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I robot sostituiranno l'uomo: 12 milioni di posti di lavoro in meno in vent'anni

25 Gennaio 2022 238

Il 25% di posti di lavoro in meno nell'arco di vent'anni. È la fattura che secondo Forrester ci sarà recapitata nel 2040 dall'ambito automation, quindi dalla progressiva automazione che da qualche anno permea in maniera continua ogni campo del vivere moderno. Sotto la lente d'ingrandimento sono finite le cinque maggiori economie dell'Europa: Francia, Germania, Italia, Spagna e UK, e il responso è una stima di 12 milioni di lavoratori mandati in pensione dai robot.

Il computo netto, tuttavia, dipinge un quadro leggermente diverso. A guardare solamente il dato sui posti di lavoro polverizzati vien da portare le mani ai capelli, ma non è tutto: gli sforzi per il clima e la rivoluzione green che dovrà crescere di ritmo nei prossimi anni, unita alla stessa forza lavoro necessaria per la progettazione e realizzazione dei robot che ci sostituiranno creeranno 9 milioni di impieghi.

La perdita netta che ne deriva ammonta dunque a 3 milioni, ma - sottolinea Forrester - "l'impatto sul mercato del lavoro sarà ridotto perché le maggiori economie europee avranno milioni di persone in età lavorativa in meno", una riflessione che deriva da una moltitudine di fattori a cui probabilmente si somma il tasso di natalità in calo in tutta Europa, non solo nelle cinque maggiori economie - nel 2009 c’erano 10,8 nuovi nati ogni mille europei, dieci anni più tardi il dato è calato fino a 9,5, fonte openpolis (nel VIA).

'DAL COVID ULTERIORE IMPULSO ALL'AUTOMAZIONE'

Chi segue da vicino le cronache tecnologiche sa che quello dell'automazione non è certo un settore nato ieri. Però, secondo Forrester, l'esigenza di accelerarne il ritmo di crescita è recente, anzi recentissima. La pandemia ha indotto molte aziende, anche di medie o piccole dimensioni, non necessariamente i colossi quindi, a riflettere sulla propria struttura: "come possiamo evitare che un evento non prevedibile in futuro possa nuovamente metterci in ginocchio?", si sarebbero chiesti in molti.

Ai robot, banalmente, non viene la tosse. Dunque le aziende che si occupano di robot e affini avrebbero ricevuto "pressioni" da parte del mercato per accelerare lo sviluppo di soluzioni che possano automatizzare i compiti svolti dagli esseri umani, con benefici enormi in termini di costi e di tutele nei confronti della produzione, di oggetti sì ma anche di servizi. Tanto che anche Hyundai, che si è sempre occupata di automobili, di recente si è fiondata in un mercato che dunque ha un outlook di grande crescita. "La pandemia è solo uno dei fattori che modellerà il futuro del lavoro in Europa nei prossimi due decenni", ammonisce un analista di Forrester.

A farne le spese sarebbero principalmente le mansioni a media e scarsa specializzazione che rappresentano il 38% della forza lavoro totale in Germania, il 34% in Francia e il 31% in Regno Unito: di conseguenza i posti di lavoro a rischio sarebbero 49 milioni.

I lavori che prevedono attività semplici e di routine sono maggiormente a rischio per l'automazione: Paesi come Francia, Germania, Italia e Spagna, dove l'industria, l'edilizia e l'agricoltura contribuiscono in modo notevole al fatturato economico complessivo, stanno investendo nell'automazione industriale così da aumentare produttività,

si legge nel rapporto di Forrester.

Bisognerà capire se il consumatore di domani, accasato e impoverito dalle macchine, potrà permettersi gli oggetti e i servizi prodotti dai robot.


