Il Governo ha approvato ieri il Decreto Ristori, il pacchetto di provvedimenti adottato per controbilanciare le misure introdotte dall'ultimo DPCM con l'obiettivo di contenere la diffusione della pandemia in Italia e che incidono su molteplici attività produttive (e non solo).
Uno dei settori che non può permettersi il lusso di rallentare a causa dell'emergenza sanitaria è quello della giustizia; per questa ragione, parte delle misure del nuovo decreto riguarda le soluzioni per non paralizzare i processi ricorrendo anche a strumenti digitali.
Tra le novità dedicate al settore giustizia ci sono i collegamenti da remoto per l'esercizio di determinate attività processuali e il ricorso alla PEC per il deposito degli atti. Più nel dettaglio:
- Collegamenti da remoto nel corso delle indagini preliminari: se non ci sono le condizioni per evitare la diffusione del virus, durante le indagini preliminari il pubblico ministero e la polizia giudiziaria possono avvalersi di collegamenti da remoto per compiere atti che richiedono la partecipazione dell'indagato, della parte offesa, del difensore, consulenti ed esperti. Viene data facoltà al difensore dell'indagato di opporsi se il compimento dell'atto prevede la sua presenza.
- Collegamenti in videoconferenza con i detenuti: se la presenza fisica in udienza di detenuti, internati, soggetti in stato di custodia cautelare, fermati e arrestati mette a rischio l'esigenza di contenere la diffusione del virus, le udienze vengono svolte in videoconferenza o tramite collegamenti da remoto.
- Deposito degli atti tramite PEC: atti, documenti e istanze possono essere depositati mediante posta elettronica certificata dai difensori. I difensori potranno inoltre consultare da remoto gli atti depositati in cancelleria.
- Smart working per giudice e cancellieri: si stabilisce che il giudice in quarantena o in isolamento fiduciario causa COVID-19 possa partecipare alle udienze anche da un luogo diverso dall'ufficio giudiziario; per le deliberazioni collegiali nei processi civili e penali si dispone inoltre che la decisione possa essere assunta tramite collegamenti da remoto. I giudici in smart working infine potranno accedere ai propri registri da casa.
Smart working e posta elettronica certificata sono i due pilastri sui quali la giustizia italiana sta puntando per mandare avanti le sue attività in questo difficile momento storico. Ricorrono a questi strumenti anche un gran numero di aziende e dipendenti del settore privato che durante il primo lockdown hanno avuto modo di apprezzarne i vantaggi. Secondo una recente indagine sempre più italiani accolgono con favore forme di lavoro agile.
Commenti
Io per fortuna ho avuto a che fare con un tribunale solo una volta per il recupero di crediti di una ditta fallita e mi è andata bene perchè il quel tribunale già viaggiavano solamente tramite PEC per mandare e ricevere le comunicazioni. Ma sicuramente come in tutte le strutture pubbliche ci sono quelle di serie A e quelle di serie B (e in alcuni casi arriviamo anche ai campionati dilettanti...)
I cinema dovrebbero permettere di guardare i film da casa. Ok, aumenti le possibilità di riproduzione pirata, ma almeno guadagni qualcosa. Anche i produttori di film riuscirebbero ad incassare.
Finalmente, basta approvare l' 1% delle norme sulla giustizia proposte da Gratteri per renderla efficiente ed efficace.
Si ok, ma tralasciando i parassiti che non fanno nulla, quest'estate non eravamo in lockdown quindi tutti, comprese le forze dell'ordine e dell'esercito, avevano le normali attività ordinarie da fare. Quindi è indubbio che non ci fossero abbastanza risorse umane per poter fare questo tipo di controlli.
I militari? Non ce ne sono a sufficienza. Di fronte a casa mia c'è un bar e durante il lockdown di qualche mese fa la gente ci andava senza nessuna protezione, e senza nessun controllo. Pochi i casi in quel periodo, con un decesso, ora siamo a venti, con due decessi.
