Consiglio di Stato: Facebook non è gratuito, si paga con i propri dati personali

02 Aprile 2021 209

Il Consiglio di Stato si è espresso: Facebook ha ingannato i propri utenti, tacciando come servizio gratuito ciò che invece è uno scambio basato sul commercio dei dati personali degli utenti a scopo pubblicitario.

La sentenza risale a un paio di giorni fa, e risponde - bocciandolo - al ricorso presso il TAR del Lazio che Facebook Ireland aveva presentato contro una sanzione erogata dall'Antitrust nel 2018 proprio per lo stesso motivo.

FACEBOOK NON È GRATUITO

Al termine dell'indagine avviata ad aprile 2018, l'Antitrust aveva rilevato due pratiche commerciali scorrette da parte di Facebook:

  • da un lato una pratica ingannevole nei confronti degli utenti, "non informandoli adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell’account, dell’attività di raccolta, con intento commerciale, dei dati da loro forniti e, più in generale, delle finalità remunerative che sottendono la fornitura del servizio di social network, enfatizzandone la sola gratuità“;
  • dall'altro una pratica aggressiva, perché “esercita un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori registrati, i quali subiscono, senza espresso e preventivo consenso, la trasmissione dei propri dati da Facebook a siti web/app di terzi, e viceversa, per finalità commerciali“.

Il TAR del Lazio aveva accolto parzialmente il ricorso presentato da Facebook con riferimento alla pratica aggressiva, ma aveva invece confermato la pratica ingannevole. Quindi, la sanzione era stata ridotta da 10 a 5 milioni di euro, e Facebook aveva successivamente eliminato la frase "Iscriviti. È gratis e lo sarà per sempre", senza tuttavia indicare in maniera chiara l'uso commerciale dei dati.

Per questo motivo, l'Antitrust aveva comminato una nuova multa da 7 milioni di euro lo scorso febbraio. Dal canto suo, Facebook ha presentato ricorso al Consiglio di Stato per l'accusa di pratica ingannevole, ma i giudici hanno confermato la sentenza del TAR, e la multa da 5 milioni di euro.

UNA QUESTIONE PIÙ AMPIA

Il Consiglio di Stato conferma quindi che Facebook non è gratis perché i suoi profitti derivano dalla raccolta e dall'utilizzo di dati personali. Tuttavia, la sentenza solleva anche questioni rilevanti per i diritti del singolo nell'economia digitale, dal web ai social, fino alla sanità e alle aziende che ricorrono all'intelligenza artificiale. Come ha sottolineato Guido Scorza, componente dell'Autorità Garante Privacy:

La sentenza apre la porta a molte questioni rilevanti, per esempio: un contratto, come in questo caso per l'uso di un social ma gli esempi su internet sono numerosi, vedi Google e altri servizi, può essere basato sul commercio di dati personali? E chi è competente a garantire misure sufficienti a tutela degli utenti, in questo commercio? Il Garante Privacy o l'Antitrust?

Negli ultimi tempi, il clima è molto cambiato per quanto riguarda dati e diritti connessi. È interessante infatti notare che, nel ricorso rigettato dal Consiglio di Stato, Facebook abbia incentrato la propria difesa sull'importanza dei dati personali, sostenendo che - siccome sono diritti fondamentali della persona - sarebbero un bene al di sopra del commercio e quindi non possono essere ridotti a un mero interesse economico, e quindi non si potrebbe applicare la disciplina Antitrust in materia di pratiche commerciali scorrette.

Il Consiglio non ha però aderito a questa tesi, perché significherebbe negare l'evidenza, cioè che questi dati vengono in effetti raccolti e trattati a scopi commerciali e di profitto. Secondo Scorza, la sentenza apre alla necessità di una collaborazione tra diverse autorità - come Antitrust e Garante Privacy - allo scopo di proteggere questo diritto fondamentale; una tesi proposta recentemente anche dall'ex Garante Privacy Franco Pizzetti.


