Portafogli addio: adesso anche i documenti finiscono sul telefono | Video

27 Settembre 2021 366

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Ci sono migliaia di oggetti fisici che affollano la vita di tutti i giorni. Alcuni sono essenziali, altri superflui, altri ancora borderline tra l'evitabilità e la pseudo-utilità. Ma ce n'è uno che ci portiamo appresso da tempo immemore e che racchiude in pochi centimetri un'abbondante fetta di vita. Un forziere ricolmo di informazioni personali, risorse pecuniarie, atti di fedeltà, permessi, distintivi ma anche gingilli e cimeli, un portachiavi d'accesso universale a porte, portoni e cancelli della quotidianità, ovviamente in forma metaforica e ancora (per poco) analogica.

Bando ai voli pindarici, sto parlando di lui: il portafogli. Questo oggetto così piccolo e così indispensabile sta correndo il grave rischio di essere soppiantato in tutto e per tutto da un altro dispositivo - altrettanto necessario - che si sta impossessando sia di ciò che contiene, sia delle sue funzioni, rubandogli una scena calcata da tempo senza co-protagonisti né antagonisti: lo smartphone.

E-WALLET E MOLTO ALTRO

Come ben noto, la pandemia globale e l'urgenza di una nuova realtà contactless, abbinate a un processo di digitalizzazione dei pagamenti avviato già da tempo, hanno portato a una crescita esponenziale dei pagamenti mobile negli ultimi due anni: secondo i dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, in Italia il settore del mobile payment è aumentato dell’80% nel 2020, raggiungendo un valore che ha sfiorato i 3,5 miliardi di euro

Non è un caso che i cosiddetti portafogli elettronici o e-wallet, strumenti che contengono carte di credito, bancomat, carte fedeltà e altri documenti, adesso siano sempre più integrati nelle abitudini d'acquisto degli utenti, così come lo sono i servizi di mobile proximity payment, le piattaforme che abbinano la parola "Pay" al nome di colossi, come Google Pay, Apple Pay e Samsung Pay, ormai utilizzatissimi in tutto il mondo. Dopotutto pagare con smartphone o smartwatch è davvero semplice: basta collegare la propria carta di credito o bancomat a un'app ed il gioco è fatto.

Tanto che risulta quanto mai verosimile immaginare che a breve questa modalità possa arrivare a detronizzare definitivamente non solo i contanti, ma anche le carte di pagamento "fisiche".

I DOCUMENTI NEL MIRINO DEI BIG DEL TECH

Fin qui nulla di nuovo, dal momento in cui la dematerializzazione del denaro è un processo in atto già da tempo. Nel portafogli, però, non vengono riposte soltanto le carte di pagamento e i contanti. Nei suoi scomparti è stipato davvero di tutto: dal badge aziendale alle tessere fedeltà, passando per i biglietti dei trasporti pubblici e il neonato Green pass, fino alle card di iscrizione alle palestre.

Il fatto sorprendente è che gran parte di questi elementi - ma non solo - sono ormai trasferibili su smartphone. Basti pensare che a breve lo saranno anche le chiavi di casa, dell'ufficio, dell'hotel e persino della macchina (ad esempio le Digital Key di alcune case automobilistiche che, grazie alla tecnologia Ultra Wideband, permettono di aprire la propria vettura e far partire il motore addirittura senza il bisogno di estrarre fisicamente lo smartphone).

Cosa rimane quindi all'interno del caro, vecchio portafogli, ora che quasi tutto può traslocare sul telefono? Gli indiscussi superstiti della carta rimangono i documenti personali come la carta d’identità, il passaporto, la patente di guida e la tessera sanitaria, ultimo baluardo fisico e insostituibile della nostra vita, che nel tempo hanno però mutato forma e dimensioni puntando su un formato sempre più compatto.

I tempi, tuttavia, stanno cambiando e lo smartphone, da bravo predatore seriale, ha già puntato gli occhi anche sui documenti di identità nonostante le criticità che la trasposizione digitale di dati così sensibili possa sollevare.

IL CASO APPLE

Ed ecco apparire ancora una volta il logo della Mela morsicata: Apple aveva già lanciato segnali molto chiari, presagio di un imminente, decisivo cambio su questo fronte. Prima con il lancio di Apple Pay e Wallet, con cui ha piantato una prima bandierina nell'universo dei pagamenti contactless, poi con il portafogli Magsafe, una custodia da applicare al retro dell'iPhone che fonde in un unico "corpo" i due oggetti. I primi sintomi della volontà di avvicinare, se non addirittura incorporare, sempre di più il portafogli nel telefono mobile erano tanti e ora il salto finale sta per essere compiuto.

