
31 Ottobre 2021
L'Irlanda si adegua alla tassa minima globale del 15%. Il governo ha dato il via libera all’intesa Ocse per questa aliquota minima del 15% sui profitti delle società con un fatturato superiore ai 750 milioni. Una svolta per Dublino, che abbandona dunque l'ormai celebre imposta societaria del 12,5% che ha rappresentato un caposaldo della sua politica fiscale nell'ultimo ventennio. Una delle motivazione che ha portato colossi come Google, Facebook e Apple a portare proprio lì il loro quartier generale europeo.
"È un punto di equilibrio tra la nostra competitività e il nostro posto nel mondo. Assicurerà che l’Irlanda sia parte della soluzione del problema, nel rispetto del futuro assetto fiscale internazionale. Una decisione difficile ma, che ci consentirà comunque di rimanere competitivi e attrattivi verso gli investimenti delle multinazionali"
Lo ha affermato il Ministro delle Finanze Pascal Donohoe. La nuova aliquota riguarderà oltre 1500 società, ma saranno esentate le piccole e medie imprese, visto il limite legato al fatturato.
Il pensiero corre inevitabilmente alle big del mercato tech. Da anni il dibattito attorno alla tassazione agevolata di cui godono queste realtà in Europa è particolarmente acceso. L'adesione dell'Irlanda (e dell'Estonia) alla tassa minima globale è certamente un passo importante, ma tutt'altro che risolutore. Restano infatti tante domande attorno a quello che, da sempre, è il vero cuore del problema: stabilire che almeno una parte dei profitti generati da una multinazionale debbano essere tassati nel Paese in cui quest'ultima opera effettivamente (pur avendo sede altrove).
Si tratta di una norma prevista dall'accordo sulla tassa minima globale, ma su cui sarà necessario tornare a livello legislativo per chiarire alcuni aspetti ed evitare che si possano creare delle pieghe in cui infilarsi. Non ci sono dubbi comunque sul fatto che una collaborazione su scala mondiale sia l'unica via percorribile per poter ottenere una tassazione equa, che consenta peraltro alle aziende più piccole di tornare competitive.
Commenti
in Italia l'operaio prende uno stipendio netto di circa 1200 ma la società verserà una cifra quasi pari tra contributi e tasse varie, portando la cifra lorda quasi pari a quella californiana da te accennata, quindi nessuna concorrenza sleale ma li l'operaio sta meglio economicamente.
una cifra giusta sarebbe il 15% ma in Italia la sogniamo, per quanto riguarda la tassa del 23% è vero, ma solo in alcune condizioni e ci si dimentica che l'Italia (oltre quella) ha tasse che in altri stati nemmeno esistono (vedi IRAP)
Ma basta con questa Svizzera, un paese che ha meno abitanti di una regione italiana ed è diventato ricco grazie ai soldi guadagnati illegalmente e portati illegalmente dagli altri paesi per riciclarli o non pagarci le tasse grazie al segreto bancario. Così siamo bravi tutti.
Non capisco questa risposta. Voglio solo dire che queste americane devono pagare il giusto e non avere agevolazioni. A me non sta bene pagare cifre monstre in busta perché Amazon fa la furba. Bada io compro su Amazon però dico che Eu deve svegliarsi e non farsi fregare
Paghi comunque meno di quello che ti prelevano qui in tasse, e questo è un dato di fatto. È un dato di fatto anche che i servizi siano migliori di quelli offerti qui, quindi se questo è voler fare i paladini allora lo faccio volentieri.
Comunismo no ma bisogna stare attenti perche queste tasse non pagate dalle aziende americane sono ospedali, strade e scuole in meno o che paghi in più tu. Attento a non fare il paladino e a farti inchi4pettare
Ma infatti le tasse ce le paga tutte dalla prima all'ultima, l'iva la paga, le tasse ai dipendenti le paga, sugli immobili, ecc. ecc.
Quelle tutti le pagano su tutto, ovviamente.
Ma che io stato dovrei regalare a te gli utili delle mie compagnie... Bisogna bere di meno...
Per quale motivo (per dire) gli usa dovrebbero regalare all'italia gli introiti di una società che fa programmi per editing video? Questa società produce tutto su suolo usa, da noi affitta 4 server per far scaricare l'applicazione e gestire i pagamenti.
