
Economia e mercato 20 Gen
È ormai risaputo che Netflix non si fa particolari problemi a cancellare show televisivi; anche se, almeno apparentemente, godono di un successo piuttosto ampio. Tra i casi più recenti si citano 1899 e Warrior Nun, abbandonati rispettivamente dopo una e due stagioni. I fan di Warrior Nun hanno addirittura comprato un gigantesco cartellone pubblicitario proprio fuori dal quartier generale di Netflix chiedendo all'azienda di ripensarci.
Nel corso di un'intervista con Bloomberg, i due nuovi co-amministratori delegati Greg Peters e Ted Sarandos hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
Non abbiamo mai cancellato uno show di successo. Molti di quegli show [quelli cancellati] hanno buone intenzioni ma si rivolgono a un pubblico molto ristretto con un budget molto grande. Il trucco è imparare a rivolgersi a un pubblico ristretto con un budget modesto, e a un pubblico grande con un budget grande. Se riesci a impararlo bene, puoi andare avanti per sempre.
Ragionamento sensato e condivisibile, naturalmente, ma ci sono un paio di osservazioni che a nostro parere vale la pena fare. Intanto, che il pubblico potrebbe avere un problema di percezione del successo di uno show, ed è un problema creato da Netflix stessa. Per esempio, secondo le statistiche pubbliche basta guardare qualche minuto di un episodio di uno show per far sì che il sistema consideri come "guardata" l'intera stagione. Ma quanti di questi la completano effettivamente?
È chiaro che il numero pubblico sarà inevitabilmente più alto e sarà più efficace a livello di marketing, ma è piuttosto scontato immaginare che Netflix sappia anche quante sono le persone che hanno effettivamente completato uno show, e che questo parametro sia determinante per stabilire il rinnovo o la cancellazione di un progetto. Il problema è che il grande pubblico non lo sa, e continuerà a citare l'unico dato che ha a disposizione per sostenere la sua ipotesi sul successo della serie.
L'altro grosso problema è che c'è modo e modo di cancellare uno show. Per chi si appassiona ai personaggi ci vuole un minimo di conclusione. Il finale è una parte importante di qualsiasi storia, anche se si può argomentare che il viaggio conti di più. Naturalmente anche qui è tutto regolato da ragionamenti economici e di opportunità, ma sarebbe molto bello avere almeno una speranza, se non una garanzia, che ogni show cancellato avrà una degna conclusione - sia esso un episodio speciale, un lungometraggio (come successe all'epoca con Firefly e Serenity, per esempio) o qualsiasi altra cosa. Questo potrebbe incoraggiare gli abbonati a tentare nuovi show senza timore di rimanere "appesi" a un cliffhanger di fine stagione che non verrà mai risolto.
Insomma, sintetizzando: Netflix potrebbe placare diverse controversie offrendo maggior trasparenza sui dati di visualizzazione e una degna conclusione per gli show cancellati. Difficile stabilire se ci saranno dei movimenti in questa direzione, perché naturalmente all'atto pratico hanno entrambi dei risvolti negativi piuttosto significativi - meno appeal lato marketing da una parte, necessità di spesa di ulteriori risorse dall'altro.
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Commenti
Da quello che leggo in giro la prima stagione di Dark è costata un 1/3 di 1899, definita con 62milioni di dollari la produzione TV tedesca più costosa di tutti i tempi. E nonostante questo non sono riusciti a confezionare un prodotto altrettanto coinvolgente.
Mi sa che a Netflix stanno applicando la metodologia "agile" anche ove sarebbe controindicata.
Infatti, parole sante. Alla fine Netflix diventerà la nuova CBS (= casa dei procedurali)?
Il ragionamento ci può anche stare, ma così facendo si taglia fuori una bella fetta di cose. Ad esempio, la fantascienza si rivolge ad un pubblico più ristretto di quello dei teen drama o comedy, quindi vuole dire che si deve spendere meno. Peccato, però, che spesso il genere richiede un certo tipo di investimenti che cozzano con il ragionamento fatto dai dirigenti. Questo vuole dire che si avranno produzioni a basso costo che si divideranno in "vorrei ma non posso" e nei soliti viaggi nel tempo dal futuro ai giorni nostri o mondi post apocalittici, Tutto, comunque, a basso (o nullo) sfoggio tecnologico.
