22 Febbraio 2023
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato il report dell'Osservatorio sulle Comunicazioni sul primo semestre dell'anno. Fornisce così un'istantanea sull'andamento del settore delle comunicazioni tra telefonia fissa e mobile, piattaforme online, spedizioni, televisivo ed editoriale. Di seguito un sunto delle considerazioni dell'AGCOM, attraverso il link in FONTE potete consultare il report integrale dell'Autorità.
Flettono i ricavi complessivi che gli operatori attivi in Italia hanno raccolto nei primi sei mesi del 2022. Pesano, evidentemente, le conseguenze del conflitto in Ucraina, che ha portato su i costi sostenuti dalle famiglie e dalle imprese, operatori inclusi. I "principali player" del mercato hanno ricavato 12,4 miliardi di euro, con una flessione sul primo semestre 2021 del 4,4%. Stabili gli investimenti (circa 2,9 miliardi), flette il margine lordo di 600 milioni di euro (al 33,5% dei ricavi).
Riguardo la rete fissa l'AGCOM ha osservato una diminuzione del numero di accessi, sia su base trimestrale che annuale: siamo sulle 20 milioni di linee. Un elenco rapido degli elementi emersi:
- giù le tradizionali linee in rame di oltre 1,4 milioni
- su la fibra FTTC, +530mila unità su base annua
- su la fibra FTTH, +780mila su base annua; a fine giugno hanno superato nel complesso i 3 milioni
- su le prestazioni:
- linee >30 megabit vicine all'80% dei collegamenti a banda larga
- linee >100 megabit sono passate dal 25,6% di giugno 2018 al 65,2% di giugno 2022 (TIM ha iniziato a proporre la fibra a 10 Gbps)
- volume traffico giornaliero su del 5,1% rispetto alla prima metà del 2021.
Il mercato delle linee broadband e ultra broadband a fine giugno risultava così ripartito:
- TIM: 40,6% del mercato
- Vodafone: 16,8%
- Fastweb: 14,5%
- WindTre: 14,2%.
In merito alla rete mobile, a fine giugno 2022 le SIM attive in Italia erano 107 milioni, con un incremento anno su anno di 1,8 milioni. Il mercato risultava così diviso:
- TIM leader di mercato con il 28,4% delle SIM attive
- Vodafone: 28,1%
- WindTre: 24,2%
- Iliad: 8,5%
- altri: 10,8%.
A giugno 2022 circa 44 milioni di utenti unici hanno navigato sul web in media per 65 ore totali. Bene siti e app di informazione generalista, leggera flessione per il commercio digitale. I punti salienti diffusi da AGCOM:
- il popolo italiano di internet porta traffico prevalentemente ai big internazionali: l'Autorità cita Google, il gruppo Meta e Amazon
- l'informazione generalista guadagna 1,2 milioni di utenti in più su giugno 2021
- 37 milioni di utenti unici per i portali di e-commerce (-70mila rispetto a giugno 2021, -700mila su giugno 2020):
- Amazon ha totalizzato 34,8 milioni di utenti unici (+1,6 milioni su giugno 2021)
- eBay flette dell'1,4%
- subito.it perde il 7,9%
- lo streaming video in abbonamento ottiene 232mila utenti in più rispetto allo scorso anno:
- Netflix 9 milioni totali (+4,7% sul primo trimestre 2021), ma il numero di ore viste scende del 13,6%
- Amazon Prime Video 6,4 milioni (+12,4%), numero di ore viste sale del 21,6%
- Disney+ 3,4 milioni (+43%)
- Dazn 2,3 milioni (+21,6%).
I servizi di consegna pacchi, considerando sia le spedizioni nazionali che quelle transfrontaliere, è cresciuto dell'1,9% rispetto a giugno 2021. Hanno di gran lunga la meglio, ricavi alla mano, rispetto ai servizi di corrispondenza: movimentano il 77,2% delle risorse complessive. I punti salienti del report AGCOM:
- ricavi consegne pacchi: +1,9% sul primo trimestre 2021
- quote di mercato pacchi:
- BRT: 18,1%
- Amazon: 18,1%
- gruppo Poste Italiane: 15,8%
- DHL: 13,3%
- UPS: 13,2%.
Riguardo l'editoria quotidiana la carta stampata continua ad arretrare: -9,8% rispetto al 2021, -36,1% sul 2018. Il formato digitale non registra variazioni di rilievo: si oscilla intorno alle 210mila copie, -5,3% su base annua ma +12,6% se si guarda al 2018. Altri dati rilevanti:
- il mercato del digitale è ben più concentrato di quello cartaceo: le prime 5 testate "digitali" ottengono quasi il 60% delle copie complessivamente vendute nel primo trimestre 2022, mentre la concentrazione è minore nel cartaceo (34,4%)
- i primi cinque quotidiani "generalisti" a diffusione nazionale (L'Avvenire, Corriere della Sera, Il Messaggero, La Repubblica, La Stampa) perdono sul 2021 il 10,4% delle copie cartacee vendute ma "solo" il 5,8% su quelle digitali
- principale gruppo editoriale è Gedi (20,4%), seguito da RCS/Cairo (18%), Caltagirone Editore (8,7%) e Monrif Group (8,4%).
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