Però se fa 5 milioni di utili in italia deve pagare la tassa sugli utili da noi. Secondo me è un principio abbastanza assurdo, se fossi in paesi come gli usa mi opporrei con tutte le forze, o comunque cercherei una via di mezzo.
Infatti non a caso la legge per ora esclude categoricamente la double taxation e si pagano le tasse nel luogo dove ha sede l'azienda.
Se diventasse come dici tu sarebbe solo un modo per paesi cialtroni tipo il nostro (o la francia) per cacciare fuori due lire visto che siamo delle p1ppe fotoniche in quel campo e non contiamo nulla.
Perchè se vendi prodotti nel mio paese è l'equivalente di avere un negozio nel mio paese e quindi ci paghi le tasse.
Se invece chi vende online puo pagare le tasse in uno stato a scelta dove mette la sede e chi ha catene di negozi fisici le deve pagare nello stato dove vende i prodotti è concorrenza sleale.
E cosa c'entrano le "tasse complessive" facendo un mischione esagerato di ciò che paga l'azienda, ciò che paga l'individuo, ecc?
Un ca***, ovviamente.
Qui si parla solo ed unicamente di tasse sugli utili, qual è l'utilità di metterci dentro altre 6 mile tasse? Nessuna ovviamente, ma adesso è difficile districarsi dal commento iniziale quindi fai finta che c'entrino.
E ovviamente il punto che ho scritto anche io sugli stipendi c'entra ben poco con le tasse sugli stipendi, l'esempio sopra degli stipendi che costano 1/10 non dipende mica da quante tasse, dipende dal fatto che in certi paesi gli stipendi sono una frazione rispetto ai nostri. A meno che non vuoi pagare un operaio italiano 350 euro al mese, anche se abbassi le tasse all'azienda non arrivi a competere
Perchè è quello che si è deciso in sede europea ed internazionale da sempre, altrimenti dovresti pagare le tasse in ogni stato in cui operi.
E direi giustamente, se l'azienda X nasce nel mio stato, grazie ai miei ingegneri, che si sono formati nelle mie università, con i miei contributi, ecc., per quale diavolo di motivo le tasse sugli utili te le devi prendere tu altro stato Y?
Tasse complessive. L’hai pure quotato.
Tasse complessive, te lo ripeto.
Complessive, ancora una volta
Devo riscriverlo?
Complessive. Ovvero irpef, inps, irap… ecc ecc.
Non ho parlato di solo irpef, che ho specificato solo negli scaglioni.
Sei tu qui l’ignorante che non ha nemmeno capito il problema evidenziato in articolo, buttandoci già che c’eri pure gli stipendi dei californiani.
Quello che fa sorridere è che ti sei arroccato in questa tua idea di verità assoluta, accusando me di arrampicarmi sugli specchi quando puntualmente ho ribattuto a ogni tua perplessità.
Ma non hai ancora risposto alla domanda; che lavoro fai?
Cosa hai scritto tu:
Di cosa parla l'articolo:
Quindi ricapitolando: l'articolo parla della tassazione sui profitti, io ho risposto nel merito riportando la cifra giusta, tu mi hai risposto parlando dell'irpef (che non c'entra un ca**o con le imposte sugli utili) riportando tra l'altro le cifre sbagliate.
Sono sicuro che se è un commercialista serio queste ca**ate non te le ha dette lui, oppure hai capito fischi per fiaschi.
Il rumore di vetri si sente sempre più forte.
Beata ignoranza. Sei un impiegato? O comunque un lavoratore dipendente..
Rileggi il commento. Io ho parlato di tasse complessive.
L'aliquota IRPEF arriva fino al 43% per i redditi sopra 75k, come appunto scrivevo. Ma non c'è mica solo quello da pagare, per questo ho parlato di tasse complessive. Devi sommare anche i contributi INPS 27%, IRAP statale, regionale e comunale, più tante piccole voci che non posso stare a riassumerti.
Purtroppo io parlo con cognizione di causa visto che sono ditta individuale dal 2006, e il mio google è il mio commercialista.
Non era sbagliato, io ho scritto 23%, e ho scritto anche "se non erro", invece era 24%, 1% di differenza assolutamente ininfluente.
Tu hai scritto 60-80%, una cifra o che ti sei inventato o che avrai letto su topolino.
Tra l'altro neanche l'irpef ha quelle aliquote, dovrebbero essere tra il 20 e il 40% circa a seconda dei redditi.
Quindi hai fatto proprio un buco nell'acqua.
