
31 Gennaio 2020
16 Gennaio 2020 22
Uno degli obiettivi comuni di tutti i social network è quello di cercare di limitare quanto più possibile la disinformazione. Abbiamo visto nei mesi scorsi come si stiano muovendo in tal senso sia Facebook, che Twitter, Google ed Instagram. Un compito sicuramente non semplice, vista l'enorme quantità di contenuti che vengono quotidianamente condivisi.
Instagram, uno dei social più utilizzati, ha già annunciato lo scorso dicembre la sua intenzione di migliorare la qualità dei post presenti sulla sua piattaforma e dopo aver iniziato a testare degli strumenti che riconoscono frasi o parole potenzialmente offensive, ha introdotto il fact checking, una nuova funzionalità (già presente su Facebook da inizio 2018 per i temi politici) che consentirà di verificare la veridicità dei contenuti.
Quando un post verrà valutato come falso o parzialmente falso - ha spiegato Instagram in un post sul blog ufficiale - ne verrà automaticamente ridotta la distribuzione. Una sorta di "shadow ban". Instagram, inoltre, oscurerà con degli avvisi i post pubblicati nei feed, nel profilo, nelle storie e nei messaggi diretti.
Tuttavia, sebbene questa funzionalità possa essere utile per combattere la diffusione di disinformazione, ha tutto il potenziale per essere un ostacolo per gli "artisti digitali" che pubblicano foto manipolate digitalmente.
Alcune foto realizzate ed editate dal fotografo Toby Harriman, infatti, sono state identificate ed etichettate come false da siti addetti alla "Verifica dei fatti" anche se poi, con controlli successivi, le limitazioni sono state rimosse.
Questi avvertimenti rappresentano comunque un ulteriore passaggio per coloro che vogliono visualizzare un post e rischiano comunque di influire sulla sua diffusione. C'è anche la possibilità che l'account di un artista possa essere etichettato come uno che diffonde spesso false informazioni, anche se non è sua intenzione.
Commenti
hdblog:
"Uno degli obiettivi comuni di tutti i social network è quello di cercare di limitare quanto più possibile la disinformazione."
engadget:
https://www.engadget.com/2020/01/08/facebook-still-running-anti-vaccination-ads/
ma siete veramente ancora così creduloni nel 2020?
beh... non sempre... succede
Purtroppo non siamo più nel medioevo e nessun magnate ospita artisti a corte a sue spese per il gusto di circondarsi d'arte ed elevare il suo spirito
Mi è capitato qualche settimana fa, una storia era stata "nascosta" nel modo descritto nell'articolo perché l'immagine postata nelle storie non era la vincitrice di una competizione di cui non ricordo il nome. Era solo un meme, però
E questo succede perchè ci ostiniamo ad voler far fare il lavoro di discernimento del vero o falso ad un algoritmo anzichè accendere il cervello.
Cheers
non ci sono più gli artisti di una volta
10 commenti e 10 critiche a tutto... che associale che sei, rilassati un attimo sei di acidita spaventosa.
E Martina Stella in bichini?
io penso che quando entra il business in gioco non è più arte... ma, appunto, business
Quindi tutti quei finti blogger con canali che pubblicano foto di macchine e smartphone aggiungendo qualche didascalia spariranno? xD
nessuna pietà!
beh così anche con i big... mi sembra logico.
ramzy masri prende delle foto e le pitta tutte coi colori dell'arcobaleno?
agli artisti serve più visibilità possibile per farli conoscere
La maggior parte sono "artisti" proprio perché stanno sui social e riescono a racimolare un guadagno.
Fuori dai social... nessuna pietà
Ma tutti gli artisti sono commerciali, per vendere serve pubblicità e un social come Instagram che è nelle mani di tutti ti permette di avere un risalto immenso, altre piattaforme sono piccole. E poi come diceva Wilde: "Non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli."
Se con l'arte ci campi è ovvio che hai bisogno di fare business
ma gli artisti non potrebbero spostarsi altrove che stare su questo social per dementi?
Cioè alla fine tutta questa necessità di mostrarsi su instagram... questai artisti li vedo un poco troppo alla ricerca di business
Tempi bui questi, dove l'ignoranza è stata amplificata in modo esponenziale da dei social, dove ora - mai come in passato - un fake (news, foto) genera introiti, paura, diffama, storpia concetti.
L'unica arma è il 'saper discernere' che vale esclusivamente per il singolo individuo. Ma contando che sia in Italia che nella maggior parte dei paesi 'moderni' pullulano di analfabeti funzionali, stiamo messi bene.
Tanto...
"è il concetto che conta".
Non solo danneggia gli artisti digitali, ma devasta anche molte menti umane. :P