
25 Gennaio 2022
L'analisi della radianza notturna può essere un valido strumento per stimare il grado di benessere e di povertà a livello mondiale. Lo studio condotto dall'Istituto Internazionale per l'Analisi dei Sistemi Applicati di Laxenburg (Austria) e pubblicato su Nature ha ulteriormente dimostrato la teoria, concentrandosi però sul rapporto tra aree non illuminate e povertà. Nei Paesi in via di sviluppo - spiegano i ricercatori - le aree con bassi livelli di radianza luminosa indicano generalmente le zone con un grado di sviluppo limitato:
Mentre le ricerche precedenti si sono concentrate maggiormente sul rapporto tra aree illuminate e sviluppo economico, abbiamo scoperto che in realtà funziona anche il contrario e che le aree non illuminate sono un buon indicatore della povertà - Steffen Fritz, uno degli autori dello studio
Per delineare quella che può essere di fatto considerata una mappa della povertà mondiale, gli studiosi hanno combinato immagini satellitari notturne acquisite nel 2015 con le informazioni sull'indice di ricchezza geospaziale - calcolato dal programma Demographic and Health Surveys (DHS) - relative ad insediamenti di 49 Paesi (31 africani, 10 asiatici e 8 delle Americhe), per un totale di 2,4 milioni di famiglie.
Le immagini sono quelle catturate dal VIIRS DNB (Visibile Infrared Imaging Radiometer Suite Day-Night Band), un sensore satellitare per la luce notturna lanciato nel 2012 ed in grado di fotografare quasi l'intera Terra nelle ore notturne con una risoluzione di circa 750 metri nell'intervallo spettrale 500-900nm. Di fatto VIIRS DNB consente di stimare la radianza notturna con un livello di precisione a livello di quartiere. I ricercatori hanno utilizzato inoltre i dati del WSF (World Settlement Footprint), attualmente il più vasto database che racchiude tutti gli insediamenti umani a livello mondiale.
Dimostrato che esiste una chiara associazione tra l'aumento delle percentuali di comunità non illuminate in un Paese e la diminuzione del livello del benessere economico, lo studio evidenzia che il 19% degli insediamenti urbani mondiali non emette radianza luminosa: la maggior parte di questa ampia fetta della Terra si trova in Africa (39%) e Asia (40%). Considerando solo gli insediamenti rurali, la percentuale è del 65% in Africa e del 40% in Asia.
Si rilevano inoltre infrastrutture non illuminate anche in diversi Paesi del Medio Oriente e dell'Europa. Il dato relativo al continente europeo - 16% degli insediamenti senza radianza -può sorprendere ma i ricercatori avanzano un paio di ipotesi sulle ragioni: si potrebbe trattare dell'effetto combinato delle misure per limitare il consumo energetico messe in atto da governi, cittadini e aziende, unito alla constatazione di una non trascurabile percentuale di abitanti che vive nelle aree rurali. Il Nord America e il Sud America, invece, seppur con alcune eccezioni, hanno livelli relativamente bassi di infrastrutture non illuminate, circostanza in parte spiegata dall'alto grado di urbanizzazione nell'America del sud e dall'elevato consumo di energia pro capite nell'America del nord.
Creare una mappa della povertà senza poi valorizzarla rischia di rivelarsi un'operazione fine a se stessa. Per questo i ricercatori forniscono spunti che anche i governi mondiali dovrebbero tenere presenti. Lo studio mostra infatti le aree della Terra che necessitano più di altre un intervento per migliorare le condizioni di vita, in linea e secondo le strade indicate dalle stesse Nazioni Unite che fanno rientrare tra gli obiettivi dello sviluppo sostenibile la disponibilità di energia accessibile, sostenibile affidabile e moderna per tutti.
Lo studio evidenzia spazialmente le aree che devono avere una corsia preferenziale in termini di aiuti e di investimenti in infrastrutture e, se portato avanti, potrebbe essere usato per monitorare i progressi compiuti verso gli SDG (Obiettivi di sviluppo sostenibile). La metodologia è infatti idonea per valutare come i Paesi in via di sviluppo portano avanti il processo di elettrificazione e come quelli sviluppati riducono il consumo di energia luminosa.
