
03 Febbraio 2023
Dolomiti Energia ha agito in modo legittimo e corretto in merito al rinnovo delle condizioni economiche alla scadenza dei contratti di energia elettrica. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che ha concluso così l'iter giudiziario che vedeva il fornitore italiano reo di non aver rispettato quanto stabilito dal DL Aiuti bis, successivamente convertito nella legge 142 del 21/9/2022.
Tutto è partito lo scorso ottobre, quando l'AGCM ha avviato quattro istruttorie nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti Energia, accusate di aver proposto ai loro clienti modifiche di prezzo di gas ed energia elettrica contrarie a quanto previsto dall'Aiuti bis. Nello specifico, a Dolomiti era stata contestata l'efficacia della comunicazione di modifica unilaterale del contratto. Questa era stata infatti inviata prima dell'entrata in vigore del DL ma perfezionata solo successivamente.
Sono stati così adottati provvedimenti cautelari con cui si vietano gli aumenti dei prezzi delle forniture fino ad aprile 2023. La decisione è stata presa sia nei confronti di Dolomiti Energia che di Iren.
Ora il Consiglio di Stato ha accolto favorevolmente l'appello cautelare di Dolomiti sul rinnovo delle condizioni economiche alla scadenza:
Si riconosce quindi che Dolomiti Energia, in materia di rinnovi a scadenza, ha agito in maniera legittima e corretta.
L'azienda spiega che
i rinnovi permetteranno un tempestivo allineamento alle fluttuazioni di mercato e consentiranno - in caso di discesa dei prezzi - di trasferire puntualmente questo calo sulle bollette dei clienti.
La decisione del Consiglio di Stato è destinata a disciplinare di fatto l'intero mercato dell'energia. L'intervento del Governo conferma infatti
la possibilità per le imprese fornitrici di energia elettrica e gas naturale di aggiornare le condizioni economiche contrattuali alla scadenza delle stesse, nel rispetto dei termini di preavviso contrattualmente previsti.
Credits immagine d'apertura: Pixabay
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Commenti
Si, so quanto costa.
Però so anche che gli stoccaggi di gas sono stati fatti ad un prezzo medio di carico attorno ai 130€.
Ok, grazie al voto dal suo "inventore" verrà eletta a battuta dell'anno...
Veramente no... Hai risposto con "hai ragione"
E il resto era una battuta scopiazzata e migliorabile.
Insomma dai si puo fare di meglio ;-)
e io ti ho risposto con "esatto"
Quello che non quadra, e' che un'azienda che pubblicizza "Dal 2017 il nostro fuel mix energetico è al 100% da fonte rinnovabile", sia legata al prezzo del gas.
(lo so che e' cosi', ma e' sbagliato)
Non proprio, lo ho domandato...
è arrivato il simpatico di disqus [cit.]
XD
Fidati anche dolomiti.
Se lo facessero chiesto per mezzo di una consultazione popolare in tutti i Paesi UE, quelli che ci stanno rimettendo maggiormente, questa guerra sarebbe durata una settimana e si sarebbe conclusa con un Paese integro e un centinaio di morti invece che con un Paese devastato e milioni di tombe.
I pacchetti di clienti vengono venduti ai gruppi maggiori.
I clienti sono liberi di accettare le condizioni che gli vengono offerte o cercarsi un nuovo gestore.
Va da sé che se un grande gestore acquista un pacchetto di clienti lo fa in vista di un utile, dunque la tariffa sarà adeguata al costo attuale dell'energia.
Non credo che i Gestori vadano in bancarotta in quanto possono chiudere il contratto con il cliente che si troverà senza gestore e quindi andrà nel mercato di ultima istanza. Così ho letto nei siti di alcuni esperti.
Concordo e confermo. Aggiungo: Volete la Pace o il Gas? (cit.)
per risparmiare devi dargli il cibo per i pesci sennò non funziona
hai ragione come si fa a giocare tutto sul cavallo numero 6 era ovvio che avrebbe vinto il 10 si chiamava furia e l' altro tartaruga, c'è io non ho parole come buttare soldi
fissa??? sono estinte
Ma no, neppure io ci giurerei. È solo la cosa più probabile (e ragionevole).
Dolomiti ha dipendenti e genera indotto, la ragione per cui nei periodi di crisi si cerca di salvaguardare per quanto possibile le aziende è quella.
Però non fare molto conto neppure sulla sopravvivenza dei giganti, la francese EdF e la tedesca Uniper sono sì spravvissute, ma solo perché salvate in extremis dallo Stato e quindi a spese della collettività.
Metodo che noi italiani conosciamo bene, grazie a banche ed Alitalia.
il grosso degli utenti infatti sta con le varie Eni, Enel...e questi sopravviverebbero certamente anche se il tar gli desse torto. Io salvaguarderei quell'80% di clienti del mercato libero che stanno con i grandi nomi che non fallirebbero. Qualcuno deve fallire, io preferisco a naso le varie Dolomiti e pinco pallino sinceramente.
i ristoranti, le aziende che senza gas perché troppo caro chiuderebbero (pastifici, etc. etc. etc.) non sono anche loro aziende che fallirebbero? Non ci giurerei che il tar prenda una decisione a favore completo delle aziende di luce e gas. Ma vedremo, è il 22 febbraio che si pronunceranno.