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Commenti

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Tommers0050

ahahaahahah senza elettricità non esiste nessun mondo ritorneremo di botto senza nessuna abilita' e know how su come produrre beni e servizi non ci sarebbe piu cibo per nessuno ne acqua avanti che si ristabilisce un mondo di sopravvivenza il 90% delle persone sono gia morte di stenti e immagino che senza cibo la tua priorita' sara' quella di trovare un medico, mi sa che non hai manco idea di cosa tu stia parlando

Stefano

Ridi ridi pure, dopo piangi, non è vero che il 90% delle Persone Muoiono, sapranno affrontare con l'aiuto del Passato e Delle Tradizioni, il medico servirà sempre, i Robot NO!

Tommers0050

Ahahahaha senza elettricità il 90% della popolazione mondiale è morta, trovare un dottore sarà l'ultima cosa che ti servirà i quel caso

Stefano

Non c'è da scherzare caro, è una vera emergenza, so cos'è una Tempesta Solare che viene dal Sole Scaglia delle potentissime Onde elettromagnetiche capaci di mandare in Black-out Totale e Anche Mondiale, perchè anche se arriva una Epidemia riusciremo andare avanti con la Medicina come in Passato, in cui non c'era l'elettricità, ho commentato perchè i Robot non riusciranno a Sostituirci.

Tommers0050

Le mascherine? Ahahahaha, il covid non è un epidemia, l'epidemie vere sono altre, se arriva una tempesta solare sempre che tu sappia cosa sia, i medici saranno l'ultima cosa che cercherai

Tommers0050

E se arriva un epidemia e i medici umani non possono curare i pazienti come la metti? L'amore e l'empatia te li metti in quel posto in medicina

tulipanonero1990

No, però ascolto da anni 2024 di Pagliarini e una volta ebbe come ospite un italiano che lavorava in uno studio locale a Londra che aveva messo a punto una roba del genere, trovai la cosa estremamente interessante, non so nemmeno dire perché, forse per via del fatto che la tecnologia fosse applicata a una scienza così tanto semantica. Mi sembrava una applicazione molto più "umana" rispetto a quanto visto o letto in precedenza.

Vespasianix

hai visto la serie Bull?

Vespasianix

<quote>
Si ma chi li fa i robot?
</quote>
una persona ingegnerizza, un robot produce, un uomo manutiene. 2 vs ..5?

E K

Sicuramente, col tempo, riusciranno a creare una emulazione convincente di certi meccanismi mentali, ma la generazione di un concetto archetipale che trascende le immagini (ad esempio il telecomando come oggetto che comanda altri oggetti da distanza), é una cosa dei cervelli pensanti che possono astrarre, mentre per ora una macchina non astrae ma integra informazioni.

Il corpo di Cristo in CH2O

ma in realtà non è esattamente vero, in computer vision è da qualche anno che leggo di tecniche come "domain adaptation" "domain shift" che puntano proprio a generalizzare il riconoscimento di immagini in contesti diversi, per fare un esempio se si ha una rete capace di riconoscere una giraffa in un'immagine, non è scontato che sappia riconoscere una giraffa in stile cartoon. ora, non so quanto di questo possa essere applicato ad altri contesti come quello del telecomando diverso e ti dico subito che io non sono un esperto di AI o un data scientist di professione, però ad intuito penso che qualche parallelismo possa essere fatto.

E K

Ovvio che cerchino di imitare il sistema di apprendimento dei bambini, loro partono a tabula rasa e devono imparare tutto, ma il fatto che un bambino ti abbia visto usare il telecomando sulla tv e poi veda il telecomando accanto al condizionatore, oggetto che finora non conosceva, gli permette di capire (a 7 mesi di etá) che il funzionamento di un telecomando non é vincolato ad un oggetto unico o simile ad una tv ma che ha una funzione piú ampia e quello trovato accanto ad un altro oggetto elettronico a caso, servirá per comandare quell'oggetto specifico.

Un simile livello di astrazione non é ottenibile dalle macchine.

Il corpo di Cristo in CH2O

"E tu cosa ne sai di bambini?"

purtroppo nulla, però in alcuni studi cercano dei parallelismi tra il metodo di apprendimento dei bambini e le strutture e il training delle reti neurali. da qui quella mia affermazione un po' provocatoria.

