
Economia e mercato 13 Giu
Crypto.com licenzia con l'obiettivo di "rimanere concentrati per seguire la roadmap e contestualmente ottimizzare la redditività". Ecco dunque un ulteriore segno della sofferenza di un settore che solo pochi mesi fa era al culmine della sua crescita toccando complessivamente un valore di oltre 3.000 miliardi di dollari. Ora la situazione si è capovolta, la crisi è in corso e l'unico modo perché le aziende sopravvivano è tagliare i costi, a partire dal personale.
Queste le parole del CEO di Crypto.com Kris Marszalek:
Ciò significa prendere decisioni difficili e necessarie per garantire una crescita continua e sostenibile nel lungo periodo attraverso riduzioni mirate di circa 260 lavoratori - corrispondente al 5% del totale.
Continueremo a valutare come ottimizzare al meglio le nostre risorse per posizionarci come la realtà più forte durante la crisi e diventare i principali vincitori durante la prossima crescita. I mercati cambieranno, e quando lo faranno potete essere certi che saremo pronti a guidare e catturare la prossima ondata di crescita per l'adozione delle criptovalute.
La società di cambio di criptovalute fondata a Singapore nel 2016 vanta 50 milioni di clienti in tutto il mondo e 4.000 dipendenti. In questi ultimi mesi ha investito moltissimo sul mercato, specie in campo pubblicitario: è molto radicata anche in Italia, ed è Innovation & Technology Partner della Serie A TIM.
Stessa sorte tocca ai dipendenti della piattaforma BlockFi, che in un post pubblicato sul blog ufficiale ha comunicato il licenziamento di circa 200 persone, il 20% dell'intera forza lavoro. Anche in questo caso la motivazione è la stessa: "un drammatico cambio delle condizioni macroeconomiche". Serve un ritorno alla redditività, spiega il CEO Zac Prince, e questo può essere perseguito solamente riducendo il personale, i compensi dei manager e le spese di marketing.
Ci sono movimenti anche in casa Binance, dove sono stati sospesi i prelievi di Bitcoin. In questo caso, però, le difficoltà del mercato cripto non sono la causa dello stop: a quanto pare, i problemi sarebbero nati da una "transazione bloccata sulla catena". Il CEO Changpeng Zhao aveva inizialmente promesso un rapido intervento per risolvere la questione, ma i tempi si sono poi dilatati per motivi tecnici indipendenti dalla volontà della stessa società. Alla fine, il blocco è iniziato alle 8:00 ET di ieri (le 14:00 in Italia) e si è concluso alle 11:32 ET (17:32).
Un lotto di transazioni di Bitcoin si è bloccato a causa delle basse commissioni TX, con conseguente backlog degli scambi in rete dei Bitcoin.
Coinbase licenzierà il 18% della sua forza lavoro, ovvero 1.100 dipendenti. Anche in questo caso si fa riferimento alle difficoltà economiche che sono insorte nell'ultimo periodo. "Bisogna essere più attenti sui costi visto che stiamo andando verso una potenziale recessione", si legge su Twitter. "Siamo cresciuti velocemente nei due anni passati e abbiamo iniziato ad operare in modo meno efficiente con questa nuova dimensione. Servirà tempo per adeguarci a questa nuova scala prima di crescere ancora".
Commenti
Per fare issuing di Bitcoin devi comprarli, non si scappa. Oppure riceverne una quantità tale pa poterli riusare.
È una tecnologia in giro da 10 anni eppure non prende piede. Il momentum ormai è andato e non è solo una questione di adozione ma di utilità. A chi interessa che qualcosa sia decentralizzato? A nessuno.
Ma non esiste il "cash" in versione cripto... quello che stai dicendo è che siccome non è ampiamente accettata devi scambiarla con un'altra valuta se vuoi usarla per cose pratiche. Questo è verissimo, lo sappiamo bene, ma non c'entra col discorso iniziale. Il problema dell'uso pratico è un problema di ADOZIONE, che non dipende dal fatto che siano decentralizzate o meno, dipende da altri fattori.
