
08 Aprile 2022
29 Novembre 2021 188
In Australia i social network saranno obbligati a fornire alle autorità i dati personali dei troll che commentano i post pubblicati sulle piattaforme. Si tratta al momento di una proposta di legge che deve ancora essere approvata dal Parlamento, ma se l'iter si concluderà con successo si tratterà di un primo caso destinato non solo a far discutere, ma anche a fare giurisprudenza.
L'obiettivo è combattere la diffamazione. La bozza di legge dovrebbe essere discussa in Parlamento a inizio del prossimo anno. In particolare prevede
"Le regole che esistono nel mondo reale devono esistere anche nel mondo digitale e online", ha spiegato il Primo Ministro Scott Morrison. "Il mondo online non dovrebbe essere un selvaggio West, dove bot, bigotti, troll e altri possono aggirarsi in modo anonimo e ferire e colpire le persone".
Analizzando la proposta, verrebbe da dire che in questo caso ci sia una contraddizione rispetto a quanto deciso dall'Alta Corte australiana lo scorso settembre: se allora la responsabilità veniva attribuita a chi aveva pubblicato il contenuto (persona, gestore di una pagina, media) ora sarebbe il social network a dover rispondere di eventuali casi di diffamazione. L'intenzione sembra dunque quella di un cambio di rotta, come conferma il procuratore generale Michaelia Cash:
I social media devono capire che hanno una responsabilità sul materiale pubblicato sulla loro piattaforma. [...] Questo importante passo fornisce chiarezza agli australiani, ma in particolare alle società di social media: sarai considerato l'editore.
L'opposizione appoggia la proposta: "Le persone non dovrebbero essere in grado di nascondersi dietro account Twitter anonimi e impegnarsi in attività inappropriate", commenta il leader laburista Anthony Albanese.
Commenti
Guarda, lo so che è inutile perdere tempo con voi, perchè se non capite da soli certe questioni allora non c'è modo di farvele comprendere.
Che ti posso dire? Hai ragione tu, io sono un "leone da tastiera" che si gasa per quattro like da gente sconoscita su internet che non incontrerò mai in vita mia e provvedimenti che prevedono il riconoscimento incondizionato di tutti i cittadini non vanno ad inficiare in alcun modo la già ridotta privacy di cui disponiamo.
Già come sempre siete pieni di argomenti...
Zzzzzz che risposta banale. E sarei io pieno di ego.
Torna a dormire sogni tranquillo. Il recinto in cui ti hanno rinchiuso ti proteggerà (fino a quando vorranno).
Già, peccato che già è un casino far perseguire qualcuno che ti appicca un incendio in casa, con tanto di telecamere e identificazione. Quanto siete arroganti e pieni di ego a pensare che a qualcuno possa fregare così tanto quello che avete da dire, da sprecare tempo e risorse in questo modo. Ma gli ingenui siamo noi, tu invece vivi nella realtà in cui basta una denuncia di qualcuno e per qualsiasi motivo per ingabbiarvi.
Non fare insinuazioni da bimbo dell'asilo. Usa la mente senza farti manovrare via Cloud. Bimbino.
Quanto siete ingenui ( uso il plurale apposta).
Non lo so se è così facile bypassare il GDPR. Allora anche un'azienda cinese, basta che si crea un sussidiaria in Europa e può processare senza problemi dati sensibili degli utenti? Il GDPR non funziona così: nel senso, non autorizza a fare come si vuole perché si ha una sussidiaria in UE. Dice anzi che se sei una società extra- UE, non puoi proprio processarli. Se invece sei una società UE, puoi processarli ma a determinate condizioni, molto stringenti tra l'altro.
In realtà sul web è molto peggio, perchè non c'è rischio, nella vita reale qualcuno che ti tira una pizza in bocca lo trovi prima o poi, quindi ti comporti bene.
