
28 Ottobre 2020
Spazio, nuova frontiera della battaglia tra Microsoft e Amazon nel mercato del cloud, con SpaceX che diventa un prezioso alleato della casa di Redmond. È questo in sintesi lo scenario che emerge alla luce del recente annuncio di Microsoft relativo alla nuova iniziativa Azure Space, una business unit che avrà il compito di valorizzare il cloud computing sfruttando le opportunità offerte dallo Spazio. Microsoft presenta così gli scopi di Azure Space:
mira a supportare l’innovazione nel settore spaziale grazie al cloud computing: una nuova gamma di soluzioni, collaborazioni con l’ecosistema di partner e una strategia globale che fa leva su cloud integrato e satelliti per rispondere alle esigenze della comunità spaziale e per connettere pressoché ogni dispositivo ovunque esso si trovi
In questo quadro Microsoft, insieme a SpaceX e a SES (importante azienda di comunicazioni satellitari), punta ad offrire servizi di cloud integrato e connettività satellitare sicuri in tutto il mondo. Emblematico l'esempio di Azure Modular Datacenter, di fatto un datacenter che può essere realizzato, trasportato e connesso anche nelle zone più impervie del Pianeta.
Ma l'obiettivo non è solo garantire sulla Terra servizi cloud sfruttando la rete satellitare. Azure Space fornirà anche supporto alle missioni spaziali, in particolare per quanto riguarda le attività di archiviazione, analisi ed elaborazione dei dati generati o legati alle medesime. Azure Orbit Emulator, ad esempio, è una piattaforma di emulazione che permette di simulare e studiare il comportamento delle costellazioni dei satelliti in orbita come la Starlink di SpaceX, e potrebbe risultare molto utile ad aziende che sviluppano progetti analoghi.
Aggiunge Microsoft sul punto:
L’industria spaziale sta crescendo rapidamente e l’innovazione sta riducendo le barriere all’ingresso in un ambito che un tempo era prerogativa dei governi. Microsoft intende democratizzare ulteriormente il settore spaziale sviluppando tecnologie affidabili potenziate da Azure per accelerare il lancio e migliorare la sicurezza delle missioni spaziali.
Il dato che emerge chiaramente è che il Azure Space è tutto fuorché un progetto di secondo piano per Microsoft che, per realizzarlo, ha riunito numerosi esperti del settore spaziale tra cui William Chappell (ex DARPA), Chiriag Parikh (in precedenza ha ricoperto la carica di White House Director of Space Policy on the National Security Council) e Stephen Kitay (ha recentemente assunto l'incarico di Deputy Assistant Secretary of Defense for Space Policy).
Uno dei motivi per cui non è un progetto collaterale è presto detto se è vero che, come sostengono alcuni analisti, entro la fine del decennio il fatturato complessivo generato dai servizi cloud legati alla Spazio potrebbe ammontare a circa 15 miliardi di dollari. È fisiologico che due delle principali aziende fornitrici di servizi cloud stiano concentrando gli sforzi per sfruttare queste nuove opportunità di guadagno.
Amazon ha annunciato a giugno scorso un'iniziativa analoga a quella di Microsoft creando la nuova divisione Aerospace and Satellite Solution all'interno di Amazon Web Services. Gli obiettivi sono analoghi: fornire un'ampia gamma di servizi cloud compresi quelli a supporto delle missioni spaziali. Bisogna infine ricordare che Amazon è lanciata più che mai nella corsa allo Spazio anche grazie alle attività Blue Origin - la società aerospaziale sempre fondata da Jeff Bezos - ed è in prima linea con il progetto Kuiper, la mega costellazione di satelliti per fornire Internet a banda larga sulla Terra.
Commenti
Ok, non c'ho capito una mazza lo stesso, ma a sto punto direi che mi mancano passaggi precedenti.
Grazie comunque
SpaceX gestire una infrastruttura di satelliti in grado di garantire una connessione internet planetaria + connessione con dispositivi in orbita terrestre (altri satelliti e ISS per esempio). Non si escludono altri utilizzi, ad esempio un sistema GPS molto più preciso dell'attuale.
La latenza sulle lunghe distanza è molto più bassa rispetto alla rete attuale, infatti uno dei primi impieghi proposti dalla SpaceX è utilizzare questa rete nella finanza (campo in cui la latenza gioca un ruolo fondamentale).
Microsoft ha fatto un accordo per avere dei server in giro per il mondo connessi attraverso l'infrastruttura di SpaceX.
Da quello che ho capito è un modo per collegare le varie missioni spaziali (che ora si stanno sempre più privatizzando) con azure e i servizi di Microsoft, all'utente consumer non cambia nulla, credo sia altamente costoso e improduttivo veicolare il traffico di una server farmi attraverso dei satelliti
Oddio, ma questi collegano i server al web o sono dei nuovi provider telefonici?
Perché nel primo caso comunque, anche dovessero piazzare i server nel deserto tranquillo che Google, Amazon e Microsoft trovano gli accordi per portare la fibra.
Se invece serve all'utente in pratica si va a sostituire alle varie telco. Cosa alquanto improbabile visto che i satelliti hanno problemi di latenza intrinseci.
Forse lo fanno più per una questione di costi, magari gestire un satellite che deve solo veicolare il traffico di un server cloud (per cui la latenza magari non è importante) è più economico che dover pagare la connessione nel lungo termine.
Altrimenti boh
Credo che siano più utili dove non arriva la fibra ottica.
I server sono sulla terra, e il costo del terreno è l'ultimo problema di un Cloud Provider. I satelliti Starlink creano una rete planetaria, alla quale i server Microsoft sono collegati.
Non capisco.
Ma parliamo di server cloud?
Non è molto più conveniente tenerli sulla terra? Capisco che nello spazio magari non paghino l'energia elettrica e magari nemmeno il terreno e i locali, ma mandare un server nello spazio costerà una follia, per non parlare poi della manutenzione che praticamente sarà inesistente visti i costi proibitivi.
Non si hanno dati quantitativi in merito?