Lo so benissimo. Ma se per fare cash in/out devi passare da un ente centralizzato, tutto il giochino è alla fine centralizzato.
A meno che uno non si accontenti di scambiare token che senza traduzione BTC/USD non hanno alcun valore
Stai facendo confusione col termine "decentralizzato". Decentralizzato non vuol dire che il negozio X la accetta come pagamento. E' un termine relativo alla tecnologia che sta dietro alle cripto, non c'entra assolutamente nulla con il fatto che uno store le accetti.
Non nel senso in cui l'avevi inteso ma sì. Invece con le crypto devi cercarlo tu, quindi non è un sistema decentralizzato alla fine fine. È decentralizzato finché non vuoi fare cash in o cash out
Ma nel caso della carta è la tua banca che fa da cambiavalute, quindi il cambiavalute c'è, è solo che non lo vedi.
Tu hai detto che se sei in un paese straniero devi trovare per forza un cambiavalute (metafora per Exchange) ma non è vero perché la banca con erge per te pagando con la carta.
Esattamente.
Ci siamo indebitati fino ai capelli per creare liquidità destinata a tenere in vita la nostra economia reale, ma una parte considerevole di questo impegno è stato vanificato dalla speculazione che non ha permesso ad una parte considerevole di quei capitali di raggiungere i reali destinatari.
Ovviamente la colpa non è SOLO delle criptovalute private, ma in generale di tutta la mentalità speculativa che li ha impiegati per accrescere a dismisura la capitalizzazione di aziende che non ne avevano alcun bisogno (ad es Apple) penalizzandone altre per le quali quel capitale avrebbe consentito di restare in vetta alla ricerca (vedi ad es. IBM).
Quindi no, non provo rancore solo per le criptovalute private, esse sono state solo l'indicatore più tangibile della scarsissima lungimiranza del capitalismo occidentale.
Non importa che ti stessi riferendo a me o ad altri.
Se tu nel calcolo della redditività consideri il momento dell'inizio della disponibilità generale (la IPO per le aziende quotate sui mercati finanziari) allora Bitcoin è perdente rispetto a qualsiasi buon titolo mobiliare.
Se invece parli di un investimento in termini temporali più brevi... anche.
Durante la violentissima fase di espansione valutaria dell'epoca Covid alcuni ottimi titoli industriali come Apple (ma Apple è solo un esempio) sono stati impropriamente usati come investimento speculativo arrivando a spingere il loro P/E oltre 100, livello impossibile in situazione ordinaria.
Adesso che la fase espansiva e è terminata quei titoli tornando al corso che avrebbero avuto se essa non fosse mai iniziata, quindi il valore degli inizi 2020 PIÙ l'incremento di capitalizzazione generato dalla ricchezza prodotta fra gli inizi 2020 e la data odierna.
Certamente un bello scrollone, ma parliamo di qualche decina di punti percentuali, nulla di più.
E compensare almeno in parte questa svalutazione per gli azionisti c'è l'incasso di tre anni di dividendi.
Anche le criptovalute torneranno ai livelli precedenti la fase espansiva, ma non producendo alcuna ricchezza questa sarà semplicemente il prezzo che avevano a inizio 2020. Non avendo generato ricchezza non ci sarà niente da sommare.
