dotata di ben 5 porte HDMI nella parte posteriore: 1 uscita che si collega direttamente al TV e 4 ingressi a cui si deve necessariamente far convergere almeno una sorgente esterna.
Non si può infatti fare affidamento sul solo TV, serve un dispositivo esterno che produca le immagini o i suoni, decodificati poi da questo piccolo apparecchio nero e sincronizzati con il pannello nella maniera più opportuna. A questo scopo è possibile utilizzare numerosissime sorgenti, dalla Fire Stick TV 4K (che utilizzo per lo più io) alla Apple TV o ancora Chromecast, console gaming, set-top box e PC.
Effettuati i corretti collegamenti tutto è in discesa, la cosa confortante è infatti l'ambiente software che sta intorno a tutto questo ed una seconda applicazione "Hue Sync" in grado di guidarci passo passo verso la sincronizzazione. Una volta riconosciuto il Bridge 2.0 - con cui sono state precedentemente associate tutte le luci necessarie - basta collegarsi alla stessa rete wireless e il gioco è fatto.
Molto semplice e intuitiva anche la gestione dell'area intrattenimento; nella pagina dedicata dell'App Hue si virtualizza infatti il proprio ambiente intorno al TV, si selezionano le luci interessate alla sincronizzazione e si trascinano virtualmente nella loro posizione reale rispetto al pannello, così da creare una continuità luminosa anche nell'ambiente circostante.
Se si hanno più sorgenti a disposizione basta poi rinominarle opportunamente per riconoscerle e passare da una all'altra all'occorrenza, è possibile anche farlo con un semplice comando vocale associando la Sync Box ad Alexa o Google Assistant. Così si passa alla schermata finale su Hue Sync, quella di controllo che mostra l'HDMI in funzione, la scelta del tipo di contenuto che si sta sincronizzando (Video, Musica o Gaming), l'intensità di tutte le luci e il tipo di risposta desiderato.
In pratica, a seconda dello scenario si può settare su cambi più morbidi o rapidi; pensiamo ad esempio alla visione di un documentario con transizioni dolci, oppure l'esatto contrario con la necessità di zero lag se si sincronizza con la musica nel caso di una festa, o ancora si gioca all'ultimo titolo sulla propria console o pc. In quest'ultimo caso i passaggi devono essere repentini, così da enfatizzare le diverse fasi, per questo motivo ci si spinge sull'ultima opzione "Estrema".
Per avere il massimo - seppur non ci si accontenta mai in questo campo - ho aggiunto al sistema anche due lampade Hue Play e preso in prestito dalla redazione una Iris: le prime sono state posizionate ai lati del TV mentre la seconda l'ho messa in basso, in bella vista, anche perché il suo design lo permette ed è una soluzione da poter sfruttare bene anche nelle situazioni più casual. Infine ho posizionato in alto, dietro al TV, la Lightstrip che ho già citato.
Nessun problema con i nuovi formati video, la Sync Box supporta infatti i flussi video 4K, Dolby Vision e HDR10+, per questo motivo è necessario in questi casi flaggare l'apposita voce all'interno dell'App Hue Sync, pena la mancata sincronizzazione delle luci. Ma nessun dramma, in caso di riproduzione di un video Dolby Vision, infatti, sarà la stessa applicazione a suggerire di passare da tali impostazioni per selezionare la casella adeguata.
Il resto è puro intrattenimento. Una volta sincronizzata la sorgente si gode della sincronizzazione luminosa in qualsiasi momento, anche all'interno del menu della Fire Stick TV 4K per intenderci o durante la pubblicità di Prime Video prima che inizi un film o serie tv. Peccato che le potenzialità smart native del TV restino fuori, nel mio caso con LG CX di certo non mancano le fonti d'intrattenimento, ma Signify ci ha fatto sapere che ci stanno lavorando e noi restiamo in attesa.
Attivare un simile sistema di certo ha un costo ma il risultato è di quelli in grado di strappare un "Wow" a chi si trova poi davanti la scena; immaginiamolo infatti come un'estensione che incrementa enormemente la godibilità dei contenuti video e audio. Il senso di continuità che offre la luce oltre il pannello del TV amplia i piaceri sensoriali di chi guarda, si entra in un ambiente più avvolgente che fa convergere ancor di più il pubblico nella scena.