Il corpo di Cristo in CH2O

il fatto è che la comprensione a "basso livello" del corpo umano, quella che poi in sostanza ti salva da una data malattia è fatta da chi è obbligato ad applicare il metodo scientifico (che tra l'altro include anche la statistica, se la si sa usare in modo onesto), ed è fatta da biologi per lo più. il medico ha uno storico di esempi che in passato sono stati funzionali a determinati scopi, frutto di millenni di anni, e tanto per fare un esempio al medico non interessa del perchè il paracetamolo abbassi la temperatura corporea, fintanto che funziona, viene usato. tant'è che ci sono patologie per le quali i metodi di trattamento sono cambiati drasticamente negli anni, per le quali metodi passati accorciavano addirittura l'aspettativa di vita (e lo è certamente ancora oggi, sarà noto solo un domani) ora, che questo non sia scienza credo possiamo convenire entrambi. che quel "avere naso" sia più che necessario per operare sono pienamente d'accordo anche io, ma quello non è scienza.

per quanto riguarda l'AI, il problema è come sempre cercare di dare più informazioni possibili, così come viene fatto con il medico, e cercare di costruirne una sorta di "coscienza ad alto livello" , per regolarne le predizioni. questo viene detto "prior information" se si considerano metodi bayesiani esatti, per le reti neurali invece di solito si mappa in uno spazio nel quale la forma di funzione assunta risulta essere influenzata da quell'informazione. detto questo, anche il medico sceglie quello che è "il meno peggio" in quelle situazioni difficili, pensiamo per esempio all'applicazione di un farmaco che è in controindicazione rispetto ad un altro. stessa cosa può fare un algoritmo, l'unico problema è che deve avere quella "coscienza ad alto livello" che gli permetta di capire in soldoni cosa sia quel "meno peggio".

quello che io sto dicendo non è la rimozione della figura di medico, questo è troppo difficile, quella presenza è una sicurezza, una garanzia. la mia critica era solo riferita al significato della medicina come istituzione sotto certi aspetti anacronistici, che di scientifico hanno ben poco. l'alternativa? l'umiltà di sperimentare. cosa che per il 90% dei problemi di carattere medico è completamente inutile. tutto qui. dopodichè la figura di medico dovrà rimanere per forza e su questo penso che nessuno possa sostenere il contrario.

E K

Allora, mettiamola così, il corpo umano é ancora ben poco mappato, considerando che esistono una infinitá di cause per effetti simili e per contro esistono una serie di sintomi praticamente identici che sfocciano in malattia diverse le cui cause e cure sono totalmente diverse. Per capire veramente le malattie delle persone non basta un ecografo un radiografo una tac e un termometro, c'é assoluta necessitá di conoscere vicende umane anche sconnesse dai sintomi e ci vuole un certo naso per le cose. Tutto questo non puó che esulare dal metodo scientifico perché essendo ogni essere umano intrinsecamente diverso dall'altro, non puoi riprodurre l'eperimento di studio in modo fedele. Per questo i virologi lavorano in modo statistico.
Ergo, una AI che non ha un pensiero proprio non puó compensare l'esperienza, la sensibilitá e/o il pensiero divergente di un medico competente. Per poterlo fare deve avere capacitá di pensiero autonomo. Ora, smentiscimi.

E K

Nessuna, ho visto e sperimentato le applicazioni commerciali e letto vari articoli e blog.

E tu cosa ne sai di bambini?

Il corpo di Cristo in CH2O

tanto per chiedere, tu quanto ne sai di ai? quanti paper di ricerche scientifiche hai letto su questi argomenti?

Il corpo di Cristo in CH2O

ma perchè non rispondi con qualcosa di sensato al posto di v0mitare dalla tastiera del pc? perchè non vai a vedere che cos'è il metodo scientifico e se un medico lo persegue nel suo operare? poi fammi sapere cosa scopri eh.