Io fossi in te userei google invece di sfotterlo come fonte di informazione, perchè spari boiate a raffica e non ne azzecchi una.
È solo un esempio, vale per qualunque cosa.
Sta favola italiana delle piccole imprese è il cancro del nostro paese.
Le tasse non cambiano una mazza.
Il tuo dato iniziale era comunque sbagliato (come il resto del ragionamento) perché in Italia le società pagano FISSO: 24% di ires e 3,9% di IRAP (ai quali si aggiungono aliquota regionale e aliquota comunale), senza menzionare altri costi fissi di gestione e l’INAIL.
Questo per quanto concerne la società; perché i soci al loro interno verranno tassati nuovamente nel momento in cui vorranno spartirsi gli utili!
Ma non hai googlato quindi ancora non lo hai letto.
Comunque, spero ti sia un po’ più chiaro il senso del discorso su come le tasse “agevolate” di un paese mettano in crisi tutti gli altri
Ma non è questione di urtare la sensibilità, è questione che se arrivi e dici agli altri che non sai di cosa parlano, poi devi dire cose esatte, non te ne puoi uscire con dati completamente falsi, sopratutto perchè il mio dato iniziale (23%) era il dato giusto, quello che hai scritto tu invece era totalmente falso.
Parliamo di questo, del fatto che tu hai scritto dei numeri totalmente falsi e non hai usato google quando avresti dovuto, per evitare una figura di m3rda
Non credo sia attuabile nel breve periodo. Non puoi paragonare stati con pochissimi dipendenti pubblici sulle spalle all'Italia.
Per rendere l'Italia efficiente come l'Irlanda o l'Olanda dovresti licenziare milioni di statali e porteresti la disoccupazione e la povertà a livelli allarmanti.
Per questo si fa a piccoli passi.
Stella non volevo urtare la tua sensibilità.
Ora che hai googlato ires, googla anche spartizione degli utili all’interno di una società.
Ho detto che non sai di che parli perché è l’intero tuo intervento fuori di logica.
Secondo te perché tutte le multinazionali hanno sede in Irlanda (per i loro affari in UE) nonostante gli stipendi medi siano circa il doppio di quelli italiani?
Cosa c’entrano i dazi doganali, chiedi? Sul serio? Parli TU di produrre all’estero considerando il costo manodopera, ma non tieni conto delle tasse che poi pagare quando quel prodotto lo vuoi vendere nel resto del mondo.
Tuttavia qui l’intero articolo si basa sul concetto di tassazione minima in paesi con libera circolazione delle merci, poiché l’Irlanda (e l’Olanda a seguire) fanno letteralmente concorrenza sleale.
Non credo sia una questione di trovare il numerino giusto ma di pagare nel paese giusto.
Se Amazon vende una sedia a te che sei in Italia, perchè al posto di pagare le tasse in Italia su quella sedia le paga in Irlanda dove non ha venduto nulla?
A me fa sempre ridere come certa gente venga con la faccia da c*** più tosta del mondo a spiegarti che non sai le cose e poi lei stessa probabilmente non ha superato la seconda elementare.
L'irpef non la pagano le società ma è l'imposta sui redditi delle persone fisiche, sai, IRPEF (Imposta Reddito PErsone Fisiche), l'ires è quella che pagano le aziende, e come dice l'agenza delle entrate è al 24%:
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/imposta-sui-redditi-societa-ires/infogen-imposta-sui-redditi-societa-ires
Com'è possibile che non sai un ca**o di niente sull'argomento?
Poi che diavolo c'entrano i dazi doganali con la tassazione esattamente?
Apri bocca tanto per?
Pensa che in Svizzera (paese top la mondo per soddisfazione dei cittadini) ogni anno si stabilisce la quote irpef onesta tramite referendum, e questa varia normalmente tra il 7 e il 10%. La domanda giusta è : perché loro fanno più di noi con il 40%?.
La risposta sta nell' efficuenza (il socialismo è illegale) e la mancanza di corruzione. Ovvio che gli indici economici migliorano di anno in anno e hanno un potere di acquisto degli stile di che noi ci sognamo
Le librerie? Maremma voi state ancora nel mondo delle favole se non considerate tutto l'indotto a livello locale sia della piccola che della grande distribuzione.
