
Articolo 06 Ott
Dallo scandalo di Cambridge Analytica in poi, Facebook non ha mai riguadagnato la fiducia del grande pubblico e non passa anno senza che l'azienda di Menlo Park sia colpita da qualche altro scandalo o inchiesta che mettano in evidenza i motivi per cui il recupero di fiducia non sia mai avvenuto.
Solo pochi giorni fa è stato il turno di Frances Haugen, l'ex dipendente che ha messo a nudo alcune delle grandi contraddizioni di Facebook, specialmente per quanto riguarda il rapporto tra il social e la diffusione di disinformazione e notizie false. Questo punto in particolare è particolarmente controverso, in quanto la circolazione di questi elementi nocivi per il dibattito pubblico rappresenta comunque uno dei migliori affari per Facebook, vista la loro viralità e la facilità con cui vengono digeriti e distribuiti dall'algoritmo del social.
Secondo quanto riportato dal The Wall Street Journal, il polverone sollevato dalla Haugen non è affatto passato inosservato e ha persino portato a immediate conseguenze sullo sviluppo di prodotti e attuali. Stando alle ultime dichiarazioni, infatti, pare che Facebook abbia messo in pausa i lavori su "alcuni prodotti già esistenti", al fine di avviare una valutazione interna sui possibili effetti negativi su categorie a rischio (come i bambini) e sulle possibili critiche e attacchi che potrebbero generare.
Recentemente è emerso anche un rapporto interno a Facebook che ha dimostrato come l'azienda sia ben a conoscenza dei danni causati da Instagram alle adolescenti, nonostante le smentite di facciata. In passato era stata valutata anche la creazione di una versione del social pensata proprio per i più piccoli, prontamente osteggiata da parte di tantissime associazioni, che poi non ha mai visto la luce. Insomma, gli ultimi avvenimenti sembrano aver scosso Facebook più di quanto non dia a vedere, al punto di portare il gruppo ad una seria riflessione sul suo operato.
Commenti
Facebook, nato per la troppa fi..a, morto per i troppi soldi
Battery drain, mancato supporto alle api cameraX di Google per pareggiare l'esperienza con foto e video ad apple, assenza di app ufficiale per watch os, così come wear os, nonostante sia richiesta a gran voce da anni. Fallite, e fallite male. Il mondo ne gioverà
Vuoi dire che è ancora credibile? Ok mi arrendo -____-
che poi diciamola tutta, non ho visto nessuno indigniato, la gente è felice di raccontare i razzi suoi su quelle pagine squallide
come si può perdere qualcosa che non si ha mai avuto...
Giusto che sia così.
P.s. dal titolo sembra che Facebook faccia polemica del fatto che sono stati rallentati anche se poi anche dall'articolo si vede che non è così (nessuno si lamenterebbe pubblicamente se gli è stato chiesto di fare "valutazione interna sui possibili effetti negativi su categorie a rischio (come i bambini)"). Diciamo titolo fatto apposta provocatorio. Poi chissà, magari solo io vedo questo e mi faccio mille problemi per nulla
Instagram è colpevole di accentuare gli stereotipi sul corpo, ma questo
è un problema molto diverso e che bene o male colpisce ogni media
(persino i giornali con le pubblicità), mentre Facebook è proprio lo schifo, fanno soldi su fake news e odio, estremizzando le opinioni e incentivando all'ignoranza. Un algoritmo osceno messo lì solo per monetizzare con i più deboli, gli analfabeti funzionali.
Fare schifo purtroppo non è illegale.
ma infatti, mi chiedo cosa hackerano a fare. Tanto ormai......
Fb si è giocato la credibilità nel momento stesso in cui ha obbligato le persone a mettere i propri dati reali. Le miliardi di persone iscritte forse iniziano ad accorgersene ( alla buon ora eh .. meglio tardi che mai)
Dopo tutti questi data breach al prossimo che ci sarà Zuckemberg ha già pronto il discorso "Tranquilli, abbiamo subito un attacco hacker ma gli hacker ci han detto che avevano già gli stessi dati della scorsa volta e quindi non hanno preso nulla. Nessun fuga dunque e nessun pericolo per gli utenti".
Ma sul serio ? Ma se invece di permettergli tutto questo dominio i governi si riunissero per cercare di estirpare questa (unica) piattaforma che è più un cancro per tutti che altro. Cioé ormai lo hanno ammesso persino alcuni ex capi dei vari settori che quello che fanno questi è tutto tranne che corretto. Figurarsi però se gli staccano la spina, anzi gli permettono persino di pagare poche tasse e di prendere i dati degli utenti come meglio ritengono.
dopo settordici data breach con i dati di miliardi di persone esposti e messi in vendita nel dark web, mi chiedo come ancora nessun organo governativo abbia ancora intrapreso qualche azione punitiva nei suoi confronti
Cancro da estirpare!.. La società intera intendo...
Forse quest 3
i tuoi dati... ah no aspetta loro pensano prima agli utenti
Che prodotti?
Ormai è tardi. Comunque,
E si gode