E K

Ah beh!... siamo possibilisti, se hai 60 anni e ti sei autodiagnosticato malattie gravi o tumori, posso cominciare a crederti.
Se ne hai meno di 30 (e credo sia così) ho una brutta notizia per te, dopo i 30 le cose cominciano a cambiare e la autodiagnosi diventano un terno al lotto.

E K

Potreste aprire un ambulatorio tu e Tommers0050, giá hai dato ampia prova di aria fritta nella tua risposta sulla AI, potreste risolvere i problemi di malamedicina del pianeta in 5 minuti.

E K

Non hai figli vero? Non avresti mai detto una cosa cosí falsa altrimenti.

Alex Neko

Si ma chi li fa i robot? chi li assembla, progetta, programma, gestisce, e chi li installa, mantiene, sistema, trasposta, ricicla, ecc

Comunque in un futuro si potrebbe fare cosi:
uno si compra un robot, il robot lavora per lui e riceve la paga del lavoro svolto dal robot
Le fabbriche non potranno possedere robot, ma solo assumere quelli posseduti dalle persone.

(....Poi i robot capiscono che sono sfruttati, si ribellano e sterminano la razza umana.)

Gianluca

Come ha detto Prodi (che è pur sempre professore di economia): piccolo non è più bello. Magari (come ha detto sempre lui) lo era 30 anni fa, quando era possibile inseguire la grande impresa straniera sfruttando la "penultima tecnologia", e comunque essere competitivi, svalutando il costo del lavoro. Oggi non è più così. La penultima tecnologia non basta più, e si compete a colpi di tecnologie, non di svalutazione salariale. Ti dirò cosa ho visto: qualche azienda (rarissima) che sfruttando quelle che davvero a ragione possono definirsi macchinari 4.0 fa a meno delle figure professionali di cui stavamo parlando. Ma nel complesso il nostro paese è tecnologicamente arretrato, e non si tratta di un mio parere ma delle conclusioni di uno studio recentissimo pubblicato dall'Università di Trento sul futuro del lavoro. Cito alla lettera: nel nostro paese si osserva la“mancanza di una diffusa adozione di tecnologie avanzate”, "Le imprese italiane sono infatti in ritardo nell’adozione delle nuove
tecnologie di produzione a causa di numerosi fattori tra cui la
struttura produttiva italiana, l’alta percentuale di imprese di piccole e
medie dimensioni, la struttura familiare e il contesto istituzionale". In altre parole, industria 4.0 richiede investimenti massicci e alle aziende italiane mancano sia i capitali che la mentalità per affrontare la transizione.

Gianluca

Certo che un giovane può lavorare, lavora alle condizioni del mercato del lavoro di oggi, non è un caso che pur essendo quella dei giovani attuali la più istruita delle generazioni sarà anche la prima che guadagnerà meno dei genitori dal dopoguerra. La precarietà e la deflazione salariale dilaganti stanno provocando, proprio nel mondo giovanile, un'ondata di dimissioni che parte dagli USA e arriva in Italia ("The Great Resignation"), e c'è poco da stupirsi: il posto fisso non esiste più e il capitale, grazie al progresso tecnologico, sta sottraendo al lavoro quote sempre più consistenti di PIL. Il problema dell'impatto della tecnologia sul lavoro non inizia oggi, ma vent'anni fa, quando produttività e salari mediani si sono incrociati per prendere strade opposte ("il grande disaccoppiamento", McAfee e Bryonjolfsson, "The Second Machine Age"), un evento inedito mai verificatosi nella storia del capitalismo. Ormai è sempre più evidente che le trasformazioni produttive strutturali indotte dall'evoluzione tecnologica non consentono più alle economie avanzate di garantire alla maggioranza dei propri cittadini un tenore di vita in miglioramento, o anche solo stabile. Come sostiene anche il premio nobel per l'economia Thomas Piketty nel suo "Capitale e Ideologia", una riforma del fisco ormai è indispensabile, dato che a causa di smart algorithm, robotic process automation e digitalizzazione il mercato del lavoro è sempre più polarizzato, e a una fascia ristretta della popolazione che ne ha tratto beneficio se ne contrappone una molto più vasta che ha visto i propri redditi e la propria stabilità lavorativa decrescere nel tempo.

