
11 Novembre 2022
25 Ottobre 2021 16
Open Fiber ha presentato ufficialmente MEGLIO, progetto che ha passato un lungo periodo di sperimentazione con cui viene sfruttata la rete in fibra ottica per il monitoraggio dei terremoti in Italia (Fiber sensing). É la prima volta al mondo che la fibra ottica viene utilizzata per questo scopo: potrà essere impiegata come strumento preventivo, in quanto in grado di segnalare le scosse prima dell'arrivo delle onde sismiche. Come spiega la stessa Open Fiber,
una rete interamente in fibra ottica diffusa sul territorio nazionale corrisponde ad avere un enorme sensore ad altissima precisione installato in ogni angolo del Paese.
E, oltre che preciso, è anche immediato ed economico. Sì, perché con MEGLIO (Measuring Earthquakes signals Gathered with Laser Interferometry on Optic Fibers) il "tessuto ricettivo" (la rete) è in grado di rilevare vibrazioni e suoni su tutta la lunghezza dei cavi, che come spiega Francesco Carpentieri di Open Fiber fungono da "microfoni virtuali". E la trasformazione dei dati in onde sismiche da parte di un software basato sull'intelligenza artificiale consente di ottenere un vero e proprio sismogramma.
Il progetto è il risultato dello sforzo congiunto di Open Fiber, INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), INRIM (Instituto Nazionale di Ricerca Metrologica), Metallurgica Bresciana SpA e Bain & Company.
Partiamo da una caratteristica della fibra ottica: non subisce alterazioni elettromagnetiche, né risente di condizioni atmosferiche avverse o di sbalzi di temperatura (teoricamente funziona anche a -100 °C e a +300 °C). Dunque, i dati forniti risultano essere sempre corretti e coerenti con la realtà. Detto questo, Open Fiber impiega una coppia di sensori laser interferometrici installati su una porzione di fibra ottica interrata. I dati "confluiscono in un sistema di elaborazione che si interfaccerà con la web application al fine di sintetizzarli e renderli facilmente fruibili".
Il centro Italia, lo sappiamo purtroppo, rappresenta una delle aree più a rischio del nostro Paese. Open Fiber ha installato i sensori laser lungo la rete che collega i Point Of Presence (POP, sono posizionati ad esempio all'interno delle Cabine Primarie di Enel) di Ascoli e Teramo. Attualmente i dati raccolti sono in fase di elaborazione con l'ausilio di avanzati algoritmi e software di intelligenza artificiale.
Esistono sperimentazioni analoghe che riguardano anche i cavi sottomarini: i segnali che corrono lungo la rete possono infatti essere sfruttati per rilevare i movimenti e le torsioni dei cavi che, grazie alla tecnica denominata Distributed Acoustic Sensing, si trasformano in "infiniti" sensori ultra-precisi.
Il progetto MEGLIO potrà essere ulteriormente esteso in futuro per applicare la tecnologia ad altri contesti: si pensi ad esempio al monitoraggio di attività come il traffico stradale e gli scavi, o alla rilevazione di problemi alle condotte energetiche e alle linee ferroviarie.
Commenti
Guarda che lo stiamo implementando anche noi
La velocità dipende dalla capacità del server con il quale stiamo scambiando i dati, dalla capacità del nostro ISP verso una data direttrice sulla rete internet, dal carico presente sulla rete in quel momento e anche dai dispositivi personali (router, PC, smartphone ecc).
Prova ad eseguire uno speedtest impostando come server quello di Eolo, tendenzialmente ha sufficiente banda disponibile e si riescono a raggiungere velocità elevate.