A guidare la rivoluzione è iOS 15: il nuovo sistema operativo della Mela morsicata, fresco di lancio lo scorso 20 settembre, ha introdotto la possibilità di trasferire nel wallet anche la patente di guida e la carta d'identità. Non avrà la valenza di una semplice scansione, ma di un documento in "carne e ossa". La funzione, ancora in fase di "collaudo", potrebbe richiedere ancora tempo prima che venga rilasciata globalmente, proprio perché sarà necessario un lavoro congiunto tra Apple e le unità governative dei singoli Stati.

Ad oggi la Mela morsicata ha ottenuto il lasciapassare da otto Stati degli USA: Arizona e Georgia faranno da apripista, seguiti da Kentucky, Iowa, Connecticut, Utah, Maryland e Oklahoma. Parallelamente, la Transportation Security Administration (TSA), l'ente deputato alla sicurezza aeroportuale, abiliterà i checkpoint e le apposite corsie negli aeroporti, che diventeranno i primissimi luoghi in cui saranno utilizzati i documenti in versione digitale.

In passato una mossa simile era stata fatta da Google, che non ha stretto accordi statali come Apple, ma ha comunque ideato un supporto simile con Android 11. Tutto questo perché da qualche tempo negli Stati Uniti le istituzioni e le aziende hanno trovato un accordo comune sullo standard ISO 18013-5 che ha dato il via libera allo sviluppo di applicazioni per smartphone e dispositivi mobili che permettono agli utenti di esibire i device contenenti i propri documenti d’identità.

Ma come funziona il nuovo sistema di autenticazione di iOS 15? Apple ha assicurato che il processo con cui si potrà inserire la carta d'identità o la patente di guida nel Wallet è molto simile a quello delle carte di pagamento (soprattutto la fase di onboarding, che ricorda la configurazione di Face ID): dopo una scansione del documento, un selfie e dei movimenti del volto per un'ulteriore verifica, il documento sarà registrato nel dispositivo.


E la privacy? L'azienda assicura che le informazioni sull’identità vengono rilasciate solo dopo l’autorizzazione con face ID o touch ID e che non bisognerà sbloccare o mostrare lo smartphone, né consegnarlo al momento dell’individuazione: per leggere i dati sarà utilizzato soltanto un lettore di identità. Gli Stati emittenti non verranno informati sul luogo e il momento dell'individuazione e in caso di smarrimento del dispositivo, l'app Dov’è lo localizzerà e inizializzerà da remoto, funzione analoga a quella di Find My Device di Google.

Resta però lo scetticismo di molti utenti nel salvare dati confidenziali su cloud, essendo la carta d’identità considerata il primo e più importante anello della lunga catena di informazioni sensibili. Ma questo è un fatto complesso che interessa indistintamente tutte le app che accedono ad altri dati sensibili come la nostra posizione, i nostri contatti e simili. Anche in questo caso, Apple assicura che i documenti di identità trasferiti in Wallet sono criptati e archiviati nel Secure Element, la tecnologia hardware utilizzata anche da Apple Pay per tutelare la sicurezza e la privacy degli utenti.

Rimane un altro nodo da sciogliere: la questione delle batterie. Se è vero che è più semplice dimenticare un documento piuttosto che il proprio smartphone, ormai diventato il prolungamento digitale del nostro corpo, è altrettanto vero che il telefono ha un'autonomia limitata e c'è il rischio che, a batteria scarica e nel momento dei controlli, il proprio documento rimanga "imprigionato" al suo interno, motivo per cui probabilmente non ci libereremo tanto facilmente della controparte cartacea di quest'ultimo.

COSA NE SARÀ DEL PORTAFOGLI

Considerando la rapidità con cui le innovazioni si susseguono, è piuttosto verosimile immaginare uno scenario in cui il portafogli in futuro vivrà un ruolo sempre più marginale, scomparendo lentamente dalle nostre tasche.