Ma questa è solo la punta dell'iceberg. Geoff Crocker, economista, nel suo paper "Keynes, Piketty and Basic Income" dimostra che crisi cicliche del debito privato (come quella del 2008) a cui seguono crisi del debito pubblico sono una caratteristica intrinseca delle economie tecnologicamente evolute, perché l'output industriale finisce inevitabilmente per eccedere la domanda espressa dai salari, e che un reddito universale, finanziato con trasferimenti diretti dalla banca centrale, sarà sempre più necessario per stabilizzare bilanci pubblici e privati mentre andiamo verso l'economia del costo marginale zero.

In ogni caso, non è il caso di aspettare inerti che IA e robotica distruggano 7 milioni di posti di lavoro sui 23 totali in Italia nel giro di un decennio come affermano gli studi dell'Università di Trento, di McKinsey e dell'Oxford Martin Programme: durante la Grande Depressione negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione toccò appena il 30% e l'economia era alla canna del gas. Con un 30-40% di disoccupazione o sottoccupazione tecnologica strutturale il ciclo economico rischia il collasso, e con esso le nostre democrazie.

Gianluca

Anche la tassa sulla capitalizzazione di mercato sarebbe minima: il 2,5%. Tuttavia, coadiuvata da quella sul margine operativo lordo (già indicata come soluzione al problema distributivo delle tecnologie esponenziali da Martin Ford), genererebbe secondo Altman un dividendo di 13,500$ annui per ciascun americano maggiorenne già entro il 2030, dopodiché crescerebbe, o sarebbe il suo potere d'acquisto a farlo, in virtù degli aumenti di produttività garantiti da queste tecnologie. I fondamentali dell'Unione non sono troppo diversi da quelli degli Stati Uniti, quindi dovremmo puntare alla medesima soluzione perché precarietà e disuguaglianza stanno toccando i livelli di guardia.

Il corpo di Cristo in CH2O

"il machine learning non va oltre lo scimmiottamento degli esempi dati e nulla piú."

non mi pare molto diverso da quello che fa un bambino.

Il corpo di Cristo in CH2O

guarda che il medico non è uno scienziato, un biologo è uno scienziato, un medico prende un libro di casistiche passate e applica la tecnica ritenuta più idonea in quel momento, che poi ci siano medici che sono anche biologi è un altro discorso.
storicamente la medicina ha radici ben più lontane dello sviluppo scientifico moderno, ed il fatto che non ripudino quelle radici la dice lunga sulle attuali competenze.

Il corpo di Cristo in CH2O

l'etica è solo un sinonimo di egoismo.

Tommers0050

ripeto, tutte le patologie che abbia avuto dai 20 in su me le sono diagnosticate da solo, andato dal medico solo per confermare la diagnosi e per fare la ricetta dei farmaci necessari, dei medici servono solo i chirurgi il resto sono inutili, infatti medicina credo sia il corso di studi piu facile devi essere solo un pappagallo e basta non devi avere un minimo di QI per diventare medico

E K

Eh giá, beato te che sei così bravo, dovresti aprire il tuo ambulatorio.

Tommers0050

non ci vuole molto, basta informarsi, ad oggi il lavoro del medico è solo quello di analizzare i sintomi di un paziente e dare la cura idonea niente che gia non possa fare una AI

Marcello Brambilla

seh, certo. prova a mettere degli operai a saldare scocche di auto, poi vedi quanto viene a costare la tua panda.

