
06 Maggio 2022
Gli impianti energetici off-grid - ovvero non collegati alla rete pubblica - potrebbero essere la soluzione migliore per milioni di persone che, ancora oggi, non hanno corrente elettrica all'interno delle loro abitazioni. E c'è di più: il riutilizzo di pannelli solari di seconda mano potrebbe rappresentare una soluzione nella soluzione, ben prima che progetti mastodontici come quello del pannello orbitale americano si trasformino in realtà. É Bloomberg a fare il punto sulla situazione, riportando come in diverse zone povere del mondo - Paesi in via di Sviluppo, specie in Africa e Asia - quello del pannello usato stia diventando un business dai grandi numeri.
Se così davvero fosse, a beneficiarne sarebbero - saremmo - tutti: i proprietari di pannelli che, invece di portarli in discarica ne trarrebbero un vantaggio economico, gli acquirenti, che potrebbero avere accesso ad un mercato altrimenti troppo costoso (quello dei pannelli nuovi), e per ultimo - si fa per dire - l'ambiente, meno sovraccaricato di rifiuti di questo genere che, secondo le stime, potrebbero raggiungere addirittura 78 milioni di tonnellate entro il 2050.
Ma chi potrebbe essere alla ricerca di pannelli solari "da buttare"? Chi non se ne può permettere uno nuovo, potendo acquistarne uno usato dall'efficienza sicuramente ridotta ma comunque sufficiente per generare energia laddove la rete manca - si pensi alle zone più remote dell'Africa, o alle carenze causate dalla negligenza dei governi locali. Off-grid, appunto, utile non solo per le case, ma anche - e forse soprattutto - per azionare le pompe dell'acqua.
Un mercato destinato a crescere in modo spropositato, dicono gli esperti, tant'è che c'è già chi ha smosso la blockchain per fare business nel business. Le vendite attualmente avvengono attraverso internet, soprattutto con il Marketplace di Facebook, ma i pannelli solari si possono trovare anche nei mercati dei paesi, a fianco dei vestiti (usati). E di pannelli usati ce ne saranno sempre di più, vuoi perché un numero sempre maggiore di persone li acquista per le proprie abitazioni, vuoi anche perché si tende a sostituirli prima del loro fine vita perché quelli nuovi costano sempre meno e sono sempre più efficienti. Restano così i pannelli smontati, destinati a trasformarsi in rifiuto anche se vero e proprio rifiuto non sono in quanto ancora funzionano. Ed è qui che si trasformano in oggetto da riciclare non nelle sue singole componenti, ma come pannello nella sua interezza, da destinare ai Paesi in via di Sviluppo.
Nel 2010 le persone che vivevano senza elettricità erano 1,2 miliardi, nel 2019 759 milioni: si stima che almeno una parte del "merito" di questa riduzione sia da attribuire proprio al mercato dei pannelli solari di seconda mano. Alcuni analisti ritengono che ci siano almeno 10 milioni di pannelli usati o fallati sul mercato, pronti ad essere reimmessi in circolo proponendoli alle popolazioni più bisognose. Che ringraziano - assieme all'ambiente.
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Commenti
pannelli perfettamente funzionanti tu li chiami rifiuti. La spazzatura ce l'hai tu nel cranio..
Creare industrie in Africa non è semplice, non hai gente formata, le scuole lo sappiamo come sono, non hai indotto per rifornirti dei componenti, dovresti far arrivare tutto dall’estero facendo lievitare i costi…ed in tutto questo il costo sarebbe quasi proibitivo per ognuno di loro.
Ma perché te pensi di alimentare intere città con i pannelli usati? Servono in villaggi isolati ed anche un pannello usato che fornisca una minima quantità di energia può essere utile…poi se volete potete finanziare voi dei progetti per mandare pannelli nuovi a tutti i villaggi…anche creare industrie li non è semplice, hai popolazione che non ha fatto chissà che scuola e cercare gente formata non è semplice…non hai indotto, dovresti rifornirti dall’estero facendo lievitare i costi…ed in tutto questo nessuno di loro potrebbe permettersi il costo di un solo pannello nuovo.
Su kiva no, hai solo due tipi di prestiti, uno con persone che garantiscono la restituzione, uno con persone che non garantiscono al 100%. Forse altre piattaforme offrono interessi, in effetti anche con interessi minimi gli importi prestati crescerebbero di sicuro ma rischierebbero di falciare le banche locali
Si ricevono interessi da piattaforme come kiva?
che idea, strano che apple non ci abbia pensato prima...avrebbe potuto vendere i sui cavi usati per il bene del pianeta!!!!
Oggi li prendono a bassissimo prezzo usati, e domani se li possono ricomprare nuovi su AliExpress. E se il budget scarseggia, possono chiedere un finanziamento alle piattaforme di microcredito (tipo kiva dove vedo molti chiedere aiuto proprio per i pannelli). Sembra funzionare davvero questa storia solare.
A me e' capitato diverse volte di prendere roba che qualcuno ha buttato per dargli altri utilizzi.
Per esempio il compressore dal frigo o l'alimentatore dal microonde.
