
Articolo 17 Feb
Non è un segreto che anche Disney si trovi costretta a ridimensionare il personale per combattere crisi, inflazione, aumento dei costi e diminuzione degli introiti pubblicitari, quattro elementi che stanno mettendo in ginocchio molte realtà non solo tecnologiche ma anche dell'intrattenimento.
Lo abbiamo visto da un punto di vista dei contenuti, quando Disney ha ufficializzato un taglio delle produzioni Marvel e Star Wars già per l'anno in corso, cancellando progetti e ridimensionando quelli in essere, con il chiaro obiettivo di risparmiare e mantenere in salute tutto l'apparato. Una prima indicazione generica era arrivata qualche settimana fa, seguita poi da alcune conferme specifiche, come quella riguardante alcune importanti pellicole del franchise Star Wars, cancellata dall'agenza produttiva definitivamente. Ma stavolta non parliamo di semplici tagli produttivi, ma del licenziamento di migliaia di persone, che già in settimana riceveranno uno sgraditissimo, ma preannunciato, avviso.
Ne ha parlato in queste ore la CNBC, la quale riporta che entro la settimana prenderà vita il primo corposo taglio di ben 7.000 posizioni all'interno dell'azienda, come il primo dei tre turni di licenziamenti previsti. La fonte avrebbe ottenuto anche un promemoria firmato dallo stesso Bob Iger, CEO di Disney, e indirizzato ai propri dipendenti. Sembra che entro venerdì prenderanno vita i colloqui attraverso cui i dipendenti interessati saranno avvisati. Ecco un estratto del testo inviato ai dipendenti.
"Come ho condiviso con voi a febbraio, abbiamo preso la difficile decisione di ridurre la nostra forza lavoro complessiva di circa 7.000 posti come parte di un riallineamento strategico dell'azienda, comprese importanti misure di risparmio sui costi necessarie per creare un sistema più efficace, coordinato e snello approccio alla nostra attività"
Se quello che riporta il Wall Street Jornal si dimostrasse veritiero, tra i migliaia di dipendenti pronti ad abbandonare la società potrebbe esserci l'intera divisione responsabile degli sviluppi inerenti il metaverso. Non ci sono certezza, tuttavia il team potrebbe essere composto da 50 persone, poca cosa nel computo totale, ma interessante da un punto di vista progettuale. Lo stesso Iger aveva definito il metaverso come "la prossima grande frontiera della narrazione" e una mossa simile significherebbe che tutte le priorità dell'azienda stanno cambiando. The Verge ha provato a contattare Disney sulla questione, ma al momento non c'è stata nessuna risposta.
Ma come vi abbiamo detto sarà solo 'inizio di un percorso che si concluderà entro la fine della primavera e che prevederà due ulteriori tranche di licenziamenti, delle quali la seconda prenderà vita già ad aprile e la terza prima dell'inizio dell'estate. Come spiegato a febbraio, Disney ha bisogno di risparmiare sui costi almeno 5,5 miliardi di dollari in questo 2023.
Naturalmente Disney è solo una delle tante realtà ad aver messo in moto la macchina dei licenziamenti e di recente Amazon ha annunciato un altro taglio di 9.000 posizioni, che aggiunte a quelle depennate a inizio anno portano il totale a 27.000 licenziamenti.
Commenti
mah indifferente come il marito
A me sta sul cul0 Clarabella. E' un cesso come pochi e rompe pure i c0gli0ni.
https://uploads.disquscdn.c...
https://uploads.disquscdn.c...
https://uploads.disquscdn.c...
licenziate Gastone e non Paperino per cortesia!!! non facciamo scherzi
Peraltro gli scandali su pedofilia ce li hanno in casa. Hanno coinvolto diverse figure apicali.
Che vuoi che sia...
Il problema non è l'inclusività ma farne l'unica parte rilevante della trama producendo quindi roba noiosa
Però Bob vorrei saperle prima certe cose, avrei rinnovato l'annuale con più entusiasmo se avessi saputo di un taglio soprattutto in quel della marvel.
Una lettera inclusiva.
ah beh... su questo non ci giurerei...
l'incisività è un fattore puramente di Marketing... immagina un Sirenetta o una fatina bianca, non ci sarebbe polemica, non ci sarebbe disaccordo e nessuno ne parlerebbe.
Le questioni "inclusive" sono questioni di marketing per generare chiacchiera... ma sostanzialmente a Disney frega nulla contano solo i money.
che poi sarebbe il concetto alla base del non essere razzista almeno fino al Momento in cui non si toccano i soldi naturalmente...
Tipo il cioccolatino “negretto” diventato “Bulgari”…
Ovviamente la sezione commenti diventerà lo sfogatoio dei soliti disagiati "wokee!111!".
Peter Pan cingalese è Trilli di colore risolveranno le sorti, ne sono convinto
Bah!
i licenziamenti sono sempre "inclusivi".
Pienamente d'accordo, non va dimenticato inoltre che la curva di adozione di disney+ é stata molto piú verticale delle varie netflix e si é livellata molto in fretta.Tutto messo assieme crea la crisi (annunciata), e per combatterla dovrebbero invogliare la gente ad iscriversi, ma tolti i prodotti famosi, di contorno hanno roba di bassa qualitá.
Hanno "falciato" persone di tutti i tipi, bianchi neri gialli verdi blu rossi... Non hanno discriminato nessuno!
Dunque vediamo:
- una trilogia di star wars penosa. Rovina dal brand (si salva giusto il mandaloriano e Rogue one)
- rifacimento di cartoni con canoni woke che nessuno si va a vedere
- woke ovunque
Oh.
Porelli.
Forse devono essere ancora più inclusivi.
Get woke go broke
L'agenda woke si vede che rende bene...
ma non è una questione di qualità...
il discorso suo vale per tutte le altre aziende che, durante il periodo covid, hanno assunto come se non ci fosse un domani...
hanno STRAFATTURATO ora naturalmente, terminata la storia covid, sono tutti in recessione e per far tornare i conti devono o far tornare un'altra pandemia che ci chiuda in casa o eliminare l'extra che hanno assunto prima.
Eeehh, se migliorassero la loro qualitá generale dovrebbero tagliare meno.
Ogni volta che provo a guardare qualcosa su nation geographic mi viene la tristezza.