
Mobile 14 Mag
L'Australia si prepara a chiedere di pagare le tasse sui profitti legati a Bitcoin e altre criptovalute. La crescente popolarità di Bitcoin ed Ethereum, ma anche di nuovi protagonisti del panorama, come Doge tanto caro a Elon Musk, pone i governi di tutto il mondo nella condizione di decidere come considerare questa particolare tipologia di asset digitale; le distinzioni in questo caso sono importanti perché, a seconda del punto di vista, cambia ovviamente la tassazione applicata.
Di recente il commissario dell'Ufficio Australiano delle Imposte (ATO), Tim Loh, ha dichiarato che è un mito che le cripto siano delle valute piuttosto che dei normali asset, come invece vengono considerate dall'ATO. Facendo quindi riferimento all'ipotesi che gli oltre 600.000 australiani in possesso di criptovalute possano considerarsi esenti dal pagamento di imposte oppure che possano ritenere come evento tassabile solo un nuovo, eventuale cambio in dollari australiani.
Tim Loh ha aggiunto che quest'anno l'Ufficio Australiano delle Imposte scriverà a oltre 100.000 australiani in possesso di criptovalute, chiedendo loro di rivedere i guadagni precedentemente dichiarati. Ad altri 300.000 verrà invece esortato di riportare eventuali guadagni o perdite sempre relative a Bitcoin e dintorni. Secondo il commissario australiano, è preoccupante che i suoi concittadini ritengano che questo genere di asset sia completamente coperto da anonimato e che il governo non possa individuare le transazioni seguendo i dati raccolti da banche, exchange e istituzioni finanziare.
"Seguiamo il percorso dei soldi fino al contribuente", ha dichiarato Loh a News.com.au, "e lo facciamo attraverso la ATO che confronta i profili delle persone con quelli presenti sugli exchange. Ci forniscono gli strumenti necessari per calcolare quanto dovuto. Non giochiamo a nascondino, abbiamo le informazioni e tutto quello che chiediamo è che gli australiani seguano le regole. La cosa migliore da fare è tenere traccia di tutte le date delle transazioni, il valore in dollari australiani e che tipo di operazione è stata effettuata. [...] Qualora non si riportassero correttamente le criptovalute in proprio possesso e i relativi guadagni, verranno applicate delle sanzioni e eventualmente anche ulteriori verifiche". Aggiungendo poi che in Australia i profitti da criptovalute vanno considerati alla stregua di quelli delle azioni. E che lo stesso discorso vale anche per gli NFT.
Di certo le tasse sono un argomento complicato e forse non ancora del tutto chiarito quando si parla di criptovalute. Diversi Paesi stanno utilizzando approcci differenti ma, nonostante il recente calo, la crescente adozione dei prossimi anni dovrà stimolare i regolatori a fare più chiarezza.
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Commenti
Tanto per cominciare io non mino proprio nulla, in secondo luogo mi dovresti dire come reagirebbero quelli stessi cittadini pagando l'elettricità molto di più perchè qualche "genio da tastiera" pensa che quella sia la soluzione al problema del mining....
"se perdo tutto lo stato mi dovrebbe risarcire". Perché?
ti posso dire con certezza che se il tuo mirane fuffa e sprecare energia scarsa e preziosa comportasse come in alcuni paesi cittadini furibondi per disservizi alla rete elettrica vi passerebbe la voglia. Garantito.
E si... Controllare tutti quelli che consumano è proprio una banalità.. e nel frattempo che controlli tutte queste aziende dovrei pagare l'energia di più?? e dopo che mi hai controllato posso incominciare a minare o passi a controllare tutti una volta alla settimana???
Ma prima di dire fesserie ci pensate un attimo alle potenziali implicazioni di quello che dite?
Tipo vitalizi, banchi con rotelle …
dove avrei scritto che è scarso? io ho detto che non è un grande stato, non che è scarso
Forse dico solo cappellate, ma se nessuno al.mando a mai chiesto di tassare gli asset dei bitxoin magari perxhé non fattibile..da vedere xome si evilve in Auatralia, tutto da vedere ancora
Domando: in che momento? Quando converti in euro e incassi?
Non mi sembra capiscano bene come funzioni questa tecnologia
Ok, qui nessuno sta fermando nulla, solo a parte la speculazione nessuno li accetta come pagamento
Ovvio che sì tassa il guadagno, il discorso era sul limite dei 51.000€ l'anno come valuta straniera non presa a scopo speculativo
Ma basta con questa storia, la maggior parte di quel 50 sono contributi che vanno a beneficio del lavoratore.
Ma quando apri un conto presso binance , coinbase, va dichiarato come se fosse un conto estero ?
No e comunque le cryptovalute le puoi minare, non hai bisogno di acquistarle obbligatoriamente da qualcuno.
Forse ti riferisci a questo...
Tutte caxxate. Il governo Australiano non ha giurisdizione sugli exchange al di fuori dal suo territorio.
Come avresti tratto queste conclusione?
Non hai capito
quindi se perdo tutto lo stato mi dovrebbe risarcire in qualche maniera come qualsiasi altro lavoratore )) tra tutti quelli che ci hanno perso tutto non so se converrebbe
Gli utili da bond ad alto rischio sono tassati, questo non li rafforza come asset...
