
Economia e mercato 29 Apr
AirBnB ha dettato di recente le nuove regole sulla gestione dei lavoratori: in pratica, tutti avranno diritto di lavorare da remoto, per sempre. Ovviamente sono previste limitazioni e casi particolari, ma in generale chiunque sia alle dipendenze del colosso delle case in affitto potrà d'ora in poi lavorare da casa o da qualsiasi altro luogo, purché all'interno del Paese di residenza. Dunque cosa può essere accaduto?
Semplice: AirBnB è stata subissata di richieste di lavoro. Il CEO Brian Chesky ha affermato che
la risposta interna è stata ottima, ma ancor più impressionante è stata la risposta esternamente, perché la nostra pagina di offerte è stata visitata 800.000 volte dopo l'annuncio [dello smart working a tempo indeterminato].
Dopo due anni di pandemia, le persone si sono abituate a lavorare da casa, trovando equilibri ufficio/tempo libero del tutto diversi rispetto a quelli precedenti. É stato più volte riscontrato come la volontà della maggioranza sia quella di non tornare indietro, e molte aziende nel mondo si sono adeguate in nome del "lavora dove sei più produttivo". Non tutti sono d'accordo, è vero, e l'esempio più lampante è Apple che da poco ha fatto tornare in massa i suoi dipendenti ad Apple Park (e non solo).
Quella di AirBnB è stata forse la posizione più netta a favore del lavoro da remoto - anche Twitter, a dire la verità, a inizio pandemia si era espressa a favore, ma con il cambio di proprietà è tutto da (ri)vedere - e ora bisognerà capire come funzionerà nel tempo. Ciò accade in un momento in cui le persone sono tornate a viaggiare, ma in modo diverso come la stessa società di Brian Chesky sottolinea nella documentazione a corredo dei risultati fiscali del primo trimestre 2022.
Le prenotazioni sono cresciute del 32% rispetto al Q1 2019, si torna a passare le vacanze nelle grandi città (+80% rispetto allo scorso anno) e all'estero (con valori triplicati se confrontati con quelli del Q1 2021). Prenotazioni che tuttavia sono in parte cambiate: si tende a soggiornare più a lungo, addirittura le prenotazioni superiori a 28 giorni rappresentano la categoria in più rapida crescita. Ai clienti piace anche l'opzione Date flessibili introdotta a febbraio dello scorso anno: è stata utilizzata più di 2 miliardi di volte.
Credits immagine d'apertura: Pixabay
Commenti
Ovviamente l’itaglia, indietro su tutto, rimarrà indietro anche sul lavoro remoto
Non tutti i lavori si prestano a questa modalità. E' ovvio che venga più facile ad un programmatore o ad un grafico, che sono già abituati a lavorare per qualcuno che non è fisicamente con loro rispetto ad un impiegato che necessita per alcune attività la presenza in ufficio.
Se possono fare questo vuol dire che l'azienda non si è adeguata al lavoro da remoto ma ha continuato a lavorare come prima.
Noi prima lavoravamo a ore, adesso a task e obiettivi. Se a fine settimana non hai svolto i tuoi task ne hai raggiunto alcun obiettivo si fanno delle domande. Se a fine mese rimane uguale cominciano a farle a te le domande e ad un certo punto rimani a casa...
Non tutto è tracciabile come dici.
Ovvio, se devi fare delle pratiche con dei numeri pattuiti, da lì non ci scappi ma ci sono miliardi di lavori che non hanno quote prefissate e lì, i più, ci sguazzano che è un piacere…
Ma non vedi che l’italiano medio anzi, direi l’essere umano in generale, non aspetta altro che fottere il prossimo?
Te pensa se ricevessero questa libertà anche nel lavoro…una pacchia!!
Grande!
Ma questo è un altro problema che non si risolve fermando il progresso, ma controllando il lavoro delle persone...
Ci si dimentica sempre che andare a lavoro non è un favore che si fa a chi ti fa il contratto, perchè altrimenti alla fine del mese non arriverebbero soldi in banca, ma cioccolatini in scatola come ringraziamento...
E sempre più spesso mi sembra che in Italia questo concetto non sia nemmeno lontanamente preso in considerazione; come se fregare chi ti paga sia l'occupazione per la quale si va a lavoro tutti i giorni...
Poi le aziende chiudono perchè a parità di costi altrove si produce di più e quindi si piange, come se i risultati siano scollegati dal modo in cui si fanno le cose.
Hai ragione, solo il 95%.
Il 5% forse si salva. Forse.
Ma non sono tutti statalazzi come dici tu...
ma guarda che non siamo mica più ai tempi delle cose scritte sui fogli di carta...
La produttività è tracciabile... e anzi, se stai a casa e non fai quello che devi è anche peggio...
Io ci starei a casa, sai quanto risparmio...? tra benzina, tempo e fatica di stare in mezzo a persone, sempre le stesse, tutti i giorni, che dicono sempre le stesse cose, stesse battute, stesse stupidaggini in continuazione? lo proponessero a me, non gli farei nemmeno finire la frase...
