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Tutela dei dati personali: cosa ha fatto il Garante italiano nel 2019

24 Giugno 2020 6

Il tema della tutela della privacy e dei dati personali è sempre attuale, sia per le notizie relative a importanti violazioni di sistemi informatici, sia per il moltiplicarsi degli strumenti che raccolgono informazioni sensibili - durante la pandemia a riaccendere il dibattito è stato ad esempio l'utilizzo di sistemi per il tracciamento dei contatti. Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato nelle scorse ore il rapporto relativo alle attività che ha condotto durante lo scorso anno, una relazione che dipinge un quadro articolato e completo delle iniziative adottate dall'Autorità a tutela di un diritto fondamentale dei cittadini italiani.

Quelli di seguito sono gli interventi più rilevanti del 2019; a questa attività si somma quella svolta dal Garante a livello internazionale che ha previsto, tra l'altro, cooperazioni con l'Edbp (l'autorità europea che riunisce tutte le Autorità per la privacy dell'Unione), il Consiglio di Europa e l'OCSE.

L'immagine che si delinea è molto diversa da quello che certa parte dell'opinione pubblica può essere portata a ritenere, visto che l'attività del Garante è in alcuni casi invisibile agli occhi dei cittadini. Gli interventi ci sono stati e l'attività di vigilanza è stata svolta ad ampio raggio, come è facile osservare scorrendo anche rapidamente l'elenco.

Chi volesse ulteriormente approfondire può consultare il rapporto completo in FONTE.

INTERVENTI PIÙ RILEVANTI IN ITALIA
  • Violazione dei dati online:
  • Sicurezza informatica:
    • il Garante ha vigilato ed è intervenuto per rilevare la scarsa attenzione alle misure di sicurezza adottate da pubbliche amministrazioni, imprese e piattaforme online. Nel 2019, in particolare, sono state notificate al Garante da parte di soggetti pubblici e privati 1.443 violazioni di dati
  • Trattamento dei dati personali per fini di sicurezza nazionale: è stata rafforzata la cooperazione con l'intelligence per garantire i diritti dei cittadini (l'Autorità ha firmato un protocollo di intenti con il DIS - Dipartimento delle informazioni per la sicurezza)
  • Protezione dei dati personali online: il Garante si è mosso sul fronte dei rischi riconducibili all'utilizzo degli assistenti digitali; per contrastare il fenomeno del cyberbullismo ha stipulato un protocollo di intesa con alcuni Comitati regionali per la comunicazione (Co.re-com) con l'obiettivo di intensificare le tutele e creare una rete di intervento a tutela delle vittime. L'Autorità ha fornito indicazioni su come difendersi dai ransomware ed incrementato gli sforzi per tutelare il cosiddetto diritto all'oblio
  • Settore del lavoro: l'Autorità ha definito le garanzie per la raccolta delle impronte digitali dei dipendenti nell'ambito delle iniziative adottate per contrastare l'assenteismo; è inoltre intervenuta per regolamentare l'utilizzo di tecnologie per il controllo dei lavoratori e della loro posta elettronica
  • Settore della giustizia: il Garante ha proposto misure per disciplinare l'impiego di trojan per fini investigativi - di fatto intercettazioni utilizzando strumenti informatici - e ha proposto al Ministero della Giustizia una riforma completa dello strumento. A rafforzare questa urgenza è stato il caso Exodus che ha tenuto banco nella primavera dello scorso anno
  • Settore della sanità: sono stati forniti chiarimenti sulle novità introdotte dal Regolamento UE e dalla normativa nazionale a medici, asl e soggetti privati
  • Pubblica amministrazione: il Garante ha
    • invitato le amministrazioni a trovare un equilibrio tra l'obbligo di pubblicità degli atti e la dignità delle persone
    • fissato regole certe per l'esercizio del diritto di accesso civico (secondo la definizione di legge, tale diritto consente a chiunque di accedere a dati, documenti e informazioni delle pubbliche amministrazioni senza necessità di dimostrare un interesse qualificato)
    • chiesto maggiori tutele per i dipendenti pubblici che segnalano illeciti con lo strumento del whistleblowing
    • chiesto tutele per garantire i dati personali nell'ambito del censimento permanente
  • Fiscalità: il Garante ha
    • chiesto tutele per evitare trattamenti sproporzionati dei dati personali
    • chiesto misure per l'accesso all'archivio dei rapporti finanziari per l'Isee precompilato
    • ribadito la necessità di garantire la proporzionalità e la selettività nella memorizzazione dei dati dei contribuenti
    • fissato garanzie nell'ambito dei processi automatizzati di lotta all'evasione fiscale
    • stabilito regole per l'avvio della lotteria degli scontrini
  • Welfare: il Garante chiesto di allineare alla normativa europea per la tutela della privacy il meccanismo per la concessione del reddito di cittadinanza
  • Tutela dei consumatori: il Garante è intervenuto in più occasioni contro il fenomeno del telemarketing aggressivo applicando sanzioni pecuniarie a carico degli operatori (il procedimento a carico di TIM è confluito nella primavera scorsa in una sanzione di 27,8 milioni di euro). Sono state inoltre adottate nuove regole per tutelare i consumatori censiti nei sistemi di informazione creditizia
  • Privacy e diritto di cronaca: si registrano più interventi del Garante "per stigmatizzare gli eccessi di morbosità che caratterizzano un certo modo di fare informazione" e tutelare le vittime degli abusi sessuali. L'Autorità ha portato avanti un'attività di formazione di imprese e pubbliche amministrazioni per garantire la corretta applicazione del Regolamento UE anche per quanto riguarda la nuova figura del Responsabile dei dati personali
Il 2019 DEL GARANTE IN CIFRE
  • 232 provvedimenti collegiali adottati
  • 8.000 reclami e segnalazioni hanno avuto un riscontro dal parte del Garante: le richieste hanno riguardato temi come il marketing telefonico, la sanità, il credito al consumo, la sicurezza informatica, il settore bancario, il lavoro e gli enti locali
  • 46 pareri collegiali su atti regolamentari e amministrativi. I temi trattati hanno riguardato, tra l'altro, l'attività di polizia, il casellario giudiziale, la digitalizzazione della pubblica amministrazione, il testamento biologico, il reddito di cittadinanza, la riforma del registro delle opposizioni, il bonus cultura, l'istruzione e la procreazione assistita
  • 33 pareri in base alla normativa sulla trasparenza
  • 9 comunicazioni di notizie di reato per l'inosservanza dei provvedimenti del Garante, false dichiarazioni rese al Garante e accesso abusivo a un sistema informatico. Le ordinanze-ingiunzioni sono state 36
  • 147 ispezioni nell'ambito pubblico e privato
  • 15.800 quesiti a cui l'Autorità ha dato riscontro - molti sono stati relativi all'applicazione del Regolamento UE
  • 137 riunioni a livello internazionale

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Commenti

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fatanah216

al di là della volgarità, potresti rendere i lettori del blog qual è il termine di paragone usato per questa affermazione?

Ginomoscerino

mica puoi sovraccaricare questi enti di lavoro

SamBeOne

la violazione è avvenuta ante GDPR, con le norme applicabili quello è più o meno il limite massimo raggiungibile con una sanzione. Ad oggi avremmo avuto di fronte una sanzione ben più sostanziosa

Comitato_no_Disqus
ghost

Che per la media che fa di solito si traduce in un anno di intenso lavoro

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