
Apps 27 Apr
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato il report dell'Osservatorio sulle Comunicazioni sul quarto e ultimo trimestre del 2022, dunque da ottobre a dicembre 2022, e con l'occasione ha tirato anche le somme sull'intero anno. Come al solito il resoconto è piuttosto ampio, riguarda il settore delle comunicazioni nella sua interezza, quindi telefonia fissa e mobile, piattaforme online, spedizioni, settori televisivo ed editoriale.
Attraverso il link in FONTE potete consultare il report integrale dell'Autorità, qui ci concentriamo sull'andamento delle piattaforme di streaming: come hanno chiuso l'anno Netflix, Amazon Prime Video, Disney+, Dazn e Now?
Il 2022 non è stato un anno positivo per il settore delle piattaforme di streaming a pagamento. A gennaio l'AGCOM registrava 15,9 milioni di utenti unici mensili, si è andati oltre solamente ad agosto (16 mln) mentre l'anno si è chiuso con i 14,924 milioni registrati a dicembre. Il settore è comunque in positivo rispetto al periodo pre pandemia, dicembre 2019 (12,7 milioni), ma nel confronto anno su anno si sono persi 1,492 milioni di utenti unici.
Andando oltre i numeri che fotografano l'intero settore, osservando quelli delle cinque maggiori piattaforme a pagamento che operano in Italia ad aver perso qualcosa è solamente Dazn, con una media di utenti unici mensili passata da 2,4 a 2,3 milioni di utenti; stabile Now, in positivo Netflix, Prime Video e Disney+:
Questi utenti unici, però, guardano poi i contenuti? E per quanto tempo rimangono incollati agli schermi? Il report dell'Osservatorio dell'AGCOM tiene in considerazione anche questo aspetto, e i numeri non cambiano i rapporti di forza visti in precedenza (Netflix guida il gruppo e Now lo chiude) ma forniscono una panoramica un po' diversa, perché ad esempio Netflix che tra il 2021 e il 2022 è cresciuta per media di utenti attivi nel mese ha subito un crollo nel tempo speso dagli utenti.
Ed essendo Netflix di gran lunga la principale piattaforma in Italia probabilmente la sua contrazione ha influenzato i numeri del settore. A dicembre 2022 infatti il tempo trascorso sui siti e sulle app delle piattaforme di streaming a pagamento ha superato di poco le 36 milioni di ore, a dicembre dell'anno precedente erano 47 milioni. 11 milioni di ore in meno, malgrado Amazon Prime Video, Disney+, Dazn siano in positivo, pesano evidentemente le oltre 50 in meno di Netflix:
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Commenti
Ma ziodeltuono è una svista o una battuta?
Che blocco delle condivisioni?
/s
https://media2.giphy.com/me...
C'è da dire che va scrollato di dosso il bias degli anni peggiori della pandemia, quando tutti restavamo molto più tempo in casa, volenti o nolenti. Il 2022 senza dubbio è stato meno opprimente degli anni precedenti, ma solo in parte.
Le ore trascorse davanti allo streaming sono destinate a calare ancora. E siccome questo causerà anche un calo della qualità dell'offerta (es: Disney+ che taglia quantità e qualità), l'effetto sarà quello del circolo vizioso.
Se poi come ovvio, le piattaforme reagiranno alzando i prezzi e bloccando la condivisione degli account, ci divertiremo non poco...
patate, pere e pecore per tutti!
I'm 50yo and this deep
ma vuoi mettere una bella pecora?
appunto
Eh, quando si hanno le capre...
si esatto ormai solo i menomati guardano ste robe in TV
Ma non rinunciando alla patata...
coltivare le patate e fare l'orto è roba da menomati quando puoi allevare pecore e capre. Per non parlare di Alpaca. Lana e tanto affetto.
Io aspetto i risultati quando entrerà in vigore il blocco delle condivisioni.
sta roba sarà il piu grande buco nel 'acqua della storia! chi cavolo sta piu ore e ore in casa e pagare un abbonamento se puo stare all'aria aperta a coltivare patata, vigna , l'orto ecc! cose da menomati