Il web invece ha dato la possibilità di fare queste cose anche ad esseri meschini!
frivolezza dici, quindi se ti diffamo sui social con tutti i tuoi contatti, è frivolezza no?
Se mi nascondo dietro un nick falso e ti bullizzo online è frivolezza...
Io anni fa ho avuto una brutta storia di diffamazione, delle persone mi avevano imposto restrizioni e postavano cose su di me su facebook.
Ovviamente sono venuto a saperlo perchè mi è stato riferito, ovviamente alcuni di loro agivano con account occultati non riferibili direttamente a loro.
Nel mio caso, è stato semplice, perchè sono andato a citofonargli a casa, ma tu immaginati persone più deboli, che costantemente vengono bullizzate online da gente che nella vita reale prendebbe solo schiaffi.
Ecco a te sembra una cosa frivola?
Ma è vergognoso! Mettetemi subito le manette e chiudiamo qui la questione!
e cominciamo con le offese. (oppure uno smile mitiga le parolacce?)
che palle basta con questo eccesso di regole, tutta sta pesantezza non si può paragone il mondo reale con la friovolezza del mondo del web.
Però è anche vero che sarebbe ora di snellire un pò le cose per i reati
minori, anche se alzi il cùlo dalla sedia e il reato sussite tra
autorizzazioni, càzzi e mazzi per rintracciare qualcuno su internet
diventa un'epopea. Quindi ben venga una procedura più rapida, per le
autorità compretendi si intende ovviamente, per identificare il
trasgressore invece di dover avviare mille procedimenti e aspettare pure
il provderi, il giudice, il social etc etc
Basta accollare le spese e si rimane un fatto poco rilevante, ma magari il soggetto in questione sta pure riempiendo il web con tale affermazione. La diffamazione sul web è una cosa che appena parte non si ferma più, il problema è il potenziale danno che può creare e paradossalmente se parliamo di libertà vera e propria è "meglio" perseguire che censurare alla fonte
O miseria, ma possibile che per alcuni non è comprensibile un testo di poche righe ? Ho capito che ti senti fomentato dai 4 like degli 1dioti, ma qua non si tratta di tracciare nessuno, difatti c'è solo la responsabilità del social di fornire i tuoi dati alle autorità in caso queste rilevassero, su segnalazione, un comportamento che sarebbe punibile anche nella vita fuori dai social. Come già detto, anonimato e libertà non significa "faccio quello che voglio a chi voglio e non me ne assumo le responsabilità perchè mi nascondo dietro ad un nome falso" ho capito che internet è diventato il vostro parco giochi e i leoni da tastiera ci gonfiano il proprio ego, ma non ha proprio nulla a che vedere con le libertà fondamentali e quella frase che semplicemente usate a sproposito.
Rimani libero di fare quello che vuoi, semplicemente ti viene data la responsabilità delle tue azioni, non mi pare un attacco alla libertà personale, ma un attacco al "danneggio chiunque inpunemente". Rimarrai anonimo all'utente del social, non alle autorità
E tu pensi che le autorità ti perseguiranno solo perchè contraddici un tizio ? E vediamo, perchè dorebbero farlo per una segnalazione dal social e non dalla vita "reale" ?
Chi secondo te ? Se il tutto verte verso un singolo punto, fornire l'identità alle autorità ? Ovviamente gli stessi che decidono se è diffamazione nella vita reale. so che è difficile di comprensione, ma anche se a te sembra che come R4gerino puoi dire la qualunque e che non diresti mai come [Nome Vero] la diffamazione sul web per chi la subisce è peggiore di quella nel mondo reale. Quindi lo decide l'autorità competente.
