
06 Maggio 2021
L'app di Microsoft Teams per iOS sta ricevendo un nuovo aggiornamento; la nuova versione, 2.4, è in distribuzione da qualche ora sull'App Store. Le due novità principali sono la possibilità di inoltrare i meeting e di creare riunioni virtuali con altri utenti privati, come per esempio amici e famiglia.
- Crea e partecipa a eventi con Teams per amici e familiari. Basta accedere e partecipare.
- Inoltra riunioni a una o più persone.
Teams si è aggiornato sul Play Store praticamente in contemporanea (l'altro ieri, appena un giorno di anticipo) ma con un changelog completamente diverso:
- Controlla le opzioni della riunione direttamente dalla scheda dei dettagli della riunione
- Risultati di ricerca migliori per le riunioni. Cerca frasi come "prossima riunione", "strategia riunione" e così via.
- I partecipanti alla riunione mobile possono partecipare ai gruppi di lavoro
Basta un controllo incrociato per capire che lo stesso changelog veniva proposto su iPhone e iPad circa un mese fa, il 22 gennaio, per la versione 2.3. Possiamo quindi stabilire a grandi linee che l'app per Android è "indietro" di una trentina scarsa di giorni rispetto alla controparte iOS. Ergo, appuntamento verso metà marzo per ricevere le novità introdotte oggi anche sul Robottino. Intanto lasciamo i link al download di entrambe le versioni:
Commenti
E' proprio la qualita' della vita senza interazioni fisiche cala notevolmente, ecco perche' non lo chiamerei "smart", ma semplicemente "home" e spero si torni presto in ufficio.
Il problema del lavoro da casa poi apre un altra "falla" gigantesca..salari e competizione sleale.
Se non esiste piu il vincolo di "residenza", puoi lavorare con chi vuoi (e per moltissimi lavori e' possibile lavorare da continenti diversi) da qualunque parte del mondo.
Ne viene che, in assenza di regole che limitino la cosa, un'azienda potra' avere il lavoro esternalizzato al 100% in paesi con stipendi del 80-90% inferiori.
Succede gia' in molte realta', ma se non si limita la cosa si scatenera' una guerra tra poveri.
Alle grandi corporate il lavoro da casa conviene tantissimo perche' risparmiano sugli uffici ed abbattono gli stipendi.
Uno sviluppatore, un designer, oggi deve gia' lottare contro fiumane di freelancer, domani vedra' salari abbattuti perche' un indiano ti sviluppa o disegna ad 1/5 di quello che normalmente si pagano in occidente.
Bisogna che i paesi legiferino ora, o sara' troppo tardi.
La globalizzazione, se non regolata e controllata, e' il male peggiore che il mondo possa conoscere
Sinceramente alcuni tipi di lavoro potranno anche beneficiare dallo smart working, ma trovo tristi le interviste al rettore della Pegaso che annuncia l'università on line come il futuro (avevo letto un articolo dove lo dipingevano come un precursore), perché ti posso assicurare che la qualità dell'insegnamento così come quella di studio senza aule e luoghi di ritrovo è calata notevolmente.
"Quando ripenso quanto era bella la normale esistenza che si faceva prima della pandemia ed ai rapporti veri con le persone"
Su quale pianeta :)
A parte gli scherzi, il Covid non e' la causa dell'esplosione dei "meeting" e del lavoro da casa (basta chiamarlo "smart working"..il lavoro da casa puo spesso essere deleterio per molti aspetti), ma solo qualcosa che ha accelerato un processo iniziato da anni.
Io personalmente detesto lavorare da casa e penso che soprattuto nei lavori creativi essere nello stesso posto insieme e' sicuramente meglio, molto...ma vabe', "non spegni il sole se gli spari contro" :)
Nulla da togliere a Teams che mi sembra buono come programma in sé, ma io lo odio con tutto me stesso. Quando ripenso quanto era bella la normale esistenza che si faceva prima della pandemia ed ai rapporti veri con le persone, senza aver mal di testa dopo 30 minuti di chiamata perché l'audio fa schifo o gli artefatti della compressione. O anche solo avere la gestualità dell'interlocutore (anzi molto spesso mi capita che condividendo lo schermo non possa neanche più guardare i volti perché magari devo mostrare la presentazione).
Certo meglio così che non poter proprio fare quello che si faceva prima, però...
era ora