Certo, il Consiglio di Stato.
Sarà difficile che il TAR prenda una decisione diversa.
Il dramma è stato non aver accettato un anno fa il contratto apprezzi privilegiati che ci era stato offerto dalla Russia prima di iniziare il conflitto.
Ora, visto che non ne abbiamo approfittato, si deve scegliere quale dei due soggetti sia meglio far soccombere, e tendenzialmente si cerca di salvaguardare le aziende.
Dusbolik, no.
I gestori sono morti come mosche, non sono affatto soggetti forti.
Gli extra profitti li hanno fatti i grandi nomi come ENI, comunque tassati, non certo i piccolini.
No, chiudono e basta ed il pacchetto dei clienti viene venduto all'asta dal curatore fallimentare.
Si tratta di piccole realtà dotate di pochissima capitalizzazione, quindi incapaci di far fronte alle enormi perdite causate dall'aumento del costo della materia prima, non sono giganti quotati in Borsa.
Anche in questo i clienti avrebbero dovuto prestare maggiore attenzione all'azienda con cui andavano a legarsi invece che ricercare solo la tariffa più bassa.
Loro chi? Il consiglio di stato. Ma l'ultima parola spetta al TAR che potrebbe ribaltare.
Fallirebbero chi? Non è certo, non si prendono decisioni sulla base di ipotesi. Si prendono a norma di legge nei tribunali. Fallirebbero le aziende da un lato? E se invece fallissero i consumatori finali? Anche quello è un dramma. Ergo il giudizio non può tenere conto solo della sorte dell'azienda di luce e gas e fregarsene dell'altra parte in causa (che tra parentesi è il soggetto più debole). Il TAR deciderà a breve sulla base del decreto non delle conseguenze potenziali.
il gestore è soggetto forte, è un'azienda, ha fatto extra profitti e può tenersi in vita. Il privato è soggetto molto più debole, può non riuscire a pagare e non potersi permettere luce e gas è da paese del terzo mondo. Meglio sicuramente la bancarotta di un'azienda piccola di energia (ENI, Enel mai falliranno, siamo seri) piuttosto che il fallimento di piccoli imprenditori (ristoratori, etc.) e l'impossibilità a pagare le bollette dei privati che sinceramente è indecente.
Se uno la bolletta non la può pagare, con la luce staccata o senza gas, può vivere dignitosamente o portare avanti una piccola/media attività? Direi di no. Il caso che tu dici cmq è raro, la piccola azienda prima di fallire, metterà delle persone in cassa integrazione, farà altre azioni, non è che fallisce il giorno dopo. Magari apre una vertenza con le istituzioni e viene salvata, chi lo sa. Però almeno non comporti un problema enorme al consumatore che è sicuramente soggetto assai più debole in questa storia.
Ecco, appunto: loro l'hanno interpretata ed hanno deciso che ha ragione il gestore.
Su Dusbolik, è certo che fallirebbero.
Sarà che io non sono stato particolarmente interessato dagli aumenti (sono passato da circa 0.20 a 0.35 comprensive di tutto, che è vero essere quasi il doppio ma è comunque una cifra accettabile), ma tendo ad essere più dalla parte dei gestori.
Se fossi stato nei loro panni avrei preso la stessa decisione, salvo poi licenziare tutti e chiudere l'azienda in caso di obbligo a tornare ad un prezzo insostenibile.
A me sembra che le associazioni dei consumatori non tengano in minimo conto il fatto che per i gestori i costi sono aumentati in modo insostenibile... meglio farli andare in bancarotta e trovarsi comunque a dover stipulare un nuovo contratto con le grandi aziende che rilevano il pacchetto di clienti?
Guarda che quei contratti poi sono alle condizioni del nuovo gestore, non è che sia tenuto a riflettere la cifra concordata in precedenza dall'azienda fallita.
ma no! Le decisioni vanno prese a norma di legge (interpretata, e su questo siamo d'accordo). I giudici decidono a norma di legge, non se la decisione causa il fallimento dei piccolini! Della seria, fare giustizia, significa farla e stop, le conseguenze non possono essere prese in considerazione altrimenti non sarebbe una decisione presa a norma di legge ma semplicemente per il timore (perché mica è certo che falliscano) della ripercussione negativa (per una delle parti in causa ovviamente).
Lo so bene, ma non sarebbe possibile adottare un provvedimento che salvi i piccolini e punisca ENI (va comunque ricordato che si tratta di un'azienda strategica per il nostro Paese ed inoltre mi pare che gli extra profitti siano già stati ipertassati).
Le decisioni devono sempre essere prese badando agli effetti che procurano, e di utility energetiche ne sono già saltate a sufficienza per procurare la morte di altre.
e giu "depositi cauzionali" a casaccio! brava dolomiti.
Questo decreto era/è purtroppo scritto particolarmente male.
