
20 Gennaio 2022
Negli ultimi giorni si sta discutendo molto animatamente di UniCredit e della sua posizione nei confronti delle criptovalute. Stando a quanto la banca ha lasciato traspirare attraverso comunicazioni sui social dei suoi addetti e consulenti, sembra che i titolari di un suo conto non possano effettuare operazioni finanziarie con exchange, wallet e altre piattaforme che trattano bitcoin, ETH e via dicendo. Ma si è trattato di un piccolo malinteso, chiarito poche ore fa in via ufficiale.
Per esempio se io voglio fare un bonifico verso il mio exchange preferito per finanziare l'acquisto di nuove crypto rischio la chiusura del mio conto. Sembra che si tratti più che altro di un errore di comunicazione, comunque è opportuno ricostruire i passaggi più importanti. Tutto è partito da due tweet:
Più bel bear market mi preoccupano sti stronzi della banca che mi potrebbero chiudere il conto per i bonifici su FTX e top-Up su https://t.co/FsiHtk4yx2 …..questa è UniCredit ma uguale con banca di credito cooperativo tempo fa.. pic.twitter.com/77Q5BPlt2l
— Sarap1784 (@sarap1784) January 7, 2022
In questo tweet si vede lo screenshot di una conversazione con un consulente della banca che sconsiglia "di effettuare pagamenti di questo genere con il nostro conto perché non rispecchiano le policy della banca e questo potrebbe portare a delle segnalazioni e anche alla chiusura del conto". Alla richiesta di ulteriori delucidazioni in merito, in particolare dove stia scritto nelle policy ufficiali di Unicredit, il consulente va un po' più sul "fumoso", diciamo così: dice che non è un qualcosa di indicato dal contratto e una policy interna, e poi precisa che fare questo tipo di pagamenti non è vietato.
Un altro utente ha interpellato direttamente l'account ufficiale di UniCredit per chiarimenti che ha risposto così:
Ciao, le attuali policy di Gruppo vietano relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio.
— UniCredit Italia (@UniCredit_IT) January 7, 2022
La risposta è suonata perentoria a sufficienza per scatenare un bel po' di proteste, soprattutto su Twitter, molte delle quali minacciavano la chiusura del proprio conto. UniCredit non si è più espressa a riguardo, ma ci sono indizi piuttosto concreti per ipotizzare che si sia trattato "semplicemente" di una serie di fraintendimenti.
Nel senso: sarebbe molto grave se UniCredit, una delle banche più importanti d'Italia, impedisse ai titolari di un conto di disporre del proprio denaro come meglio credono; non solo perché crea un precedente pericolosissimo, ma anche perché non è scritto da nessuna parte nel contratto, e quindi sarebbe una scelta unilaterale e arbitraria. È chiaro che devono esserci misure che prevengano il proliferare di attività illegali, e infatti le banche possono intervenire se ritengono una transazione sospetta, ma di fatto non si può dire che tutto il mercato crypto sia fuorilegge (effettivamente "fuori legge" in senso letterale forse sì, nel senso che mancano regolamentazioni specifiche, ed è probabilmente in ultimo questo il nodo gordiano dell'intera questione).
Indagando un po' di più sul sito ufficiale di Unicredit, le policy sulle criptovalute del gruppo si riassumono in poche semplici parole:
UniCredit attualmente non effettua alcuna attività di investimento in criptovalute (valute virtuali) né per conto dei propri clienti, né per conto proprio
Questa è già una posizione più sensata e volendo condivisibile, anche perché continuiamo a parlare di un mercato molto volubile e altamente speculativo. La nostra sensazione è che il consulente del tweet originario si sia espresso in modo non troppo chiaro e che l'intervento dell'account Twitter ufficiale non sia stato perfettamente centrato con la questione originale. Ma, appunto, è una nostra sensazione, che come tale va presa, in attesa di un chiarimento più concreto da parte di UniCredit stessa. Abbiamo contattato l'ufficio stampa della banca e aggiorneremo non appena ci saranno nuovi dettagli.