Questo non è altro che uno dei tanti scenari che si possono creare, la cosa bella dell'ecosistema sta infatti nella sua flessibilità e adattabilità, se la mia idea natalizia è infatti sfuggita un po' di mano con questa dotazione, è altrettanto vero che fra qualche settimana sarò libero di riconfigurare luci e ambiente in maniera differente. Per chi piace sperimentare, come al sottoscritto, è un'arma in più e il pensiero volge già verso le prossime aggiunte.
Contenuto realizzato in collaborazione con Signify
Commenti
Per lo meno sei educato! Bravo! Ciao!
fai tenerezza. ti saluto
Non è colpa tua!
ok boomer
Adesso puoi andare a farti le pugnette.
che disagio di commento
io ho quasi 30 dispositivi ed in effetti non è molto stabile
prenderò quella nuova stick molto presto
grazie
E che costa pochissimo.
Che cosa romantica LOL
Fatto anche se il camino era uno screenshot di youtube ma tutto l resto era vero
Prime è una schifezza, è lento su qualsiasi TV.
Il prezzo
Scenario con pressione prolungata per lo "spegni tutto" è comodo nell'interruttore vicino alla porta quando si esce, consiglio di provarlo ;)
Da app e da locale senza internet fai tutto. Ripeto credo si perdano solo impostazioni legate all'orario (esempio l'irrigazione del giardino potrebbe non partire) ma se non ricordo male eraun problema segnalato e casomai è già stato risolto via software, in fin dei conti basta che lo shelly si "tenga il tempo" autonomamente invece di interrogare internet.
Se con le tue lampadine spegni dal tasto a muro il telecomando non ti serve a nulla, devi per forza riaccenderle con il tasto a muro, questa parte con l'ultima impostazione e poi la comandi da telecomando.
La soluzione mia e Maicol.Mar prevede che funzioni tutto, cioè premo il tasto a muro la luce si accende, chiedo ad Alexa di spegnerla e si spegne, ripremo il tasto e si accende, ma posso anche chiederlo ad Alexa di farlo, cioè Alexa fa da tasto aggiuntivo a livello funzionale, posso cioè sempre premere il tasto a muro o farlo in modo smart, non sono vincolato al fatto che se spengo dal tasto da Alexa non posso più accendere la luce (o dal telecomando nel tuo caso)
Su questo sì, io non ho scene con pressioni prolungate o altre cose, ma anche senza internet mi sembra che da app puoi comandare le luci se sei collegato in wifi, ovviamente non da fuori casa o tramite alexa.
Sono stato indeciso anche io tra i due, hanno pro e contro, ma alla fine assolvono ad un compito per me fondamentale entrambi, avere una casa smart ma senza togliere funzioni base, come i tasti a muro.
Usarli come strumento professionale no, sono ancora troppo acerbi e appunto un utente può fare casini, non sono come impianti domotici ben più costosi con un'app carina e livelli di intervento in base all'utente, installatore eccecc.
ma io non ho capito una cosa ma fra le hue e le lampade tplink che sono belle stendalone cosa cambia?
Io trovo gli Shelly decisamente migliori.
Restano a mio avviso ancora troppo acerbi per un uso professionale, L'utente finale ha troppe possibilità di fare cambiamenti e togliere stabilità al sistema.
Inoltre sono belli per un tecnico perchè sono bravi a seguire le richieste degli utenti e c'è un filo diretto tra utente e produttore, ma questo si rivela un'arma a doppio taglio perchè crea anche piccole instabilità per l'utente finale meno esperto che si riversano sull'installatore.
Ti correggo solo un punto: anche senza connessione dati con Shelly (immagino pure con Sonoff) comandi ancora in modo smart.
Ad esempio se crei uno scenario per cui alla pressione prolungata di un pulsante spegni tutte le luci questo funzionerà anche senza connessione.
Perdi la possibilità di comandare da fuori casa gli interruttori e le attivazioni a tempo (tipo accendi la luce X al calar del sole).