Quello che poi non mi piace del nuovo modo di fare serie televisive, è che non viene dato il tempo alla serie di crescere: se alla fine della stagione non ottieni il massimo ottenibile, ti taglio. Così abbiamo un'infinità di stagioni uno, qualche stagione due e (relativamente) poca roba che ha una giusta serialità ed un naturale finale.
C'è poi da dire che il pubblicare tutta la serie subito, di certo non aiuta, neanche in ottica di seconda stagione, che rischia di essere messa da parte dallo spettatore perchè passato troppo tempo dalla stagione precedente e subissato da parecchie cose nuove.
Tra l'altro, tutte queste prime serie o comunque serie lasciate senza un finale coerente, induce lo spettatore a diffidare delle nuove uscite e spesso a non guardarle se non sicuri del finale, aumentando, così, gli "insuccessi" e le cancellazioni.
Spendono troppo e male. Sempre stato così
Sto aspettando di vedere a marzo cosa succederà quando partirà il blocco delle condivisioni.
Esatto.
Purtroppo una serie non si gira con 15 euro al mese... tu sei un numero in una statistica. Considera la serie come un enorme crowdfunding. Se ci sono bakers a sufficienza si va in produzione, se non si raggiunge l'obiettivo no.
Tu l'abbonamento lo paghi per il catalogo disponibile in quel momento, non c'è nessun vincolo contrattuale che li impegna a garantirti su quello che sarà prodotto in futuro.
La tua unica arma è disdire l'abbonamento e sperare che tanti facciano come te.
Bah, il metodo USA generico è sempre stato:
- se la serie va bene la si annacqua con episodi inutili.
- se va male la si taglia senza una conclusione.
Dirk Gently é stata azzoppata da Netflix?
Va detto che la prima serie era spettacolare e la seconda ha sparato troppo in alto, perdendo l'attaccamento alla realtá della prima. Meritava di morire per colpa della seconda serie....certo se riprendessero il filo dalla prima e ce ne regalassero un'altra nessuno se la prenderebbe a male, anzi.
Gli mancavano i contenuti, la prima serie é pari pari presa dal libro, e poi finiscono li le avventure di Takeshi, gli altri libri riprendono l'universo ed il protagonista ma sono altra roba.
Pertanto avendo libertá di produrre hanno fatto quello che sanno fare meglio, ovvero defecare e scegliere attori sbagliati fuori ruolo.
Quindi continuiamo con serie brutte con budget piccolo
Perché mandare avanti la serie tagliando il budget (pace se gli effetti speciali poi sono da B-movie, l'importante è la trama) era troppo sensato?
Su questo siamo d'accordo.
te la butto li....basta farne meno ma fatte bene piuttosto che spararne 10 e cancellarne 12?
Infatti a volte sembra che sia una cosa nata con lo streaming, quando i network classici erano capaci di cancellarti anche una serie a metà stagione senza nemmeno finire di rilasciare gli episodi e tanti saluti. :D
Eclatante l'esempio di Firefly. Puntate trasmesse a cavolo, orari cambiati, giorni saltati... eliminata come fosse un cane rognoso.
Cheers
Paradossalmente sì, siamo parte del problema. ;)
Cheers
Dai non mi fraintendere.
Intendo che i film e le serie tv che valgono sono quasi sempre di nicchia (hai presente i cinepanettoni vero?)
E il suo discorso non regge (da un punto di vista artistico).
Avatar 2 è da 10 anni che era in produzione, qui decidono di tagliare serie con finali aperti.
Se lavori per passione e c'e' qualcuno che ti mantiene puoi fare quello che vuoi, altrimenti devi anche capire che non puoi spendere un miliardo per fare una serie tv sulla vita del tua tartarughina che vedrai te e tua mamma...
Io rimango male quando gli autori creano un finale in crescendo lasciando aperta la trama e poi cancellano lo show.