Sempre via Twitter, Unicredit conferma che no, non intende impedire in alcun modo ai suoi clienti di spendere il loro denaro nel mercato delle criptovalute, anche se ribadisce di non essere interessata a investirci, né per sé né per i clienti, e ferme restando gli avvertimenti sui rischi che questo mercato comporta. Come avevamo previsto, insomma, si è trattato banalmente di un semplice malinteso amplificato dai meccanismi dei social network
Chiarimento sul nostro tweet del 7 gennaio.
— UniCredit Italia (@UniCredit_IT) January 12, 2022
Per maggiori informazioni è possibile consultare il link:https://t.co/5EvAIGKY8n https://t.co/85oZlJOarx pic.twitter.com/iF9fwIOYBH
Paramount+, tutti i film e le serie TV in arrivo ad aprile 2023
Microsoft 365 Copilot: l'intelligenza artificiale arriva in tutte le app Office
Netflix, tutti i film e le serie TV in arrivo ad aprile 2023
USA e Europa compatte contro la Cina, mai visto un Bing così | HDrewind 10
Commenti
Dopo piu di un mese che avevo chiesto di aumentare il plafond della carta di credito,
Dopo ricatto che avrei chiuso il conto,mia hanno telefonato dicendomi che era staro rifiutato perche avevo comprato criptovalute
ASSURDO
Dipende come operi, puoi perdere soldi come esattamente in ogni investimento, non ha molto a che vedere con i discorsi che stavamo portando avanti. Se vuoi mettere di mezzo numeri e rese in un qualche modo sensato allora bisogna dire che dall'inizio a oggi bitcoin è uno degli assets più performanti di sempre.
Uhhh the new world... Il tuo the new world ha gua fatto la sua bella figura in questi 10 gg... E un sacco di creduloni han perso i loro soldi.
Dal mio punto di vista sei tu il credulone, intriso di retorica dai sistemi tradizionali perchè te l'hanno inculcata dalla nascita e non l'hai mai messa in discussione, quindi ad ognuno il suo :) Abbi l'umiltà di ammettere almeno il beneficio del dubbio come faccio io ;)
Comunque ribadisco: sei una goccia nel mare e il network è già più che abbastanza grande di suo, non me ne frega proprio nulla di convincere te in particolare, questo intendevo ;)
non hai idea del livello di caxxata che hai detto , era meglio che non dicevi nulla
Certo, ma nessun altro con conto a zero spese lo da.
Sei proprio un fenomeno eh, complimenti. Il conto l'ho chiuso alla prima minaccia e ho passato tutta la liquidità presso un altro istituto di credito.
Non conosci bene le leggi mi sa :) Nel momento in cui depositi i soldi in banca e stipuli un contratto con essa, i soldi diventano di proprietà della banca, non sono più tuoi, non sei tu il padrone. Il discorso è che Unicredit dice il pubblicamente il contrario di quello che fa poi con i clienti, dopo la mia esperienza ho conosciuto diverse persone che hanno avuto il conto chiuso o bloccato. Io "l'ho fregati" e l'ho chiuso alla prima minaccia, ora sono passato ad un altro istituto.
Perché non ne conoscevo l'esistenza, buono a sapersi. Ormai il conto l'ho chiuso e sono passato ad altri istituti che non bloccano i versamenti. Almeno non me lo sono fatto chiudere da loro, come successo a tanti altri che ho conosciuto
e invece no, piu di ogni altra cosa parlarne e convincere sono fondamentali qui.... il valore stesso del btc è nato per dei creduloni.... e agli exchange fa solo comodo che ci sia piiu gente che investe....
io ho conto ING e non ho mai avuto di questi problemi in 10 anni che sono loro cliente, mi è capitato anche di ricaricare la carta delle Crypto con la carta di credito ING e non ho avuto problemi, anche i bonifici mai nessun problema ogni tanto può succedere che ti chiedano di compilare il modulo di conferma bofinico stampandolo e inviando la foto compilato ma mi sarà successo 3 volte in 10 anni che mi venisse richiesto.
ok, chiedi un mutuo ad un miner comprare casa, avviare un'azienda o avviare un fondo di TFM...
sono solo speculazione finanziaria disancorata dalla realtà, la finanza "tradizionale" è volente o nolente legata alla realtà tangibile, le crypto sono solo inquinamento e "sequestro" di componenti HW
così ci sono 2 serie di commenti:
- quelli di coloro si lamentano dell'articolo su una bufala (che comunque non è questo il caso) privo di smentita
- quelli di coloro si lamento dell'articolo di smentita
Perché dovrebbero verificare le immagini della videosorveglianza? Hanno solo apposto dei fiori che a prescindere dal messaggio sottinteso, non sono illegali.
si possono comprare anche senza arver i sordi?
