Come trasformare una pianta di fagiolo in sistema per immagazzinare energia

09 Novembre 2021 33

Le radici della pianta del fagiolo possono immagazzinare energia: è questo lo straordinario risultato conseguito dall'Electronic Plants Group del Laboratory of Organic Electronics presso l'Università di Linköping. Si tratta di un lavoro iniziato anni fa, che ora è stato perfezionato sino a raggiungere un livello estremamente avanzato che potrebbe potenzialmente rivoluzionare il modo in cui conserviamo l'energia, trasformando le piante in "parte attiva" del sistema - a tal proposito si ricorda lo studio del MIT sull'impiego delle piante come fonti di bio-luce per l'illuminazione delle strade.

UN PERCORSO INIZIATO NEL 2015

I primi passi sono stati compiuti da Eleni Stavrinidou nel 2015, quando riuscì nell'intento di dimostrare come i circuiti elettrici possano essere costruiti nel tessuto vascolare delle rose innaffiando la pianta con il polimero conduttore PEDOT (polistirene solfonato). Due anni dopo il gruppo di ricerca ha fatto assorbire alle talee di rose l'oligomero coniugato ETE-S che, tramite polarizzazione, ha formato conduttori che possono essere impiegati per immagazzinare energia.

I RISULTATI DI OGGI

Le radici elettroniche della pianta di fagiolo

E ora è stato compiuto lo step decisivo: le talee sono state sostituite da una pianta intatta - in questo caso di fagiolo - che, una volta innaffiata con una soluzione di oligomeri, ha formato tramite processo naturale un film conduttore di polimero sulle radici che, in questo modo, fungono da vera e propria rete di conduttori. Per di più, "le radici della pianta di fagiolo sono rimaste elettricamente conduttrici per quattro settimane, con una conduttività di circa 10 Siemens per centimetro".

Per conservare l'energia è stato "costruito un supercondensatore basato sulle radici in cui le radici fungevano da elettrodi durante la carica e la scarica". Ed ha funzionato bene, essendo stato capace di immagazzinare un quantitativo di energia 100 volte superiore rispetto a quanto ottenuto negli esperimenti precedenti con le talee. Come spiega Eleni Stavrinidou, "i supercondensatori basati su polimeri conduttori e cellulosa sono un'alternativa ecologica per lo stoccaggio di energia, che è sia economica sia scalabile".

Dunque si tratta di risultati decisamente importanti, vuoi per il fatto in sé - ovvero la possibilità di immagazzinare energia in una pianta - vuoi anche per la durata garantita dalla soluzione: riesce infatti a garantire uno stoccaggio per lungo tempo e, nel frattempo, continua a crescere e a produrre fagioli.

I risultati [...] sono altamente significativi non solo per lo sviluppo dell'accumulo di energia sostenibile, ma anche per lo sviluppo di nuovi sistemi bioibridi, come materiali funzionali e compositi. Le radici elettroniche sono anche un importante contributo allo sviluppo di una comunicazione senza soluzione di continuità tra sistemi elettronici e biologici.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Materials Horizons.


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Commenti

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MeTeMpS

Anche noi siamo diventati degli enormi immagazzinatori di energia e di dati da

E K

Ottima domanda

Dark!tetto

Le radici non dovrebbero decadere così rapidamente una volta generato il polimero, più che altro manca il dato sul livello di scarica nel tempo. Dicono che sono rimaste conduttive per 4 settimane e poi ? La conduttività è mantenuta per 4 settimane o decade nel tempo in modo esponenziale o logaritmico ?

E K

Beh, anche polimerizzare delle piante non é propriamente la cosa piú alla mano, senza contare che la vita di quelle radici é molto limitata mentre cavi metallici durano decenni.

Dark!tetto

I vantaggi sono o meglio saranno, solo al livello sostenibile, perchè le materie prime e la loro estrazione per degli accumuli di grandi dimensioni a livello globale potrebbero essere un problema.

