
21 Novembre 2022
Pirateria online e prodotti contraffatti continuano a fare presa sui giovani europei, e gli italiani non fanno eccezione. Secondo l’edizione 2022 della scheda di valutazione sui giovani e la proprietà intellettuale, pubblicata oggi dall'Ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), più della metà (52 %) degli europei intervistati di età compresa tra i 15 e i 24 anni ha riferito "di aver acquistato almeno un prodotto contraffatto online nell’ultimo anno, intenzionalmente o accidentalmente, e un terzo (33%) ha riferito di aver effettuato l’accesso a contenuti digitali da fonti illegali".
In Italia il 27% dei giovani ha acquistato intenzionalmente un prodotto contraffatto e il 24% ha effettuato l’accesso a contenuti piratati in modo consapevole. Un dato leggermente inferiore alla media UE ma comunque preoccupante per un dettaglio: spesso ci si fa poche domande e non si ha percezione di cosa sia la proprietà intellettuale e di quali siano i rischi.
Il 37% dei giovani europei ha ammesso di aver acquistato intenzionalmente uno o più prodotti contraffatti, lo scorso anno: un aumento significativo rispetto ai risultati precedenti (14 % nel 2019). La percentuale più alta si è registrata in Grecia (62%) e la più bassa nella Repubblica Ceca (24%); in Italia il 27%.
I prodotti contraffatti più acquistati (intenzionalmente) sono stati abbigliamento e accessori (17%), calzature (14%), dispositivi elettronici (13%) e prodotti per l’igiene, cosmetici, prodotti per la cura della persona e profumi (12%). Per gli italiani le percentuali sono state mediamente inferiori ma con una classifica analoga.
Da rilevare anche che “l’acquisto non intenzionale di prodotti contraffatti si attesta altresì al 37%”; il motivo si deve soprattutto alla difficoltà a distinguere i prodotti autentici da quelli contraffatti. “Il 48% non aveva acquistato tali prodotti o non era certo di averli acquistati o meno”, sottolinea il report.
Verrebbe da pensare che in alcuni casi gli acquisti siano stati pilotati esclusivamente dal prezzo inferiore rispetto a quello applicato dalla maggior parte dei negozi ufficiali o notoriamente affidabili.
La pirateria online rispetto al 2019 ovviamente è in calo e questo si deve soprattutto alla diffusione di servizi di streaming legali a buon prezzo. Il 60% ha affermato di non “aver utilizzato, riprodotto, scaricato o fruito in streaming di contenuti da fonti illegali nell’ultimo anno rispetto al 51% nel 2019 e al 40% nel 2016”.
Continua però a persistere uno zoccolo duro pari al 21% dei giovani che prosegue nell’accesso pirata. Il 12% sostiene di aver accesso accidentalmente e il 7% non sa se lo abbia fatto. “Il principale tipo di contenuti piratati era costituito da film (61%) e serie televisive (52%), seguiti da musica (36%), utilizzando principalmente siti web, app e canali di social media dedicati”, spiega il report. E anche per i giovani italiani la classifica è analoga sebbene con percentuali leggermente inferiori.
Il Direttore esecutivo dell’EUIPO, Christian Archambeau, sostiene che l’aumento di acquisti intenzionali e involontari di prodotti contraffatti costituisce una tendenza preoccupante. “La pirateria non diminuisce, anche se i giovani consumatori preferiscono sempre più contenuti provenienti da fonti legali”, ha scritto l’esperto.
A suo parere il prezzo e la disponibilità di specifici titoli continuano a essere le ragioni principali per cui si acquistano prodotti contraffatti e si accede a contenuti piratati intenzionalmente, ma pesano anche le influenze sociali, come il comportamento di familiari, amici o persone di propria conoscenza.
Tra gli altri fattori si annoverano il disinteresse riguardo alla legittimità o meno del prodotto (o della fonte del contenuto), la mancata percezione di qualsivoglia differenza tra i prodotti originali e quelli contraffatti nonché la facilità di reperire od ordinare prodotti contraffatti online, sottolinea Archambeau.
Un intervistato su 10 inoltre ha fatto riferimento a consigli da parte di influencer o persone famose.
