
22 Agosto 2022
Fisico o digitale che sia il mercato musicale italiano è complessivamente in buona salute. Lo dimostrano gli ultimi dati diffusi da FIMI sulla base dell'analisi commissionata a Deloitte relativi ai primi sei mesi del 2021. I ricavi del settore sono complessivamente cresciuti del 34 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ed è interessante notare che, seppur a fronte di un'ulteriore forte rafforzamento delle piattaforme di streaming (+27,2%), anche la musica distribuita tramite supporti fisici ha registrato un incremento.
Nel fisico a farla da padrone in termini di crescita è il vinile con un +189,3%. Un vero e proprio revival del supporto che, evidentemente, sta tornando a catturare l'attenzione degli appassionati di musica - che a dare la spinta sia una moda passeggera o la voglia di riscoprire o conoscere per la prima volta l'ascolto "analogico" (semplici virgolette dovute, tralasciando approfondimenti sulle attuali tecniche di registrazione) lo stabiliranno le infinite diatribe tra gli appassionati. Anche i CD, pur occupando una posizione marginale nel mercato (l'8% del totale), hanno venduto più dello scorso anno (+52,2 %) contribuendo all'espansione del comparto fisico pari al 107%.
Per quanto riguarda il digitale sono servizi come Spotify, Apple Music, YouTube Music, Tidal e Qobuz a dominare, mentre un importante segno meno (-25,6%) rispetto al 2020 lo riportano i download dei brani musicali - tendenza emersa da anni anche in altri mercati. Evidentemente di fronte alla comodità di avere accesso un catalogo sterminato offerto dalle piattaforme sopraccitate, e con la sempre maggiore diffusione di connessioni ad alta velocità, sono sempre più numerosi gli utenti che decidono di ascoltare la musica in streaming anziché riprodurre in locale un limitato numero di brani.
Altre due tendenze relative al comparto streaming sono degne di note: aumentano gli utenti disposti a sottoscrivere un abbonamento a pagamento (ricavi +41%) e parallelamente diminuisce (ricavi -17,6%) il numero di chi ascolta musica in streaming gratuitamente ma dovendo però convivere con gli avvisi pubblicitari; crescono infine i ricavi riconducibili al segmento dei video musicali (+47,7%)
Commenti
Mi pare strano dover rispondere ad un'obiezione del genere.
I vinili, oggi, vengono acquistati in parte per essere ascoltati ma in molti casi (anche) per collezionismo. Se negli anni 60 era l'unico modo per avere (oltre alla radio) della musica da riprodurre a piacimento, oggi un disco lo si puó aacoltare come ieri ma, la particolarità del supporto ed altre caratteristiche, hanno fatto in modo che sia diventato (anche) un oggetto da collezionare e scambiare. La fruizione quotidiana della musica, anche per chi ha molti vinili, puó comunque esser fatta in altri modi, primo fra tutti in maniera digitale, molto piú comoda.
https://media2.giphy.com/me...
Il passaggio da master digitale ad analogico comunque provoca una perdita di informazioni, ovviamente, da aggiungersi ai limiti intrinseci del vinile.
Il collezionismo non vedo cosa c'entri in questo caso
Il collezionismo non vedo cosa c'entri in questo caso.
Vuol dire che l'impianto non è hi fi o che non hai l'orecchio allenato
Ripropongo anche qui.
Questo video raccoglie tantissime informazioni, ben spiegate, sul vinile.
Nel male ma anche nel bene.
https://www.youtube.com/watch?v=oli3OWIjA2g
non è la colpa della sorgente digitale o analogica, è proprio il procedimento di stampa del vinile che ha 200 passaggi manuali o di cose soggette ad usura, non sarà mai fedele altamente.
ma il vinile continua ad avere un fascino che i cd non hanno.
https://www.youtube.com/watch?v=oli3OWIjA2g
Pensi che c'è gente che colleziona francoblli, stupidi pezzi di carta disegnata (magari pure usati e passati tra chissà quante mani) che non servono a nulla in quanto chi spediace piú buste e cartoline? Di esempi simili ne potremmo fare a decine. Sono ironico: lo scopo é farle capire che lei del concetto di collezionismo non ha capito assolutamente nulla. Per non parlare del oncetto di "macchinari degli anni 60": le servirebbe un giro in qualche bottega dove costruiscono oggetti con metodi tradizionali che, per fortuna, hanno un bel mercato in qua to ricercati da gente che, diversamente da lei, sa guardare oltre al primo strato.