A questo non sono certo se funziona una accensione a timer (accendi per 5 minuti) credo di sì ma non ne sono certo al 100%
Concordo, quando ho iniziato a fare il mio impianto "smart" il primo requisito era "Deve funzionare tutto come prima con una aggiunta, non eliminare qualcosa", rinunciare ai bottoni a muro era impensabile per me, immagino di notte dover parlare per spegnere la luce svegliando chi sta dormendo, o nel caso debba andare a casa mia mia madre o nonna, con un tasto a muro accende la luce come a casa sua, con altre soluzioni la cosa si complica.
Poi sulla scelta Sonoff/Shelly sono questioni personali, io sono partito con Sonoff perchè gli Shelly si trovavano poco in quel periodo e costavano parecchio di più, e non erano compatibili con IFTTT, anche se hanno dei grossi vantaggi rispetto a sonoff, non è detto che un giorno cambi verso Shelly, ma si vedrà.
Allora proviamo così: se spegni la lampadina dall'interruttore a muro la puoi riaccendere dal telecomando?
Se quella lampadina ti illumina il tavolo: hai piacere di cenare con una luce verde e molto fioca?
Non hai risolto nulla di nulla, credimi.
Se lo fai a casa tua per te stesso è un ripiego economico che puoi accettare(ma con cifre di poco superiori puoi fare un impianto realmente fruibile), se lo fai per mestiere e ti fai pagare quelle lampadine sono ciarpame, spazzatura.
Un sistema come si deve lo si comanda esattamente come un sistema tradizionale con in aggiunta possibilità di creare scenari, comandare da remoto tramite svariate interfacce e utilizzare anche se non c'è connessione dati, naturalmente solo da locale in quel caso (guarda ad esempio prodotti come gli Shelly/Sonoff o centraline più complesse come RTI, Crestron, AMX eccetera, parli con una persona che le ha installate e programmate per molti anni).
L'IR dalla macchina lo usi veramente per utilizzi senza grande importanza, a quel punto è più pratico e conveniente un crepuscolare con sensore di movimento, o come detto prima un ricevitore in radiofrequenza.
Senza contare che se la luce è esterna quando sei in casa devi uscire per comandarla, mica comodo in questi giorni...
Forse non sai come funzionano i Sonoff o Shelly, in pratica i tasti a muro funzionano esattamente come prima, quindi se non hai il wifi premi il bottone e funziona tutto, ovviamente non in modo smart, ma accendi e spegni la luce senza problemi.
Sul costo delle batterie non ho detto nulla, non è mica quello il problema, il problema per me è avere un ulteriore telecomando da portarmi in giro e perdere per casa, o dimenticare sul tavolo mentre sono sul divano costringendomi ad alzarmi, a quel punto tanto vale usare il telecomando.
Per accendere la prima lampada immagino togli e dai corrente alla lampada stessa, cosa non esattamente user-friendly, ma sono scelte.
Certo che funzionano anche da interruttore a muro, le ho io, l'unica cosa è che rimangono con le impostazioni precedenti, se l'hai lasciata verde, si riaccende verde dall'interrutore a muro, ma funziona, quindi il tuo discorso è indispensabile è risolto.
In seguito non le puoi comandare dal tuo cellulare se manca la connessione, devono essere registrate le lampadine, certo puoi fare da Hotspot col cellulare, ma le lampadine cong fanno ad effettuare lo switch senza connessione prima?
Per quanto riguarda l'IR, arriva sono a 10 metri ed oltre senza ovviamente ingombri, a voglia se è sufficiente
Credo che la risposta fosse per me più che per The_Th...
Comunque apparati come Alexa non funzionano in locale, ma puoi continuare a comandarli tramite sul telefono con la loro app proprietaria. Serve solo una rete Wi-Fi e se imposti tutto correttamente puoi utilizzare anche comandi vocali.
Come detto da The_Th anche io preferisco Shelly (che ho a casa) o altre soluzioni simili, perchè avere i tasti a muro è indispensabile, non si puo essere schiavi di controlli che potrebbero avere problemi, e questo vale per una Alexa come per il tuo telecomando come per qualsiasi altro sistema di integrazione di controlli (domotica).
Sulle pile scariche... chemmenefrega di quanto costano? non ho mai posto questo problema, ma puo capitare che siano scariche e tu non le abbia... se sono le 19 di sera che fai? stai al buio?