E io ti ho già risposto che limitare i consumi, dove realmente necessario, è legittimo. Perchè continuare a travisare per amor di polemica?
Limitare i consumi è totalmente diverso da scegliere l'attività X, magari per motivi che nulla hanno a che vedere con l'ambiente come in questo caso, decidere arbitrariamente che è inutile e (tentare di) vietarla.
Il discorso che invece viene fatto spesso a favor di elettore medio analfabeta funzionale pseudo ambientalista o per portare avanti certe agende statali di controllo (perchè di questo in realtà parliamo) è "vietiamo il mining perchè inquina", di suo, anche dove c'è un eccesso energetico e spostare l'energia in eccesso è addirittura antieconomico, come è stato nel caso di certe province cinesi (energia idroelettrica nelle periferie rurali che andava buttata perchè non conveniva spostarla fino in città, e che alcuni miners sfruttavano).
Sei tu a non capire:
Le politiche energetiche odierne si basano anche sul limitare i consumi, quindi minare bitcoin non è ecologico.
Punto.
Non riprenderò ad ulteriori commenti in risposta.
Generalmente sono propenso a rispettare le opinioni altrui, ma in questo caso no, non è opinabile, sei vittima di fallacie logiche (red herring - argomento fantoccio). I tuoi discorsi avrebbero un senso se nel protocollo di bitcoin ci fosse scritto "solo le coin minate con elettricità prodotta da centrali a carbone saranno considerate valide, le altre rigettate", ma ovviamente non è così. Tu produttore di elettricità usi il carbone per produrla, la colpa è tua e di chi ti permette di farlo (e magari ti sovvenziona, molti stati lo fanno), non mia che compro l'energia sul mercato e ti pago anche lo stipendio.
Non te ne faccio troppo una colpa: chi porta avanti queste narrative lo fa consapevole della superficialità del lettore medio che non ha voglia/tempo di approfondire tutto. Però adesso fortunatamente ti sei imbattuto in qualcuno che ha approfondito e ti ha spiegato, ora perseverare sarebbe sì solo colpa tua ;)
Temo che dovremo concordare che discordiamo.
quale bufala?
Ma guarda che nessuno qui ti dice di comprare, ci mancherebbe. Non dobbiamo venderti nulla, non è Herbalife xD Il punto fondamentale è che qualcosa come bitcoin offre un'alternativa liberamente utilizzabile (permissionless). Sottolineo liberamente. Non ti aggrada il livello di rischio speculativo (che non è tutta la storia, ma solo una parte, ineliminabile ovviamente perchè se no non sarebbe permissionless se qualcuno potesse impedirti di specularci) non ci investi. Ma non è che siccome non aggrada a te puoi spalare m***a su chi sceglie diversamente e che non ti danneggia, al massimo danneggia se stesso (o anche no: molti, specialmente quelli in grado di pensare su un periodo un po' più lungo di un mese ci hanno fatto molti soldi).
Poi oltre all'investimento nudo e crudo c'è tutto l'ecosistema e le possibilità di guadagno (lecito) che queste tecnologie abilitano, che tu a quanto vedo ignori completamente, e lì sono solo c***i tuoi, a chi sa sfruttarlo non viene nulla a convincerti.
E perchè non hai scritto all'arbitro bancario?
Invece no, come ti ho spiegato non inquina proprio per nulla di suo. Essere energivoro è un'altro discorso e ad inquinare possono essere i produttori di energia, che non sono i miners. Penso la quarta o quinta volta che lo spiego soltanto nei commenti qui dentro .