Evolvetevi un attimo, perchè "pensate" ancora come nel 1918 (pensate è virgolettato perchè è un eufemismo)
Sono tutt’altro che positivo, ma non passo la giornata a massacrare altri colleghi.
Statalazzi in testa
In quei casi limite sono d’accordo con te ma la corsa allo Smart working è nel 90% dei casi dettato da gente che non ha voglia di fare un emerito caz*o preferendo di gran lunga far finta di lavorare tra una soap opera e l’altra.
Per non parlare dei famosi, ma purtroppo non più in auge, maghi del cartellino che così potranno andare al bar e a fare la spesa senza doversi più scomodare per fare presenza.
A me l'homeworking ha permesso di non perdere 2ore della mia vita negli spostamenti, di mettermi a lavorare alle 7 e alle 16 aver finito e alle 16:01 farmi già i cavoli miei. Al contrario: quando non mi andava mi permetteva di iniziare alle 11 e staccarmi alle 19. Andare in ufficio oltre allo stress dello spostamento non mi permette una flessibilità che va a beneficio mio e del rendimento professionale. Chi non fa niente a casa sono gli stessi che non facevano nulla in ufficio.
Vero. Ma da me c'è ancora la mentalità che se entri alle 8:30 ed esci alle 17:30 sei quello che fa cadere la penna e corre a casa. Se entri alle 9:30 ed esci alle 18:30 ai piani alti ti vedono ancora alla scrivania e sono tutti compiaciuti. Quindi si crea quel teatrino ridicolo dove tutti lavorano comunque 8 ore, ma da sopra fingono di non saperlo.
Beh io non voglio essere circondato da gente positiva... =P
Una buona parte si e per esperienza diretta ed indiretta nel 2020 così è stato, con chi lavorava molto di più e chi molto di meno, ma essendo difficile licenziare i pelandroni questo è.
Un'altra parte invece ha tempi e costi che ovviamente fanno comodo risparmiare, conosco colleghi che solo per recarsi in ufficio perdono quasi 3 ore al gg e 200/250€ al mese.
qualche dipendente cosi lo trovi, sicuramente non la totalità
Non vogliono perché si perde il controllo.
La gente smette di essere a disposizione a tutte le ore.
È un problema per tutte quelle aziende che non lavorano per obiettivi ma ad ore.
In più i manager non vogliono perché si è scoperto che molti manager non servono.
Perché anche con i team non gestiti le cose sono andate avanti.
Mentalità, da me c’è gente di 30 anni che si esalta a stare in ufficio fino alle 8 di sera.
Per me se uno sta in ufficio tutti i giorni fini alle 20.00 non sa lavorare.
Boh io durante il full remote mi sono fatto spesso i fatti miei, ma sono stato 3 volte di seguito employee of the month della mia azienda per i contributi portati.
Onestamente quello che faccio da casa in 3 ore in ufficio mi richiede 5 ore.
Quindi beh, se ho fatto il mio che male c’è a scendere al bar a prendere un caffè e fare 2 chiacchiere?
In itali siete ancora tutti legati al lavoro classico, si dovrebbe lavorare solo per MBO se si fanno lavori a valore aggiunto.
Per quel che sto vedendo io, quasi tutti quelli in lavoro da casa, li trovavi sempre in giro, a far sport, per negozi, al bar. Saranno stati produttivi come in ufficiosa? Un amico ha ammesso che riusciva a fare molte più cose, hobby, ecc a fronte di una produttività minore e di una procrastinazione continua delle cose. Però dice che facevano così tutti quindi, a sua detta, non "dava nell'occhio" ed era recepito come "normalità" dai capi (che a cui tutto sommato andava bene). Ora li stanno richiamando tutti al lavoro in ufficio guarda caso.
Trattasi anche di mentalità dei dipendenti e di tipologia di lavoro.
beh, ci sta
ma non decidono i dirigenti, bensì le HR e CEO/proprietà normalmente.
Se lo fanno molte aziende, quelle che non lo fanno si tagliano fuori dal mercato, perché rischiano di perdere parecchi millenial che passeranno alle alternative con maggiore flessibilità
ma guarda, anche quelle specializzate non avranno vita facile. questione di mentalità di chi comanda
Diventerà (almeno in Italia) l'ennesimo bonus per le figure specializzate, ai milioni di semplici impiegati toccherà sottostare ai vecchi dirigenti con mentalità che rendono fantozzi ancora tremendamente e grottescamente, attuale.
E chi torna indietro. A voglia di gente che si licenzierà se tutte le aziende non danno almeno un 3 da casa + 2 in ufficio. E sottolineo "almeno", della serie smart working >= 2-3gg a settimana e <=2-3gg in ufficio, in modo da dare la possibilità a chi (come me ad es.) non ci vuole tornare se non max un giorno al mese (a mia discrezione) di poterlo fare. Poi ci sono anche colleghi che vogliono tornare in ufficio, anche a loro deve essere data max libertà di farlo (stante il fatto di almeno 2-3gg a settimana che dovranno fare da casa).
Ma vaaaaaaaa. Chissà quando si svegliano anche le altre aziende