Quindi da un lato avremo un titolo Apple che tornerà ad una capitalizzazione stimabile in 1.5-1.8 T, e da quella zona riprenderà la salita perché la sua produzione di ricchezza continua, dall'atro avremo un Bitcoin che torna semplicemente ad una capitalizzazione attorno a 100-150 B e lì resterà all'infinito perché non produce alvuna ricchezza e nel mondo non esisterà mai più la massa di capitale liquido che è servita ad alimentare la sua crescita.
non mi riferivo a te per il senso di frustrazione ma del fatto che molte persone ne parlano in tutte le notizie negative, e nella media leggo una punta di questo sentimento misto risentimento/frustrazione (che ci stà...io son anche peggio :P )
per le borse però non è un luogo comune, specialmente i titoli tecnologici stanno facendo schifo
Ci sono vari studi che evidenziano come i bitcoin seguono l'andamento borsistico, poi ovvio che hanno andamento molto più veloci e schizofrenici.
l'impatto della liquidità generale delle crypto è un argomento troppo complicato per me :P
in generale penso che hanno pompato liquidità in accesso compensando quello che le crypto si sono presi (credo che la liquidità in eccesso sia proprio una delle cause) ciò che non ho proprio idea e il futuro. Abbiamo la liquidità in diminuzione con le crypto stesse che, bruciando molto valore, dovrebbero aver contribuito a questo fenomeno (penso)
E' la domanda che ti ho fatto io...
Cosa c'entra?
Certo, su questo d'accordissimo. Io volevo solo sottolineare che il fatto di essere decentralizzato e non supportato come valuta ufficiale ha anche degli svantaggi e quindi da un lato abbiamo quelli che non accettano le cripto, ma dall'altro quelli che le osannano oltre misura, dimenticandosi che una supervisione dello Stato a volte fa comodo. ;) Soprattutto quando si parla non di fare investimenti speculativi, ma di una valuta con la quale la gente deve vivere.
Certo, su questo non si discute... ma ripeto: il mio post era solo contro a chi dileggiava il fatto che essere "decentralizzato" e "non in mano alle banche" come se fossero quelli i motivi per cui molti non accettano le cripto, quando in realtà, come ogni altra valuta, la scarsa accettazione deriva dall'instabilità e mancanza di supporto da parte degli stati.
Attenzione, però... perché allora io potrei pagare anche con la i pesos argentini, basterebbe aggiungere una mancia, invece non è così.
Il dollaro viene accettato universalmente perché è una valuta che si sa che è sostenuta da un'economia forte e da un governo. Non è pensabile che da un giorno all'altro il dollaro diventi carta straccia o abbia un'inflazione del 100%, perché dietro c'è un paese che ne mantiene il valore sotto controllo (lo stiamo vedendo in questi giorni con il rialzo dei tassi di interesse). Se io mi faccio pagare in pesos argentini, nessuno mi garantisce che fra un anno il valore sarà dimezzato (non ho scelto questa valuta a caso...). In dollari è altamente improbabile, anzi, per la maggior parte del mondo è appunto molto più probabile che dopo un anno sarà la valuta locale a valere la metà, non certo il dollaro.
Ragionamento analogo si può fare per l'euro (quello che i no-euro non capiscono). E' forte quanto il dollaro o quasi perché sostenuto dalle economie dei paesi europei e dalla BCE.
Quindi, certo, ciò che dici è vero, il fatto è che è altamente improbabile che per il dollaro o l'euro tu non trovi più nessuno disposto a scambiarlo per beni e servizi o che subisca un'inflazione tale da renderlo carta straccia.
Si, perché gli abitanti di quei paesi sanno che il turista spende e spande oltre misura (per i loro standard) e quindi si prendono volentieri loro la briga di andare poi a cambiarli, sapendo che gli esce comunque una bella mancia dalla transazione.
Ma il punto che ho sollevato all'inizio rimane uguale, a prescindere da tutte queste divagazioni: una moneta è utile finché hai qualcuno che è disposto a scambiarla per un'altra o a scambiarla per beni/servizi, e questo non è qualcosa che dipende dalla decentralizzazione delle cripto o altri aspetti prettamente tecnici.
Ovviamente non al supermercato, ma a Firenze prova a dire che vuoi pagare il ristorante in dollari, magari ci metti un po' di dollari in più per il disturbo, e io scommetto che non ti faranno grosse storie...