Non mancano, certamente, le tecnologie. Affinché avvenga la transizione definitiva, tuttavia, è necessario che tutti gli organi statali e i singoli Paesi, Italia compresa, imbocchino la stessa direzione, adottando ogni accortezza possibile nel consegnare nelle mani dei colossi tecnologici un presidio importante come i documenti di riconoscimento personali. Per l'Italia, al momento, la questione risulta ancora marginale, ma Stati come Germania, Regno Unito e Giappone starebbero meditando di seguire l'esempio degli Stati Uniti.

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Photo Credits: Pixabay | Unsplash


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Commenti

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matteventu

Esiste ancora gente che non si fida ad acquistare su Amazon e poi va in giro con €100+ di contante in tasca?

csharpino

Il punto è come lo fai questo controllo delle chiavi, e come una chiave può identificare una persona senza la necessità di una connessione ad internet.
Come detto la veridicità di un documento la verifichi avendocelo in mano, la foto su di esso deve combaciare con la persona che lo possiede a quel punto sai che le altre informazioni sono veritiere, può farlo chiunque in un qualunque momento senza necessità di hardware.
Se io stato ti rilascio un documento crittografato con una mia chiave posso poi verificarne il contenuto e la veridicità ma per fare ciò devo conoscere la "password di decodifica" il che andrebbe bene (e non è così neanche per loro) per le forze dell'ordine ma non per tutti gli altri perchè se il sistema di decodifica fosse pubblico sarebbe possibile fare dei documenti falsi. Non basta verificare una chiave perchè tale chiave deve poter essere anche associata alla persona che la detiene e l'unico modo per fare ciò è tramite foto.
Ora non voglio stare qui a fare un trattato di crittografia, quello che volevo dire è semplicemente che l'app IO può anche andare bene ma non basta che essa faccia apparire un codice che qualcun altro possa leggere. In più vi è la problematica che tale riconoscimento deve poter essere fatto in modo sicuro anche a telefono spento e scarico il che necessità di hardware specifico nel telefono.

Mi sembra un problema che non esiste, onestamente.
Anche oggi quando le forze dell'ordine ti fermano, fanno il controllo dei documenti di identità attraverso la centrale.

Se non si ha internet o linea telefonica, o non sono forze dell'ordine, il controllo può avvenire attraverso la lettura delle chiavi salvate sul dispositivo del controllore (tramite app?).

Non mi sembra questo gran problema, poi magari sbaglio, ma a vederlo così, il sistema cartaceo ha il difetto di essere "facilmente" falsificabile e non può essere immediatamente riconosciuto (se non, appunto, dalle forze dell'ordine tramite il controllo della centrale), e l'app IO, che già contiene informazioni sensibili, mi pare ben fatta (da ignorante) e non ricordo grandi riserve sulla sicurezza dell'app.

Alex

Con tutta la burocrazia che c'è in Italia, non si riuscirà mai a digitalizzare tutto. Solo fregnacce

csharpino

Posso essere anche d'accordo sull'uso di IO ma rimane il problema che l'introduzione di documenti elettronici con validità legale negli smartphone ha delle problematiche da risolvere a livello hardware e di SO prima che di APP.

Simone Dedo

Sullo SPID va bene sono d'accordo, ma usare l'app IO visto che è direttamente della pubblica amministrazione come citato da un utente in un commento prima, direttamente dall'app avere la carta d'identità e tessera sanitaria non sarebbe male.

Simone

Insisti, birbante. Non ci sono app per digitalizzare i documenti in Italia, visto che NON È LEGALE.

ninuzzo

Quindi per un loro problema, chi ci ha rimesso sei tu che hai dovuto perdere tempo per prelevare i contanti. Non è affatto giusto!

ninuzzo

"Perdere tempo in questura per essere identificati è molto scocciante"
Bisogna partire da un presupposto: in Italia non è obbligatorio circolare muniti di documenti. Non c'è alcuna legge che ti obbliga ad avere con te la CI quando esci di casa.

Mav

I dati si, ma i provvedimenti sulla patente impiegano giorni per essere registrati.
Non parlo di punti, bensì di ritiri per infrazioni

Leo Minerva

Vallo a dire agli evasori fiscali, ai politici collusi , alla criminalità organizzata ecc ecc , a livello mondiale però altro che italietta del piffero....
Voi nerd con i vostri giochini elettronici, il mondo la fuori non sapete nemmeno come è fatto per davvero...

Black_Codec

Intendo che è sicuro quanto un portafogli fisico. Se ti rubbano il portafoglio non hanno bisogno della tua impronta per accedere, già col telefono hai eliminato il 90% dei furfanti, non tutti sono interessati ai tuoi documenti e la maggior rottura del furto del portafoglio è dover rifare tutti i documenti. Col digitale dovresti rifare solo la registrazione del dispositivo.

