Sicurezza in Rete, nel 2020 aumentano i cybercrime contro i giovani

09 Febbraio 2021 6

Il 9 febbraio è la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, nota come Safer Internet Day, istituita dalla Commissione Europea. Un’occasione che si pone l'obiettivo di unire le forze per un "Internet migliore" (il motto è da sempre "Together for a better Internet") che quest’anno assume un rilievo più marcato: l’emergenza sanitaria ha messo in risalto il ruolo vitale della tecnologia della Rete e la digitalizzazione ha investito indistintamente il settore pubblico e privato. Tra i protagonisti indiscussi di questa accelerazione del digitale ci sono i giovani studenti italiani, sempre più collegati grazie all'implementazione della didattica a distanza (DAD) e all'esigenza di trovare metodi alternativi di socializzazione con i propri coetanei di fronte alle restrizioni imposte dal Covid-19.

I numeri lo confermano: stando a una ricerca realizzata per la Polizia di Stato da “Generazioni Connesse”, il Safer Internet Center italiano coordinato dal Ministero dell'Istruzione, sei adolescenti su dieci dichiarano di passare oltre cinque ore al giorno online e un ragazzo su cinque si dichiara “sempre connesso”. Soltanto 12 mesi fa erano tre su dieci. L’85% degli intervistati dichiara inoltre di aver insegnato a un proprio coetaneo a fare un uso corretto del web, a dimostrazione del fatto che la consapevolezza e la solidarietà tra i ragazzi e le ragazze in Rete hanno vissuto una crescita da non sottovalutare.

Un altro dato positivo è che in piena pandemia, grazie al web e alla condivisione in Rete dei contenuti, l’impegno sociale dei confronti di temi quali il cambiamento climatico, il surriscaldamento globale o il movimento Black Lives Matter, molto sentiti dalle nuove generazioni, è aumentato esponenzialmente. Sono sempre di più, infatti, i ragazzi e le ragazze che si informano e diffondono sul web idee e azioni per contribuire al cambiamento: il 53% di loro ha infatti ammesso di aver utilizzato i social per impegnarsi a sostenere queste cause.

LO SPETTRO DEL CYBERCRIME

Se la Rete, alleato irrinunciabile nella clausura del lockdown, offre infiniti benefici, è sempre maggiore il numero di reati correlati al suo ecosistema stratificato e multiforme, tanto che nel 2021 si prevede un ulteriore incremento delle attività illegali online.

Lo spettro del cybercrime è infatti sempre in assalto e l'impegno della Polizia Postale negli ultimi anni è diventato inarrestabile: sexting, grooming, body shaming, revenge porn e cyberbullismo sono solo alcuni dei fenomeni che minacciano quotidianamente l'incolumità digitale degli internauti, soprattutto dei più giovani.

Il 2020 è stato un anno nero per i crimini in Rete ai danni dei minori: sono il 77% in più i casi trattati di vittimizzazioni di giovani per reati quali pedopornografia, adescamento, cyberbullismo, sextortion, truffe online e furto di identità digitale, per un totale di 2.379 casi trattati nel 2019 contro i 4.208 nel 2020. Numeri da brivido, raccontati oggi in un'indagine fornita dal Servizio di Polizia Postale e Comunicazioni e presentata durante l'evento digitale contro il cyberbullismo "#Cuoriconnessi" organizzato da Unieuro e dalla Polizia di Stato. Si tratta di un'iniziativa avviata nel 2016 che si rivolge alle scuole italiane di primo e secondo grado coinvolgendo studenti, docenti e genitori.

Tra i fenomeni in costante crescita c'è il cyberbullismo: per il 59% dei giovani, negli ultimi mesi si è registrato un incremento degli episodi di bullismo online. Scoraggiano i numeri relativi alla pedopornografia: lo scorso anno la produzione, divulgazione, uso e commercializzazione di materiali pedopornografici su internet ha subìto una crescita del 132% (i casi trattati nel 2019 erano 1.396 contro i 3.243 presi in carico nel 2020, mentre gli indagati nel 2019 ammontavano a 663, contro i 1.261 dello scorso anno).

Ad aumentare è anche il numero dei giovani sotto i dieci anni adescati online: se nel 2018 le giovani vittime che avevano sporto denuncia erano 14 e nel 2019 ammontavano a 26, nel 2020 sono quasi raddoppiati: sono infatti 41 le denunce intercettate lo scorso anno.

PATENTINO IN RETE: I GIOVANI VOTANO SÌ

E se fosse introdotta una licenza che disciplini la navigazione in Rete dei più giovani? Tra i 2.475 studenti delle scuole secondarie che hanno risposto al questionario di Generazione Connesse, il 55% è favorevole all'introduzione di un patentino per una navigazione corretta e sicura in Rete e un adolescente su quattro ritiene che sia addirittura opportuno renderlo obbligatorio, esattamente come quello per guidare il motorino.

Un'esigenza avvertita ancora di più dai giovanissimi (11-13 anni), di cui uno su tre condivide appieno l'iniziativa. Per il 40,5% l'età giusta per iscriversi ai social media è 14 anni, mentre per il 14,5% sarebbe meglio attendere fino ai 16 anni.

Il caso della bambina di 10 anni di Palermo, morta per asfissia presumibilmente a causa di una sfida social su TikTok dall'esito drammatico, ha recentemente puntato i fari sulla presenza dei giovanissimi sui social.

Thanks to https://www.miur.gov.it/web/guest/-/il-9-febbraio-e-il-safer-internet-day-2021-la-giornata-mondiale-dedicata-all-uso-positivo-di-internet

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Commenti

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jose manu

Ci vogliono censurare

NaXter24R

Esatto. Il problema è che serve gente preparata e competente. Serve partire dall'educazione civica, perchè se non si capisce che quello che scriviamo ha lo stesso valore di quello che diciamo a voce non si va da nessuna parte. Poi serve avere conoscenza dei mezzi che ci sono e delle conseguenze. C'è gente che continua a postare di ogni sui social senza la benchè minima idea che tutte quelle cose un domani potrebbero ritorcerglisi contro, banalmente, durante un check per una posizione lavorativa.
Sull'educazione sessuale stiamo migliorando, ma rimane un problema non da poco in un paese come l'Italia ed il suo background

Daniele Brescia

sono a favore della rete e della libertà di internet (essendo sempre stato "pioniere" in tecnologia tra i miei amici alle medie e superiori e io portavo la tecnologia tra i miei amici a scuola durante le ore di informatica), ma c'è un grosso problema: la rete oggi è accessibile a tutti e manca il controllo e la consapevolezza dei genitori circa i rischi (un cinquantenne oggi non è detto che conosca la rete e sappia usarla). Allora a chi ci affidiamo? in una società moderna avrei detto agli insegnanti e al compito educativo della scuola ma dubito che insegnanti vecchio stampo siano preparati in questo campo. Per cui serve re-insegnare educazione civica a scuola passando anche per l'educazione informatica ed educazione sessuale. Solo così i nostri figli possono conoscere i rischi ed evitarli

efremis

"Internet dovrebbe essere sempre tutto libero" cit.

Andrej Peribar
ma spesso si pensa giovane=tecnologico, e non è così


E non è mai stato così.

NaXter24R

Credo ci sia una grandissima ignoranza informatica da parte dei più giovani. Non che i più grandi siano immuni dal problema, ma spesso si pensa giovane=tecnologico, e non è così

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