Domini .it nel 2022 cresciuti poco, ma grandi speranze: andamento simile al 2008

01 Febbraio 2023 9

Nel corso del 2022 il numero dei domini .it è cresciuto rispetto all'anno precedente dello 0,5%. Un rallentamento rispetto ai tassi precedenti, che tuttavia secondo Registro .it, l' "anagrafe" dei domini italiani con sede nell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr di Pisa, cela un "grande potenziale di crescita".

I numeri. Nel 2022 sono stati registrati 475.768 nuovi domini .it per un totale di quelli attualmente attivi che è salito a 3.467.693, lo 0,5% in più del 2021. L'anno scorso la crescita era stata più forte, si era chiuso il 2021 con un +2,24% sull'anno precedente, ma erano altri tempi: il 2020 era l'anno della pandemia, il 2021 era quello della ripresa da un periodo che aveva insegnato a molti come diverse attività potessero essere svolte online.

Quello appena trascorso è stato un anno di "stasi fisiologica" per il web italiano: numero di domini .it attivi sostanzialmente invariato e un tasso di nuove registrazioni che rispetto alle oltre 500mila del 2021 è calato del 13%.

Potremmo dire che i numeri fanno ancora una volta da cartina tornasole del momento attuale, in primis dal punto di vista sociale ed economico, non solo in termini di innovazione e tecnologia - ha commentato Marco Conti, Responsabile del Registro .it e Direttore dell’IIT-Cnr - Il 2020 dei lockdown era stato l’anno dell’approdo alla Rete per coloro che si affidavano al web per salvare la propria attività o per avviarne una nuova; il 2021 era stato l’anno resiliente, quello della fiducia e della ripartenza. Con questi presupposti, dopo il boom degli ultimi due anni, il 2022 non poteva che essere un anno di stasi fisiologica per il .it: un dato che trova riscontro anche a livello europeo e globale - aggiunge Conti - E tuttavia, il potenziale di crescita della rete italiana è ancora molto alto, maggiore di quello di tanti altri Paesi europei.

Da Registro .it vedono anche un "grande potenziale di crescita e di sviluppo per il futuro", perché l'andamento è simile a quello che si era già visto negli anni della crisi del 2008: tassi bassissimi, ai tempi, di presenza .it in rete, seguiti poi da una risalita dal 2010 in poi. "Per questo motivo si può ipotizzare che il dato di quest’anno sia stato influenzato anche dalle conseguenze economiche degli ultimi avvenimenti internazionali, tra emergenza sanitaria ancora in corso, crisi geopolitiche e ricadute su consumi, imprese e spese dei cittadini in tutto il mondo", spiegano.

ANALISI PER CATEGORIE: UNICI A TENERE I LIBERI PROFESSIONISTI

Analizzando i dati categoria per categoria nel periodo che va da gennaio a ottobre 2022 è emersa la contrazione di quasi tutti i settori: le registrazioni attribuite a persone fisiche scendono del 29% rispetto allo stesso periodo del 2021, come quelle relative alle imprese (-14,7%), agli enti pubblici (-13,9%) e al non profit (-14,5%). In positivo invece i liberi professionisti (+3,1%), che si confermano una categoria che risponde ai periodi critici affidandosi al digitale.

Gli inattesi outsider del 2022 sono le registrazioni appartenenti alla categoria stranieri, cioè i nuovi domini .it registrati da cittadini e organizzazioni di altri Paesi UE oppure da aziende con almeno una sede nell’UE: nel periodo preso in considerazione, hanno avuto una crescita monstre del 66,7%. L'identikit del proprietario medio di un dominio .it è uomo (75,1%) con un'età compresa tra i 42 e i 49 anni.

ANALISI PER REGIONE E PROVINCE, MALE SUD E ISOLE

Rispetto allo scorso anno nulla è cambiato sulla distribuzione geografica delle registrazioni: fanalino di coda dell'Italia digitale continua a essere il sud con le isole. Lo studio dell’IIT-CNR prende in esame l’intera anagrafica del Registro .it e calcola l’indice della diffusione di Internet nel Paese sulla base del tasso di penetrazione per ogni regione e provincia, ovvero quanti domini .it vengono registrati ogni 10mila abitanti.

La rilevazione evidenzia che sono le regioni del centro nord ad avere il tasso di penetrazione più alto all’interno del Paese, con in testa il Trentino-Alto Adige, la Lombardia e la Valle d’Aosta: 384,9 domini .it ogni 10mila abitanti, poco più distanti le regioni del centro con 378,1/10.000 e molto più indietro sud e isole, con 236,4 domini .it ogni 10mila persone. In coda ci sono Basilicata, Sicilia e Calabria.

Situazione molto simile per le province. Milano ottiene il primato per tasso di penetrazione con 559 domini .it ogni 10mila abitanti, seguita da Bolzano (495), Firenze (462), Rimini (451) e Bologna (443). Chiudono le province del sud e delle isole, ben al di sotto della media nazionale (307), che occupano tutte le ultime dieci posizioni: ultime in classifica Crotone (170), Caltanissetta (154) ed Enna (146). In quella dello scorso anno le ultime tre erano Crotone (164), Caltanissetta (150) ed Enna (146).

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Commenti

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Andrej Peribar

E tu ora chi sei?

PG

Ma il tuo medico è a conoscenza del fatto che hai almeno una ventina di account disqus che utilizzi per risponderti da solo? Hai già ricevuto la diagnosi?

MatitaNera

Che mi risulti.

Andrej Peribar

ci sono solo 3 razze?

MatitaNera

E nella prima sono rappresentate tutte le razze.

MatitaNera

Diciamo che la parola "andamento" nel tipo che non c'entra, sarebbe "comportamento" come nel 2008, ma sono dettagli...

MatitaNera

Ma se uno non paga il dominio è perso giusto? Nel senso va in -1 sul conteggio dei domini?

Andrej Peribar

Ci sono le due immagini.
La prima ti fa capire che sono professionisti, la seconda, professionisti che scrivono a PC.

Davide Mosezon

Suggerimento:
se leggo la parola andamento nel titolo mi aspetto un grafico che descriva questa curva così da poter leggere l'articolo sapendo qualcosa di più dopo uno sguardo di qualche secondo

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