Facebook, ex dipendente ne svela i segreti e accusa: favorisce l'odio per profitto

04 Ottobre 2021 50

Ora ha un nome, un cognome e un volto l'ex dipendente di Facebook che ha condiviso decine di migliaia di pagine di ricerche e documenti interni del social, quelli che il Wall Street Journal ha preso a pubblicare sotto il nome di "The Facebook Files", e che hanno già fatto discutere per lo studio che indicava come Instagram giocasse un ruolo tossico nella vita degli adolescenti.

Si chiama Frances Haugen, ha 37 anni, ha conseguito la laurea ad Harvard e nel 2019 è stata product manager di Facebook, per poi dimettersi dal suo incarico nell'aprile del 2021. In italiano potremmo definirla "talpa", ma sarebbe impreciso, dal momento che il termine include un'ombra necessariamente negativa, implicando una certa opacità etica. Meglio usare il termine inglese whistleblower (il poliziotto o l'arbitro che col suo fischietto richiama l'attenzione), facendo cadere l'accento sull'intenzione di segnalare delle irregolarità o delle azioni sospette, anche se nel farlo si tradisce il patto di segretezza professionale contratto con un'azienda, ad esempio.

NEL 2020 CAMBIA QUALCOSA

Ma veniamo al dunque: Frances Haugen ha deciso di venire allo scoperto e svelare la propri identità in un'intervista a "60 Minutes" della CBS, dove ha rincarato la dose contro il colosso di Marc Zuckerberg con altri temi scottanti.

Ho assistito ripetutamente a conflitti di interesse fra quello che era buono per il pubblico e quello per che era buono per Facebook. E Facebook ogni volta ha scelto quello che era meglio per lei.

A smuovere la Haugen, spingendola verso questo rischioso j'accuse, è stata la scomparsa di una persona a lei cara dovuta proprio alle teorie cospirazioniste che circolavano sui social.

E così ha raccontato di come abbia assistito, durante la propria permanenza in Facebook, a un cambio di rotta in relazione ai messaggi d'odio e alla disinformazione che circolava sulla piattaforma. Fino al 2019, a quanto pare, c'era "un piano di sicurezza" per contenere queste problematiche note, ma "dopo le elezioni presidenziali del 2020 qualcosa è cambiato".

Frances Haugen nel corso dell'intervista concessa alla CBS.

La vittoria di Joe Biden su Donald Trump, quindi, secondo la ricostruzione dell'ex dipendente ha dato la stura a un cambiamento importante, che coincide con un allentamento delle restrizioni relative ai messaggi d'odio e alla diffusione di contenuti dubbi sul risultato elettorale: una scelta che ha finito per favorire la diffusione delle teorie sui presunti brogli.

La Haugen spiega che i guadagni di Facebook sono legati al consumo dei contenuti. E che quindi più contenuti vengono condivisi, più contenuti vengono consumati, meglio è. In questo contesto, la rabbia e l'odio costituiscono moltiplicatori formidabili. Tuttavia, afferma anche che Zuckerberg non abbia mai "deciso deliberatamente di creare una piattaforma dedicata all'odio", ma come semmai abbia permesso "di fare scelte i cui effetti collaterali conducono a guadagni maggiori".

Insomma, la tesi di fondo è che sebbene nelle comunicazioni di facciata Facebook abbia sempre dichiarato guerra ai contenuti che incitano all'odio e alle fake news, nei fatti abbia agito diversamente, favorendo le interazioni più redditizie pur essendo a conoscenza degli effetti negativi che questa scelta avrebbe comportato.

Il cardine di questo modello sarebbero gli algoritmi introdotti già nel 2018, pensati per aumentare il coinvolgimento degli utenti, e che mescolati ad una maggiore rilassatezza sui contenuti che instillavano paura e odio hanno prodotto poi uno scenario fuori controllo.

PICCOLI TEAM E GRANDI RESPONSABILITÀ

Un argomento importante è quello delle risorse umane destinate a compiti cruciali su queste tematiche. La Haugen parte dalla sua esperienza diretta, dal momento che nel giugno del 2019 quando è entrata a far parte del social è stata assegnata al "Civic Integrity team", una squadra di lavoro che aveva il compito di vigilare sulle elezioni di tutti il mondo e comprendere come i governi avrebbero potuto usare la piattaforma per perseguire i propri fini, in particolare facendo ricorso a fake news.

