I dispositivi del futuro si piegheranno e ci seguiranno | Un caffè con… HP

24 Gennaio 2020 85

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Come sono le nuove tecnologie viste dal di dentro? Per fare luce sull’Universo hi-tech attraverso la voce dei suoi protagonisti abbiamo scelto una modalità un po’ diversa dal solito, forse quella che ci rappresenta meglio: una breve chiacchierata davanti a una tazzina di caffè.

Questo è nella forma e nella sostanza Un caffè con… il nuovo format di HDblog che proverà a raccontare, in modo informale e rilassato, il grande circus dell’innovazione. Idee, pensieri, divagazioni più o meno centrate sui grandi temi del futuro, quelli che dovrebbero cambiarci (in meglio) la vita o perlomeno semplificarcela. Di questo proveremo a parlare con i nostri ospiti, di volta in volta, grazie anche ai vostri suggerimenti.

A inaugurare questa nuova serie è Tino Canegrati, Amministratore Delegato di HP Italia. Lo abbiamo incontrato all'interno di un bistrò milanese per parlare del presente e del futuro delle stampanti e dei PC. Il risultato lo trovate integralmente in questo video e nell'intervista che riportiamo qui sotto


Sono anni che la stampa e le stampanti vengono date per morte. Poi però si leggono i dati di vendita e si scopre che sono ancora molto richieste…

È vero, si stampa in generale di meno e ci sono delle aree in cui non si stampa più, d’altro canto bisogna anche dire che stampare oggi non significa solo trasferire delle idee su un foglio di carta ma avere un impatto o una comodità al momento. Forse non stampiamo più il biglietto del treno ma d’altro canto ci sono alcuni ambiti – pensiamo ad esempio a un documento che ci arriva da una banca – in cui ci fa piacere ricevere un foglio stampato e possibilmente stampato bene, a colori. Allo stesso modo stiamo cercando di minimizzare l’impatto ambientale, che non significa solo consumare meno carta ma anche meno energia. La stampa non è morta e non morirà mai. Certamente si è riadattata.

Di sicuro in questi anni sono cambiate tante cose: le stampanti sono diventate sempre più funzionali, connesse… e ora anche 3D.

La stampante sta diventando uno strumento sicuramente più fruibile, oggi possiamo stampare da qualsiasi posto e da qualsiasi dispositivo, anche da cellulare, senza grosse difficoltà. E poi c’è il discorso del 3D, che rappresenta la nuova frontiera, soprattutto a livello di modalità d’uso. Stampare in 3D significa fare volumi importanti ed effettuare personalizzazioni di qualsiasi articolo senza utilizzare stampi o modelli. Basta avere il file software e adattarlo di volta in volta all’oggetto da creare. La cosa bella è che fino a ieri pensavamo alla manufacturing come a una materia prima a cui veniva tolto qualcosa, mediante un tornio, una fresatrice o un’altra macchina utensile. Ora con le stampanti 3D possiamo aggiungere solo il materiale che serve, significa trasportare solo il necessario, non avere scarti o scarti limitati e ridurre di conseguenza l’impatto ambientale.

E quella promessa secondo cui un giorno saremo liberi di creare in casa oggetti e particolari complessi proprio come facciamo oggi con un documento?

Siamo molto vicini a questo concetto, già oggi le piccole aziende e gli studi professionali possono stampare quello di cui hanno bisogno e quando lo desiderano passando da un centro servizi. Diverso è comprare una stampante 3D da tenere in casa. Il fatto è che come modello generale noi tutti preferiamo utilizzare le cose quando ci servono anziché investire capitali per qualcosa di molto specifico. L’ultimo step sarà la democratizzazione della capacità di sviluppare l’oggetto, la possibilità di renderlo disponibile con software facilmente accessibili, anche da casa. Ognuno potrà creare il suo oggetto per poi stamparlo in un centro servizi allo stesso modo in cui qualche tempo fa andavamo a sviluppare le foto nei centri specializzati.