Comunque mi stavo riferendo a quella grandissima parte del mondo che non è US/UE/JAP/AUS/UK. In pratica tutta l'America Latina, Africa, India, Sudest Asiatico... arriva con un bel paccone di dollari e vedi che trattamento ti riservano...
In Indonesia alla fine abbiamo pagato gli autisti in euro per non cambiare, ti assicuro che non gli hanno fatto schifo. In questi posti il dollaro è di solito accettato liberamente, praticamente come se fosse valuta ufficiale. E ormai spesso anche l'euro. Anzi ringraziano perché si ritrovano con una valuta forte.
Ovvio poi che non puoi farlo nei contesti ufficiali.
Quando Bitcoin sarà tornato nel suo range abituale di oscillazione, 100-150 mld$ mkt cap, di tutta questa roba resterà ben poco.
Assolutamente sì, su questo concordiamo appieno, ed è la ragione per cui adesso che tutto il mondo è in fase di contrazione torneranno ai livelli pre-covid e ci resteranno per sempre, dal momento che le condizioni che hanno determinato la loro esplosione sono uniche nella storia ed irripetibili.
Però io ho detto una cosa diversa: le criptovalute hanno sottratto una parte considerevole della liquidità immessa dagli Stati per far fronte alla crisi Covid, dunque una parte considerevole del poco effetto sulla catena produttiva a fronte di sforzi immani compiuti per procurare tale liquidità va imputata alle risorse drenate dalle criptovalute private, perché per colpa loro sono andati sprecati migliaia di miliardi di dollari che non hanno potuto raggiungere la corretta destinazione, che ovviamente non erano le criptovalute ma l'economia reale.
Noi non ci siamo indebitati fino alla testa per mandare il Bitcoin a 70K$, ma per tentare di salvare le nostre economie.
Ma non è che le borse vanno tanto meglio eh?
No, hai scritto questo.
Su base annua Bitcoin sta PERDENDO oltre il 45%, quindi sta andando peggio anche del più disastroso dei mercati azionari.
Io non ho alcun senso di frustrazione, nessuno ha ragione di averlo.
Se ti riferisci al fatto di non aver acquistato Bitcoin al momento della prima emissione, beh chi lo ha fatto sta guadagnando molto meno di chi ha comprato Apple o Microsoft al momento della quotazione, perché oltre ad un'enorme rivalutazione del capitale ha incassato anche decenni di dividendi.
Le criptovalute sono fantastiche per gli investimenti al ribasso, non al rialzo.
Allora guarda...vai a fare il dipendente :D
Chissà come mai non ci andate nessuno ed evadete / eludete a manetta invece, misteri
Ma anche no. Dimmi un posto in Italia dove puoi pagare in USD che non sia un posto prettamente turistico. Posso fare la spesa al supermercato pagando coi fogli verdi? Non mi risulta...
esattamente che luogo comune avrei indicato?
Ho solo detto che vedo molte persone godere e parlare delle crypto che vanno giù perché erano destinate a farlo (grazie...basta vedere l'andamento da quando è nato il bitcoin per vedere come gira) quando si dimenticano di evidenziare anche il contesto
Evidentemente in un senso di frustrazione repressa perchè potevano investire e non lo avevano fatto
(cosa che nemmeno io ho fatto...ma con i se e con i ma saremmo tutti miliardari)
E infatti vanno trattate come tali, asset fortemente speculativo
con tutti i pro e i contro
Le crypto sono esplose anche per l'eccesso di liquidità che c'era ai tempi
Sinceramente il problema della liquidita (prima di fine 2021) non mi sembrava molto sentito.
Lamentele e lamentele ma poi mica andate a fare i dipendenti, chissà perchè :D
Hai sbagliato capita
Allora, guarda... Apriti una società tua. Assumi personale e poi mi racconti.
Se vabbè dai..
Dipende da che valuta hai... se hai dollari o euro, fanno i salti mortali per prenderteli nel 90% del mondo, altro che cambiavalute :)
Ahahahah!