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Commenti

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icos

L'aspetto interessante IMHO e' che si inizia a dare un peso "economico" alla privacy. Poco importa che sia Facebook, si e' appena creato un precedente che potrebbe avere risvolti interessanti in futuro. Spero si arrivi ad un modello in cui certe attivita' siano vietate a priori, non basta un banner da cliccare (l'utente medio non legge, clicca per abitudine anche vi fosse scritto che sta vendendo sua madre) o farsi dare "il consenso" in qualche modo: la profilazione va fermata, punto.

Garrett

Quando qualcosa è gratis, il prodotto sei tu.

Rick Deckard®

Ma se non sbaglio c'è "non mostrare più pubblicità di questo tipo" o simili

Anders Ge (f.k.a."usagisan")

Ok, sicuramente è colpa mia, ma provo ancora: FB chiede a me se voglio ricevere pubblicità riguardante le armi, io dico no, il produttore di fucili dice a FB di far vedere la sua pubblicità, FB la manda in giro tranne a quelli che hanno detto no.
Non è il produttore di armi a non mandarmi la pubblicità è FB che preventivamente mi ha chiesto se voglio riceve pubblicità di armi e a cui ho risposto no.
Scusa ma meglio non so spiegarlo (anche se mi pare chiaro il concetto).

Rick Deckard®

Ma i produttori di armi non hanno accesso ai tuoi dati. Lo vuoi capire o no?
Loro pagano fb e dicono: fai vedere questo post a tutti quelli che amano la caccia.
Fine. Non sanno chi sei ne nulla di te. Hai solo visto uno spot

Anders Ge (f.k.a."usagisan")

Appunto: FB ha accesso ai miei dati, mi chiede se voglio che i miei dati vengano ceduti a produttori di armi, io dico no, loro non passano il mio dato.

Rick Deckard®

Ma non funziona cosiiii....
È la fabbrica di armi a pagare fb per fare vedere la sua pubblicità a chi ama armi, caccia, esercito ecc. Ma nessuno a parte fb ha accesso ai tuoi dati.

Rick Deckard®

Eh ok. Però magari questi dati andrebbero usati per migliorare il servizio

Rick Deckard®

Ma tu li dai a fb come è scritto ovunque. Le aziende non ottengono dati, mandano pubblicità a chi ha certi requisiti. Ma è un sistema automatico, non scegli le persone e non vedi i dati delle persone

Federico

Mai avuto il backup attivo.

RavishedBoy

Da quello che scrivi e da come lo scrivi deduco che tu soffra di qualche disturbo schizoide o qualche altro disturbo.
Una persona sana di mente non scriverebbe così.
Ho smesso da un pezzo di trattare con gli psicotici, è inutile.

Dario · 753 a.C. .

Cosa te ne fai della crittografia end to end quando poi vengono fatti backup su server di società terze come google e Apple e in chiaro?

Rendiamociconto

appunto si scambia l'azienda privata con l'istruzione obbligatoria o supporto ai limiti cognitivi personali.

Rendiamociconto

te l'ho scritto nella prima frase proprio....fino a che punto proprio sei non funzionale?

ora proprio vorrei capire in che maniera tu sia arrivato dalla conclusione del CdS alla tua, non esiste alcuna correlazione.


La tua conclusione è:

E adesso lo chiudiamo o si fa finta di nulla?

.

In cosa è correlata con quella del CdS?

Rendiamociconto

se sei ignorante non è colpa mia.
Cosa non ha senso? Contesta con prove prima.