Black_Codec

Veramente i dati della patente ci sono tutti e come, altrimenti come farebbero a sapere se hai finito i punti o no?

delpinsky
Pistacchio
Xylitolo

sapevo che quello incluso nel vaccino è per il controllo biologico tramite 5G. Ogni vaccino ha una frequenza per il trattamento disinfestante, cosi da tenere sotto controllo la popolazione mondiale e le emissioni CO2, se moriamo tutti assieme inquiniamo XD

Mav

Eh si,evidentemente ne so più io, è palese. È triste però che ci sia così tanta leggerezza, si perdono un sacco di situazioni irregolari. Tramite targa puoi vedere dati come intestazione, immatricolazione, inizio proprietà, numero di telaio, assicurazione e revisione. Ma se il libretto è stato ritirato e non ancora iscritto a Sives, non vedi nulla, nemmeno tramite accertamenti svolti dalla centrale operativa. In pratica lasci andare uno che non avrebbe diritto di circolare perché magari ha l'auto sotto sequestro. Non é proprio cosa da poco

Guido

Frattanto se iniziassero col fare un'unica tessera con funzione di carta di identità, patente, tessera sanitaria e passaporto sarebbe cosa molto gradita.
Poi quando Apple e Google avranno trovato l'accordo con i vari Paesi per la digitalizzazione dei documenti, ancora meglio.

J0k3r_IT

la retorica del "passare al digitale" funziona finché le piattaforme sono intrinsecamente sicure e il mezzo permette una protezione efficace dei dati. I telefoni sia android che apple sono bucabilissimi con tool specifici QUINDI non garantiscono la sicurezza dei dati.

J0k3r_IT

se non capisci il pericolo di affidarti a una tecnologia totalmente non sicura in un ambiente alla totale mercé di chiunque sono problemi tuoi.

csharpino

D'altra parte visto che la pago avrò ben il diritto di farmela rifare? Il problema è che gli impiegati comunali tendono a non fartela perchè tanto i soldi non vanno in tasca a loro e ovviamente è tutto lavoro in più.

csharpino

Le ultime 3 volte che mi hanno fermato per controlli mi hanno chiesto solamente la patente e il mezzo non è neanche intestato a me, il libretto non è uscito dal cassetto e hanno controllato tutto tramite la targa. Probabilmente nei sai più tu di loro che non sapranno fare il loro lavoro....

La Shenzhen italiana

mikelino666

In spagna, per esempio, per quanto riguarda la patente è già possibile averla digitale tramite una loro app... niente dell'altro mondo.

Mav

Certo che è questione di tempo, ma me lo auguro anche eh!
Però vedendo lo stato della P.A. non sarà a breve
Il libretto si chiede eccome, la sua assenza può implicare un provvedimento sul veicolo non ancora registrato a sives

Bellerofonte

La C di I è destinata a essere smaterializzata, la durata dell'autonomia dello smartphone non è l'ostacolo, semmai bisogna vedere chi vincerà la competizione e come si garantirà la protezione dei dati. In sintesi, perché qualcuno avrebbe interesse a diventare gestore delle identità personali? Nella nostra società è una domanda retorica.

Luca Rissi

E si, la spectre fa paura…

csharpino

E' solo questione di tempo di non fattibilità... Una decina di anni fa dovevi esporre il bollo, fino a pochi anni fa dovevi esporre l'assicurazione, ora è tutto dematerializzato e gestito centralmente...
Il libretto di circolazione lo devi ancora avere ma in fase di controllo non te lo chiedo neanche più e sarà quindi probabilmente la prossima cosa a sparire.

csharpino

Vero ma ad esempio la possibilità di fruire dell'accesso a questi documenti anche a telefono spento, in modo sicuro implica la presenza di hardware specifico e del relativo supporto software e queste 2 cose te le possono dare solo i produttori che però a loro volta vogliono spingere le loro app non la IO di turno, quindi anche se il posto più sensato dove gestire i documenti sarebbe in effetti IO (al netto di tutti i problemi a contorno che ci sono a prescindere) probabilmente tale gestione arriverà prima sui vari wallet nativi che li.

Luca Lindholm

Mah…

Massimo

italia... che paese...

