19 Ottobre 2021
Spotify chiude positivamente il bilancio del terzo trimestre 2020 per quanto riguarda il numero di utenti attivi mensili. Quelli totali hanno raggiunto quota 320 milioni, di cui 144 milioni sono premium (a pagamento); gli incrementi rispetto all'anno precedente sono rispettivamente pari al 29% e al 27%. In tre mesi Spotify ha quindi catturato l'attenzione di altri 21 milioni di utenti (a pagamento e gratuiti) - erano 299 milioni a fine giugno.
Nel trimestre il numero di ore di ascolto ha sorpassato i livelli pre-COVID. I trend sono tornati alla normalità, compreso quello delle ore di ascolto in auto risultato superiore rispetto al picco pre-COVID. La fruizione dei contenuti tramite i dispositivi domestici, che ha subito in balzo in avanti durante il lockdown, si è mantenuto comunque superiore ai livelli pre-COVID.
Si ricorda che nel periodo in oggetto - luglio, agosto, settembre - la pandemia ha dato una tregua, ma è verosimile che i trend torneranno a modificarsi nell'ultima parte dell'anno, visto che la diffusione dei contagi è tornata a crescere e con essa anche le nuove misure restrittive adottate dagli Stati europei, Italia compresa.
Per quanto riguarda l'articolazione su base geografica della base di utenti si rileva che il 34% degli utenti attivi mensili sono europei, il 25% nordamericani, il 22% riconducibile all'America Latina. L'Europa continua a rappresentare quindi il principale mercato per Spotify, mentre il restante 19% comprende utenti provenienti dalle altre parti del mondo.
Spotify si può definire soddisfatta della crescita del numero di utenti mensili, visto che le cifre del trimestre vanno anche oltre le stime ufficiali: a fine luglio i gestori della piattaforma avevano ipotizzato un aumento compreso tra 312 e 317 milioni. Per il quarto trimestre dell'anno si ipotizza invece che la cifra possa arrivare a sfiorare i 350 milioni di utenti (340-345) mentre quella degli utenti premium è stimata tra i 150 e i 154 milioni di utenti.
Se da un lato la crescita degli abbonati sembra inarrestabile e consolida la posizione di dominio nel settore dei servizi di streaming musicale con un buon margine su Apple Music, dall'altro gli indicatori del bilancio non sono tutti positivi. A fronte di un fatturato cresciuto del 14% su base annua (1,97 miliardi di euro) Spotify registra una perdita netta di 101 milioni di euro. Un risultato negativo determinato in parte dalle tasse pagate per i salari dei dipendenti (in particolar modo quelle corrisposte in Svezia) e dall'aumento delle spese rispetto all'anno precedente.
Commenti
Rimane il servizio migliore. Di molto superiore rispetto a gli altri.
buoni numeri, peccato x il fatturato..se aumentano il prezzo, molti resteranno, ma molti andranno di versione free
Gli utenti. Con 10€ al mese (molto meno se condividi il piano famiglia) ti ascolti tutti gli album che vuoi. Prima ogni album lo dovevi pagare 10/15 euro.
La percentuale che trattiene la major dipende dal contratto con l'artista ed era la stessa anche prima dello streaming
Ho avuto Spotify (per più di 4 anni) ed infine sono passato a Deezer, di cui sono completamente soddisfatto per quello che offre.
Ogni servizio ha i suoi pregi e difetti.
Ci stanno alcune funzioni su Deezer che non ho trovato negli altri.
Provati quasi tutti.
Deezer, Apple Music, Sony Music Unlimited, Tidal.
Alla fine Spotify ha la gestione delle playlist e la interfaccia che mi piace di più, unica cosa ho visto che a volte alcune canzoni spariscono per discorsi di diritti e me le trovo in grigio nelle playlist.
Yo Baby K
Io uso YT Music (in abbonamento a YT Premium) soprattutto per ascoltare live non pubblicati, bootleg, etc. ma non posso che concordare con te. L'app è un macello e, per dirne una, non c'è nemmeno l'avanti/indietro veloce tramite cuffie.
Servizio per me ormai imprescindibile, anche offline su watch active
Spotify
From facebook
Non riesco a trovare il genere Reggae nella sezione Cerca
L'alternativa di Microsoft però non la conoscevano nemmeno quelli che lavorano lì.
Già con Windows 8 (2012) c'era Xbox Music che offriva il servizio in abbonamento o lo streaming gratuito con pubblicità tramite app. Qualcuno ne ha mai sentito parlare? Ecco.
Anche io, stesso esatto motivo, più il fatto che mi mostra la lista degli album di un artista in ordine cronologico e con l'anno di uscita. E poi si integra con tutto, che sia Alexa, Google eccetera.
Anch'io li ho provati tutti ma sono sempre tornato a Spotify, oltre all'interfaccia (che prediligo) la selezione di brani che propone dopo le playlist mi fa sempre scoprire nuovi artisti
Le major. La maggior parte degli introiti, Spotify li paga alle major. E' per la loro esosità che pur con 140 milioni di utenti paganti non riesce a essere in attivo.
E perfortuna che queste piattaforme di streeming strozzano gli artisti, altrimenti addio sogni di gloria.
Chi ci guadagna allora?
E vien nuovamente da segnalare il buon Nadella che si è tirato fuori dai giochi e adesso sappiamo il perchè. Certo è famoso per tegliare i rasmi improduttivi
Guarda YouTube music sarebbe migliore (testi e integrazioni con YouTube stesso per chi ascolta mixtape o musica che non c'è per via del copyright è una manna dal cielo,e poter ascoltare anche la musica scaricata) ma devono sistemare alcune cose soprattutto della versione web per pc
Prova Amazon music in HD.
Spotify resterà ancora a lungo quello più usato.
Interfaccia e playlist sono i loro cavalli migliori.
Sto provando YTMusic ma non si capisce niente.
Soundcloud poca musica ed anche lì interfaccia "strana"
Deezer neutro.
Io ho avuto un'esperienza piu ristretta rispetto alla tua (spotify-deezer-amazon music) e credo anche io che spotify sia la migliore, ma per un altro aspetto. Le playlist fatte da loro. Per la qualità audio non mi esprimo perche in fin dei conti ascolto con auricolari o BT auto.
Tanto prima o poi verrà acquistata da qualche Big che possa permettersi perdite su perdite di bilancio.
Nel corso degli anni posso dire di averne provati parecchi di servizi.
Cominciai appunto con Spitify. Passai a deezer. Feci i 3 mesi di Apple Music al lancio. Provai per pochissimo Amazon music.
Usai play music e youtube music al lancio e con Vodafone mi feci 6 mesi di Tidal Master.
Ma niente da fare, appena tornava Spotify in offerta a 10€ per tre mesi lo riprendevo. È indubbiamente il miglior servizio disponibile (complessivamente) ed ora che sono studente universitario ho l’offerta a 5€ al mese e non me ne separo.
Magari sarebbe bello facessero un piccolo passo in avanti e offrire la musica ad una qualità più alta perché i limiti su impianto sono evidenti.
Tra gli altri servizi tutti avevano pecche e pregi. Forse Apple Music lo metterei al secondo posto.
Quello che non mi proprio piaciuto è Amazon. Quando lo provai io, anche mettendo la qualità al massimo si sentiva davvero male. Forse perché usavano mp3 anziché ogg (spotify) o acc (Apple)?
Comunque Spotify è l’esperienza migliore