Il fatto che venga interpretato differentemente da diversi giudici, è esattamente il motivo del ricorso al TAR del Lazio. Io sinceramente spero che il TAR ribalti il giudizio del Consiglio di Stato e dia ragione all'AGCM e consumatori che sono certamente più vulnerabili delle società di luce e gas, che è molto probabile non falliscano, proprio a causa degli extra-profitti degli ultimi anni.
intendevo il contratto della prima casa
Le leggi sono sempre soggette ad interpretazioni, e queste sono a loro volta sempre soggette alla contingenza.
Non è affatto raro che due giudici interpretino in modo diverso la medesima legge, e soprattutto non è affatto raro che interpretazioni diverse vengano spinte dalle necessità del mondo.
Qui si sono trovati a dover scegliere se fosse o meno il caso che avrebbe creato un precedente.
Sfortunatamente i precedenti, una volta creati, valgono per tutti, da quelli che oggettivamente ne sarebbero stati condannati a morte a quelli che hanno tratto un profitto ingiustificato.
Dovendo scegliere fra il creare o non creare un precedente pericolosissimo, hanno optato per l'interpretazione meno distruttiva.
Presumibilmente il TAR seguirà la stessa lintea.
ma che c'entra? Non si decide in base a questo, ma a norma di legge.
Il problema è che il decreto lgs aiuti bis è scritto "male", nel senso che lascia adito ad interpretazioni. L'interpretazione delle compagnie di energia elettrica e gas ovviamente considera che il decreto non valga per i contratti a scadenza annuale o biennale (che poi sono l'80%-90% di chi ha un contratto sul mercato libero...), e quindi che la compagnia possa aumentare il prezzo di luce e gas all'atto del rinnovo, cosa che hanno fatto tutti nei mesi scorsi. Mentre i consumatori, le associazioni consumatori e l'AGCM hanno interpretato che ciò fosse illegittimo fino ad aprile 2023. Il consiglio di stato ha dato torto all'AGCM.
Ora ci sarà l'esito del ricorso al TAR del Lazio del 22 febbraio, dal quale si vedrà chi ha ragione per davvero (a norma di legge, che ripeto, è scritta male perché interpretabile in maniere diametralmente opposte). Detto ciò, se avessero ragione i consumatori, le varie Dolomiti, Enel, ENI, etc. se ne dovranno fare una ragione: qualcuna fallirà? Può essere ma anche il ristoratore a cui hanno triplicato le bollette può fallire, anche il privato può diventare moroso, etc. Con la differenza che l'azienda può ricorrere ad ammortizzatori sociali, o comunque può permettersi 1-2 anni anche in rosso (Enel o ENI per dire, ma quando falliscono dai! Siamo seri!), considerando che hanno fatto extra utili di MILIARDI negli scorsi 2 anni, vorrà dire che compenseranno le perdite con quelli (che tra l'altro non dovevano essere riscossi dallo stato? Da quel fronte, hanno di nuovo vinto loro per ora perché lo stato non li ha riscossi se non in min parte).
Non vedo che altre possibilità avrebbero avuto.
Cioè una c'era: mettere in mobilità il personale e portare i libri contabili in tribunale.
Il fatto è che la vera scelta non è fra la correttezza commerciale e la violazione delle regole, ma fra la sopravvivenza delle aziende e la bancarotta.
Bisogna entrare nell'ordine di idee che il disastro sui costi energetici lo abbiamo scelto liberamente, ed avendolo liberamente scelto ora non possiamo lagnarci delle conseguenze.
Gli stoccaggi di gas sono stati fatti ad un prezzo medio di circa 130€, e poco importa che adesso ne costi la metà (per ora, perché quando si tornerà a stoccare salirà nuovamente in quanto la capacità di fornitura è indifferente).
Se un'azienda ha fatto un piano industriale con un prezzo della materia prima a 20€ e poi se la ritrova a 100€, deve scegliere fra l'aumentare il prezzo di vendita ed il licenziare tutti e dichiarare bancarotta.
Non è che esistano altre possibilità.
adesso non ho nessuna utenza attiva. Il gas non è allacciato ma non serve, uso la bombola per i fornelli. In bagno ho lo scaldabagno, per il riscaldamento/raffreddamento ho un Vailant.
intanto sei seconda casa, poi dipende da che contratto hai ora magari hai prezzo bloccato da un anno
La più economica (nen) è più del doppio di quanto stia pagando adesso nella prima casa. Ma per attivazioni o subentri al momento non penso ci siano offerte migliori.
portale offerte arera
Dovrei fare un subentro sulla casa al mare ma non riesco a trovare niente di conveniente. Eni offre tariffe con prezzo base + prezzo all’ingrosso. Cerco qualche tariffa fissa che non siano 0,70 €/kWh. Ho provato a usare motori come segugio e facile ma sempre tariffe di mèrda escono
Mi sa che mi serve di più un cero a Padre Pio...
ma speriamo che almeno, questa volta, approdi su un'isola magari misteriosa e porti a casa un'ottima offerta! :)
Prova a dargli del miglio. Almeno ti sveglierà cinguettando.
Naso rosso? Ma gli hanno almeno fatto un tampone per confermare? O forse è il tampone stesso ad avergli causato cotale effetto?