Non hai la piu pallida idea di quello di cui stai parlando. Finchè non realizzi i profitti non ti tassa nessuno, qualsiasi sia il guadagno o la perdita proiettata. Inoltre sulle piattaforme di trading mica si scambiano i Bitcoin, si investe sul titolo dei Bitcoin che è ben altra cosa rispetto alla valuta di per se. Rinnovo il mio invito ad imparare qualcosa sul settore, allora finalmente capirai che le certezze sono l'ultima cosa che vuoi avere.
Io mi riferivo ai commenti, da nessuna parte ho menzionato l'articolo. Non ho la piu pallida idea di come se la passino in Australia sul fronte crypto.
12esimo su 208. non mi sembra cosi scarso come dici tu...
manco di stati del g7, g8
e io che pensavo che nel mondo di fantasilandia tutti vincessero compresi gli speculatori... in molti devono perderci affinché qualcuno vada in paro o vinca e nel mentre tutti quelli che non partecipano al gioco ma fanno da garante affinché il sistema stia in piedi devono guadagnarci
non stiamo parlando del sudan del sud o di haiti
o veramente sono i ladri e i delinquenti che se ne fregano dei loro doveri ma credano esistano solo diritti
perché non vivi nel regno di andredory ma in uno stato di diritto con diritti e doveri che specificano bene e precisamente cosa è tuo, non decidi tu cosa sia tuo o no
grande stato
lol
applicando la legge?
Quale treno?
È un commento senza senso.
Forse è meglio chiarire che l'articolo parla dell'Australia e non dell'Italia.
Forse è meglio chiarire che l'Agenzia delle Entrate non ha stabilito la reale natura dei bitcoin e similaria, ha solo definito il loro trattamento fiscale, ovvero li assimila alle monete.
Nei Paesi con KYC è richiesta l'identificazione per gli exchange (requisito di legge un po' come avviene da noi con le SIM), non so se l'Australia rientra fra questi ne' se può effettivamente essere usato dalle autorità senza permessi particolari
Forse dovresti rileggere l'articolo.
Si certo, ma bisogna indagare, se estrai crypto e assorbi energia allora ti tasso, se usi quell’energia per la tua azienda e non hai nulla a che fare con l’estrazione, non c’è proprio nulla da tassare!
Esatto, affermare di doverle tassare avalla indirettamente la validità della cryptovaluta, rafforzando il suo status di asset.
Fino all’acquisto, se tenute in portafogli virtuali, non c’è nulla di tracciabile, anche perché l’acquisto può essere fine a se stesso, se acquisto cripto e faccio exchange, oppure faccio acquisti di articoli on line, nessuno ti può dire nulla, tutto cambia quando incasso sul mio conto convertendo in euro, allora devo dichiarare e devo supportare tutte le commissioni del caso, non mi stupirebbe che già parte di quelle commissioni abbiamo una destinazione di carattere tributario.
Se hanno una legge tipo KYC l'utente deve essere riconosciuto prima di acquistare cryptovalute. Poi hai ovviamente l'anonimato nell'utilizzo.
Nessuno ti obbliga fisicamente a pagare le tasse, ma sarebbe evasione fiscale come in qualsiasi altro caso
Mmhhh... e come pensa di fare? Appellandosi al masochismo di chi dovrebbe uscire dall'anonimato per il puro gusto di farsi infilare la mano in tasca?
la carbon tax e' sulle attivita' produttive altamente energivore.....il mining e' talmente energivo da arrivare a causare veri e propri blackout
Spenderle dove?
Non lo so... Mi sembra che venga suggerito una elusione fiscale...
Non è il mio settore ma la valuta estera da non dichiarare è appunto per le operazioni senza finalità speculative....
Ovvio che sopra i 51.000 euro il controllo è automatico, ma se scambi e usi i Bitcoin su una piattaforma di trading secondo me, se mai dovessero fare un controllo (e mai avverrà), difficilmente puoi dire che hai comprato btc per un viaggio all'estero e normali spese ordinarie... È speculazione
Un po' mi secca arrivare ogni volta a fare l'angelo della verità quando leggo certi obbrobri evidentemente polarizzati, per cui vi invito a informarvi meglio sull'argomento. Un buon punto di partenza
https://www.finaria.it/criptovalute/bitcoin-tasse-italia-dichiarazione/
Ma guardate che praticamente ovunque(anche in Italia) le crypto sono già tassate da anni, in Italia sopra i 50 mila euro si paga il 26% sulle plusvalenze come tutti i gli altri strumenti finanziario.
È una notizia grandiosa per le cripto... Un riconoscimento da parte di un grande stato può fare solo che bene al sistema
Sperare di andare almeno in pari penso sia il minimo per chi vuole speculare.
Se perdi, pedi e basta.
Se guadagni, alla fine paghi le tasse sul guadagno effettivo in 5 anni, considerando vincite e perdite. Solo che le tasse le devi pagare annualmente e quindi negli anni positivi ti permettono di compensare quelli negativi.
Se fai -5k un anno e +10k quello dopo, non hai guadagnato 10k; é giusto che le tasse non te le facciano pagare su tutto. Se tra la perdita e la vincita passano più di 5 anni non te li contano più
si certo, anche perchè dovresti dichiararne l'origine e da li pagare le tasse
Allora si va a giocare al casinò che non ti tassano.
Certo, aiuti tramite la sanità pubblica, la polizia, vigili del fuoco, istruzione, strade asfaltate, ecc.