Sul "cosa produce" è ancora un altro discorso, strettamente collegato con l'utilità di qualcosa come bitcoin e come corollario se sia auspicabile che un governo debba avere il potere di decidere cosa sia utile o meno e di vietare quello che ritiene inutile.
Sul primo punto il discorso è ampio, l'ho già fatto in un altro commento qui lunghissimo (non so se la moderazione me l'abbia censurato). Riassumendo in modo molto impreciso che non ho voglia di rifare tutto lo spiegone, bitcoin offre un sistema di rappresentazione/scambio di valore alternativo al tradizionale intermediato, con pro e contro, sui quali si può discutere (per i sostenitori sono più i pro, ovviamente). Tra i pro la resistenza alla censura, le caratteristiche da bene rifugio slegato dalle politiche monetarie potenzialmente deleterie più di altri assets, ovviamente su un timeframe sufficientemente lungo da limitare l'impatto dei saliscendi speculativi (che ci sono, ma non sono TUTTA la storia come vorrebbero i detrattori, a mio avviso), l'essere un mezzo di scambio più comodo ed economico per certe realtà (unbanked, underbanked, pagamenti transnazionali, teams delocalizzati, e via dicendo).
Sul secondo punto la questione è spinosa e porta a derive autoritarie pericolose: a mio avviso lo stato dovrebbe intervenire solo sulle attività dannose di per sè. L'utile/inutile è soggettivo e con quel tipo di interventismo si finirebbe per vietare tutto o quasi tutto. Abbiamo già esempi eminenti nel mondo.
è un tema di regolamentazione.
Si una cosa è il conto a zero spese, ma il deposito contanti è una roba normalissima non un'esclusiva di buddybank.
Le banche classiche hanno però un sacco di costi e alcune addirittura ti fanno pagare pure per inviare bonifici. Buddybank è un conto invece completamente gratuito, se non per cose in più di cui posso fare a meno come bonifici veloci ecc.
Invece sì.
Il mining è molto energivoro e cosa produce?
Riduzione dei consumi, se realmente necessario, va bene. Razionamento, con priorità a certi servizi essenziali, di nuovo ove realmente necessario, anche.
Fonti "green" anche, ci mancherebbe, è pure interesse dei miners.
L'avevo già scritto.
Dire: il mining inquina, no, è un assurdo logico.
Spero di essermi spiegato.
La politica energetica europea si basa da molto tempo sulla riduzione dei consumi, e sul favorire le fonti a basso impatto ambientale su quelle ad alto.
Il tuo discorso andrebbe bene in un mondo ideale, ma in un mondo ideale le valute nazionali vanno benissimo.
non fosse come dico io... non avrebbero beccato MAI nessuno.
Non ho parlato di blocchi su presunte frodi ai tuoi danni attuate da terzi, ho parlato del fatto che una banca offre strumenti di investimento con rischio tranquillamente pari se non superiore a molte criptovalute, senza battere ciglio e anzi in certi casi hanno anche aggirato dei poveracci spacciandoglieli per investimenti sicuri come dei buoni statali. Non mi dilungo a trovarti i links puoi fare da te, sono n mila.
La security sulle frodi è sicuramente un valore aggiunto del sistema intermediato che invece in quello disintermediato delle cripto resta a carico tuo, questo è uno dei contro e l'ho anche già detto in un altro mio commento. Pro e contro, uno sceglie cosa usare a seconda della situazione.
ho scritto...se sai cosa cercare. è OVVIO che se non c'è un organo che controlla è ben difficile capire cosa sta girando. come è OVVIO che se pippo manda un bonifico a pluto e la cosa insospettisce la si indaga. ma non è cosi se pippo manda un pagamento in btc a pluto,..perchè, appunto, non c'è un sistema centralizzato di controllo.
tu puoi benissimo risalire a tutti i movimenti... ma arrivi sempre dopo. e i pagamenti possono essere anonimi, a differenza di altri.
non sto criticando la blockchain... che tanto è un p2p e mi va anche bene , ma il resto.
Fosse come dici tu il crimine sarebbe stato debellato prima di bitcoin, per poi ricomparire dopo. La realtà ti da' torto.
