
Tecnologia 21 Mar
Forse non tutti sanno che OpenAI, la realtà alle spalle del chiacchieratissimo chatbot, ChatGPT, è stata fondata nel 2015 come organizzazione no-profit con il sostengo di miliardari del settore tech del calibro di Elon Musk, Reid Hoffman e Sam Altman, che promisero di donare oltre 1 miliardo di dollari per dare un boost iniziale. L'iniziativa attirò sin da subito alcune tra le migliori menti, sia del mondo tecnologico sia di quello accademico.
Successe poi nel 2018 che Elon Musk decise di dimettersi dal consiglio di amministrazione per un potenziale conflitto d'interessi con Tesla, ma a quanto pare la storia si sarebbe evoluta in modo leggermente diverso stando a quanto riporta la testata Semafor in un articolo che sta già facendo discutere il web.
In quell'occasione Musk avrebbe detto a Sam Altman che credeva che l'impresa non sarebbe riuscita a mantenere il passo con Google. Elon propose quindi una possibile soluzione: avrebbe preso il controllo di OpenAI e si sarebbe occupato della gestione della società.
Stando alle voci vicine alle vicende di quegli anni, Altman e gli altri fondatori di OpenAI avrebbero respinto la proposta di Musk, che come conseguenza decise di allontanarsi definitivamente da OpenAI, rinnegando nel contempo la massiccia donazione pianificata da tempo, che si ridimensionò a soli 100 milioni di dollari (rispetto al miliardo preventivato). Le conseguenze di quel conflitto, culminate con l'annuncio della partenza di Musk il 20 febbraio 2018, avrebbero plasmato l'industria che sta cambiando il mondo e l'azienda al centro di esso.
In effetti, il mancato arrivo di risorse economiche extra, quelle promesse da Musk, lasciò OpenAI con un grosso problema di liquidità, pertanto nel 2019 la società annunciò che stava creando una nuova entità a scopo di lucro per finanziare la sua ricerca, operazione che in breve tempo la vide strettamente coinvolta con Microsoft. La società di Redmond, percependo il potenziale di DALL-E e dell'LLM in sviluppo, GPT, fornì miliardi di dollari in finanziamenti e risorse, assicurandosi allo stesso tempo licenze esclusive per utilizzare la tecnologia di OpenAI nei suoi futuri prodotti.
Mai decisione migliore fu presa da Microsoft nell'ultimo decennio, e sebbene la fonte non affermi apertamente che i finanziamenti mancati di Musk siano stati ciò che ha spinto OpenAI a sposarsi con Microsoft, resta comunque un'interpretazione plausibile.
Negli ultimi mesi Microsoft e OpenAI hanno lanciato servizi e prodotti legati a ChatGPT a un ritmo a dir poco vertiginoso e di recente il colosso di Redmond ha integrato la tecnologia di intelligenza artificiale, prima in Edge, poi a stretto giro anche nella sua suite Office.
Di recente OpenAI ha annunciato che vorrebbe ampliare le capacità del suo chatbot consentendo al sistema di interfacciarsi con altri siti e servizi tramite plug-in, dicendo che sarà come dare al bot "occhi e orecchie". Non sono mancati gli allarmi di molti aspetti che vedono in questa mossa una palpabile minaccia per la sicurezza.
Lo stesso Musk ha espresso numerose volte sgomento per questo cambiamento nel modus operandi di OpenAI. A febbraio, ha twittato un messaggio su OpenAI, nel quale affermava che è diventata una società closed source, con il massimo profitto effettivamente controllato da Microsoft. Venerdì scorso ha twittato un nuovo meme, la cui didascalia riportava che lo strumento più potente che l'umanità abbia mai creato, è ora nelle mani di uno spietato monopolio aziendale.
Sappiamo bene che Elon Musk non è un eroe senza macchia come vorrebbe apparire, inoltre è nota la sua abilità dialettica applicata al mondo dei social. I rappresentanti di OpenAI non hanno commentato le sue ultime uscite sui social, ma qualcuno potrebbe pensare che il CEO di Tesla stia un po' 'rosicando' per questa occasione persa. Voi che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.
Commenti
Se sei l'unico presente è di fatto un monopolio, quindi i vari enti controllano che tu non faccia nulla di scorretto per impedire ad altri concorrenti di emergere
Ma monopolio perché? È l'unico esistente ad oggi.
ma tipo sai che Google é in giro dal 1998 no?
muskiatini fistati a secco dal granchio preso dal loro idolo che sta rosicando malissimo... Stacce zio
Sta rosicando e probabilmente lui avrebbe fatto lo stesso. Però non ha tutti i torti
Ciao chatgpt, conosci un colore bello come il blu Klein?
Esistono altre IA pubbliche paragonabili a ChatGPT? Non mi risulta: è un monopolio
Sara' anche relativo, ma si sposta col jet privato. Si fa' fatica a definirlo "povero"
Se avesse comprato OpenAI, probabilmente lo avrebbe distrutto (licenziamenti a palla, chiusura datacenter, ...,) e oggi non ci sarebbe nessun ChatGPT
Quello che stai descrivendo non è ChatGPT, ma un motore di ricerca stile Google. ChatGPT i dati acquisiti non te li propone tal quali, si basa su quelli per costruire un qualcosa di originale
Si vero…gli togli le azioni è un nessuno…
La cosa che NESSUNO sembra mettere in luce è come ChatGPT sia diventato un prodotto a pagamento basandosi su DATI che NON SONO DI SUO POSSESSO.
Non puoi fare scraping di una buona parte dell'internet, con contenuti che sono privati e creati a pagamento da aziende e pubblicare, grazie a questi contenuti di proprietà altrui, un prodotto commerciale.
Ogni volta che si parla di questi strumenti si imposta SEMPRE il discorso nella maniera più sbagliata possibile.
Il vantaggio di Microsoft nell'avere ChatGPT è evidente, ma per Musk molto meno (al tempo non aveva manco Twitter)
Boh Musk ha mollato e Microsoft ha investito, se poi si arriverà ad un monopolio interverranno le autorità antitrust
Apro HDblog.
Trovo l'ennesimo articolo di hate verso Musk.
Fingo di essere sorpreso.
Chiedo per un amico: ma a qualcuno della redazione ha chiavato la mamma? Ha rubato la merendina? Non gli ha prestato la bicicletta a 12 anni?
Io da un pò di tempo ho dei ricordi confusi quanto i tuoi.
Spetta un momento, mica aveva dichiarato poco tempo fa di aver lasciato OpenAI perché ormai diventata, da una "semplice" no-profit con finalitá di ricerca, un´entitá a scopo di lucro controllata quasi solo da Microsoft e quindi intrinsecamente contraria all´idea per cui era stata fondata?
Oppure ricordo male io?
Non è possibile determinare con certezza se Elon Musk sia "povero" o
meno, poiché ciò dipende dal punto di vista e dalle prospettive
individuali. Tuttavia, è noto che Elon Musk ha una fortuna stimata di
oltre 200 miliardi di dollari statunitensi (dato aggiornato al momento
della mia ultima conoscenza), rendendolo una delle persone più ricche al
mondo. Nonostante ciò, alcune persone potrebbero ritenere che Musk sia
"povero" rispetto ad altri miliardari come Jeff Bezos o Bill Gates. In
definitiva, il concetto di ricchezza e povertà è soggettivo e dipende
dalle valutazioni individuali.
Un'altra storia triste ai danni del povero Elon.