E' lo stesso discorso (che condivido) della mancanza di una connessione dati per comandare tramite Alexa: se è l'unico modo con cui accendi/spegni hai sbagliato a fare l'impianto ;)
Lampadine di quel tipo non funzionano anche con il tasto a muro: o meglio se le spegni dall'interruttore NON le riaccendi dal telecomando. Vanno utilizzate sempre alimentate e le accendi/spegni con il loro telecomando.
Cortesemente non dire inesattezze con arroganza, si stanno esprimendo le proprie opinioni e le opinioni si rispettano quando motivate, non quando supportate da mezze verità.
Se invece parli di costi per comandare luci (o automazioni) dalla macchina quei telecomandi li trovo abbastanza ridicoli essendo solitamente di tipo IR e quindi inutilizzabili dalla vettura o avendo portate piuttosto scarse quando in RF.
Prendere una centralina radio di un costruttore di automazioni e il suo relativo comando è la soluzione migliore e più affidabile per queste piccole automazioni domestiche, il tutto con spese che stanno attorno ai 50€ ma che sono affidabili e fruibili. Te lo dico perchè una certa esperienza nel settore ce l'ho, avendo installato sistemi del genere per oltre 15 anni a partire dalla fine degli anni '90 (quando soluzione pronte all'uso non ne esistevano).
Ma come lo devo scrivere, in aramaico antico o mandarino cinese?
Le lampadine col telecomando le puoi utilizzare anche col tasto a muro, che siano rimaste accese o spente..., l'unica cosa è che si riaccende con l'ultima impostazione (set l'hai lasciata verde, si riaccende verde,almeno a, me fa così).
Per il resto il contesto non cambia, sono utili solamente in situazioni particolari o circostanze specifiche (vedi non so per esempio i disabili)
Molto più stabile del ccc2531 (dovevo usare molti più router con quella).
La stick è la zig-a-zig-ah
ma questo non funziona con il segnale tv normale, solo da fonti esterne, o sbaglio?
Ma neanche per sogno, nel senso che se non hai connessione, apparati come Alexa non funzionano in locale, quindi domani fregato.
La batteria so scarica ogni 2 anni (e ancora), sai quanto costa un blister di pile per quei telecomandi? Sono 10 batterie per 1.5€,cioè 20 anni...
Inoltre da c'è solo un telecomando volendo (un collega lo utilizza persino in vettura quando entra a casa, pensa il costo cut avrebbe dovuto affrontare, per cosa poi?).
Infine non devi creare nessun account, non devi dire nulla a nessuno e stare a ciò che decidono le aziende, che è tutto dire...
E quando arrivi a casa le lampadine funzionano ugualmente col tasto anche se sono spente, informati prima di scrivere
Il senso è che uno non si mette ad attaccarti per accendere una lampadina di notte.
Sul fatto che queste presentate siano inutili concordo, io preferisco sistemi come sonoff e shelly per comandare le luci, tieni i pulsanti a muro funzionanti, puoi comandare dalla voce o dai tasti, se non va il wifi funzionano lo stesso come luci normali, essendo messe a monte le puoi piazzare in una zona dove il wifi prende, e poi il cavo che va all'esterno può essere anche 1km.
Io trovo inutuli quelle con telecomando, non potendo più usare i tasti a muro che dovrai sempre lasciare accesi come fai quando arrivi alla sera che è buio? come accendi la lampada?
Tua opinione.
Però alcune cose sono poco veritiere, ad esempio non necessità di connessione, basta una rete: ovvero se cade la connessione funziona ancora tutto, non più anche da remoto ma solo da locale come il tuo sistema, inoltre non esiste che ti si scarichi la batteria del telecomando. In più aggiungo che funziona da ogni parte della casa, se la lampadina è in giardino e fuori piove non devo uscire per puntare l'IR del telecomando e accenderla/spegnerla
I comandi vocali a volte sono stancanti e ripetitivi, vero. Ma a volte è anche molto stancante cercare il telecomandino che ha preso moglie/figlio/cane/divano e non salta fuori manco a pagarlo.
Vero che a volte sono cose superflue, ma inutili lo sono per chi così le considera.
.
