
Economia e mercato 27 Mar
Anche Gamestop sta guardando con molto interesse l'emergente mercato degli NFT, anzi di più. Oltre ad essere un semplice spettatore l'Azienda statunitense sta strutturando una divisione dedicata. Il team, attualmente formato da 20 persone, si occuperà di organizzare il canale di vendita degli NFT gestito da Gamestop e di stringere partnership con aziende impegnate nel settore delle criptovalute che forniranno il necessario supporto tecnologico - si ricorda che gli NFT, come le criptovalute, sono basate sulla tecnologia della blockchain. I primi frutti del lavoro iniziano a palesarsi, visto è già online il sito nft.gamestop.com che contiene un esplicito invito a prendere parte al progetto rivolto ai creatori di NFT.
Le informazioni al riguardo sono state diffuse dal Wall Street Journal che conferma come lo scopo di Gamestop sia creare un vero e proprio marketplace di NFT. Il mercato online di questi oggetti virtuali potrebbe includere skin e altri oggetti di gioco. Una svolta per Gamestop che ormai da tempo deve fare i conti con un calo degli introiti derivanti dalla vendite di prodotti fisici (hardware e software) e cerca alternative per continuare ad andare avanti. Un progetto, sulla carta, non certo folle, visto che - come ricorda il WSJ - i videogiocatori possono costituire il target ideale per la vendita di NFT, perché sono già abituati a dare valore ad oggetti immateriali come skin e oggetti cosmetici.
C'è da dire che, trattandosi di un nuovo business, ci sono ancora molti nodi da sciogliere sull'effettiva riuscita: importanti nomi dell'industria videoludica stanno provando a cavalcare l'onda degli NFT, ma in alcuni casi si tratta di poco più di qualche sporadica trovata di marketing, in altri di iniziative che ricevono una sonora bocciatura proprio da parte degli utenti finali - si veda per esempio l'esordio flop di Quartz, la recente piattaforma NFT di Ubisoft. Nel caso di Gamestop sembra che almeno agli investitori l'idea stia piacendo: dopo la diffusione del report del WSJ il titolo del colosso americano è aumentato di oltre il 22%.
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Commenti
Non capisco, cosa intendi per "riconosciuto a livello legale" ? Scrivere due righe in un txt che metti in una repo del codice è legale? Sulla base di cosa qualcosa è legale o meno? Io non sono un giurista, ma a naso se viene riconosciuto legale l'intento del creatore di un pezzo di codice sulla base di quello lui stesso ha scritto in un txt (bada bene, la GPL è una delle tante licenze già confezionate, ma nessuno vieta di scriverti la tua), allora non vedo perché non ritenere legale quanto scritto in una blockchain immutabile e decentralizzata.
Poi tutto il discorso che fai sulla ridondanza non ha senso. Come tu stesso hai scritto, l'NFT è solo il token mentre il sottostante, ovvero il bene, è una cosa a parte. E tu, ora che l'hai acquistato, dovrai prendertene cura come meglio ritieni: se è un bene digitale, farai i tuoi vari backup come meglio credi; se è un bene fisico, dovrai ritirarlo e portartelo da qualche parte al sicuro. Ma il token è scritto su una blockchain immutabile, lo stato non c'entra niente (per fortuna!).
No, non concordo.
Perchè per fare quanto da te descritto deve essere riconosciuto a livello legale ed oggi non lo è.
Inoltre, dovrebbe essere inserito in una rete blockchain appositamente creata e in cui lo Stato sia il primo ad impegnarsi per fare in modo che non scompaia per qualsivoglia ragiona dall'oggi al domani.
Inoltre, utilizzare un metodo elettronico/digitale come unico storage di un dato non è mai la cosa più sicura: il dato va replicato in maniera ridondante anche in maniera fisica in diverse locazioni anche nel mondo reale per far sì che il responsabile ultimo dell'esistenza di quel documento sia sempre il titolare stesso del documento, non infrastrutture esterne.
Dato che il token non potrebbe essere l'unico metodo per memorizzare queste informazioni e comunque non le valida di per sè (il fatto di inserire una informazione in un token non fa di quell'informazione una informazione vera) averlo o non averlo a questo punto avrebbe poca differenza. Da qui tutto il discorso della bolla.
Tutte le realtà ormai fallimentari guardano ad altre mode digitali fallimentari per salvarsi dal fallimento ancora per qualche anno. C'è chi l'ha fatto con le criptotruffe, chi l'ha fatto con gli enneffetì, cambia poco.
