Facebook fa poco contro la diffusione dell'odio: pesanti accuse dal WSJ

18 Ottobre 2021 20

Facebook e la sua intelligenza artificiale non sono in grado di bloccare i contenuti offensivi, violenti e di odio. La denuncia è di quelle forti, e viene da una voce autorevole come quella del Wall Street Journal, da giorni attivo in inchieste ed approfondimenti sul social di Zuckerberg cavalcando l'onda delle rivelazioni della whistleblower Haugen. In altre parole, i potenti algoritmi non riescono a identificare correttamente tutti i video che invece andrebbero censurati, addirittura quelli in cui si vedono immagini di incidenti stradali e combattimenti tra galli. Un post "dubbio", per esempio, non viene censurato, ma semplicemente mostrato meno, con la conseguenza che l'autore non viene punito dalla piattaforma. E la percentuale di rimozione risulta troppo bassa per poter considerare efficaci i sistemi di blocco adottati.

Stando alle rivelazioni del WSJ - basate su documenti interni di Facebook - il social network avrebbe addirittura deciso di ridurre gli investimenti (soprattutto in termini di impegno dei revisori in carne ed ossa) sul contenimento dei post incriminati (rimozione o minor visibilità) e sui relativi reclami. Tutto ora sarebbe nelle mani dell'intelligenza artificiale e di sistemi di apprendimento automatici (Deep Vision), che però "avrebbero rimosso i post che hanno generato solo il 2% delle visualizzazioni di incitamento all'odio", scrive il giornale. E in più sarebbero stati introdotti strumenti atti a disincentivare (o filtrare) i reclami da parte degli utenti.

Di tutt'altro avviso è Facebook, ovviamente, secondo cui la visualizzazione di contenuti contenenti incitamenti all'odio si è dimezzata rispetto all'anno scorso (da 10 a 5 ogni 10.000) grazie all'applicazione di algoritmi di screening definiti classificatori. Questo strumento, tuttavia, necessita di apprendimento: "sono come gli studenti delle scuole elementari e hanno bisogno di insegnanti", si legge nella documentazione. Ma "sono ancora piuttosto ingenui".

LA RISPOSTA DI FACEBOOK

Non è tardata la risposta ufficiale di Facebook per mano di Guy Rose, VP of Integrity dell'azienda. In estrema sintesi:

  • il problema non è tanto eliminare i contenuti di incitamento all'odio o violenti, quanto fare in modo che vengano visualizzati il meno possibile
  • negli ultimi tre trimestri le visualizzazioni di tali contenuti sono calate del 50%
  • l'approccio adottato è proattivo (dunque non basato solo sulle segnalazioni) e permette di riportare i contenuti incriminanti all'attenzione dei revisori per una eventuale rimozione. In questo modo le rimozioni di contenuti secondo l'approccio proattivo (preventivo) è passato in pochi anni dal 23,6% al 97%.
  • i dati riportati dal WSJ non sono corretti, perché l'intenzione di Facebook è quella di fare in modo che i contenuti di incitamento all'odio e violenti non siano visualizzati dagli utenti. Se un post o un video sono "dubbi", verranno comunque visualizzati meno. Se si riconosce una violazione, saranno rimossi.
  • il percorso è pluriennale, dunque richiede tempo
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Commenti

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STAFF

Per come stanno le cose sono io che dovrei chiedere l'8x1000...

Sheldon Cooper

Sei proprio sicuro che non gli dai niente? A chi dai il tuo 8x1000?

J0k3r_IT

l'uso di censura è sintomo di democrazia debole. Il "bisogno" di censura è volontà di controllo totale e conformismo. La censura a senso unico è sintomo di arroganza politica.

STAFF

Io non gli do niente. Quindi non mi aspetto niente da loro.

STAFF

I combattimenti tra galli non avvengono negli allevamenti per spontanea volontà dei galli. Per gli incidenti stradali alcuni sono mortali, e benché non si veda l'autista spappolarsi dentro le lamiere, è lì ed è morto. Immagino abbiano pensato a questo. La mia non è una giustificazione da dare ad una delle parti, ma è solo un punto di vista oggettivo.

"immagini di incidenti stradali" sono educative (dopo lo shock ci pensi due volte a fare lo Schumacher), combattimenti tra Galli è illegale che io sappia quindi a meno che non sia un video di denuncia, non dovrebbero avere spazio.

Detto ciò in FB decidono cosa è bene e cosa è male, le pecore accettano belando o, se hanno un minimo di amor proprio, si cancellano dall'ovile di massa.

Sheldon Cooper

Ma a ridurre l'odio non sarebbe di pertinenza del papa?

Luca Lindholm
i potenti algoritmi non riescono a identificare correttamente tutti i video che invece andrebbero censurati, addirittura quelli in cui si vedono immagini di incidenti stradali e combattimenti tra galli.

What??

E che sarebbero da censurare quelli?

Quindi, in pratica per dire, tutto ciò che accade in una fattoria di normale, ora diventa viuleeeeeeeeenzaaaahhh!!

Ecco a voi, signore e signori, la nostra società, non più abituata a vedere nulla di diverso da ciò che ci si immagina con la nostra mente lassista.
Lo stesso motivo per cui, la sacrosantissima decisione dell’Emilia-Romagna di ieri di far fuori gli scoiattoli NON autoctoni, viene vista come un attentato alla natura!
Immagino cosa farebbero quelli del WSJ di fronte a una pecora che viene tosata, a decine di migliaia di pulcini che vengono condotti al macero e a una gallina a cui viene tagliata la testa…

Alessio Ferri

E' piuttosto ovvio che sapendo i criteri si può fregare la rete neurale. Anche perchè sicuramente è una rete neurale che le scrive. Quindi rete neurale vs rete neurale e vince comunque l'attaccante, perchè chi scrive i post può scriverne 6 diversi e farne passare uno, mentre chi li giudica deve individuarli tutti e 6.

STAFF

Non so chi sia peggio tra Facebook e WSJ...

SalvaJu29ro

Quale sito oggi non lo fa? Non credo di conoscere siti (una volta ottimi) che non siano arrivati a parlare di temi che generano scandalo. Ci sono siti che parlano di temi che non c'entrano nulla con il sito, fanno sfogare la gente repressa per poi passare a fare "pulizia" quando la tempesta è passata.

Ovviamente per Facebook vale per dieci

Sarcasmo distratto

Tirano di più le latrate degli ignoranti, che un pelo di Fi Ga, sul mitico facebukkin

Zeronegativo

i post che generano hate sono quelli più seguiti, perchè dovrebbero intervenire? E' contro il loro interesse, che è il fondamento della società stessa.

dario

Non fa poco, ha un'intera policy (che si guardano bene dal dichiarare) basata sulla diffusione di contenuti che generino flame, come ampiamente dimostrato da Haugen con le sue ben circostanziate rivelazioni.
L'esodo in massa degli utenti non è così importante, basterebbe l'esodo in massa degli inserzionisti.

Facebook fa poco

Stop.
:(

kp889

Il social più dittatoriale del web

Laevus

Beh se lo dice il WSJ, fratellino della moderata e rispettosa Fox News, allora non possono che avere ragione.

Davide10

È vero, certi video vorresti che venissero censurati. Però io mi preoccuperei più del disagio di chi li guarda e di chi li fa.

L'illuminato

ma se sono i SJW i primi ad essere violenti e pronti ad odiare ahahaha

Sarcasmo distratto

Come fanno a dire che fa poco, quando ci fa molti bigMONEY

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