È già così
Però è proprio per rispettare il GDPR che le società da te menzionate hanno sede in UE, Meta, Google e anche HDblog, così per correttezza. Inoltre l'identità digitale è modulabile se proprio vogliamo dirla tutta, quindi accedendo con lo Spid può fornire solo alcuni dati, come per esempio il CF oppure data di nascita con nome e cognome
Per molti questa vuol dire libertà di espressione purtroppo, senza capire che libertà non vuol dire "senza conseguenze"
E magari sarebbe ora di rendere responsabili anche quelli, che come te, continuano a spargere false verità complottiste su temi importanti, che equivalgono se non sono peggiori delle offese personali
Credo che forse utilizzare sistemi come l'SPID per collegarsi alle varie piattaforme risolverebbe parecchie cose, non tanto per costringere la gente a mostrarsi realmente (si può sempre usare un nick, un avatar, ecc.), ma nell'avvisare a chi si sta iscrivendo che le leggi usate nella realtà saranno paritarie a quelle online, con le conseguenze del caso.
Poi ognuno libero di fare ciò che vuole, ma ben sapendo che se prendo l'iniziativa di insultare e/o diffamare qualcuno, ho il rischio concreto di prendermi una denuncia diretta.
Il problema è che tanti confondono queste cose con la libertà di espressione, ma non mischiamo le cose perché non c'entra niente ... se entro in un locale e insulto pesantemente una persona che non conosco, è possibile che abbia delle conseguenze, questa non è libertà di espressione ma solo incapacità di relazionarsi
Dopo 3 anni è stato "sbannato" con la komplete edition che però presenta diversi tagli e castrazioni
In realtà mi riferivo più al fatto che la moderazione tramite AI dei social (talvolta anche quella di chi fa le revisioni) è completamente inefficiente e che i ban a volte risparmiano delle atrocità mentre colpiscono contenuti innocui, al netto dell'orientamento politico (Facebook ne è l'esempio, ma anche Youtube coi suoi bollini gialli e rossi a buffo).
Comunque questi dati di cui parli potrebbero essere interpretati in mille modi diversi, il fatto che i post dei repubblicani vengano cancellati più spesso non significa nulla di per sé, perché potrebbe sì dipendere da una faziosità nella moderazione, ma potrebbe anche dipendere semplicemente dal tipo di contenuti: senza fare di tutta l'erba un fascio, sappiamo tutti i modi di esprimersi che usa la destra più radicale sui social.
Ma infatti io sono completamente a favore di iniziative del genere, volevo solo puntualizzare che in ogni caso ci saranno quelli che gridano alla censura a sproposito, è un problema molto intricato
Ormai è palese che il distinguo tra realtà e virtuale è diventato anacronistico, non hanno più ragione d'esistere regole differenti tra le due realtà. L'anonimato nella società civile non esiste, non vedo perché debba esistere nei social...
Concordo ma occorre fare un distinguo, a mio parere la scuola dovrebbe istruire e la famiglia educare. Uno dei problemi dei nostri tempi è che si vuole demandare alla scuola il compito di educare i nostri figli, e questi sono i risultati.
https://uploads.disquscdn.c...
Non ne sarei così sicuro, internet è rimasto il nuovo farwest tanto a lungo, ma sta venendo regolamentato sempre di più, non so se sarà un collegamento di quel tipo o altro, ma una forma di identificazione più o meno univoca, ad esempio rendendo obbligatoria l'autenticazione in due fattori tramite sms
Sì certo. Però è il collegamento con i social che secondo me non verrà mai fatto, giustamente
Basta creare una sussidiaria che gestisca i dati in Europa.
Se vuoi ti insulti per strada e ti difendi pure a mani nude nel caso serva e non ti nascondi dietro alla tastiera.
Solo con carta di identità e indirizzo così ti possiamo querelare facile
Lessi tempo fa dei dati americani che i contenuti spesso cancellati appartengono all'ala repubblicana dello spettro politico ed è per questo motivo che si parla cosi tanto di censura nei loro confronti, tu forse con il contrario ti riferisci ad uno studio simile che parla delle pagine più popolari e che generano più traffico sui social sono appartenenti all'ala repubblicana sempre. Apparentemente sembra una contraddizione ma gli studi trattano due cose ben diverse.