Al team della Haugen erano stati dati appena tre mesi per poter mettere a punto un sistema capace di rilevare questo genere di violazioni: una tempistica troppo stringente, e infatti il team non è mai riuscito a portare a termine il compito. La Haugen ha anche aggiunto che all'interno di Facebook ci sono gruppi minuscoli con responsabilità enormi, come quello responsabile della lotta allo sfruttamento delle persone, composto da pochissime persone. Insomma, i presidi sulla carta ci sono, ma le risorse (umane, o di tempo) non permettono a queste aree di essere efficienti e produttive. E secondo la ricostruzione dell'ex dipendente a Facebook andrebbe bene così.

Haugen, che ha dei trascorsi lavorartivi in Google e anche in Pinterest, ha rincarato la dose confessando di aver lavorato per altre realtà, ma di aver registrato che "sostanzialmente era peggio su Facebook". E infatti si è lanciata in affermazioni pesanti sull'impatto che il social avrebbe a livello globale:

Facebook sta lacerando le nostre società e causando violenze etniche in tutto il mondo, incluso il Myanmar nel 2018 quando i militari hanno usato Facebook per scatenare un genocidio.

LA REPLICA DI FACEBOOK

Ovviamente, davanti ad un polverone di queste dimensioni, Facebook non poteva restare a guardare. E tramite la propria portavoce Lena Pietsch ha quindi dichiarato che le affermazioni della Haugen sono "fuorvianti", aggiungendo che le proprie app hanno effetti più positivi che negativi sugli individui e sul tessuto sociale, e sottolineando che il lavoro cui è chiamato il social quotidianamente è gigantesco dal momento che "ogni giorno i nostri team devono bilanciare la protezione della capacità di miliardi di persone di esprimersi apertamente con la necessità di mantenere la nostra piattaforma un luogo sicuro e positivo".


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Commenti

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Dark!tetto

Facebook ha semplicemente messo a nudo la povertà cognitiva della popolazione mondiale, ha dato voce a miliardi di individui e quello che ne viene fuori è questa triste realtà. Leggo giù che è tua opinione che sia colpa degli algoritmi che incentivano l'alta rotazione di quelli più letti/condivisi, ma anche li se la popolazione fosse meno povera di spirito avresti più interesse a notizie di un certo livello culturale, facebook privilegia la massa e la massa fa schif0. La colpa è di facebook, questo è vero, ma solo quella di averci messo a contatto con la realtà...è più interessante una finta notizia su un Anngelo ritrovato sulle coste di napoli o sulla biancheria intima della Ferragni che il Touch & go della Osiris Rex su un Asteroide.

Dark!tetto

Strano che quando sti soggetti hanno ricevuto probabilmente un ban il tutto si è chiuso li, qualcuno diceva che "tanto era inutile" perchè potevano ricrearsi mille account. Come volevasi dimostrare sono persone proprio deboli, al punto che se c'è un minimo sforzo in più da fare per portare avanti le proprie convinzioni passano avanti, lo specchio esatto dei novax/nopass che fin quando la protesta si fa con un click sono a milioni, quando poi c'è da alzare un minimo il cul0 va tutto in fumo.

mi ricorda qualcuno...

https://uploads.disquscdn.c...

The Evil Queen

Ah beh, figurati se tutti i soldi di Zucchina iceberg si basavano su sani principi morali.

peyotefree

da quale pulpito viene la predica
voi Hd non ne sapete niente vero ?

utentepuntocom

giornataccia oggi per facebook insomma

Paolo C.

Facebook è diventato dirompente con l’iPhone 3g nel 2008. Non è colpa di Facebook se ci sono legioni di imbecilli e disattati che sfogano la rabbia sui social. E comunque meglio che la sfoghino sulla tastiera che nella vita reale. I crimini sono in calo costante.

Alessio

Le sue perle di saggezza rimarranno sempre nei cuori cavaliere

Dax

ma favorisce cosa? ogni volta che commento un articolo di repubblica mi bannano per 30 giorni quelli di FB

Lunvon

Stessa cosa fa HdBlog

Xylitolo

il cavaliere insegna...e lui si che può dirlo..praticamente un bel po di italiani se li è peperepepepe

EL TUEPO

ah ecco, era LOL che non si usava più, vero

Xylitolo

odio tutti quelli che non si odiano!