Chiaro, grazie
Gamestop dovrebbe guardare con maggiore interesse al fatto che loro i giochi della PS4 che rendo indietro, spesso me li valutano appena 2-3 euro, mentre da Opengames, gli stessi, anche 15 (leggasi QUINDICI) euro. Cadauno.
Devono fallire male, altro che NFT!!!
Si certo, viene registrato. Ma uno smart contract è un programma che bisogna eseguirlo su una macchina (virtuale). Esempio, Ethereum permette l'esecuzione di smart contract sulla sua EVM (ethereum virtual machine) ed il linguaggio usato è Solidity (una sorta di javascript tipizzato... orribile).
L'NFT non è un programma, non può essere eseguito, non ha di per sé una funzione / scopo. Per dargliela, devi scrivere un certo programma che applica della logica al possesso di un NFT. Esempio, potresti scrivere un programma che da accesso ad una certa risorsa sul web solo a coloro che posseggono gli NFT di una certa collezione.
Lo smart contract non viene comunque registrato su una blockchain per essere pubblico e inoppugnabile? Perché parli di macchine virtuali?
Lo smart contract è un programma che gira in una macchina virtuale.
L'NFT è semplicemente un token che può essere acquistato e ceduto.
Poi se vuoi legargli una utilità, scrivi un contratto ad hoc che "ragiona" sul possesso di un NFT.
Allora concorderai con me sul fatto che questo token, essendo unico, può essere usato come base su cui costruire dell'altro, ad esempio come biglietto (es. colui che detiene un NFT della collezione 0x1a9e35... può partecipare a questo dato evento) o come certificato di possesso (io, tizio caio, avendo realizzato quest'opera, dico che chi mi compra questo NFT che io stesso ho mintato, ne diventa automaticamente il proprietario e ne detiene tutti i diritti).
Stai semplicemente esprimendo una tua volontà (quella di cedere il tuo bene) in uno smart contract che trasferisce l'ownership di un certo NFT.
Di fatto non è diverso dal creare un file .txt in cui ci metti la GNU General Public License in una repository con del codice scritto da te. Lì sei tu che stai dettando delle condizioni.. e lo fai tramite un txt. Qui lo fai in uno smart contract, che è BEN più sicuro del txt.
Correva l'anno 2015 quando ho seguito un seminario all'università in cui veniva spiegato come la stessa cosa poteva essere fatta con etherium, attraverso gli smart contract. Come sono gli NFT diversi?
NO.
L'unicità certificata è SOLO ED UNICAMENTE quella del Token stesso e delle relative informazioni inserite.
STOP.
Lo capite che questo piccolissimo particolare cambia tutto rendendo di fatto ogni NFT collegato ad un'opera un GUSCIO VUOTO?
Sono dei token che rappresentano qualcosa di unico, scritto in maniera indelebile sulla blockchain. Niente di più e niente di meno.
Possono essere usati per svariate cose:
- dire che possiedi una certa opera d'arte se questa viene legata ad un particolare NFT.
- attestare che hai partecipato ad una data campagna di raccolta fondi e poterne reclamare i relativi benefici
- possono essere considerati l'equivalente digitale di un biglietto, con in più il collegamento biunivoco fra acquirente e biglietto
- detenere diritto di voto in una determinata DAO
etc..
in pratica, ovunque uno abbia bisogno di certificare l'unicità di un sottostante (sia esso un oggetto reale, un'opera digitale, una partecipazione ad un gruppo). E la chiave sta nel fatto che questa certificazione, finendo in un determinato wallet, può essere reclamata dal detentore del wallet stesso, oltre che naturalmente ceduta.
NFT come i CryptoPunks non hanno utilità e sono paragonabili a qualsiasi collezionabile. Altri NFT hanno degli scopi.
Folli chi li ha finanziati prima di chiudere tutto
Bene, illustraci il funzionamento.
Attendiamo tutti ansiosamente la tua spiegazione.
Ah, mi raccomando non ti dimenticare la classica sc3mata dei diritti d'autore.
non lo fanno perché non funziona così
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Nemmeno, almeno un certificato di matrimonio ha un suo valore legale.
Si dovrebbe cambiare l'ultima parte con:
"Almeno hai un bigliettino con scritto Ti amo con la sua firma".
Niente di più.
https://uploads.disquscdn.c...
Sinceramente non capisco come importanti testate italiane, fra cui HDBlog, non facciano un redazionale chiaro per dire:
"Gli NFT hanno lo stesso valore di un autografo fatto da artista/azienda X, con in più il "rischio" di essere solo digitale".
No proprietà, no strumento di scambio file in senso generico, no acquisizione di diritti su un particolare bene.
Se fossimo così chiari la bolla si sgonfierebbe in mezza giornata.
Strizza, strizza.