Difatti il problema della smart nel pubblico è quello, mettetemi dei cavolo di progetti da fare, invece di costringermi a stare a Parma. Per dei lavori che posso quasi totalmente fare da remoto.
mica tanto marginale, ci sono stati canaglia anche lì. è quasi fisiologico.
Troveranno altri modi per eludere..
perchè noi abbiamo anche delle società che pagano le tasse. Facendo avremmo in introito bassisimo da quelle società. Ok hai più capitali ma se scendi del 50% di tassazione devi avere il doppi dell'introito, che non è possibile.
All'irlanda se togli quelle realtà della Big tech, non rimane nulla.
Solitamente queste tecniche si fanno in paesi piccoli, e abbastanza vuoti dal punto di vista manifatturiero. Vedi lussemburgo, vedi irlanda, vedi lichtestain.. ecc.
Li la differenza è marginale. Una tassazione unica alla “devi rimanere su questi parametri” si potrebbe anche ottenere
Ottima idea, il buco enorme dell’orario come lo vuoi coprire?
Perché il giochetto funziona se è soltanto se tutto il resto dell’Unione sta lì a non fare nulla, se domani l’elusione fiscale la potessi fare in ogni stato dell’Unione non diventerebbe più elusione, ma non far pagare una lira di tasse a nessuna multinazionale
“ Tolgo tasse sugli yacht e accertamenti fiscali” che equivale andare contro la nostra carta costituente che si basa su dei principi per un motivo.
Tutti questi discorsi sono belli in teoria.
L’unico modo per creare ricchi è creare tutta uno strascico di poveri dietro al loro cammino, il denaro non lo crei dal nulla, dove c’è un super ricco con lo yack c’è una serie di poveri che si dovranno persino sobbarcare della fiscalità generale che deve essere sostenuta in qualche modo.
Le piccole imprese non chiudono per la tasse, ancora non si è capita questa cosa.
Se pensate che tassando di più Amazon rimangano aperte le piccole librerie allora non c'è proprio speranza di salvarsi da noi.
Ah non puoi fare questa domanda, ogni volta che qualcuno la fa cala il silenzio generale.
Il problema è che l'Europa in generale non digerisce bene il sistema capitalistico basato sulla concorrenza. Basta vedere l'Italia.
Ci piace che tutto sia fermo e ognuno mantenga il suo status quo. Cominciare a fare concorrenza sulle tasse vuol dire che le pubbliche amministrazioni devono diventare più efficienti, esattamente come un'azienda che deve rimanere efficiente al livello delle altre aziende altrimenti chiude.
È questo ovviamente da noi non è contemplabile.
L'Europa è sempre stata più socialista, meno merito ma più ridistribuzione possibile.
Anche io ci ho vissuto, studiato (Smurfit) e lavorato.
all'Università dicevano che gli unici motivi per cui sono lì sono l'agevolazione fiscale e la lingua.
Ed è un problema serio perché il PIL dell'Irlanda è drogato dagli introiti delle multinazionali, introiti che vedono con il binocolo.
È pur vero che così facendo hanno dato da mangiare a tutti gli Irlandesi, tra accomodations impossibili da trovare a costi umani (e soprattutto decenti, a Dublino è ASSURDA la situazione) e l'indotto creato.
Più ricchi ci sono, più c’è gente che spende, più i soldi arrivano ai poveri. Es. Tolgo tasse sugli yacht e accertamenti fiscali, risultato :gli yacht vengono venduti di più (ogni milione pagato, 220k vanno in tasse), più imprese lavorano (non solo cantieri ma carpentieri , elettricisti, mobilieri ecc), più gente trova lavoro, meno cantieri falliscono, poi si continua con manutenzioni, marinai, capitàni, ecc. i ricchi vanno fatti spendere , perché così i soldi girano e vanno anche ai meno ricchi. Se li tassi e li spaventi diventano più ricchi perché lo yacht o la villa non se la fanno. E l’economia non gira. Tranquillo che se crei meno ricchi o li tassi , ci rimette tutta la filiera. Vanno creati più ricchi possibili.
È abbastanza evidente che non conosci l’argomento.
Tuttavia sappi che in Italia l’Irpef si paga con aliquota a scaglioni.
Si parte con un 60% di tasse complessive, fino ad arrivare all’80% di tutto ciò che eccede 75k.
Concludo dicendoti che tra gli Stati esteri esistono dazi doganali, cosa non presente all’interno dell’Unione, dove un paese membro è libero dì vendere dove vuole ma paga le tasse solo nel paese di residenza. Questo ha creato la mostruosità dell’Irlanda.