Vi siete resi conto che molta gente non va più in ufficio? Che lavora da casa o addirittura dal bar? Cosa significa per chi, come HP, ha costruito una fetta importante del suo business sulla produttività fra le mura delle aziende?

Faccio sempre fatica a capire qual è la causa e quale la conseguenza: se la gente lavora fuori ufficio perché i PC si sono evoluti in un certo modo o se invece i PC si siano evoluti per venire incontro alle nuove abitudini. La risposta è che una cosa eccita l’altra. Oggi abbiamo la volontà e il vantaggio di utilizzare gli strumenti informatici quando e dove servono, possiamo farlo perché sono più leggeri, più belli, con una batteria che dura molto di più e un maggior livello di sicurezza.

HP però non è mai stata storicamente un’azienda votata al bello. Anche se, bisogna riconoscerlo, con i PC della serie Spectre (x360 15, ad eempio, è stato aggiornato al CES a inizio anno) e le stampanti Tango (vedasi nostra recensione di Tango X) si sono visti dei passi in avanti.

È vero. Nasciamo come azienda di ingegneri e storicamente abbiamo sempre lavorato per le aziende in un’ottica di efficienza più che di attrattività. Negli ultimi 10 anni, però, abbiamo avuto un grande successo nel mondo consumer e abbiamo imparato tante cose: ad esempio che un oggetto nato per stare in casa, come la stampante, o uno che deve essere portato in giro, come il notebook, deve essere bello.


L’aspetto dei servizi sta avendo un impatto profondo su tutta l’industria, lo confermano anche le ultime decisioni dei vostri competitor, Apple compresa. Sotto questo profilo qual è la vostra politica? Su quali servizi state investendo e soprattutto in che modo pensate che possano cambiare la vita dei consumatori?

La tendenza è dettata dal fatto che le persone stanno cercando di non possedere gli oggetti ma di utilizzarli come servizio. Il cosiddetto as-a-service che ormai è entrato nel linguaggio comune non è altro che l’attitudine a cercare qualcosa di diverso. Gli ingegneri non si limitano a innovare solo le tecnologie, gli oggetti e i materiali ma si spingono anche sul fronte del business e dei modelli d’utilizzo. Ne è un esempio Instant Ink, una modalità che permette di ricevere da HP le cartucce della stampante solo quando servono. Di fatto si sottoscrive un abbonamento basato sul consumo di un certo numero di pagine al mese: ci penserà l’Internet delle cose a fare da intermediario, monitorando i consumi della stampante e comunicando all’assistenza quando l’inchiostro sta terminando affinché il cliente possa ricevere la cartuccia a casa quando serve. È tutto automatico, non serve fare acquisti. Per gli utenti è un pensiero in meno.

Il 2020 è appena iniziato, ma è già tempo di guardare avanti. Come saranno i dispositivi hi-tech fra 10 anni? Cosa ci dobbiamo aspettare?

Dieci anni fa sono un’eternità. Se mi avessi fatto la stessa domanda dieci anni fa non avrei mai immaginato certe evoluzioni, in fin dei conti nel 2010 utilizzavamo ancora cellulari rudimentali, gli smartphone erano appena arrivati. Io mi aspetto che le macchine che fino ad oggi mi hanno spinto ad adattarmi alla loro virtualità e al loro linguaggio diventino una parte della mia vita, che potrò parlare loro, che sapranno seguirmi e all'occorrenza essere piegate per essere messe in tasca, che diventino in buona sostanza parte della mia vita. Non riuscirò più a distinguere ciò che virtuale da ciò che è reale. Ma è probabile anche che vedrò molto di più di quello che mi aspetto.

Si ringrazia per la collaborazione Tipografia Alimentare

VIDEO


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Commenti

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T. P.

piace anche a te la nuova grafica, vero?

T. P.

premuto!
meglio tardi che mai... :)

PyEr

Tutto relativo!

baolo

Un caffe con hpblog

T. P.

Semplicemente non è reale...
È solo nella tua resta! :)

Andhaka

"Vi siete resi conto che molta gente non va più in ufficio? Che lavora da casa o addirittura dal bar?"

