
Economia e mercato 05 Feb
15 Luglio 2021 64
Dogecoin è una delle memecoin più popolari di sempre, specialmente da quando Elon Musk ha deciso di abbracciare la sua causa e sponsorizzarla in maniera per nulla velata sul suo profilo Twitter, dando il via ad una stagione particolarmente florida per tutto il mercato delle memecoin. Stagione che è durata poco meno che una primavera (visto che già da fine maggio il mercato ha avuto un pesantissimo ritracciamento), durante la quale ogni possessore di coin auspicava un tweet di Musk per far schizzare to the moon una delle cripto del suo portafoglio.
D’altronde tutti hanno sperato di poter assistere nuovamente all’effetto Doge - passato da 0,01 centesimi di dollaro ad inizio 2021 ai 0,74$ di maggio (oggi siamo a 0,19$) - e qualche caso simile c’è stato davvero, come ad esempio Shiba, portando diverse persone ad arricchirsi velocemente e a cementare la convinzione che poche decine/centinaia di euro investiti al momento giusto possano trasformare chiunque in un milionario.
Effettivamente qualcuno si è arricchito davvero e agli occhi di molti è parso che, alla fine dei conti, il mercato delle cripto sia realmente quell’alternativa in grado di sovvertire le attuali regole del mondo della finanza, presentandosi come uno strumento libero e democratico che - grazie alla sua decentralizzazione - offre a tutti le stesse opportunità di cambiare vita, dove se non hai successo o vieni fregato è solo colpa tua, dal momento che non hai fatto le tue ricerche e non ti sei informato a sufficienza. Insomma, l’emblema della meritocrazia e del giusto riconoscimento per chi studia, si informa ed è pronto a cogliere l’occasione giusta. Ma sarà realmente così? Il co-fondatore di Dogecoin non ne è affatto certo e nelle ultime ore ha rotto il suo silenzio social proprio per prendere una marcata posizione di forte critica verso questo mondo.
Jackson Palmer non è mai stato desideroso di essere una star dei social, al punto di arrivare a rendere privato il suo profilo Twitter e di crearne uno nuovo che sino a poche ore fa non aveva mai postato neanche un tweet. Per Palmer sarebbe stato facile riciclarsi come guru del settore, specialmente in seguito al grosso successo mediatico della sua creatura, tuttavia il co-fondatore di Dogecoin ha scelto di tenere sempre un basso profilo e di non intervenire mai nel dibattito pubblico, neanche quando in tanti chiedevano a gran voce un suo ritorno sulla scena delle cripto.
Effettivamente questo ritorno è parzialmente avvenuto ieri, quando Palmer ha pubblicato una serie di 10 tweet (trovate tutto in Fonte) con i quali attacca a testa bassa tutto il mondo delle criptovalute, andando a contestare proprio quelli che dovrebbero essere i punti forti del sistema: decentralizzazione e indipendenza dalle istituzioni economiche tradizionali.
Secondo Palmer, infatti, le criptovalute non sono altro che un sistema iper capitalistico che punta esclusivamente ad incrementare la ricchezza di chi è già benestante, tramite l’utilizzo di strumenti che permettono di creare una scarsità d’offerta artificiale (ricordiamo che il Dogecoin contrasta questo punto in quanto non pone un limite alla creazione di coin, cosa che invece avviene con la maggior parte dei cripto asset), di evadere le tasse e di avere a disposizione un mercato in cui l’intervento degli enti regolatori è praticamente nullo.
Palmer aggiunge che, nonostante le cripto puntino tanto sulla loro natura decentralizzata, in realtà il sistema è fondamentalmente controllato da un cartello di entità che, gradualmente, hanno portato al loro interno le stesse istituzioni finanziarie che avrebbero dovuto sostituire. Il tutto mentre viene costruita la già accennata narrativa del tutti ricchi dal nulla in poco in tempo, resa possibile anche dalla collaborazione di influencer pagati per lo scopo e dall’intervento di multi miliardari che distorcono il mercato ad ogni loro tweet.
Secondo Palmer le criptovalute stanno amplificando in maniera esponenziale tutti i difetti del capitalismo e ostacolano la creazione di strumenti in grado di tutelare l’investitore medio che si ritrova - spesso inconsapevolmente - all’interno di un fenomeno più grande di lui pensando invece di averne il pieno controllo. Palmer pone anche un’altra questione molto importante, ovvero l’impossibilità di poter portare avanti un dibattito sano sul tema, dal momento che qualsiasi critica al sistema viene ferocemente rigettata da tutti gli elementi coinvolti, specialmente dai piccoli investitori che hanno comprato il sogno di ricchezza e che non sono assolutamente disposti a mettere sul tavolo l’ipotesi che ciò non possa accadere.