Comunque sì, confermo, spesso è più facile beccare l'utilizzatore illecito di cripto medio, che appunto crede di avere l'anonimato e quindi non fa nulla per coprire le tracce, del criminale tradizionale che invece ha tutte le strutture atte ad eludere i controlli tradizionali, come tentavo di spiegarti in numerosi miei commenti precedenti.
Inoltre le indagini sui circuiti interbancari possono essere ostacolati da intermediari/stati compiacenti, e non serve essere Al Capone, mentre su una blockchain resta tutto per sempre.
Conosco alla perfezione il discorso e il problema non è quello. Il problema è l'abuso di tali procedure/obblighi per fare semplice, buona vecchia censura finanziaria, come penso di aver ampiamente argomentato. So che i miei commenti sono un po' lunghi ma del resto trattare correttamente un argomento, specialmente se complesso, lo richiede. Mentre per sparare minkiate basta una frase. Il principio del clickbait ;)
Falso, non permette l'anonimato di per se. In altri commenti ho tentato di spiegarti che le blockchain sono anche più tracciabili del sistema tradizionale, a meno che uno non attui sistemi per aggirare i controlli tradizionali in sede di conversione/spesa, ma a quel punto la vulnerabilità è appunto nel sistema tradizionale.
Oppure se uno utilizza sistemi di mixing/coins privacy centriche come Monero, ma in quel caso sei ne più ne meno nella categoria di chi si adopera per coprire le tracce nei sistemi tradizionali, anche se con strumenti diversi. Le cripto non aggiungono quasi nulla all'eterno discorso "guardie-ladri". Anzi a giudicare dalle cifre che ti ho esposto fanno meno danni della fiat in questo senso. Tra l'altro le blockchain hanno l'ulteriore svantaggio che le tracce restano lì per sempre, quindi magari non si riesce a tracciare una transazione oggi, ma ci si riesce tra 10 anni con l'evoluzione dei software di analisi. Tutti motivi per cui non sono strumenti d'elezione per gli illeciti e i dati dei report sul cybercrime non stupiscono chi conosce un minimo l'ambito.
allora la mia banca è diversa a quanto pare... visto che mi ha bloccato prima di contabilizzarli pagamenti "strani". pensa un po.
ah e immagino che la tua nemmeno ti rimborsi nel caso, giusto? ok. starai sicuramente piu al sicuro con il tuo wallet intoccabile. raramento ho visto gente piu ignorante , a parte i terrapiattisti .. ma siamo li.
La differenza è quel "alto rischio". Alto rischio in ambito crypto è qualcosa come Shiba Inu o Dogecoin, che ha fatto l'N mila % negli ultimi tempi (ma che può andare a zero con altrettanta rapidità). UST non è "alto rischio" ;)
Cioè mai, perchè non si può fare quello che dici nemmeno per legge. Al massimo si può rallentarne ed ostacolarne l'adozione, perlopiù tirandosi la zappa sui piedi finanziariamente (e la competizione tra stati per attrarre capitali farebbe il resto). Potranno sempre essere scambiate p2p: rendendole illegali ottieni solo che le transazioni siano più sommerse, con conseguente maggior difficoltà anche per le forze dell'ordine ad identificare i bad actors, ulteriore zappa sui piedi. Per fortuna gran parte dei regulators almeno dei Paesi più "sani" sembra aver capito o almeno iniziare a comprendere questi aspetti e si cerca l'approccio equilibrato. Poi staremo a vedere, ma in ogni caso il sistema è molto resistente a questo tipo di interferenze, è stato progettato così.
Puoi, certo. come han sempre fatto...e se sei sc-e-mo. però mi stai dicendo che è piu facile beccare uno che paga in crypto nel deep web o simili di uno che paga con carta o bonifico, senza sapere cosa cercare... quindi ok, mi fido delle va-cca-te che dici satoshi.
Le banche non prevengono nulla, specialmente in ambito sicurezza del risparmiatore, anzi spesso ti propongono prodotti loro "regolamentattttttihhh" dove puoi perdere tranquillamente tutto, talvolta addirittura tramite raggiri spacciandoli per prodotti sicuri a soggetti fragili. Fai una rapida ricerca.