Per cui, in linea di principio, non sono contro al cercare di non buttare roba riutilizzabile.
Viceversa mi e' capitato diverse volte cercare di regalare qualcosa in buon stato e vedere una faccia schifata come risposta.
Bene, ora hai scritto il tuo bel commento radical chic!
Adesso torna a nanna che i bambini vanno a dormire a quest ora.
Niente di nuovo sotto il sole (il gioco di parole è gratis), ai poveri sempre i rifiuti dei ricchi, e devono pure ringraziare. Solo mi chiedo: quando la finiremo di sentirci a posto con la coscienza per queste "generose" donazioni?
Purtroppo i pannelli non si possono riciclare: a parte i frame in alluminio e la junction box, non si riesce a recuperare altro, e non con costi energetici ed ambientali superiori a quelli della alla materia prima vergine.
Ovviamente affinchè un pannello esca dalla filiera del rifiuto (RAEE R4) e torni ad essere "prodotto", serve che la linea dell'end of waste che lo certifica come "riuso" sia seria.
Tieni presente che stanno facendo il revamping di intere centrali fotovoltaiche, con migliaia di pannelli ancora perfetti (che dieci o quindici anni fa, quando li hanno installati, producevano 250Wh, che era il meglio della tecnologia, ed oggi ne danno ancora 200), perchè la sostituzione con quelli di nuova generazione, da 350-380W, trattandosi di produzione elettrica incentivata, rendono ovviamente di più, e la sostituzione economicamente conviene.
Buttarli via è davvero uno spreco insensato.
ah adesso scaricare spazzatura nei paesi del terzo mondo si chiama "risorsa"... ovviamente saranno loro poi a dover smaltire la "risorsa" immagino.
Ma la finiamo con questa ipocrisia?
non ho ben capito il passaggio ma le credo...non metto in dubbio che sia una fesseria peculiare della normativa italiana ma l'ho citata in ogni caso :)
Resta il problema che molti moduli a "fine vita" potrebbero presentare problematiche non da poco a livello tecnico e di sicurezza...la soluzione ottimale alla fine sarà potenziare la filiera del riciclo dei materiali senza utilizzare paesi sottosviluppati per l'ennesima volta come discarica
"Se così davvero fosse, a beneficiarne sarebbero - saremmo - tutti: i proprietari di pannelli che, invece di portarli in discarica ne trarrebbero un vantaggio economico"
E c'era la marmotta che confezionava la cioccolata...
Ma vivete nel mondo delle favole o in quello reale?
Ovviamente se mai andasse in porto la cosa da noi e presumo nella maggior parte dei paesi, al massimo il ritiro sarebbe gratuito, ma scordatevi di vedere un euro della vendita.
"Se credi che Cina e Russia stiano facendo questo per un bene superiore,"
Non ho scritto nulla del genere.
Mi sono basato su una delle poche frasi intelligenti americane che è quella del "non importa di che colore sia il gatto, basta che prenda il topo"...e di certo preferisco il gatto che prende il topo a quello che non solo pretende la carne di prima scelta bio integrata con vitamine (c'è la pubblicità in questi giorni di questa foll-a) ma pure ti scagaz-a sui tappeti, solo perché 70 anni fa hanno sostituito gli occupanti di allora.
"hai letto qualche giornale palesemente schierato."
Bah, in Italia è difficile trovarne uno del genere.
E' più facile sentire nei Tg dire che "Draghi sta pensando di concedere la parola sull'Afghanistan a Cina e Russia"... il Paese del dragone che ha bisogno del permessino del draghino (nulla di più di un superboiardo) è roba che manco a Striscia nei peggiori momenti.
Sul resto, faccio come l'aereo dei paracadutisti... mi limito a sorvolare
Ma non hanno lo stesso smartphone che compri tu, ma uno enormemente più economico. Non a caso anche in India gli smartphone costano pressappoco lo stesso da noi (un esempio I Oneplus che vanno tanto li) ma se li possono permettere le classi che lavorano nelle grandi città. È sbagliato generalizzare con lo stipendio medio, come da noi, perché bene o male in Italia chiunque guadagna 1000€ al mese(ovviamente se messi a norma, cosa che va valutata in quando stiamo parlando di stipendio medio. Il nero non entra in questa classifica). In India invece dipende tutto da quale zona stai, ci sono luoghi in cui si sta come in un villaggio africano, ed altri in cui si sta come un un paese occidentale.
Non è così, ovvero è sufficiente che nell'impianto RAEE di destinazione vi sia un'aerea autorizzata per il processo di end of waste, attraverso l'approntamento al riuso (ti ricordo che le tre R della gestione del fine vita imposte dalla comunità europea sono "Reduce, Reuse, Recycle"), e quelli che escono da lì perdono la qualifica di rifiuto con relativo codice CER, ma tornano ad essere prodotti.
Tra l'altro l'articolo è di carattere generale, mentre la tematica da te evidenziata è una delle tante fesserie peculiari della normativa italiana, in europa questo problema nemmeno esiste.
Se credi che Cina e Russia stiano facendo questo per un bene superiore, hai letto qualche giornale palesemente schierato.
