
01 Marzo 2023
Oppo guarda verso il futuro e nel suo Libro Bianco appena pubblicato illustra il suo punto di vista sulla connettività 6G e sulla necessità che il sistema sia "versatile con kernel minimizzato". Flessibilità, modularità ed efficienza, spiega l'azienda cinese, devono essere alla base delle reti di prossima generazione così da garantire il passaggio dal concetto di connessione a quello di convergenza.
Già con il 5G si è vista una trasformazione, in questo specifico caso da connessione a Internet of Things. Ora, con il 6G ormai alle porte, serve un passo ulteriore che richiede l'integrazione dell'intelligenza artificiale avanzata nelle reti di comunicazione: dalla trasmissione dei dati si passerà alla trasmissione di modelli AI.
Tra questi modelli, un gran numero di agenti di IA sarà addestrato a diventare intermediario per aiutare le persone a gestire e controllare ogni dinamica. Poiché alcuni agenti dell'IA non possono esistere nel mondo fisico, questa forma di gestione può essere realizzata solo nel mondo virtuale. In questi casi, i gemelli digitali che rappresentano oggetti fisici saranno costruiti nel mondo virtuale, consentendo il controllo del mondo fisico attraverso questi proxy virtuali. In questo modo, la connettività 6G contribuirà a far progredire ulteriormente l'Internet of Things da una serie di dispositivi connessi a una serie di dispositivi convergenti che operano come parte di reti intelligenti.
Si tratta di una nuova idea di design per il 6G che mette a disposizione "funzionalità condivise come l'intelligenza artificiale nativa, la condivisione dello spettro e la sicurezza e molteplici sottosistemi 6G". Questo permetterà al 6G di essere ottimizzato per le applicazioni verticali, a differenza del 5G che invece adotta un approccio "set di parametri scalabili + sezioni di rete" per l'allocazione delle risorse di rete.
Il kernel minimizzato offre le funzionalità di base condivise da tutti i sottosistemi di rete, l'AI integrata nel 6G permetterà alla rete di distribuire efficientemente le capacità dei sottosistemi 6G alle applicazioni verticali corrispondenti. In questo contesto la condivisione delle frequenze flessibili sfrutterà la tecnologia blockchain per migliorare l'efficienza di utilizzo.
Le ottimizzazioni riguarderanno Clouding, Critical IoT, Ubiquitous IoT e Sensing, a ciascuna di queste corrisponderanno uno o più sottosistemi.
Ad esempio, il sottosistema di rete non terrestre 6G può rompere i vincoli imposti dal tempo, dai costi o dallo spazio introducendo capacità di comunicazione satellitare aggiuntive nel sistema 6G. Questo può supportare una più ampia copertura di rete per servire meglio le applicazioni che impongono requisiti più elevati alla copertura rispetto alle alte velocità di trasmissione dei dati.
Commenti
pure a me però ben confezionata!
mi pare tutta na supercazzola sta news