
04 Dicembre 2019
Oppo non è passata agli onori della cronaca solo per la sua gamma di smartphone che sono riusciti a ritagliarsi una spazio nel mercato occidentale, ma anche per i notevoli investimenti nelle attività di ricerca e sviluppo. Basti ricordare che nel corso del 2019 il produttore cinese ha aumentato tali risorse del 150% rispetto al 2018. Se 5G, IA e IoT sono stati individuati come i settori sui quali si concentrano gli sforzi dell'azienda cinese, non è da escludere che nei progetti futuri ci sia anche la volontà di realizzare in proprio un chipset per dispositivi mobili.
Per il momento è corretto scindere gli indizi concreti che avvalorano tale ipotesi dai semplici rumor. Quello più rilevante diffuso nelle score ore riguarda la domanda di registrazione del marchio "Oppo M1" presso l'EUIPO (l'ufficio dell'Unione Europea per la tutela della proprietà intellettuale). Il documento è recente - riporta la data del 20 novembre scorso - e fornisce un importante indizio sulla categoria merceologica a cui il suddetto marchio può essere ricondotto, ovvero quella che racchiude, tra gli altri chip, circuiti integrati e smartphone.
E' un riferimento indubbiamente ampio e molto generico, non una prova inequivocabile, ma ci sono voci di corridoio che contribuiscono a completare il quadro. Più nel dettaglio si dice che Oppo abbia iniziato ad assumere ingegneri provenienti da Speadtrum e MediaTek per sviluppare il chip M1 e si ipotizza che il produttore possa sollevare il sipario sul progetto in occasione del Mobile World Congress 2020.
Non è dato sapere al momento se si tratti di un chipset destinato all'integrazione negli smartphone - in tal caso Oppo potrebbe ridurre la dipendenza dai suoi fornitori di chip, a partire da Qualcomm - oppure se è destinato ad una più ampia categoria di prodotti come, ad esempio, quella degli indossabili.
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Commenti
Sempre ben accettata la concorrenza.. :)