Voglio precisare, in base a quando ho detto in precedenza, che uno speedtest a 940Mb/s su un dato server non vuol dire che la nostra linea vada, possa o debba andare a quella velocità per qualsiasi cosa si faccia. Tieni conto che 400Mb/s è un'ottima velocità e che molti servizi su internet non riescono nemmeno ad erogarla (non hanno banda illimitata per tutti) e nemmeno ne hanno bisogno in alcune circostanze. Un servizio di largo uso è per esempio Netflix, con una banda richiesta di 25-30Mb/s per uno streaming in 4K. Diciamo che il gigabit serve in caso di download di grossi file o trasferimenti da e verso il nostro cloud ( che non è detto abbia la possibilità di accettare la nostra richiesta di trasferimento alla massima velocità).
Mi sarò sicuramente ripetuto, ma spero di essere stato chiaro.
ha una dedicata o una condivisa? con una condivisa la banda garantita è molto molto molto molto meno, quindi no nessun reclamo. Comunque sono ottimi risultati.
It: fibra open Fiber, in ethernet con un PC dotato di ottima schede di rete raggiungo i 400MBips, in WiFi con iPhone 12 i 300Mbps.
E normale? Posso fare reclamo? Modem Fritzbox!
Abbiamo la Calabria buchi buchi. Passateli i cavi ma coprite i crateri poi.
Economico assolutamente no, nelle Marche hanno investito 30 milioni di euro per la FTTH, ma ancora il 90% va in ADSL visto che la FTTH non arriva e spesso la FTTC va peggio dell'ADSL stessa. Poi Openfiber sta solo copiando le scoperte di altri, era più interessante sapere quando riusciranno a mettere la FTTH a tutti.
La mia 4 mega di telecom ha appena rilevato il terremoto del Friuli del 1976
Bene continuiamo a posarla, allora, questa benedetta fibra perché questa tecnologia non è compatibile con la FTTC.
Anche se con tono amareggiato per come è ridotto questo Paese, era anche un auspicio che oltre a "rilevare" si studiassero forme pratiche di allerta proprio come quella di android, che usa i sensori dei telefonini.
Con cose molto più prevedibili, tipo gli acquazzoni, nessuno ha studiato sistemi di "preallarme" efficaci (tipo avvisare di non parcheggiare in certe zone dalla sera prima ma anche durante, tipo "sei in zona sicura, fermati dove puoi ed aspetta 5 minuti che nella tua area ci sono rischi, stai lontano da muri, alberi e corsi d'acqua" ) eppure basterebbe la volontà.
Infatti, non sminuivo nella logica della "ricerca" se rileggi in questa ottica il mio commento.
L'idea di per se è ottima: sfrutta la differenza tra la velocità di propagazione delle onde T e delle onde S
Si parla comunque di qualche secondo di pre-allerta( 5/6 secondi) a distanze di qualche decine di km per sismi molto forti
Non servono app di allerta, esistono già protocolli che servono per mandare messaggi di emergenza nei cellulari.
Un po’ come il nuovo sistema di Android che riesce a mandare il segnale di pericolo per un terremoto dando secondi di anticipo.
Ovviamente non siamo i primi: nell'articolo non se ne parla, ma tale progetto è nato in Google, quando stavano cercando di analizzare dei dati provenienti dai loro cavi oceanici e si sono accorti che potevano funzionare anche per il rilevamento dei terremoti. La notizia (di Google) è vecchia di più di un anno.
Ora la tira fuori Open Fiber e tutti hanno dimenticato da dove venisse l'idea....
Se si pensa sempre al breve non si raggiunge nulla
in italia non ce ne facciamo niente (sia mai)... però l'idea, il software, qualche brevetto, etc.etc. può essere venduto ad altri paesi che qualcosa sanno farne per mettere in sicurezza la popolazione.
Mi sembra strano che sia la prima nel mondo, ma il vero punto è... ok, e poi del rilevamento che te ne fai? Abbiamo app di allerta? Abbiamo edifici o strutture con sistemi attivi antisismici? Magari nel lungo periodo la raccolta dei dati fornirà informazioni utili (preventive su tempi significativi) ma nel breve...