E K

Avevo perso il passaggio dei condensatori standard collegati alle batterie.
E questo che vantaggio avrebbe rispetto ad usare normali elettrodi? Pensavo che si generasse energia dalle piante.

saetta
KK

Oppure usando il venticello su una pala eolica

rsMkII

Non me la ricordavo simile a una indiana

Dark!tetto

Buona l'idea, sicuramente allo stato attuale poco efficiente al punto che produci più energia mangiando i fagioli e scoreggiando in un barattolo xD

Scherzi a parte, ben vengano soluzioni che mirano ad una sostenibilità in questo ambito che è quello cruciale per il futruro tecnologico.

Dark!tetto

Innaffiano le piante che invece delle normali radici producono un materiale conduttore, prendono questo materiale e lo usano come elettrodo in un condensatore che riesce a mantenere la carica per 4 settimane. Non sono le piante di fagiolo che accumilano in qualche modo strano energia, ma si usano le radici per inserirle in "comuni" condensatori, che vengono caricati come una qualsiasi batteria.

Più basilare di così è impossibile e già così ci sono degli errori, ma è comprensibile.

saetta

La prima cosa che mi e venuta in mente vedendo la foto è: la Canalis che gioca con i fagioli, mmmmmm forse era un'altro legume, poi ho pensato...

Mattia Alesi
continua a crescere e a produrre fagioli

Ci preoccupiamo di microplastiche, OGM, additivi alimentari e poi mangiamo fagioli annaffiati con polistirene...

E K

Beh, intanto non c'é l'obbligo di rispondere a tutte contemporaneamente.

xpy

Naturalmente, si parla ancora dei primi test, sono cose che per essere sviluppate e immesse sul mercato richiedono decenni

Surak 2.04

"Come trasformare una pianta di fagiolo in sistema per immagazzinare energia"

Detta così, vale pure "basta togliere i fagioli quando maturi, togliere la pianta, farla seccare ed avrai energia termica potenziale per reazione chimica con l'ossigeno, insomma... basta buttarla nella stufa"

Andee Kcapp

Troppe domande .

E K

Pensavo si parlasse di biogas, ma questo tema é meno fedito e piú affascinante.

Qualcuno che lo sappia spiegare il tutto in parole semplici c'è?

Come possono piante stagionali con una vita media di qualche mese garantire un sistema di stoccaggio "a lungo tempo"?
Inoltre, ok per lo stoccaggio, ma come si carica e scarica la pianta per usi quotidiani? E se la pianta muore per avverse condizioni climatiche? (Inverno - estate estremamente calda..etc)?

Sarebbe bello poter avvelenare le nostre piante per farci un sistema di powerbank biologici, ma siamo sicuri non sia una supercazzola?

Andee Kcapp

Andhaka che stai a dì ????

Andee Kcapp

Senti l'energia che ti " pervade " ?

R4gerino

Si ma il quesito rimane valido. A leggere l'articolo cosi, non mi pare particolarmente efficiente.

xpy

E poi la usi per gasare l'acqua di rubinetto

xpy

Non energia in quel senso, l'idea in pratica è di riuscire a creare delle batterie con componenti biologici e quindi più ecosostenibili rispetto a quelle attuali

NOMC19

Proprio oggi ho mangiato tonno e fagioli, sarà una coincidenza? Io non credo.

Sheldon Cooper

In alternativa puoi anche separare il metano e l'idrogeno

R4gerino

Ah si? E quanti km quadrati di fagioli ci vogliono per caricare un telefono?

SmallSize

I fagioli di bazar esistono allora!

rsMkII

Occhio a non strafare altrimenti poi devi ripulirla per bene

O una bombola vuota, così la riporti in pressione.
:D

Andhaka

Poi quando serve ti attacchi una turbina al deretano e via di produzione. :D

Cheers

Il problema viene col download.
:(

Paolo Toriello

una sorta di macchina a vapore diciamo

rsMkII

Semplice: mangi tanti fagioli e accumuli energia sotto forma di pressione.

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