Ma sono giorni che sembra una soap opera la tua.
Racconta in dettaglio che ci sta appassionando, magari ti fanno fare la seconda stagione
Ma io sono favorevole a deresponsabilizzare il social network, è quello il problema! È come se BMW fosse responsabile degli ubriachi che si vanno a schiantare su altre macchine perché gli ha fornito la macchina, è ovviamente una follia. Gli individui vanno resi responsabili, qui invece succede il contrario, ovvero che non sono responsabile e ci pensano gli algoritmi a cancellare con errori clamorosi che portano poi alla censura che oggi abbiamo.
Bravo, così si deve ragionare!! Abbasso le fake news! https://uploads.disquscdn.c...
Beh, sono cose abbastanza collegate, cioè una spid europea potrebbe facilmente portare ad esempio ad una digitalizzazione dei documenti
ma guarda che sei proprio scemo :) non l'ho detto io che mortal kombat non si può comprare in Australia, ma un utente sopra. Io non ho controllato perché non me ne può fregare di meno. Ergo ritenta sarai più fortunato, genio...
Otuia, onos nu llort!!!!!!!
sinceramente in priorità spererei in un sistema europeo per le CIE, patente e quant'altro,insomma per cose serie. Dell'account per iscrivermi ai social tramite spid europea, ma anche no, è marginale al massimo.
non sto dicendo questo. Ma meta è una società americana, non può processare dati personali di persone, gdpr questo sconosciuto.
Avviene già per tanti altri servizi, spid, pec, davvero pensate che questi servizi siano più sicuri di Meta? Dopo tutti i furti di dati avvenuti in comuni / regioni italiane?
In questo caso è vero, ammetto che questo non lo sapevo e quindi di aver fatto un esempio sbagliato.
Ma quello era solo l'esempio, il concetto resta corretto, l'illegalità riguarda solo i casi dove lo fai per arrecare danno ad altri, per procurarti un vantaggio o per sostituirti ad un altra persona o in generale se ci si rivolge allo stato, sia esso una persona fisica (pubblico ufficiale o altra persone incaricata di un pubblico servizio) o sia un documento da compilare.
Però non è illegale e tantomeno punito dire di chiamarsi diversamente da quanto scritto sulla carta d'identità
Se è un singolo stato sono d'accordo: non succederà mai.
Ma nel momento in cui arriverà un equivalente europeo dello spid (o un sistema/standard a cui facciano capo le identità digitali dei vari paesi) allora è molto ma molto più semplice, e diventerebbe molto simile ai pagamenti online in stile paypal, compili i dati di registrazione di Facebook e poi vieni mandato al sito di identificazione europeo dove fai l'accesso tramite la tua identità digitale, a quel punto Facebook associa al tuo account un codice che gli viene fornito dal server europeo e il server europeo segna che quell account facebook è collegato a te
E prima o poi questo arriverà è solo una questione di tempo, imho 10/20 anni e arriva
vieni perseguito per entrambe. quindi le pene si sommano. in questo caso art. 494 c.p. attribuzione di falso nome per procurare a sé un vantaggio.
Invece che fare il saccente cerca almeno di capire il senso delle discussioni che leggi, si stava parlando di rapporti tra privati cittadini, io ho fatto un esempio, il caso in cui incontri qualcuno e ti presenti, e fare l'elenco di tutte le situazioni in cui è reato fornire dati anagrafici falsi non aveva senso in quanto nessuna di esse riguarda i rapporti tra privati, ad esempio se ti dico che mi chiamo Mario Rossi, ti vendo un telefono ma poi arrivato a casa nella confezione c'è una pietra invece che il telefono, posso essere perseguito per truffa e non per falsa dichiarazione
toh vah, ti ho anche editato il messaggio, così sei contento.