Meglio credere al mantra dei diamond hands (n.d.r. coloro che non vendono mai, puntando all’esplosione dell’asset nel lungo periodo) e del buy the dip (n.d.r. 2 comprare nuovi stock di valuta approfittando dei minimi, in modo da incrementare la propria posizione) senza farsi troppe domande.
Lo scenario descritto da Palmer rappresenta senza dubbio una buona fetta del mercato delle cripto, forse quella più rumorosa e nota alle cronache, responsabile sia di casi estremamente positivi che hanno portato alcune persone ad arricchirsi, sia di molti più casi in cui tutti gli investimenti si sono rapidamente trasformati in cenere, senza alcuna possibilità di salvezza.
Ovviamente il mondo delle cripto è molto più di questo e non è composto esclusivamente da memecoin - o direttamente da shitcoin -, ma anche da tanti progetti che non promettono il boom dall’oggi al domani, basandosi invece su idee che puntano davvero ad introdurre strumenti e prodotti utili che hanno un vero futuro davanti a sé. Distinguere la concretezza del progetto dalla speculazione finanziaria che si crea attorno non è semplice, ma è ormai innegabile che l’avvento della blockchain è destinato a cambiare in maniera radicale tantissimi aspetti della vita lavorativa (e non solo) e che alcune non saranno altro che il prodotto di servizi in futuro fondamentali.
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Commenti
Quello che tu dici "che tutti credono" sono in realtà chi non è nel settore o chi ne è dentro da solo un paio di mesi
Il solito demente a 360 gradi...
Ma quale futuro, l'uomo non ce l'ha più ormai, abbiamo distrutto irrimediabilmente questo pianeta.
Ha solo detto la verità. Poi chi te lo dice che ha scazzato?
Certo. Ma col senno di poi non te la prendi con il resto del settore soltanto perché hai scazzato e ti sei fatto un birra e una pizza gratis.
Una minoranza pensa che con le cripto ci possa essere un riequilibrio sociale. Non è (più così): poteva esserci 10 anni fa se uno scommetteva (perché 10 anni fa era una scommessa) su BTC. Ad oggi, chiunque sia nel settore almeno da un paio di mesi, capisce che tale aspetto è superato: ci può essere speculazione, come c'è in borsa o in 1000 altri settori, ma l'evoluzione è tecnologica
Si, ma la loro diffusione non è perchè la gente le usa come valuta, ma le usa solo per fare speculazione sperando che diventino il nuovo Bitcoin, altrimenti non le defecarebbe nessuno.
Se una persona ben informata critica qualcosa lo fa solo per invidia si, Azzo di ragionamento è?
Ora però dillo senza rosicare per avere venduto i tuoi dogecoin per due spicci
L'unico modo per avere controllo sui tuoi investimenti in moneta virtuale è avere un potere come Musk, che può gonfiarla o affossarla con un tweet. Per tutti gli altri è gioco d'azzardo.
Solo perché ha venduto troppo presto
Che sia tutta una speculazione su un virtuale senza valore è chiaro.
Furbo chi è riuscito ad approfittarne per guadagnare sull'aria fritta di parole e twit.
e ma non è che si possono fare valutazioni enormi su un blog, semplicemente la società liberale è tale solo se te lo puoi permettere, il che non la rende purtroppo realmente liberale.
Non ti seguo.
Si è visto. In 4 anni la crypto community è peggiorata...
Più che altro, il fatto è che non c'è più una correlazione tra il valore (economico) di un'azienda o entità o bene e quanto "valore" apporta alla società.
L'idea originaria del capitalismo è che chi produce qualcosa di utile/innovativo/desiderato dalla società verrà premiato dal mercato con introiti proporzionali al suo ingegno.
Ma questo concetto non esiste più, oggi i grandi capitali sono quasi tutti derivati da accumulo selvaggio senza reinvestimenti, monopoli de facto, dal dare un valore elevato e spesso arbitrario a beni intangibili che hanno valore solo per "hype" (passami il termine) e da speculazione galoppante. E le criptovalute rientrano in questi ultimi due punti a mio avviso.
Sei troppo vago. Così sembra solo il solito discorso qualunquista.
Nessuno afferma che la società liberale è perfetta. Non esiste la società perfetta.