Xylitolo

non si può guadagnare solo di cuoricini, tanto love e ammmoree, fake news etc. l'odio fa parte dell'essere umano e bisogna trarne profitto!

Il corpo di Cristo in CH2O

infatti, io il dito lo punto solo contro hd.

HeySiri

Se se. Ammettilo che non è questo il motivo per cui lo vuoi installare

HeySiri

Anche HDBlog favorisce l'odio per profitto con articoli sul covid e politica (che tra l'altro non c'entrano con la tecnologia). Inutile che stanno lì a puntare il dito su Facebook

cerca su Google e troverai tutti i numeri.
Ah ma tu sei un radical chic, probabilmente non usi nemmeno Google.
E niente allora, LOL

dici che erano VIPs?

Sheldon Cooper

No, non ci credo, mi faccio l'account TikTok e vado a controllare.

Signor no

Tipo quando si lasciavano liberi sul blog zibibbo e Giuffrè?

Il Cavaliere

forse è meglio se fott0n0 e basta.
Più sano

Simone

In inglese ha praticamente sempre la connotazione di spifferone, spione, ecc. Non è mai un termine lusinghiero. Alla fine talpa in italiano ha una accezione meno negativa secondo me.

slashdot

in inglese non ha quella connotazione necessariamente negativa

MatitaNera

Che vuoi farci.

Roberto

Più che cercare "mostra di sta cercando di rimediare"

jose manu

Lo avrei fatto anche io. Prima le mie tasche, tutto il resto in secondo piano.

AnalyticalFilm

Un po' come e Niccoló e la notizia flame della domenica.

Simone

Due piccoli appunti:
Non chiamarlo talpa per non darne una immagine negativa per poi chiamarlo spione, (con il termine comunemente usato di whistleblower) non mi sembra una cosa geniale.
È una tristissima prassi comune dei media istigare l'odio per attirare attenzione da parte degli utenti di un servizi; lo fanno le televisioni con i programmi spazzatura, i giornali accentuando qualsiasi tipo di rivalità e i blog di tecnologia...

Gioppe

Lo scopo dei social è quello di far comunicare le persone e mi sembra ovvio e normale una piattaforma dia maggior risalto a chi fa più audience. Al contrario, quello che si può criticare a FB, più di tutti, è la mancanza di una vera moderazione

Alexxx

è proprio questa la chiave di tutto, ormai i social sono diventati l immondezzaio del popolino, li dove ci si sfoga tra frustrati e ci si scanna solo per il gusto di avere ragione.

Alexxx

Forse era meglio se se ne fott...piu di instagram..il social dei re e delle regine del nulla assoluto.

Dike Inside

Facebook polarizza le opinioni perchè dà risalto a quelle più "urlate" che generano più reazione emotiva, e quindi, più "audience".
Questo favorire i commenti più estremi, le posizioni più assurde, le rabbie più feroci, ha poi portato questi comportamenti ad aumentare.

E K

Non che non fosse ovvio, ma nessuno ci ha prestato attenzione fino a che non era troppo tardi.

momentarybliss

Il problema a mio avviso è stato l'assenza di moderazione che ha portato l'utenza ad adottare abitualmente comportamenti che nella vita reale si verificherebbero solo in determinati casi e che, comunque, sarebbero prontamente stigmatizzati. Quando Facebook ha deciso di rimediare era troppo tardi e lo hanno fatto pure male

Gioppe

Non sono del tutto d'accordo. Facebook è stato semplicemente il veicolo con il quale la gente si è palesata. Senza "l'imbarazzo" del faccia a faccia, la gente ha cominciato a sputare opinioni, in rete, senza un minimo di logica. Le peggio m1nch14t3 sono diventate fondamento di ideologie che, prima, erano relegate a vergognosi ideali casalinghi. Molti politici hanno cavalcato l'onda di questo "liberalismo verbale", sfruttando quello che la gente babb3a aveva già in testa, prima dell'avvento di FB o altri, alimentando così le fiamme dell'idiozia a livelli estremi. Tanto che, oggi, mi tocca sentire giornalmente la gente discutere preoccupata se il vaccino ci ucciderà tutti.