Non sai di cosa parli, o fingi di non saperlo, ma in un modo davvero che raramente si è visto anche nelle bolge di commenti troll più impenitenti.
Puoi spendere per beni/servizi illeciti anche con bonifico. E rischi di essere beccato esattamente come con le cripto, in alcuni casi meno. Difatti riciclaggio e traffici illeciti sono sempre esistiti da molto, molto prima dell'avvento delle cripto. Di nuovo fallacie logiche come se piovessero.
il sistema alternativo permette l'anonimato e il non dover dipendere piu da incontri e scambi. c'è di meglio? no hai ragione, è illogico. meglio farsi sgamare
Quindi la tua difesa per i flussi illeciti tramite sistema tradizionale ordini di grandezza superiori a quello che si fa in cripto (flash news: è ancora così nonostante "l'alternativa") è che "non c'era alternativa", quindi il sistema è salvo. Invece se una piccola parte si sposta su un sistema alternativo, questo è da bannare tout court perchè una sua piccola frazione, inferiore al tradizionale, favorisce illeciti.
Interessanti bancali di logica qui dentro xD
La banca è responsabile eccome su come utilizzi i tuoi soldi e da dove provengono. Ti deve chiedere la provenienza / destinazione e può anche non fidarsi della tua risposta. Informati sugli obblighi di vigilanza e di controlli antiriciclaggio.
Non hai idea di cosa sia un Ponzi. Tra l'altro gli schemi Ponzi sono già illegali in tutto il mondo, le cripto esistono da 12 anni quindi sarebbero già vietate ovunque se così fosse.
Ti confondi col discorso bolla speculativa, che è tutt'altra cosa: su quello nessuno può avere la certezza, potrebbe anche essere (posto che non è illegale ovviamente). Solo il tempo potrà dirlo e ognuno deve valutare da sè, possibilmente in modo informato. Se non altro al momento si può dire che se fosse una bolla sarebbe abbastanza atipica, perchè le bolle tendenzialmente scoppiano e non si riprendono. Qualcosa come bitcoin ha subito crolli anche del 90% più volte nell'arco di 12 anni ma si è sempre ripreso attestandosi su valori medi via via superiori. La probabilità che sia una bolla inizia perlomeno ad assottigliarsi, ma come sempre always do your homework.
Ma che informazioni dovrebbe chiedere per un bonifico su Coinbase: ci compro cripto. Poi per cosa le uso non è responsabilità della banca, ci comprassi anche droga (nella stragrande maggioranza dei casi sarà per investimento/speculazione), così come la posso comprare con gli euro o i dollari o quant'altro. E' censura mascherata ad minkiam di legalità.
Sì ma ci marciano molto su questi obblighi utilizzando la cosa anche a sproposito per imporre decisioni che interessano a loro. Se uno bonifica propri soldi su un exchange regolamentato non è sospetto di nulla, è solo banale, vecchia censura finanziaria.
"Poiché le operazioni in crypto sono classificate con rischio antiriciclaggio di livello massimo" tra l'altro questo è falso, il rischio riciclaggio è molto più elevato col normale denaro statale: 0.34% sul volume transato annuale di transazioni riconducibili ad illeciti nel 2020 per quanto riguarda le cripto, 5% stimato per le valute statali, fonte Chainalysis, vatti a pescare chi sono. Smettiamola con le fake news.
Il mondo degli investimenti è pieno di spazzatura, spessissimo proposta dagli stessi consulenti bancari, talvolta anche proprio col raggiro, dove se perdi sono cavoli tuoi, non vedo perchè con le cripto dovrebbe esserci bisogno di precisazioni di questo tipo ;) Always do your homework, maggior libertà=maggior responsabilità.
Con tanto di indagini della Digos. Cioè la DIGOS con relativi costi per una vaccata del genere, che imbarazzo assoluto l'Italia ahah
Cioè una qualsiasi banca, che ti lascia rischiare di buttare liberamente i tuoi soldi in obbligazioni loro, fondi vari che magari vanno a zero, portafogli di azioni rischiose, ecc ecc. Ma le cripto no, perchè è il rischio il problema, eccerto. La famosa "consumer protection" a targhe alterne.