Ray Allen

Non mi fido del fatto che potenzialmente alcune multinazionali vengano in possesso di dati sensibili (...), non parlavo di furti fisici.

icos

Un documento firmato dall'ente certificato puo' essere validato con la sua chiave pubblica, anche offline (previo aggiornamento delle chiavi sul client che deve validare).
Comunque capisco il tuo punto, e' necessario uno step in piu' e non e' banale in un settore come quello della PA. Dicevo solo che IO funziona a dovere, IMHO la direzione e' buona e si potrebbe continuare a lavorare su questa piuttosto che reinventare l'ennesimo servizio da zero, con tutti i problemi del caso.

csharpino

Voglio dire che ti saluto adesso prima del tuo ban....

csharpino

Tutto fattibile ma al momento del controllo devi poterla validare quella firma digitale... Oggi chi controlla un documento lo valida per la sua "forma" ovvero per tutte quelle caratteristiche intrinseche all'oggetto che lo rendono valido e teoricamente non falsificabile (formato, materiale, filigrana ecc ecc) e lo può fare semplicemente tenendolo in mano. Se lo dematerializzi tutto questo non è più possibile quindi devi avere un sistema di lettura che possa certificare la validità e veridicità delle informazioni, che sia indipendente dalla presenza di rete internet, che sia utilizzabile da tutti e che sia crittografato per prevenire la falsificazione.
Come detto, tutto fattibile non banalmente inserendo una nuova sezione un'app perchè serve anche hardware specifico sia per la lettura che per la conservazione delle informazioni.

kp889

Evidentemente hai qualche problema cognitivo o vuoi semplicemente rompere le palle, in ogni caso c'è scritto "Per l'Italia, al momento, la questione risulta ancora marginale". Quindi ebete cosa vuol dire ciò?

Saluti da Cosenza ;)

BerlusconiFica
Mav

Si si, l'ho capito.
Qualcuno qua asseriva di girare con le foto dei documenti sul telefono, facevo notare che al momento in Italia non va bene. E che probabilmente sarà così ancora a lungo
Lo Stato cambia le leggi se si possono poi attuare, tant'è che qualche mese addietro era uscita l'idea di dematerializzare patente e carta di circolazione. Pareri qualificati negativi e non se n'è più fatto nulla

icos

Verrebbe erogato da un ente certificato (lo stesso che oggi ti spedisce a casa il documento) e firmato digitalmente. Immagino sia piu' semplice stampare una finta patente col tuo nome e la tua foto piuttosto che alterare una firma digitale.

csharpino

la SPID ti identifica verso un servizio terzo non ha nessun valore per certificare un documento digitale. Il problema non è su quale app lo implementi, ovviamente i produttori di telefoni puntano a farlo su una loro app per tenerti legato all'ecosistema, il problema è come garantire in fase di controllo che il documento che mostri è valido e con informazioni reali... oltre che poterlo fare anche in caso di telefono spento (che è una funzione relativamente facile da implementare lato telefono).

icos

Lato legislativo ok, lato tecnologico un chip NFC che funzioni anche dispositivo spento credo sia piuttosto fattibile. Mi chiedo pero' se abbia senso, dal punto di vista della sicurezza mi sembra piu' sensato passare per un'autenticazione (biometrica possibilmente).

BerlusconiFica

Vero ma c’è un giro enorme di documenti falsi anche adesso

Francesco Renato

Si può fare ma è necessaria una legge e un chip nel telefonino che può essere letto senza alimentazione .

csharpino

Allora ci sono problemi con l'italiano, perchè scrivi "Si ma dovrebbe essere prima legalizzato..." ?? C'è scritto nell'articolo che stanno collaborando con i vari stati non è che lo fanno e basta.

icos

Ma usare l'app IO che e' gia' accessibile tramite SPID (quindi con identita' verificata)? Non dico eliminare (comunque utile in alcuni casi) il cartaceo ma almeno equiparare la versione digitale a quella fisica.

Francesco Renato

Il chip nel telefonino che contiene i dati dovrebbe essere leggibile anche senza alimentazione, così come avviene per il chip della carta di pagamento, della CIE e della tessera sanitaria.

kp889

Si ed infatti è quello che ho scritto

eberg93

Lo stavo per scrivere io. In Svezia sono già in più di 6000 ad averlo. La direzione è quella.
Però intanto a me basterebbe avere tutto su smartphone ed eliminare il portafoglio, decisamente meno sicuro dato che non ha protezioni di nessun genere.

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