La blockchain non è una stronzata.
Dove abiti in una grotta??
... sei un boomer
Piuttosto che quelli meglio un certificato su ETF a basso rischio.
La carta è uno strumento bancario, c'entra poco con le caratteristiche della valuta che stai usando. Nel caso delle crypto dovresti trovare un servizio che emette carte di credito per il tuo conto crypto. Non so se ne esistono, ma francamente non è ciò di cui si parlava.
Io non me la sono segnata al dito, se me lo dicono lo contestualizzo, come giusto che sia, tutto qua.
Chi mi ha dato del boomer lo sa solo lui il perché, basta guardare i miei commenti in risposta volendo.
Infine sappi che se una cosa accade, è perché è dovuta semplicemente ad un evento:
- azione - > reazione
- causa - > effetto
Mi pare che sia una conseguenza logica, senza secondi pensieri (piuttosto lo dovresti chiedere a chi da del boomer tutto ciò, perché li sono iniziate le cose, ma per iniziare ci devono essere dei motivi di cui solo loro sanno, sovente è solamente livello adolescenziale, tipico dei leoni da tastiera)
Delle Poste mi fido moltissimo, il mio conto BancoPosta data all'inizio delle attività.
All'epoca non ci accettavano gli assegni perché erano difficilmente protestabili.
Però in vita mia non ho mai avuto un deposito fruttifero postale, e forse ho fatto male perché di buoni prodotti per bassi profili di rischio ne hanno avuti molti.
Fra poco riandranno di moda i buoni fruttiferi postali.
Non tutta la finanza è così.
Con la carta puoi comprare tutto, poi la tua banca fa cambio valuta automatico
Credo che i cryptologi non abbiano ancora capito che alche il magico mondo della decentralizzazione sia a conti fatti centralizzato e che a conti fatti abbiano un sistema che crea più problemi rispetto a quelli che vanno a risolvere.
Poi dici che non ho ragione che questa cosa te la sei segnata al dito.
Ora però mi devi dire chi ti ha dato del boomer, Coma.
Con le banche, quando sono too big to fail, vengono presi i soldi delle tasse dei cittadini e vengono utilizzati per non farle fallire (vedi MPS) quando non addirittura per rimborsare investimenti rischiosi in azioni il cui costo sarebbe dovuto ricadere per definizione sui risparmiatori (vedi Banca Etruria). Questo per motivi di opportunità politica e sociale.
Una valuta reale non è che da un giorno all'altro non vale più niente, ci sono i governi dietro. Stessa cosa per i BTP, persino i bond e le azioni in fondo costituiscono un contratto fra te e un'azienda dove, se non viene rispettato, hai comunque un sistema legale che può assisterti.
Certo, se il governo è tipo quello Argentino probabilmente meglio i bitcoin. :)
Ma con le crypto non hai niente di tutto questo: certo, saranno sempre tue, nessuno può togliertele, ma anche nessuno ti tutela.
Con questo voglio semplicemente dire che è assolutamente un errore comprare le crypto pre motivi ideologici (tipo "sono veramente mie mentre invece le banche e i poteri forti mi possono togliere il mio denaro in ogni momento!"). Si comprano se si vuole fare un investimento molto rischioso, ma potenzialmente molto remunerativo.
Magari se le criptovalute private non avessero sottratto miliardi di dollari di liquidità al sistema produttivo proprio nel momento in cui ve ne era più bisogno, non dico che saremmo usciti indenni dalla crisi Covid, ma probabilmente non saremmo così a pezzi.
Sì beh nel senso: se sei pollo, vale lo stesso criterio nella finanza normale (tu perdi quello che altri guadagnano).
La vedo dura :)
Mica l'ho detto io.
è quello che viene detto ogni volta che c'è un crollo cercando di dare la colpa della fallacia del sistema crypto a cause esogene (a quanto apre stavolta è colpa della fed).