Ma FB è solo uno strumento, potentissimo, ma solo uno strumento. Purtroppo è finito in mano alla chiunque, sia a persone capaci di ragionare, sia a chi non ne è in grado, ma se non ci fosse stato lui, ci sarebbe stato qualcos'altro. Ad oggi, infatti, siamo pieni di altri social dove si spara a zero su qualsiasi cosa e si condividono idee impensabili, complottismi e qualunquismo. Il problema non sono i social, in questo senso, ma noi che non siamo in grado di utilizzarli come si deve.

Stanno su Instagram che è uguale.
TikTok è un po' diverso, forse migliore per ora.
Il problema di TikTok è l'età media troppo bassa e vedi bambine/i di 10-11-12 anni civettare davanti a migliaia di persone, il che sinceramente non solo non va bene, ma fa oggettivamente skifo.
Vedo conoscenti che poi caricano i TikTok dei loro figli su WhatsApp belli orgogliosi, quando dovresti vomitare, oltre ai ragazzini stessi che si pubblicizzano ovunque.
E su WhatsApp mettono il meno peggio, su TikTok dove i genitori non ci sono danno libero sfogo.
Però TikTok non è solo questo, questo è un problema di TikTok, è più assimilabile a YouTube che non a Facebook e Instagram, quindi si usano entrambe le piattaforme.
E tutto ciò che tocca Zuckerberg diventa rosso carota di vergogna.

Stanno su Instagram che è uguale.
TikTok è un po' diverso, forse migliore per ora.
Il problema di TikTok è l'età media troppo bassa e vedi bambine di 10-11-12 anni civettare davanti a migliaia di persone, il che sinceramente non solo non va bene, ma fa oggettivamente skifo.
Vedo conoscenti che poi caricano i TikTok dei loro figli su WhatsApp belli orgogliosi, quando dovresti vomitare, oltre ai ragazzini stessi che si pubblicizzano ovunque.
E su WhatsApp mettono il meno peggio, su TikTok dove i genitori non ci sono danno libero sfogo.
Però TikTok non è solo questo, questo è un problema di TikTok, è più assimilabile a YouTube che non a Facebook e Instagram, quindi si usano entrambe le piattaforme.
E tutto ciò che tocca Zuckerberg diventa rosso carota di vergogna.

momentarybliss

Infatti al senato USA c'è stata l'audizione di Antigone Davis, responsabile della sicurezza globale di Facebook, sulle conseguenze che Instagram avrebbe sulla sulla salute mentale della adolescenti, il WSJ ha pubblicato i sei file dell'inchiesta
https://www.wsj.com/articles/the-facebook-files-11631713039?mod=series_facebookfiles

momentarybliss

Questa fa il paio con i privilegi concessi ai VIP scoperti dal WSJ nell'ambito dell'inchiesta XCheck, direi che si sta delineando un bel quadretto

Manuel Bianchi

Inverità si parla più di Instagram, di cui facebook è comunque propietaria.

MatitaNera

Non si può avere tutto...

Michael Polisini

Peccato che buona parte di loro abbiano svenduto la loro vita a Instagram... Che è sempre proprietà di Mark Zuckerberg

EL TUEPO

ah ma ancora viene usato facebook?

MatitaNera

Meno male che i giovani se ne f*ono di Facebook

MatitaNera

Ma va?

Tsaeb

You don't say?!

Dike Inside

Dopo 10 anni di Facebook (lo so che è nato nel 2004, ma diciamo che è diventato dirompente davvero solo da 10 anni a questa parte) direi che ci è riuscito benissimo.
Ha avvelenato il dibattito pubblico, polarizzato tutte le opinioni, opposizioni e posizioni politiche, diviso famiglie, e messo gli uni contro gli altri ampi pezzi di società.
Ricordate che, idealmente, tutti aspiriamo al bene per noi, la nostra famiglia, e il nostro paese, ed è normale che si possano avere idee diverse come arrivare a questo bene, ma l'obiettivo rimane comune.
Invece Facebook ha fatto sì che ci siamo concentrati su una guerra tra noi, così che i litigi, visti come incontri di boxe, o litigi di Sgarbi, abbiano portato attenzione sulle loro piattaforme.

Per ME Facebook e Zuckerberg sono davvero la rappresentazione più vicina nella realtà a quello che dovrebbe essere un cattivo da James Bond.

Oxygen

https://media2.giphy.com/me...

Gioppe

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