Ikaro
Rendiamociconto

appositamente cosa?
due click e lingua italiana

Rendiamociconto

ignorantia non excusat.
Il sapere è un dovere e diritto dell'utente, non sono un diritto

Rendiamociconto

perchè non dovrebbe essere corretto? Oggi lo è, se poi un domani cambiano leggi e normative allora non lo è più.
Non è appunto corretto criminalizzare il giusto solo perchè la si pensa diversamente (erroneamente rispetto l'etica e irrilevantemente rispetto la morale che rimane personale soggettiva).

comatrix

Appunto sai navigare, la maggior parte non lo sa fare nelle applicazioni perché troppo complicate, fatte poi appositamente...
Torniamo al discorso di AROMA eh...
Ma non ti vuoi smuovere da questo concetto che la maggior parte non ne sa nulla di queste cose (ed è proprio li il punto, sfruttare l'ignoranza in materia, sai da quanto esiste..., e tanto per, eccome se si può fare più semplicemente, ma non lo vogliono fare ovviamente, chissà come mai eh...)

Ikaro
comatrix

Vogliamo vedere quanti lo sanno? Davvero?
Fai un sondaggio, avanti vediamo quanti lo sanno...
E meno male che ho citato AROMA come concetto, ma no, è troppo difficile fare una cosa del genere vero?

Ikaro
comatrix

Si ma è la persona che decide, in questo caso l'anziano giustamente, ora derivano da statistiche, ma non è corretto, frega assai, i dati sono stati comunicati e ci son eccome indipendentemente da come vengono gestiti.
Ergo è giusto che la persona sappia cosa le aziende facciano dei SUOI dati e come li utilizzano e, se desidera non comunicarli.
Questo dev'essere fatto a priori e, più importante, renderlo facile e chiaro per chiunque.

P.S. Come l'esempio fatto più sotto, uno apre Amazon e guarda bambole gonfiabili, dopo qualche minuto apre Facebook e si ritrova le pubblicità di bambole gonfiabili, ti pare corretto tutto ciò? A me assolutamente no, decide la persona a chi dare le informazioni e come comunicarle su ciò che si fa, la vita è dell'utente non delle aziende

comatrix

In realtà non ti deve render per mano, ma semplicemente rendere le cose più facili, perchè sanno benissimo come la gente ragiona.
Quindi di cosa stiamo parlando?

Io giuro che non ti capisco, ma sarebbe così difficile rendere le cose nettamente più chiare senza millemila giri di passaggi, menù e sottomenù, di cui la gente non ne ha voglia e manco sa come fare?
Davvero vuoi meter in dubbio questa cosa?
A me hanno insegnato questo:

- Fattura di un idraulico: 1€ per la chiamata, dove saper battere il martello per far terminale la perdita 99€

Spero che tu colga il nesso, perchè è li che sfruttano la gente

DiscentS

No veramente questo è un ragionamento derivato da statistiche aggregate. Nessun anziano ha dichiarato di preferire le minestre. Ma è un dato di realtà poter derivare la conclusione da altri concetti come dalla vendita di dentiere, dalle prognosi mediche di debolezza dell apparato digerente dalla difficoltà dell anziano ad accendere barbecue ecc. Non so se mi spiego. Quello che sto dicendo è che: se un azienda riesce a concludere delle connessioni logiche per creare un target, perché non dovrebbe farlo?

Ikaro
comatrix

Ah ancora una cosa:

- chiediti come mai su Google no vogliano introdurre concetti come AROMA, forse troverai una risposta definitiva alle tute domanda da esperto di profilazione

comatrix

Lo so, ma è impostato in "abilitato" in maniera predefinita mio caro esperto di profilazione, chiediti come mai...
Se buoi possiamo continuare eh, per veder quanto ne sai e come posso ogni volta risponderti a tono, cosicché forse impari qualcosa

Ikaro
comatrix

Vero, infatti guardo bambole gonfiabili su Amazon e dopo 3 minuti me le ritrovo come pubblicità su Facebook, ma non ho capito come funziona (poi mica son diplomato in marketing, scherziamo...)

Ikaro
comatrix

Si infatti ho notato più sotto, come al solito direi...

comatrix

Col cavolo, oggi come oggi tu dai solo le informazioni, poi il resto viene preso in automatico da cosa fai, e se a me non interessa dare le mie informazioni ad un settore o che no comunichi con altre applicazioni oltre che la stessa a cui ho inserito i dati?
È coretto sapere da dove vengono profilati i dati e dove vanno a finire, non dico l'azienda ma il settore perlomeno si, è solo un esempio.