Esatto. Perché si parla da tempo della tassazione dell'Irlanda come se fosse l'unico problema del fisco in Europa quando ci sono anche Lussemburgo ed Olanda che sono forse anche peggio....
Ma la distribuzione della ricchezza numerino preso singolarmente non vuol dire nulla, puoi prendere l'indice di gini dei vari paesi (calcolato dalla banca mondiale e aggiornato agli ultimi dati) e scoprire che la grecia ha un indice di gini più basso del nostro (quindi è meno diseguale), eppure la grecia sta messa 40 volte peggio di noi.
Così come puoi scoprire che l'Australia ha un indice di gini più alto di quello dell'albania (che ce l'ha più alto del nostro), eppure i flussi migratori dall'albania che abbiamo vissuto in italia suggerirebbero che non è esattamente un paese ricco e che sicuramente lo è meno dell'australia (tralasciando il fatto che i nostri stessi italiani emigrano in australia).
Quindi no, sta cosa della disuguaglianza è assolutamente insignificante presa singolarmente.
La ricchezza di un paese non c'entra nulla con la disuguaglianza, meglio vivere in un paese ricco ma più diseguale che in un paese povero ma meno diseguale.
Il GDP per capita invece è un ottimo modo per capire quant'è sviluppato un paese.
Se non vuoi il GDP per capita puoi prendere il reddito mediano (mediano, non medio, quindi i redditi dei ricchi scompaiono per non "drogare" la statistica) parificato al potere d'acquisto e aggiustato secondo un paniere di beni predefiniti i quali comprendono sanità ed educazione scolastica, e scopriresti ugualmente che tendenzialmente nelle prime posizioni ci sono gli stessi paesi primi come GDP per capita e che non hanno tassazione alta o esagerata.
E le solite 2-3 eccezioni tipo svezia e danimarca (che comunque sono al settimo e al decimo posto, dopo usa, australia, svizzera, ecc.).
Tassazione inferiore non significa abbassare le tasse ai ricchi per far girare denaro che prima o poi si spera rientri all’interno nell’orario statale.
Il GDP per capita non ti da l’intera fotografia di una nazione, provava a vedere come sono messi quegli stati anche dal punto di vista della distribuzione della ricchezza.
A me sembra che l'altra sia la favoletta.
Ad esclusione di qualche paese del nord europa piuttosto particolare (in realtà solo svezia, belgio e danimarca, fine) tendenzialmente paesi più sviluppati hanno tassazioni minori delle nostre.
E in generale i paesi più sviluppati non sono ai primi posti come tassazione generale.
Non ho mai capito per quale motivo le tasse sugli utili dovrebbero essere identiche in tutti i paesi mentre tutto il resto può tranquillamente rimanere invariato. Tralasciando le robe da centro sociale per "fa pakare i rikki1!11!1", credo che l'ultima delle cose dovrebbe essere la tassa sugli utili.
Chi ha deciso che il nostro 23% (se non erro) è il giusto? Perchè non il 27? Dovremmo adeguarci anche noi al 27 perchè facciamo concorrenza sleale? Perchè non il 18? Qual è il numerino giusto?
Senza contare che mi sembrano ben altri i motivi per cui le aziende vanno all'estero, nel caso italiano è perchè il nostro stato è una schifezza fotonica, ma anche negli altri stati, magari perchè in romania costa 1/10 un operaio rispetto a quelli italiani.
Come se poi altri stati non potessero fare il nostro stesso discorso: perchè l'azienda X va a produrre in italia e non qui da noi in california? Ehhh certo, perchè qui in california un dipendente prende 3k al mese e in italia 1200 al mese. Concorrenza sleale!!
Ovviamente quest'ultima parte è puramente fantastica perchè l'italia è talmente una schifezza che anche se le paghe sono molto più basse nessuno viene a produrre da noi. Però ecco, giusto per rendere l'idea.
Io so di cosa parlo :) ho il forfetario, parlavo di pressione fiscale... Essendo il regime più facilitato che esista, hai il 5% o il 15% dopo 5 anni su una percentuale di fatturato variabile a seconda del settore, ma poi hai comunque da pagare l'inps, e siamo intorno al 30%, è anche quella una cifra variabil
Quindi in definitiva se incassi 1000 guadagni 600 circa...