Prima hanno prestato denaro a pioggia agli stati africani, ed ora gli stanno portando via le ricchezze. Stanno vivendo un secondo imperialismo, e noi restiamo a guardare.
secondo te a chi vende interessa qualcosa? queste cose vanno in paesi poveri (non sono insensibile o altro ma è la realtà). l'importante è vendere rifiuti (fare soldi) passando per benevoli, se poi per un pannello difettoso prende fuoco una foresta e muoiono 20 persone nessuno saprà mai niente
opero nel settore, attualmente non è permesso dalla normative rivendere all'estero rifiuti raee (quello sono i moduli fotovoltaici a "fine vita").
Soprattutto a livello industriale vengono sostituiti perchè danneggiati (fenomeni di hospot / rotture vetro) o malfunzionanti (perdite isolamento o difetti collegamenti elettrici).
Leggermente fuorviante questo articolo dal mio punto di vista, certo potrebbero essere una risorsa ma chi controlla moduli vecchi "buoni" da moduli vecchi "cattivi e pericolosi"?
alla fine gli stessi che vendono questi scarti accuseranno gli africani di inquinare e non rispettare l'ambiente.
così si lavano le mani e passano per salvatori dell'ambiente
Come smaltire RIFIUTI sembrando generosi.
Fanno prima a usarli come tetti e pareti per le case, dato che la loro breve durata causerà più problemi per la mancata disponibilità di corrente elettrica che benefici, alle persone che ci facevano affidamento.
"spendi un sacco di soldi per mandare ed installare roba di scarsa efficienza e che in pochi anni sarà da buttare"
spendi un sacco di soldi e inquini molto di più di quanto inquinamento farà mai risparmiare quel pannello... concordo con te, è un modo per creare umanitariamente delle discariche in africa
Stai scherzando vero?
A parte che fortunatamente in Africa la Cina sta importando tecnologie vere (per il nucleare anche la Russia) e togliendo quel Continente dalla miseria e dall'arretratezza da farlo considerare la nostra discarica, ma in aggiunta non ha alcuna logica.
Mandi un rifiuto solo perché funzionante un pochino? a quel punto mandi un pannello nuovo che ha qualche resa, al posto di pagare il trasporto di 10, per altro uno che dopo un paio di anni magari è da buttare del tutto.
Se è il villaggetto sperduto (ormai roba da turisti, quanto i legionari a Roma) non gli serve molta energia elettrica, quindi gli basta un pannello da camper per abitazione o un impianto unico per l'intero villaggio, ma un decimo...se funzionante. Poi servono le batterie.
Nelle città africane (vere metropoli, alcune moderne) ci porti la corrente prodotta in maniera intelligente non quella fatta per intascare fondi pubblici.
Per altro sarebbe molto più utile, almeno ha un minimo di senso economico, una pala eolica (anche più facile da smaltire, se serve ma anche di lunga durata)
Insomma, spendi un sacco di soldi per mandare ed installare roba di scarsa efficienza e che in pochi anni sarà da buttare, e ti sembra una buona idea?
L'idea di fondo è, per altro manco nuova, prendere i pannelli ormai inutili ed evitare i costi di smaltimento spedendo tutto in Africa.
Non bastasse chi è che propone l'idea per sentire pu-za di bruciato
La soluzione è produrre pannelli localmente e venderli alle popolazioni a un costo accessibile. Lo sai qual è il reddito medio in India? Circa 223 $ al mese. In Italia nessuno di noi avrebbe un cellulare con quel reddito medio, eppure il mercato degli smartphone indiano ha superato per volume quello statunitense.
Non vedo perché criticare l’iniziativa, di sicuro in pochi in Africa possono permettersi il fotovoltaico nuovo…ci sono interi villaggi senza energia elettrica ed anche un pannello dalle prestazioni degradate può essere molto utile in diversi contesti…poi anche mandando pannelli nuovi di sicuro la questione dello smaltimento non cambierebbe, si sposterebbe solo più in là il problema. Comunque se avete soluzioni migliori potete sempre proporle.
Sbaglio o manca l'emoticon del pagliaccio nel titolo?
Mandiamogli anche i preservativi usati, se li lavano dopo possono riutilizzarli.
Ottimo, trovato il modo di aggirare le norme ambientali per lo smaltimento ecologico. Riciliamo tutto, siamo attrezzati, ghe pensi mì... ah.. no ho cambiato idea. Le scarico in un paese del terzo mondo, e per fare la scenetta quello che si fa pagare sono io, poi ne facciano quel che vogliono. Ottimo.
Sembra un film già visto, con la roba di seconda mano mandata in Africa come regalo o come beneficio, salvo poi essere "-accia" e finire nelle discariche africane (spesso manco legali), magari dopo aver recuperato quel poco materiale vantaggioso, rivenduto all'industria occidentale a poco (raccogliendolo in maniera illegale o poco sicura).
Siamo al dunque della fuf-a, prima spinta come pretesto per prendere gli incentivi e far giocare il viz-ato occidentale all'ambientalista (prezzolato) mentre adesso che ci sono i costi di smaltimento (sia economici che ambientali)....