
Mobile 14 Ott
Fan del lavoro da remoto? Buone notizie: da oggi cercarlo su LinkedIn sarà più facile. Il social network professionale di Microsoft ha annunciato nelle scorse ore una serie di nuovi filtri che si potranno usare nell'interfaccia di ricerca e in Open to Work, che avvisa privatamente i recruiter delle proprie preferenze. La novità arriva in un periodo ancora piuttosto delicato, dal momento che la pandemia di COVID-19 è tutto fuorché risolta, e le società faticano a delineare un piano di ritorno in ufficio concreto e attendibile.
Tutto questo quando, ormai è chiaro, i lavoratori di tornare in ufficio non hanno proprio voglia. LinkedIn per esempio ha detto che nel 70% delle ricerche di lavoro totali dell'ultimo periodo si puntava a una posizione compatibile con lo di smart working. Dati in contrasto con quanto osservato in Italia: secondo l'ISTAT, nel periodo di picco (secondo trimestre del 2020) il numero di lavoratori da remoto è cresciuta di appena il 14% rispetto alla media annuale.
I colossi tecnologici, che sono quelli più in vista per ovvie ragioni (almeno per noi), erano più o meno allineati sul rientro in ufficio per il mese di settembre; tuttavia, praticamente tutti hanno deciso di rimandare tutto ad almeno inizio 2022. La variante Delta del coronavirus SARS-CoV-2 si è rivelata molto contagiosa e ha causato un aumento dei casi di COVID-19.
Recentemente Amazon ha detto che da inizio anno prossimo i team manager potranno scegliere indipendentemente quanto frequentemente ai dipendenti (naturalmente nei casi in cui ciò ha senso: per chi lavora in magazzino o come corriere la presenza è obbligatoria) sarà concesso di lavorare da casa. In precedenza, la società aveva detto che si aspettava che tutti gli impiegati sarebbero andati in ufficio almeno tre giorni a settimana. Con questo nuovo approccio, ci saranno team che lavoreranno prevalentemente da remoto, altri che faranno un po' e un po', e altri che lavoreranno per lo più dall'ufficio, ha spiegato Amazon.
Proprio questa mattina vi abbiamo riportato gli ultimi risultati finanziari trimestrali di Microsoft, e LinkedIn, che la società ha comprato nel 2016 per ben 26,2 miliardi di dollari, ha visto una crescita degli utili notevole - +42% per la piattaforma in sé e +61% per le soluzioni di marketing.
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Commenti
Sfigati che valgono zero?! Magari anche parassiti che rubano lo stipendio? Non ho detto che non lavorano e non producono, ma di certo molti modificano le priorità: se in presenza in ufficio non hai molt scelta e la priorità è data per forza di cose alle cose lavorative, con il lavoro da casa tutto ciò può cambiare. Nel breve magari non si sente, quello che dovevi fare oggi pomeriggio lo farai domani mattina...ma nel medio e lungo periodo tutte queste procrastinazioni che fanno sentire liberi, sono uno svantaggio per l'azienda. Poi ci sono anche quelli che, da casa, lavorano 24 ore su 24. Non ho fatto di tutta l'erba un fascio.
La cosa gravissima è che ci sono tanti utenti che ci stanno cascando all'annuncio che ho scritto sopra e lo stanno ripubblicando col loro nome su questi siti. Il lavoro truffa che propongono è quello di ripubblicare lo stesso annuncio su questi portali in una sorta di catena di sant'Antonio, col solo scopo di raccogliere numeri di telefoni per poi rivendere a queste società truffa che vendono contratti energia
Non solo linkedin ma quasi tutti i portali indeed,infojobs etc...
Vanno pubblicati falsi annunci con lo scopo principale di entrare in possesso dei dati personali oppure sono semplici clickbait (proposte inesistenti) che permettono alle agenzie interinali di pagarsi l'abbonamento a questi portali on line.
Ovviamente conosci solo sfigati che nella azienda valgono 0
La gente non ha più voglia di fare un caz*o…
Vuol dire che non facevano cose importanti e Vitali per la propria azienda. In caso contrario la colpa non è certo del posto in cui si lavora.
Il rientro posticipato per la variante è solo una scusa che raccontano. La verità è che hanno paura di un licenziamento di massa.
Il medioevo lo lascerei stare visto la valanga di problemi che aveva ed eviterei di paragonarlo anche solo con la società moderna di 20, 30 o 50 anni fa. Ad ogni modo, per quel che ho visto io tra le mie conoscenze, lo stare a casa a lavorare in smart working è stata una colossale pacchia.
Appassionato di storia?Bello il medioevo eh?
Mkdificherei in "i lavoratori, di tornare a lavorare, non hanno proprio voglia". ;)