Preferirei che una serie che venga cancellata deve avere almento un episodio di chiusura
Ossia se fanno 13 puntate sperando che vada avanti per 3 stagioni ma poi la chiudono, devono in contemporanea girare un ultimo episodio che chiude i buchi
L'unica volta che è stato fatto a mia memoria è con Timeless due stagioni piu due puntate.. anche se sky non le aveva pubblicizzate e le ho riviste mesi dopo
Classico esempio di serie cancellata con mille interrogativi aperti
Flashforward
Quello che mi piace di Netflix/Prime e simili e che talvota comprano serie e le completano
Forse me ne ero innamorato (parlo della prima) perchè ce ne sono troppe poche di genere cyberpunk e poi ci si accontenta.
non sei l'unico...
concordo!
La prima stagione non era male, specie per me che amo il genere cyberpunk, la seconda nemmeno me la ricordo più, il mio subconscio rimuove ricordi spiacevoli.
Ma lavori nel settore?
Peccato perchè Altered Carbon non era affatto male.
Io non li capisco proprio.
Prima dell'avvento dello streaming era molto diverso. I network che producevano/ordinavano serie erano 4/5 (in usa ovviamente) e trasmettevano al massimo una decina di serie all'anno. Prima di chiudere una serie c'era tutta una problematiche di programmazione che ora non ci sono. Anche perché chiudere una serie voleva dire avere un buco nella programmazione settimanale che al massimo avresti potuto riempire con una replica e questo al 90% creava un bagno di sangue a livello pubblicitario. Per di più per le sere in bilico c'era sempre l'ancora di salvezza del numero 100. Questo era il numero minimo di episodi che servivano per poter vendere le serie alle TV locali e che dava alle serie che portavano a casa il 6 scarso almeno 4 o 5 stagioni per portare avanti la loro storia.
I soldi possono tutto.
Non lo sapevi?
Vero.
Chi si poteva aspettare che Squid Game facesse quel successo?
E come fanno a saperlo prima che non funzionerà?
Chi capisce di film e serie tv sono molto pochi.
Questo qua dice che bisogna spendere poco per un pubblico ristretto.
Ora capisco tante cose.
Fai benissimo.
Pure io faccio così.
basta farne poche ma di qualità, Netflix invece prima punta sulla quantità e poi dice che deve tagliarle perché la quantità non paga, molto disonesti.
io che aspetto la fine di certe serie per poterle poi vedere fino alla fine sono artefice dell'insuccesso di quelle serie......oh no!
https://uploads.disquscdn.c...
https://uploads.disquscdn.c...
E quella serie c'è infatti, se poi se ne faccia un seguito non è affar tuo ma di netflix, è come dire che siccome pago il biglietto per andare a vedere avatar james cameron deve produrre avatar 2, tu hai pagato per avatar 1 e l'hai visto, se poi il seguito si faccia sono discorsi aziendali, non dell'utente.
Sei un idolo, nient'altro da aggiungere sig. giudice!
Dai essendo che sei LaVeraVerità hai ragione tu...
Oggi a te, domani...
... pure.
Vado a piangere nell'angolo
Ma battuto e non c'è gloria per i secondi.
Battuto di pochissimo
Vinco io.
I cartoni molto spesso avevano una fine, il problema era che le emittenti compravano a pacchetti. Vedi i Cavalieri dello Zodiaco, per metà su Telesanterno e l' altra su Italia7. Però Lady Oscar, Jeeg, Rocky Joe, ecc... la fine l' avevano eccome.
Poi c'erano i seriali come Lupin, che tanto erano episodi a sè.
Ma i Jappi le cose le hanno sempre fatte bene !
Il problema è l'esatto contrario. Lost doveva durare molto meno, invece l'hanno munto finchè hanno potuto puntando sugli aficionado che erano tantissimi e andando a svilire completamente quello che erano le prime stagioni
Vengo a scoprire da te che il doppiaggio italiano ha tradotto tutti i personaggi in italiano.... praticamente ha distrutto 3/4 delle dinamiche della serie...