Immagine in apertura: credits Pixabay
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Commenti
Questo studio sarebbe valido solo a livello continentale perché, ad esempio l'Australia che è semi desertica e poco abitata, è terzo mondo? E il Nord Africa con i vari deserti è allo stesso livello nostro... Per non parlare del Brasile
Custa quel che custa, viva la val d'austa.
A rendere la città più sicura
Ma a che serve un lampione ogni 20 metri?
Certo è vedere o non vedere le stelle non li intacca minimamente
*Herbert Ballerina.
No vabbeh, grazie!!
Finora ero riuscito a vedere solo HK e Macao, perfetto allora!
Non hai gli occhi?
Ci sono dati oggettivi che evidenziano la qualità della vita, come il fatto che queste luci posso nuocere alla qualità del sonno etc...sicuramente non vedere le stelle non nuoce alla qualità della vita
"Secondo me"
Apposto
Dato nella quale si esemplifica che il 60% delle luci sono inutili?
Io vedo la povertà ogni volta che apro il portafoglio
Non è vero, purtroppo.
Anche andando in zone isolate, la situazione non si avvicina lontanamente a quello che era possibile trovare decenni fa o ancora prima. Vai in un planetario e fatti mostrare la differenza simulata, rimarrai sconvolto. Certi cieli che erano la norma qui in Italia ora sono difficili da trovare perfino nei deserti o nei monti nordeuropei.
Infatti guardano gli insediamenti urbani illuminati... Già un Ungheria non sono così scontati
Chissà se anche le vostre candele si vedono dallo spazio...
Secondo me si.
Si potrebbe spegnere il 60% delle luci senza creare danni a nessuno
Per fortuna che non fai l'analista, allora :)
È stato spiegato più su.
Se riesci a salire in montagna lontano dalla città, con bel tempo e senza luce lunare si riesce a vedere tranquillamente. La Via Lattea non l’avresti vista neanche 50 anni fa in paese/città, l’inquinamento luminoso ce lo portiamo da tantissimi anni.
Ne risente la qualità della vita oppure è triste e fine a se stesso?
Non c'è problema.
Basta recarsi in zone isolate, inpervie, e disabitate nel cuore della notte.
Una nottata in tenda in alta montagna e vedi tutto il cielo notturno che vuoi.
Per me è tristissimo non riuscire a vedere lo spettacolo del cielo notturno e non poterlo fare vedere ai miei figli.
Mi sa che l'ultima volta che l'ho visto è stato quando c'è stato un grosso blackout dove ero in vacanza.
Sto pianificando una vacanza in una delle poche zone d'italia dove è ancora visibile.
da piccolo in campagna a casa mia la notte vedevo un cielo spettacolare..ora quando torno a casa dei miei la notte si vedono poche stelle, c'è un inquinamento luminoso pazzesco, anché se siamo in aperta campagna e isolati dai paesini.
Perchè da piccolo ero innamorato di Mariottide.
E' una cosa tristissima!
Infatti e' la piccola stella senza cielo...
Infatti si vede su MS Encarta o Google Maps :)
Era ora di fare l'usciere...
Guarda io abito in Calabria e sono povero, a Kroutoun o Cosenza, senti l'accento?!
Come mai? Di solito i bambini da grandi vogliono fare i portieri (di calcio).
Da piccolo anche io sognavo di fare l'uscere.
Guarda.
Io abito nella zona più luminosa d'Europa, cioè la Val Padana e infatti sono ricco sfondato.
Si riesce a vedere l'interno del Cremlino? :)
Ti ha chiesto perchè è una cosa tristissima.
E' vero.
Però almeno riesco a vedere una piccola stella accanto all'Orsa Maggiore.
L'altro giorno non riuscivo a vederla.
Basta con questo inquinamento luminoso! Sono anni che non riesco a vedere un bel cielo stellato!
Inquinamento luminoso. Troppe luci accese impediscono di vedere il cielo notturno.
Perché?
Quindi basano la "povertà" e la "ricchezza", che non si capisce cosa intendono loro con questi due termini, sulla luminosità rilevata da una zona geografica?
Interessante, mi piacciono le favole perchè non ne raccontate delle altre?
ma tutto cosa, non stai vedendo un bel nulla.
La tv vi fa male, purtroppo.
Siatene consapevoli che quello che vedete non è la realtà.
Intanto in quasi tutta Italia non si vede più la via Lattea ed è una cosa tristissima.