
13 Dicembre 2021
Tra "token" e "Tolkien" il passo è breve e c'è chi questa assonanza la voleva sfruttare a proprio vantaggio. Il primo è un concetto riconducibile al mercato delle valute digitali, il secondo è il cognome dello scrittore passato alla storia per le sue opere di letteratura fantasy, prima tra tutte la saga de Il Signori degli Anelli. Qualcuno ha pensato bene di unire i due mondi e di utilizzare un marchio molto forte per lanciare una criptovaluta.
Così l'estate scorsa è stato ufficializzato il progetto JRR Token che mutuava dallo scrittore anche le iniziali del nome (John Ronald Reuel). Una casualità? non proprio perché il sito ufficiale del progetto era tutto a tema de Il Signore degli Anelli con l'iconografia completa: anelli, abitazioni degli Hobbit e un mago che sembrava molto simile a Gandalf. Gli stessi autori del progetto presentavano JRR Token come "l'unico token che li governa tutti", chiara parafrasi dell'espressione che è diventata uno dei simboli della saga letteraria.
Alla fine della storia hanno prevalso le ragioni di chi tutela la proprietà intellettuale di Tolkien, la Tolkien Estate. La vicenda è stata portata all'attenzione dell'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (WIPO) che ha accertato la violazione: il nome del dominio del sito web della criptovaluta viola un marchio di cui non ha i diritti.
A nulla sono servite le motivazioni dei legali dello sviluppatore di JRR Token (ha sede in Florida) che hanno sottolineato come "token" fosse un termine generico, che non deve essere confuso con il cognome dello scrittore. Tesi della difesa discutibile perché è stato lo stesso sviluppatore a creare quella confusione con un sito web ispirato proprio all'opera più importante di Tolkien. Anche per la WIPO era palese il tentativo di speculare sul nome dell'autore. Lo sviluppatore, dice l'organo interpellato:
era senza dubbio a conoscenza delle opere di Tolkien e ha creato un sito web per sfruttare la fama di queste opere
Tolkien Estate ha confermato di essere entrata in possesso del dominio JRRToken.com. Ha inoltre ottenuto dallo sviluppatore la promessa di interrompere ogni attività effettuata usando il nome JRR Token e di eliminare qualsiasi contenuto illecito pubblicato su web e social.
Eppure qualcosa del progetto sembra essere ancora rimasto: i JRR Token sono riusciti a sopravvivere sotto forma di NFT. Su Open Sea ce ne sono in vendita ancora 7 dei 9 lanciati. Nessun limite alla speculazione, finché non si deciderà di intervenire nuovamente.
Il consiglio rivolto agli appassionati de Il Signore degli Anelli è attendere l'arrivo di progetti autorizzati. In cantiere c'è l'attesa serie TV di cui si sta occupando Amazon.
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Commenti
Una minkiata in meno
Peccato, dovrò mettere tutto su cumrocket
(Omissione scatologica grave e pesante)
:\
Peccato, il nome di una favola era perfetto per una criptovaluta anch'essa basata tutta sulla fantasia, completamente priva di valore intrinseco.