Gli avvocati potranno depositare gli atti in cancelleria da REMOTO!!
Ma.. la cancelleria deve essere ATTREZZATA E INFORMATIZZATA!!
I giudici in smart working infine potranno accedere ai propri registri da casa.
E COSI LA STESSA PER I REGISTRI DEL TRIBUNALE!! CHE DEVE ESSERE INFORMATIZZATO!!
concordo...purtroppo anche i ragazzi non rispettano le regole e sono ai parchi a giocare tutti assieme...però poi vogliono la dad...va a finire che faranno un lockdown vero di nuovo a causa di queste persone (anche io vedo dal balcone sempre i soliti anziani in coda ogni giorno all'alimentari e al tabacchino...)
E cinema anche:
appena riaperti sono andato subito al cinema:
Hanno speso un sacco per tutte le misure, tracciamento persone, non hanno licenziato nessuno, ma in sala eravamo 4-20 persone in sale da 300 posti.
E li fanno chiudere.
Quando poi al giardino sotto l'ufficio vedo un sacco di anziani che stanno sempre parlottando tra di loro e le signore (parlo di anziane) che vanno al mercato a comprare un articolo alla volta.
Pesonalmente sono contrario ad ogni divieto, ma se dobbiamo disagiare qualcuno si dovevano internare a forza tutte le persone sopra 70 anni o con piu di una patologia.
Alla fine scrivono i numeri che vogliono sui positivi che dipendono dai tamponi (quindi se si facessero 10milioni al giorno ci sarebbero 500mila positivi al giorno) Ma i ricoverati sono sempre un ristretto numero di una certa fascia da rinchiudere in bolle di sicurezza
La crisi sociale vera e propria arriverà il prossimo anno con il via libera ai licenziamenti (di massa).
Li lo stato di fronte a un calo delle entrate fiscali dovrà fare tagli enormi alla spesa pubblica (pensione e PA). L’alternativa è aumentare il debito pubblico (che lo pagheremo tra qualche decennio). Ma aumentare il debito pubblico all’infinito non è possibile.
idem palestre e piscine...e parchi divertimento...sei a norma, è più sicuro che andare in giro, non sei a norma, chiudi 6 mesi...
La mia opinione:
Nella mia città alcuni bar durante l’estate non hanno rispetto le regole. Il bar dei cinesi a due passi da casa mia la sera era sempre pieno di gente (senza mascherina).
Chiudere il bar e soprattutto i ristoranti alle 18.00 metterà ancora di più in ginocchio l’economia italiana dato che a un calo di produzione dei piatti da parte dei ristoranti (esempio un piatto di pasta) comporta a un calo di ordini per l’azienda (magari artigianale e locale) che produce pasta.
Andavano fatti più controlli. Si poteva mettere i militari e esercito a controllare se queste attività rispettavano le regole.
Un mio amico che ha aperto il ristorante da giugno 2019. A settembre aveva molti debiti verso i fornitori di alimenti e utenze varie dato che gli aiuti del governo sono stati pochi.
Con il delivery food ci ha rimesso abbastanza. Durante il fine settimana lavoricchiava ma durante la settimana se c’erano 10 ordini era troppo.
Sto parlando di un ristorante in un paese di 10.000 abitanti e non Milano o Roma
Magistratura, hai presente? Una casta peggiore dei politici (che almeno hanno una scadenza breve)
Infatti sono meravigliato che alcune di queste cose non si potessero già fare.
per i ristor-atori, ovvio
Dai che adesso arrivano i soldi di cioccolato di Giuseppi
Perché si chiama ristori?
non tutti i mali vengono per nuocere..
sia mai che facciamo 20anni di balzo nel futuro per quest epidemia?
Praticamente tutte cose che dovevano essere già cosi da anni...
da qualche parte ho letto che i giudici lavorano solo contro Salvinee, sarà vero?
con calma....fate con calma va tutto benissimo