Beh la verità è che oggi non ho più motivo di utilizzarlo, un registratore digitale da meno di 100 euro tipo Tascam o Zoom funziona altrettanto bene, registra anche in formato non compresso e direttamente in WAV (mentre col minidisc se poi volevi avere il file digitale dovevi in sostanza ri-registrare su PC), la verità è che era una tecnologia che fu rapidamente resa obsoleta dallo sviluppo dell'informatica. :)
Non hai capito, uno smartphone e due auricolari decenti suonano meglio di qualunque impianto per vinili, anche 50 volte più costoso.
So benissimo la differenza fra delle cuffie di qualità o meno.
Non cambia quanto detto sopra però.
Su ebay trovi ancora i minidisc vergini
Io l'ho avuto (e lo conservo ancora...) e il mio utilizzo prevalente era appunto di avere una cosa che potesse registrare in digitale quando facevamo i concerti. All'epoca, l'alternativa era il nastro oppure apparecchi molto costosi. :)
Però la meccanica era terribile e avevano tutti una tendenza a malfunzionare col tempo.
Come riproduttore era inutile, un lettore CD portatile era 10 volte più economico e i CD stessi pure erano molto più economici.
Lode a Sony per l'idea, ma poco dopo uscirono le SD card e il minidisc fu subito obsoleto :)
si, ma avevo provato ad ascoltare dei vecchi vinili dei miei genitori e anche con quelli non notavo differenze dalle canzoni in streaming
Bello il minidisc, i lettori erano anche esteticamente bellissimi
Se compri dei vinili usciti oggi da master digitale é probabile, ma non é colpa del supporto.
Cosa centrano gli auricolari che sono la fine di una catena col vinile che è una sorgente? E al vinile cosa colleghi? Se allo smartphone colleghi un buon dac, tipo un earman sparrow probabilmente suona meglio della maggior parte dei giradischi.
Magari, invece nonostante io tenti di sostenerle, faticano a decollare come il vinile, soprattutto perché non si trovano cassette deck nuovi a differenza di quanto avvenuto coi giradischi. Comunque speriamo
io i vinili li compro solo per le copertine e perché ora fanno il vinile colorato, semitrasparente ecc e di sentirli non mi frega poi tanto.
ho pure il gira dischi ma la qualità sonora è abbastanza pessima
Per non parlare di tutti i disturbi introdotti da polvere, graffi e puntine usurate.
Concordo. Lo fanno per ricordarsi la gioventù. Io non intendo riprendere un vinile in mano e per etá sono uno di quelli che ha usato le cassette super8
Per sentire bene i fruscii e gli scricchiolii basta anche un impianto economico.
OT (ma hai iniziato tu)
La plastica se la tieni in casa non da fastidio a nessuno
Ma anche se abbandoni un vinile in un bosco è brutto esteticamente solo per un umano
la plastica dannosa è quella che uccide animali, esempio buste che affogano animali marini o se bruci tonnellate all'aria aperta.
Anche lo streaming consuma energia
Oltre che non si rigavano, che erano pure registrabili... Peccato
Pensa che stanno tornando le audiocassette
Due auricolari decenti e uno smartphone suonano anni luce meglio (tecnicamente) di un vinile, a prescindere dal costo dell'impianto.
poi se piace il rituale o il tipo di suono (e mi chiedo come possa piacere avere minore dinamica e un range di frequenze inferiore) è un altro discorso.
Non ho capito la tua osservazione. Io mi baso sull'esperienza d'ascolto personale. Per un giradischi decente ci vogliono diciamo minimo1200 euro più 300 euro di puntina. Con 1500 euro compri un signor lettore sacd per non parlare di un dac al top. Questo intendevo. A questo aggiungi che non c'era un vinile uguale ad un altro per produzione, e che dopo circa 80 ascolti si deteriora in maniera udibile. Detto questo io lo preferisco al digitale, ma che suoni meglio va contro alcune leggi della fisica e dell'elettronica. Mio parere.
No, era ottimo il minidisc! A parità di bitrate, l'algoritmo di compressione era migliore, in più era a 292Kbps, come minimo quindi pari a un MP3 alla massima qualità.
Suono da quando avevo pochi anni e la musica la percepisci più profondamente se chiudi gli occhi e la ascolti qualsiasi sia il mezzo dal quale viene riprodotta. Gli audiofili non ascoltano la musica, ma come l'impianto la riproduce. I fan del vinile cercano solo di rievocare emozioni di un passato che sono indipendenti dalla musica in sé ma legate all'oggetto.
