
Games 18 Gen
Microsoft ha annunciato ieri sera quelli che definisce gli Open App Store Principles: sintetizzando al massimo, potremmo definirli la reazione del colosso di Redmond alla polemica sempre più accesa sulle pratiche dei grandi negozi digitali - quelli per cui Apple e Google sono in causa con Epic Games, ed è solo la punta dell'iceberg. Le nuove regole interessano principalmente il negozio di Windows, ma parte di esse arriveranno anche su quello di Xbox, e paventano l'ipotesi di futuri cambiamenti radicali del business model della divisione.
Microsoft dice che gli app store dovrebbero essere più aperti e meno avidi nei confronti degli sviluppatori, e che le nuove regole sono state stilate prendendo ad esempio le varie leggi sull'argomento al vaglio dei governi di varie parti del mondo. Sono organizzati in quattro macro-aree:
Le novità più succose, soprattutto se si tiene presente lo stato attuale del mercato, sono quelle elencate nel quarto punto. Come sappiamo, infatti, uno degli elementi di spicco del contenzioso tra sviluppatori e grandi piattaforme sono proprio le commissioni su ogni transazione, che ammontano a ben il 30% nella stragrande maggioranza dei casi, e non possono essere evitate. O meglio: sì, ma con una serie di paletti che rendono molto scomodo considerare strade alternative. Per essere chiari, anche Microsoft ha usato modus operandi analoghi in passato, ma almeno riconosce che lo scenario sta cambiando ed è ora di evolvere.
È comunque interessante osservare che su Xbox proprio il quarto punto per ora non sarà osservato. La società promette che ci si arriverà col tempo, ma non elabora ulteriormente. È tuttavia impossibile evitare di sottolineare che Xbox Store ha molto più successo del Windows Store - sia come popolarità sia come volume di affari. Microsoft giustifica questa differenza osservando che le leggi in preparazione su questo tema si concentrano sulle categorie di dispositivo "che contano di più per creatori e consumatori: PC, telefoni, e altri prodotti con scopi generici", e che dispositivi più specializzati, come appunto le console di gioco, vengono escluse "a ragion veduta". Una di queste è che generalmente le console vengono vendute in perdita, per "creare ecosistema" - in altre parole generare ricavi tramite lo store. Insomma, un po' la storia delle stampanti e delle cartucce, per capirci.
La notizia giunge in un periodo molto particolare per Xbox e Microsoft in generale: la società ha annunciato da pochissimo un'acquisizione epocale - Activision Blizzard, per quasi 69 miliardi di dollari, l'operazione di gran lunga più grande del settore gaming. Potrebbe essere una mossa per ammorbidire preventivamente le autorità per la libera concorrenza che decideranno se approvare o meno l'acquisizione - negli USA questo compito toccherà alla FTC, e gli osservatori prevedono che sarà molto severa. Abbiamo già visto che operazioni del genere possono naufragare proprio per via delle autorità: NVIDIA ha issato bandiera bianca su Arm qualche giorno fa appena.
Commenti
OT: dopo lunghe ricerche ho trovato linkato sul forum Microsoft il tool explorer patcher con cui finalmente rimuovere l'assurdo raggruppamento delle finestre nella taskbar di Win 11 ed operare alcuni tweak. Per ora l'ho installato e non sto rilevando problemi, comunque si può rimuovere
https://github.com/valinet/ExplorerPatcher