
Economia e mercato 20 Mag
Microsoft ha confermato l’intenzione di lanciare il proprio negozio digitale di videogiochi per dispositivi mobile non appena sarà consentito - il che potrebbe avvenire già l’anno prossimo. L’ha confermato il presidente della divisione Xbox Phil Spencer in una recente intervista con il Financial Times: fondamentale per l’intera operazione sarà il Digital Markets Act, la legge europea in fase di sviluppo che prevede, tra l’altro, che gli utenti abbiano la possibilità di accedere ad app e giochi tramite altri servizi oltre al Google Play Store e Apple App Store (nel caso di Google come sappiamo qualche apertura è già stata mostrata più o meno volontariamente, ma la legge definirà in modo più preciso limiti e regole).
Il DMA è stato ufficializzato a fine 2022, ed entrerà in vigore a inizio maggio 2023; ciò non significa che da un giorno all’altro arriveranno gli app store di terze parti su iPhone - sarà un processo graduale, ma una delle date chiave (salvo ritardi e posticipi) sarà il 6 marzo 2024. Da quel giorno in poi tutti i cosiddetti “gatekeeper”, sostanzialmente le aziende tech che possiedono, controllano e gestiscono le piattaforme online più grosse, dovranno tra le altre cose aprire agli store terzi. È inevitabile che Apple e Google saranno identificate come gatekeeper, e Microsoft vuole essere pronta a cogliere l’opportunità fin da subito.
Vogliamo essere in grado di offrire Xbox e contenuti sia nostri sia dei nostri partner su qualsiasi schermo che interessi gli utenti. Oggi non possiamo farlo sui dispositivi mobile ma vogliamo iniziare a lavorare in previsione di un mondo che secondo noi sta arrivando in cui questi dispositivi saranno più aperti.
Vale la pena, per contesto, ricordare che Microsoft ha anche detto in passato che una delle principali motivazioni per l’acquisizione di Activision Blizzard è rafforzare la propria posizione nel settore del gaming mobile. Ricordiamo che il gruppo possiede anche King, lo studio che ha realizzato tra l’altro l’incredibilmente popolare serie di giochi Candy Crush.
Commenti
Il mio s10 lite Snapdragon 855 aspetta con impazienza
Solo se passi per il Wallet di Apple, non è invece liberamente accessibile alle app di terze parti. Il che è esattamente il motivo per cui questa legge è necessaria: capisci bene che non è pensabile costruire l'infrastruttura di un paese (o di un insieme di paesi) basandosi su servizi e funzionalità che un singolo produttore di dispositivi se domani gli gira male può spegnere o limitare.
Per quanto riguarda l'usb: scenario completamente diverso, che meriterebbe un discorso a parte, si parla di hardware rispetto a policy di installazione del software.
Gli esempi che hai fatto sono sbagliati, l’NFC su iPhone per esempio, può essere utilizzato per biglietti, hotel, pagamenti ecc, esattamente come su Android.
Permettere di legiferare su determinate cose può essere un’arma a doppio taglio: prendiamo in considerazione l’obbligo del connettore unico, l’usb c, se domani l’azienda tizio produce un connettore che occupa meno spazio (che è sempre un vantaggio negli smartphone), offre tempi di ricarica e trasferimento dati più veloci, ed altri vantaggi, non può introdurlo, e se vorrà farlo dovrà aspettare la burocrazia, che è riconosciuta per essere lenta. Se si legiferano certe cose, si può rallentare o nel peggiore dei casi fermare, lo sviluppo.
Credo comunque che su Android già adesso non ci siano problemi, visto che è un software open source. Semplicemente Microsoft per lanciare il suo App Store Android, sta aspettando di definire l'acquisto di Activision-Blizzard. Per quanto riguarda iOS, fin quando non vedo non ci credo, ma nel frattempo potrebbe espandere i giochi free to play in cloud, perché ora come ora su Xbox Game Cloud è presente solo Fortnite
Ritengo importante legiferare su queste cose perché gli smartphone ormai sono uno strumento essenziale per la vita quotidiana. Per lavorare, per interfacciarsi con la PA, per usare la banca, per comprare un biglietto del treno... ormai serve lo smartphone. Quindi devono esserci delle garanzie di concorrenza sui sistemi, app e servizi che ci eseguono sopra. Non è pensabile che una pubblica amministrazione (per fare un esempio a caso) debba farsi approvare un'app istituzionale dal costruttore del telefono. Non è pensabile che non si possa timbrare un biglietto di un mezzo pubblico con lo smartphone perché il costruttore del telefono ha deciso che il chip NFC lo possono usare solo lei e i suoi "amici". Ecc. ecc.
Certo, sarebbe bello che non ci fosse bisogno di legiferare su queste cose, come sarebbe bella la pace nel mondo, ma parliamo di un mondo di fantasia. Nella realtà le persone sono avide, e le corporation sono create da persone, quindi bisogna mettere paletti se non si vuole alimentare situazioni di abuso.
Forse mi sono espresso male anch’io, trovo comunque assurdo che l’UE legiferi su certe cose, ma se l’unico modo per averle è obbligare per legge, alla fine meglio per noi utenti.
Anvedi, ti facevo più talebano, meglio così dai...
No, io ero quello che “se il prodotto l’ho fatto io è giusto che mi paghi per distribuire la tua applicazione sul mio store”.
Uno store alternativo va mantenuto da altri, in quel caso ci possono fare ciò che vogliono.
Improbabile, se non impossibile. Windows 11 è in grado di far girare le app Android proprio perché Android è open source e chiunque è libero di prendere le specifiche del framework AOSP e implementare un sistema compatibile (nel caso di Windows in realtà è una VM che simula un ambiente AOSP-compatibile dentro al kernel Windows, ma sono questioni di lana caprina, l'importante è che è una cosa che "si può fare")
iOS, di contro, non ha specifiche aperte e non è quindi possibile implementare un sistema iOS-compatibile. O meglio: tecnicamente è possibile, con le stesse tecniche di reverse-engineering che si usano per realizzare gli emulatori delle console per videogame, ma lo sforzo implementativo è infinitamente più elevato a fronte di un risultato tipicamente peggiore, meno performante e soprattutto che rimane legalmente in un'area grigia (quando va bene). E anche supponendo di riuscire a farlo... comunque non potresti accedere ai servizi Apple perché per usarli è necessario un ID univoco associato ad un dispositivo iOS reale, quindi molte app non funzionerebbero correttamente neanche con un'emulazione perfetta, perché non possono accedere ai vari iCloud, iMessage, Apple TV, ecc.
Finalmente arriveranno giochi decenti su dispositivi che hanno orami da tempo tutta la potenza necessaria.
Non vedrai nuovi port su nuove piattaforme.
“ Io punterei anche su acquisti di contenuti digitali su store di altri stati senza problemi.”
Mica son fessi
Speriamo che con l’apertura a diversi store i vari sviluppatori portino applicazioni e giochi anche su piattaforme di terze parti. Sarebbe bello poter utilizzare le app di iPadOS su Windows 11 e i software x86 di windows su iPad e tablet Android.