Suona meglio secondo tutti i parametri in base ai quali si valuta la qualità del suono.
Questa storia che per sentire bene il vinile ci vuole l'impianto di livello, poi, è uno dei falsi miti più assurdi dell'audiofilia.
Un vinile non suona meglio, suona diverso. La gente ricerca questa diversità anche se, per sentire bene, comunque non meglio, ci vuole un impianto di livello ed il disco non deve aver girato troppe volte e deve essere stato prodotto tra i primi dalla matrice.
Nella tabella c'è scritto quanto hanno venduto (in euro). É un boom vero, l'offerta non riesce a coprire la domanda, le ristampe vanno esaurite in poche settimane.
se mi ricordo bene era qualitativamente piu basso rispetto al mp3 normale
ma quale boom ,hanno venduto un po di piu rispetto al sottozero di prima e adesso urlano al boom
E' proprio quello che volevo dire. Anche se non compro vinili (ma ne ho un bel po) ogni tanto il rituale mi manca. Tanto per intenderci, mi incazzavo anche quando qualcuno, per gentilezza, si offriva con l'accendino per farmi accendere la sigaretta. Il rituale e' mio (compreso il cancro)
Ma other physical sarebbero le audio cassette? Speriamo.
La moda di suo non ha logica e sfrutta meccanismi basici per indurre un comportamento. Qualsiasi sia la moda, ovviamente in rapporto inverso alla utilità della stessa.
Spesso una moda diventa tale e cresce proprio se si continua a dire che è di moda. Notare come si indichino gli incassi e mai i numeri reali delle vendite, altrimenti LP per ora sarebbe ancora ben al di sotto del CD, seppure non per molto dato che il primo non viene spinto per moda ed ovviamente la gente si sposta sul non fisico a quel punto.
Metti a solo titolo di esempio che un LP costi 20 euro ed un CD 15 (in realtà, la media dei CD è piuttosto bassa dato che ce ne sono di musica ormai sul mercato da anni, mentre LP è un numero a casaccio facile, ma piuttosto basso, dato che quel mercato è più "artigianale"...fanno pochi pezzi, di cui pensano vi sia interesse e costosi) per cui i numeri sopra darebbero 720 mila CD e 628 mila LP, ma più facile che siano 1 milione e mezzo milione (considerando i fan dei vari cantanti, con questi ultimi che durano poco ma sono tanti, qualcuno di mezza età con l'impianto ultra con giradischi che ne compra più di uno nell'anno, e magari quelli comprati per regalo, o per rivenderli usando il bonus cultura dato che svaluta meno LP... fai alla svelta a sommare quei numeri).
Quanto a percentuali e numeri, poi fare il confronto sul 2020 ha poco senso, come ha poco senso quest'anno anche sul 2019 (magari alcuni sono acquisti non fatti nel 2020 che si ritrovano nel 2021, per dire. Poi c'è la roba dei tizi di Sanremo, continuata nel Eurofestival anche visto il semestre) mentre già il secondo semestre potrebbe essere significativo, dato che i rinvii si saranno smaltiti e non c'è effetto Festival di sorta
il vinile è spesso un gadget
Perchè è un coinvolgimento psicologico diverso dal freddo streaming.
Questo ti fa percepire la musica in modo più profondo
Vinile : CD = Pipa : Sigaretta.
Non è la qualità dell'audio, è il rituale, la fisicità, la diversa tipologia di ascolto che fai.
Il boom del vinile penso che sia una delle assurdità più assurde di questi assurdi tempi assurdi.
Rispetto al CD ha solo aspetti negativi, come cavolo si fa a preferire il vinile?
Che poi sono tutti ecologisti e comprano un oggetto pieno di plastica e fabbricato con macchinari degli anni 60.
Sta moda del vinile la capisco, non dico che non la capisco, ma è davvero assurda.
Il boom del vinile penso che sia una delle assurdità più assurde di questi assurdi tempi assurdi.
Rispetto al CD ha solo aspetti negativi, come cavolo si fa a preferire il vinile?
Che poi, tutti ecologisti, e comprano un oggetto pieno di plastica e fabbricato con macchinari degli anni 60.
Sta moda del vinile la capisco, non dico che non la capisco, ma è davvero assurda.