Sulla questione hacker (che mi pare di capire hai detto più per provocazione che per reale paura) che entra in casa dalle luci... bhè io in questo periodo storico fatico a capire l'ossessione per la privacy di almeno il 95% delle persone. Tutti postano anche quando e quante volte vanno al bagno sui vari social e poi hanno paura di un hacker che si dovrebbe prendere la briga di entrare in casa tua per far che? rubare cosa?
Intanto lo possono fare, in seguito che bello se fatto di notte mentre stai dormendo ^^
Ma poi non è manco questo, ma tutto il resto:
- devi avere un apparato compatibile per farle funzionare (spesa in più)
- devono essere collegate alla rete (altra spesa, non esiste solo la casa in città con la perfetta connessione)
- se le metti in giardino devi acquistare un ulteriore apparato Wifi extender
- se manca la connessione o cade tornano ad essere lampadine classiche senza nessuna possibilità di altri usi
- costano 30/volte di più
- ci metti 10 volte di più per passare i comandi vocali ed ogni volta devi rifarlo per cambiare un qualsiasi impostazione (mentre con un telecomando basta un click)
Dei geni siete...
RIPETO:
- se non in situazioni particolari o circostanze specifiche, sono INUTILI!!!
guarda youtube, quanta gente per fare una recensione prezzolata di un prodotto o una recensione con referral link si smontano mezza casa.
Comunque montare quella roba ci metti un'ora, forse due, e tanti recensori poi fanno il reso ad Amazon (non sto dicendo che sia questo il caso), ma molti lo ammettono pure nei video,quindi la recensione ti esce gratis.
immagino l'attacco hacker, ragazzi siamo dentro, accendiamo la lampadina di casa di comatrix forza.
oddio chiedi una cosa impossibile, come può una lampadina essere collegata alla corrente e automaticamente collegarsi al tuo wifi e alla tua alexa? Ovvio che la devi registrare, poi ci sono prodotti con wifi integrato e altri che richiedono l'hub proprietario e altri che sono zigbee,quindi serve un hub zigbee o una alexa con hub integrato
allora il recensore ha toppato prodotto :D
Infatti la mia costa proprio 4 soldi.
Alla fine uso sempre il box android che va molto meglio.
Come cambio soggiorno con le luci:
spegnere tutto ciò che sia elettronico, tranne il frigo, accendere il camino e qualche candela e godersi il momento con un buon bicchiere di vino... se poi invitate anche qualche persona interessante, l'atmosfera si riscalderà in un momento.
Adesso esiste la striscia della philips che ha lo stesso effetto
In questo caso basta uno splitter HDMI se si ha paura o se si riscontrano problemi con l'HDR
Io non di certo, blocco tutto.
ma sapevo che il Syncbox aveva problemi con il 4K HDR... ma poi hanno sistemato?
ma se uno non gradisce le tv philps...?
compra una TV philips solo per le lucine?
penso sia una fortuna.. c'è chi sogna una casa da 1000mq con piscina e chi sogna di viaggiare nello spazio.
Se non altro con poche centinaia di euro hai soddisfatto il tuo sogno... basterebbe anche solo un mese a scaricare cassette della frutta.
c'è chi li butta in alchool, sigarette o serate in discoteca cercando di "accalappiare" qualche disgraziata ecc...
Si diciamo ci son diversi modi
o semplicemente compri un raspberry pi... delle strisce led e con 80 euro massimo fai la stessa cosa.
c'è però a chi non sbatte questi smanettamenti e preferisce avere tutto gia pronto all'uso.
300 euro insomma, sono nulla
Qualcuno c’è ma per l’impegno che ci vuole sono in pochi e recensiscono pochi prodotti.
I siti che sfornano recensioni continue sono invece macchine da click. Vanno giusto bene per avere una panoramica e vanno lette con la giusta malizia. Spesso i giudizi migliori si trovano poi nei commenti.
ma infatti per oltre 300 euro di spesa, non ha senso comprarsi quell'accrocchio di luci e lo scatolotto per sincronizzare tutto.
allora e' piu' sensata una striscia led da 10 euro, da attaccare dietro al tv, che non avra' l'effetto di espansione delle immagini ma ti aggiunge un'illuminazione dietro al tv che fa comodo al buio... quella roba aveva senso per 100 euro, a 300 tanto vale prendersi direttamente un philips che ha un risultato migliore e non devi aggiungere ciaffi