Uno dei pochi freni all'acquisto di beni contraffatti è il timore di rischi personali di frode informatica, o comunque le minacce informatiche in genere. Per i giovani italiani è proprio il furto delle credenziali delle carte il principale incubo (45%), in secondo luogo la mancanza di garanzia (36%) e i rischi per la salute (33%).
Commenti
Oddio ma non è vero si trova tutto ed in pochi secondi con una sola app
Buona giornata.
Se compri un prodotto falso sei un ladro...ed anche un demente infelice fallito, un idiota che non ha i soldi per mangiare, ma deve sfoggiare un capo firmato, ma falso, per dare un senso alla sua intutile vita
beh, a volte alcuni contenuti (telefilm e serie) non sono facilmente accessibili. Non sempre si trovano. "Tralasciamo" il fatto che non sempre chi scarica acquisterebbe il prodotto... (parlando solo di prodotti digitali)
No, quelle sono le tasse. Chi evade evaderebbe anche se dovesse pagare un millesimo di quel che guadagna/fattura. Sui videogiochi/film/dischi quando i prezzi scendono, e spesso lo fanno di molto, li si compra normalmente
confermo
Partiamo dal presupposto che dietro un prodotto c’è spesso molto studio e marketing.
Se copi non studi nulla, non fai marketing, quindi spendi solo per materiali.
Detto questo, se compri un prodotto falso o pirata sei un ladro, punto.
Tuo CuGGino.
Costavano 20 Euro.
Azz.
Non hanno sbagliato una...
Hai ragione.
Ecco, io sono li.
Da Avvocato! :D
Compralo ora.
Al negozio cinese...
Amiga C64 o Amiga Chips.
Anzi il, sono tornato al torrente! :P
Non certo e' cosi.
E' una vecchia scusa! :)
E noi due la guardiamo fuori.
Mi fa sembrare grasso! :D
Non diventerebbe mai di moda.
Chissa' come mai.
LOL
Grande Speroni.
La Marvel...
Eggia'.
L'avevo capitooooooooooo!!!!
Niente.
Che brutti ricordi.
E' risposta esatta.
Ahahah
Strano.
Qbittorrent.
Si.
Veramente ho detto il contrario. Ma perchè sta diventando sempre più difficile farsi capire parlando in italiano? Che abbia ragione Salvini, ci stiamo africanizzando?
Ora che aumenta anche DAZN...
Si può piratare perché i prezzi sono troppo alti e fino a poco fa lo erano.
Invece sì. Se paghi è perché non pirateresti
Sì, ma il marchio e l'originalità non possono far schizzare il prezzo così tanto in alto. Ovvio che ci marciano perché sanno che c'è chi li compra lo stesso.
In confronto ad Amazon, Disney ed Apple no.
L'ho provato ma non mi piace tanto il famoso tailleur Chanel.
Mi fa sembrare grasso :)
Ma che dici? Basti pensare al tailleur Chanel per capire che hai detto una cavolata.
Logico che presentano centinaia di abiti nuovi ogni anno e tutti cercano in qualche modo di essere innovativi, cosa che però riesce poi davvero a pochi e mi sembra normale.
Ma ogni abito che indossi ha in origine un grande stilista che l'ha pensato, tranne quelli di lunghissima tradizione ormai persi nel tempo.
Netflix è un colosso eccome.
Non è vero.
Non è quasi mai vero che un prodotto da 100 valga quanto uno da 10, anzi direi mai.
La qualità del tessuto, delle cuciture, delle stampe, dei colori non ha nulla a che vedere.
Certo la maglietta di cotone semplice semplice quella è, ma abiti più elaborati, camice e pantaloni no.
Poi certo paghi il marchio e, nel caso dell'alta moda, paghi l'originalità dell'abito.
Alla gentucola piace essere etichettati anche se fake basta che ci sia un marchio riconosciuto dalle lobby e che qualche influencer l'abbia sponsorizzato, altrimenti non si sentono alla moda. Quanta pochezza e perdita di personalità, tutti vogliono somigliare a qualcuno
affermazione errata in quanto con l'arrivo di netflix, la pirateria è diminuita. Quindi la risposta corretta è che ognuno ha i suoi "standard" sotto i quali pirata o meno.
Tipo?