
Games 01 Feb
A metà gennaio Microsoft ha annunciato l'acquisizione di Activision-Blizzard per la mostruosa cifra di 68,7 miliardi di dollari: un'operazione che ha generato un vero e proprio terremoto in ambito videoludico, riscrivendo le gerarchie tra le varie potenze in campo. E ovviamente una mossa del genere, prima di concretizzarsi, non può che passare al vaglio dell'antitrust.
La Federal Trade Commission (FTC) sta analizzando ora il caso: l'acquisizione dovrebbe finalizzarsi entro la fine dell'anno fiscale 2023, ma prima serve ottenere il via libera delle autorità.
E a quanto pare l'FTC, nel corso della sua indagine sul caso, ha messo sotto la lente gli effetti che questa operazione avrebbe in termini di limitazione dell'offerta di titoli su servizi in abbonamento concorrenti.
Il nucleo della questione è proprio questo, dopotutto: al centro della strategia di Microsoft c'è Game Pass e il suo catalogo, e aver messo le mani sul gruppo Zenimax prima e su Activision-Blizzard poi fa parte di un piano che punta ad espandere l'offerta del proprio servizio. Ma l'FTC si spinge ancora più avanti, e guarda già al futuro: pare infatti che voglia acquisire dati per comprendere meglio l'impatto dell'acquisizione sul nascente mercato dei metaversi. Un'impresa decisamente ardua, considerando che si tratta di un settore ancora in costruzione, i cui sviluppi sono difficili da prevedere in termini assoluti.
Infine, l'FTC sarebbe interessata all'accesso di Microsoft ai dati relativi agli utenti e alla gestione dei dipendenti, specie considerando la situazione difficile che stava attraversando negli ultimi tempi Activision-Blizzard. In tutto questo, sembra che l'ostacolo più grande, ovvero i timori riguardo l'ipotesi di monopolio in ambito videoludico, siano scongiurati: e quindi alla fine ci sono le premesse perché arrivi l'approvazione dell'antitrust.
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