E parlo per una normale partita iva come libero professionista, una cosa semplicissima che dovrebbe essere facilitata al massimo e invece ha un sacco di strane limitazioni. È una pressione fiscale altissima e limita le imprese emergenti. Poi pensi ad altre categorie e oltre alle tasse fisse obbligatorie anche se non hai guadagnato una lira, hai pressioni ancora più alte, alcuni raggiungono anhe il 70% di pressione fiscale. È pazzia.
Infatti evadono.
perdonami, ma devo correggerti: il regime più agevolato è si il forfettario ma si attesta dal 5% al 15% a seconda delle casistiche e con un tetto comunque di 65.000€ di fatturato.
Vale solo per gli autonomi. Non per i dipendenti che si trovano tassati a monte. In entrambi i casi sussistono ulteriori balzelli, in aggiunta alla tassazione: tassa iscrizione camera di commercio ad esempio sei un autonomo, o addizionali regionali e addizionali provinciali invece per i rapporti da dipendenza.
In entrambi i casi, elevano la reale percentuale applicata. Questo era il senso del mio contributo..
Nel frattempo In Italia stanno rimuovendo ogni forma di smartworking riempendo le grandi città di auto, traffico e inutili spostamenti. Gli affitti ai ragazzi sono triplicati e le università territoriali e minori si svuotano nuovamente… insomma soldini per i soliti fittastanze a nero.
Ma noi abbiamo Brunetta dove caxxo andiamo a competere?
Il regime più agevolato è il forfetario e appunto nei primi anni è sul 30-35% totale, poi sale oltre il 40%, senza tasse strane aggiuntive per fortuna. Dovrebbero essere tutti così. Ma con aliquote migliori a seconda del fatturato al massimo a salire se fatturi molto di più... Anche perchè con quel regime non scarichi nulla, in altri regimi è tutto da vedere.
aggiungi che quel 35-40% diventa anche ben oltre il 50% dato che ci sono altre tasse, tassette varie con diverso nome che comunque ti detraggono reddito (regionale contributiva, tasse provinciali....).
Te le trovi tutte nel cedolino se sei dipendente o in altra forma se sei autonomo\azienda.
Questa risoluzione pone all’attenzione una…non risoluzione. Ovvero:
1) sensibile disparità di trattamento fiscale a fronte di una comune appartenenza Europea. Focalizzandoci poi solo sull’Irlanda Il tutto si inasprisce poi stante accordi mirati che hanno abbassato per lustri la gia bassa deduzione fiscale dal 12,5% a qualcosa prossima allo zero, o addirittura portandola in attivo se si considera l'ammortamento su proprietà industriali o l’esenzione delle tasse sui dividendi o anche l'esenzione dei “capital gain” sulle plusvalenze consentita in Irlanda
Ma soprattutto
2) si tappa la falla ma il rubinetto resta aperto. Il fulcro di tutto, al netto dell’Irlanda o delle Cayman che sia, è che non è sufficientemente presidiata e avversata l'esterovestizione fiscale, dove così come accade ed è permesso oggi la filiale italiana vende a 100, ma compra formalmente a 95 dalla sua holding che si trova in paradiso fiscale. Ergo in Italia, Francia o Europa paga tasse solo sul 5 e la holding paga poco o niente li dove si trova.
Gli attuali sistemi fiscali sono anacronistici e basati su regole del 1900 dove produzione-vendita e quindi tassazione avvenivano nello stesso perimetro. Oggi con internet e la globalizzazione produco e vendo a 10.000 km di distanza e la tassazione va incentrata li dove è localizzato il valore ovvero il luogo chi compra e sposta ii capitale con delle transazioni. Se vendo in Italia, al netto che tu sia cinese, americano o australiano, paghi le tasse in Italia dove si è generato il valore.
Quello di oggi è solo un unilaterale trasferimento di transazioni e valori fuori dall’Europa.
Una visione eccessivamente ottimistica.
Basterebbe quadruplicare i loro contributi economici nei confronti dell'Unione Europea
Come ho detto, considerate le tasse l’unico strumento per mandare avanti uno stato… se tutto il sistema ha quel dato costo è colpa delle tasse stesse che pagano tale costo, riducendo le tasse e aumentando il lavoro e gli investimenti delle aziende sul territorio si riducono anche le spese dello stato, il quale può andare avanti benissimo con le poche tasse che prenderà.
Fiscale-contributiva