Ecco la conferma di chi ha capito cosa e chi no...

Ikaro
Ikaro

Ma infatti è l'utente che decide cosa dare o meno, le informazioni che dai le dai te un mi piace ad una pagina lo dai te ed è in chiaro a chiunque utilizzi il social e ti scandalizzò se un algoritmo lo usa per proglilarti, ma lol

comatrix

A me pare il contrario invece

Ikaro
comatrix

Però l'utente potrebbe decidere quali settori, tecnologia, abbigliamento, casa, lavoro ecc.., sceglie lui a chi dare i suoi fati ed a chi no, mi pare oltremodo più che corretto

comatrix

Esattamente, non l'azienda però, il settore, se a te no piace no so il settore calzature, beh mi pare ovvio

comatrix

Non importa, è sempre l'utente che deve decidere cosa dare e no, anche se non in chiaro, se io non voglio concedere il mio numero di telefono è una MIA decisione, ergo a priori no i potrà comunicare in nessun modo, poco importa la profilzaione che si desidera fare (e questo è solamente la punta dell'iceberg, perchè si potrebbe persino indicare il target per cui i tuoi dati vuoi che vengano profilati, ad una persona delle scarpe da donna/uomo potrebbero non interessare, perché gli dovrebbe dare i dati?)

comatrix

Quello è ovvio, mi pare che sia incluso nel mio commento, è l'utente che decide a chi dare le informazioni e quali...

comatrix

Non c'entra, il discorso, poiché l'anziano che decide cosa fare no le aziende, se accettano son loro che danno il consenso alle aziende di poter contattarli, sia per la minestra che per le bistecche, starà alle aziende decidere cosa farne dei dati che lui ha concesso

comatrix

Chi ha una certa patologia dev'essere informato da fonti ben più attendibili e, in genere, si informa da solo, eccome pure

comatrix
fai una prova pratica, apriti una pagina e spendici 2e in pubblicità, tu
puoi solo scegliere gli interessi del tuo ipotetico target

Son io quello che non capisce una mazza?
Le informazioni rimangono nel sistema e non vengono comunicate a nessuno, ergo non si hanno ipotetici target (e meno male che poi ho pure fatto notare che pratica applicano per aggirare il tutto, col medico curante...)

Anders Ge (f.k.a."usagisan")

Indubbiamente, ma se a me arrivano, ad esempio, pubblicità di armi la cosa non mi fa piacere, anzi.
Almeno mi venga chiesto a che tipo di aziende voglio dare i miei dati.

Ikaro

"P.S. Nel nostro settore è applicato perfettamente questo concetto, il database informatico ha la quasi totalità delle informazioni dei pazienti nel comune di residenza, ma mica vengono poi comunicate alla aziende di terze parti le patologie dei vari pazienti per poi profilare il fatto che l'azienda possa contattare l'utente per suggerire un eventuale farmaco (al limite contatta il medico curante e aggira la cosa..., ma questo è un altro discorso)"

Questo succede anche con fb è, vedi che non ci hai capito una mazz@, fai una prova pratica, apriti una pagina e spendici 2e in pubblicità, tu puoi solo scegliere gli interessi del tuo ipotetico target, in nessun modo puoi risalire alla persona fisica (a meno che attivamente non interagisce con la tua pagina, ovvio)...

Ikaro

Guarda che i dati della targettizazione non vengono dati in chiaro alle società...

Rick Deckard®

Ma l'azienda non guarda i dati del singolo utente e nemmeno li vuole. Gli basta soltanto che il messaggio arrivi alle persone giuste

Rick Deckard®

No, ma se una certo farmaco va contro la sicurezza di chi ha una certa patologia puoi informarlo... Oltre alla statistica. Non è molto diverso

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