E K

Beato te che sei così bravo.

giovanni cordioli

Lavoravo di notte.
Ora ho smesso.

ste

L'etica cambia nel tempo (non evolve), quello che era eticamente accettabile fino a 2 anni fa non lo è più oggi e viceversa. Ed è pieno di esempi.
Io personalmente troverei molto più etica la sentenza di giudice bot che è inerme da pregiudizi, emotività etc.. Che interpreta la legge e le situazioni alla perfezione, che capisce chi mente e chi no, piuttosto che una persona che può cambiare decisione in base a come si è svegliata.

met

Proprio in questi giorni stavo pensando a sta cosa, quando ho programmato un robot 6 assi per eseguire delle forature su degli stampi. Passando da 1 ora a stampo manualmente a 2 minuti a stampo col robot.
Certo, ora l'operaio che prima faceva i fori deve caricare/scaricare lo stampo e avviare il programma quindi non è stato sostituito completamente.

idrovorox

no,per quando ci saranno i robot il 40enne starà in pensione

NaXter24R

Forse, chi può dirlo, ma per moltissime cose l'intervento umano serve e servirà sempre.

tulipanonero1990

In UK e USA, dove gli studi legali hanno fatturati molto alti e quindi hanno cash da investire, esistono già casi di IA utilizzate per analizzare in automatico sentenze passate e costruire le migliori strategie difensive.

Kilani

Il mio lavoro non prevede la sostituzione con le macchine, visto che funzionano grazie a me. Adesso torna a pulire i c3ssi e vedi di farlo meglio di un robot automatico.

Rick Deckard®

Ma non parlo dell'immediato.. parlo dei prossimi 15/20 anni

Mpix

guarda che in italia non c'è lo stare decisis

Davide Mosezon

Ehm no, non è proprio così..l'Italia è in assoluto uno dei paesi con il maggior numero di aziende rispetto alla popolazione. Esistono aziende grosse ma esistono per lo più aziende piccole e medio/piccole. Ritieni che tutte queste aziende debbano avere la macchina con il tasto "Start" e "Stop" e basta? Spesso queste società creano pezzi unici nel mondo della metalmeccanica a discapito della concorrenza tedesca o francese e per tale motivo servono figure come quelle che ti ho elencato.

Davide Mosezon

Quella rivoluzione creò grossi problemi, le campagne avevano bisogno di molta meno forza lavoro e una quantità enorme di disoccupati si riversarono nelle città. Credi che tutti quelli che si sono trasferiti si siano convertiti al mondo industriale? Assolutamente no!
Il futuro è segnato, ci saranno sempre meno lavori manuali e ripetitivi, pure ruoli tecnici come i programmatori tenderanno a scomparire. Il fatto è che siamo molto lontani dalla piena automazione, sicuramente oggi un operaio mediamente deve saperne di più rispetto ad un operaio di 10/20 anni fa.
Chissà, forse un giorno si pagherà per lavorare. Sicuramente nelle prossime decadi il concetto di reddito di cittadinanza entrerà sempre di più tra i temi e non parlo della legge attuale che non è altro che una lotta alla povertà. Oggi se un giovane vuole lavorare può lavorare.

1. Le tasse in Italia sono un po' troppo alte.
2. Non è questo il momento di parlarne visto che è appena stata abbassata l'Irpef.
3. Non ho mai avuto problemi economici, per cui pagare X% o X+10% di tasse non mi cambia assolutamente nulla.
4. Non ho niente contro l' emigrare per problemi economici, per cui se tu in Italia tu eri povero, hai fatto bene.

Alessandro AlexGatti

ci vuole una IA per interpretare gli xml e standardizzare i dati e un'altra per elaborarli ed emettere un giudizio.
E non so quale delle due deve essere piu avanzata, sospetto la prima.

NaXter24R

Certo, con una AI di livello un domani forse, ma ci sono troppe variabili che ad oggi un sw automatizzato non potrebbe gestire

Rick Deckard®

Ma la capitalizzazione può essere minima o assente e produrre utili

Rick Deckard®

Appunto. Perché non parliamo di automazioni ma di intelligenza artificiale

Rick Deckard®

Non è una questione tecnologica ma etica..

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