Quindi l'intoppo in tangenziale che mi fa sprecare 40 minuti per fare 10 km ogni santa mattina è dovuto a.... ? :D

Cheers

Ho_parlato!

in italia il migliore lo bevi a napoli...

baolo
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Ragazzi, basta contare le stampanti nelle nostre case per capire che la stampa domestica sta scomparendo.... e per fortuna direi visto che l’impatto della stampa sull’ambiente é altissimo.

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TonyaSarama23
SurekaWaite22
LaVeraVerità

Una domanda OT: quando fate riprese strutturate (evidente la doppia camera e lo slider per i B-roll), cioè in contesti diversi dalla solita fiera "di passaggio", come gestite i rapporti con le persone sullo sfondo?

LaVeraVerità

Spegni il display e diventa un podcast

paul

Ma pensa!

Freddy

Grazie ;)

paul

Prossimamente su HP podcast

paul

Ma pensa!

paul
paul

Effettivamente!

paul

Anche a me era venuta in mente l'associazione con il nome del blog! Trasformandolo in HP blog!

paul

Non lo sapevo, grazie, cercherò le compatibili alle fiere!

paul

Sembra il nome dell'offerta di un operatore mobile recente!

paul

HP Vlog!

paul

Cercherò meglio alle prossime fiere dell'elettronica

paul

Ma pensa, non le ho mai trovate 'compatibili' senza il trucco dello swap.

paul
paul
paul

Comunque ripeto, video intervista ad HP su questo sito, potremmo chiamare la sezione HP Vlog!

paul

Ah, per i vari banchetti delle fiere dell’elettronica non ho mai trovato delle “62” senza trucco dello swap!

Aster

Hai centrato il punto.Fanno click solo articoli sugli smartphone

Stefano Paoli

La stampante Tango scaffale

Giovannino

E' tutto relativo...a Bogotà direbbero la stessa cosa del caffè che si beve a Napoli...

matteventu

In ambito smartphone "attuali" chiaramente no, ma in passato HP ha fatto la storia di quelli che sono stati i precursori degli smartphone di ora, i PDA-phone (i cosiddetti "palmari").
Per quanto riguarda i PC... In ambito desktop non c'è molto da innovare, ma se c'è qualcuno che lo sta facendo (pur fallendo ogni volta) é proprio HP (vedasi i bellissimi all-in-one, o i mini-PC, o gli Elite Slice), mentre per quanto riguarda i portatili, sono quelli che - pur non avendolo inventato (mi pare Lenovo sia stata la prima, ma potrei sbagliarmi) - hanno portato il concetto di "convertibile" a tutti, prima con lo Spectre x360 e poi estendendo il concetto ad altre linee.

Paolo__C

Di certo chi gioca non li apprezza, ma nemmeno l'utente "normale", per il quale non sono stati pensati

Paolo__C

Mooolto probabile

Logan

Bella rubrica!

andrea55

Si possono usare tranquillamente anche senza reset, il problema è che da circa un anno c'è una specie di sistema antiricarica che non permette di aspirare l'aria dalla testina con la siringa

paul
Tiwi

sinceramente non l'ho trovato interessante, si è parlato per lo più di stampanti
che poi, apprezzando la disponibilità dell'AD di hp, non è che hp in termini tecnologici stia apportando chissa quali novità o sia tra le aziende più innovative..almeno in ambito smartphone, pc etc..

Raffael

Molto concreto!

ADM90

Ormai stampo veramente poco. Se mi serve vado in tabacchino dove con 0.20 cent mi stampa il file

FreeEnd

Complimenti Tino, non mi aspettavo un AD cosi serio, divertente e che rispondesse alle domande in modo diretto senza inutili giri di parole.
Bel format!

Aster

Ormai anche su quelle professionali i ricambi sono riciclati e durano 30-40% in meno sulle stampanti vecchie

Squak9000

escluse questioni professionali... una stampante si sceglie principalmente per il costo e la disponibilità di cartucce "farlocche" in circolazione.

stampare a casa non conviene quasi più... costi troppo elevati e, spesso, qualità inferiore (anche con cartucce originalissime).

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