È solo quella che finora ha dato i migliori risultati.
Inoltre la società liberale se non altro conferisce all'individuo la libertà di andarsene se proprio non gli piace. Sembra poco ma altri modelli di società non prevedono proprio questa possibilità.
Possibile. Ma al mondo crypto non interessa tanto rispondere a lui, quanto mettere in guardia i prossimi.
la società liberale ha solo fallito, dato che senza controllo ci si mangia gli uni con gli altri fino a portare a monopoli più o meno naturali. perchè la società liberale ha sminchiato il pianeta e lo ha messo a rischio, convinto che qualche magica forza equilibri il tutto in favore dell'uomo, sia chiaro però che la migliore soluzione rimane un ibrido fra il liberalismo e centralismo
Il fatto che il termine venga usato in maniera dispregiativa non implica che sia obsoleto. Anche perché non c'è una definizione univoca universalmente accettata.
Il mondo crypto non può rispondere quindi si dimenticherà presto di questa uscita e continuerà con la propria strada, giusta o sbagliata che sia.
Il capitalismo non esiste. È un concetto totalmente obsoleto che aveva senso solo all'inizio della rivoluzione industriale e in pratica era la versione industriale del latifondismo. Quando l'operaio era la versione moderna del servo della gleba.
Oggi è usato solo come termine dispregiativo dalle ideologie massimaliste per denigrare la società liberale.
Tra l'altro la società liberale, con i suoi limiti e difetti, è l'unica che la storia ha dimostrato funzionare e che ha portato effettivamemte ad un miglioramento economico per la popolazione, almeno mediamente.
la teoria keynesiana non è mai sta portata completamente nella realtà perchè toglie potere a chi ne ha troppo, dato che nelle crisi chi si arricchisce di solito sono i ricchi, mentre la politica di ammortizzatori ecc è complessa e sulla carta non permette di fare teoricamente ciò che si vuole, cosa che nel anche nel liberismo rimane solo teorica.
l'istruzione ricevuta non è decentralizzata e non è di conseguenza accessibile a tutti, quindi di base non pone tutti nelle stesse condizioni di partenza
ovviamente la mia è una semplificazione, e tu vedi il solo costo dell'università come discriminante, io per dirti nella scelta fra i vari politecnici tolsi immediatamente milano perchè non esiste il solo costo dell'università da sobbarcarsi, ma anche il costo della vita. Sul fatto che una laurea sia un mero attestato di apparente istruzione è ovvio e sono d'accordo con te. Io non ho detto che in italia esiste meritocrazia nuda e cruda, ma di base anche esistesse, questa dipende da una miriade di altri fattori che ricadono in quantità di denaro e istruzione dei genitori. Sulla pressione fiscale si può piangere quanto si vuole, ma finchè tutti eludono e molti evadono non andrà di certo a diminuire. Abbiamo una delle istruzioni fornite più spartane e antiquate possibili, che di certo sono di livello, ma che permettono davvero poco agli studenti di imparare, semplicemente chi sopravvive al sistema scolastico italiano fino a una magistrale, è capace di destreggiarsi tranquillamente con qualsiasi tipo di problema, almeno per le università stem, che sono le uniche di cui posso avere un esperienza diretta, e già sui percorsi di studi della rinomata milano avrei da ridire, dato che formano tecnici e non ingegneri pensanti, non discriminando gli studenti, ma le materie di studio. il pagare allo stesso modo non è meritocrazia, è capitalismo :D
Io ho fatto due spicci, niente di che ma sono riuscito a pagarmi la vacanzina all'Elba, giocando a "sentimento", e devo dire che ha funzionato, non credo di esser bravo o attento, ho usato solo il buon senso.
Il paragone tra nuovi social e nuove crypto non regge, un nuovo social è difficile da lanciare perché all'inizio ci sono solo 4 gatti, le nove crypto invece spuntano fuori come funghi, non ci sono ostacoli alla loro introduzione.
ehm il mondo crypto?
Comunque si produrrà parecchia roba su di lui, anche solo per mettere in guardia chiunque altro abbia intenzione di provarci.
Guarda che ci ho guadagnato pure io eh
Ma ammetto che si tratta di pura fortuna, bisogna essere veramente ingenui a pensare il contrario
che piedi ha pestato?
A cercare cosa? Bah non succederà niente...
Mah guarda, lui non era attivo su Twitter da 2 anni e ha ripreso solo per postare questi 10 tweet (l'account non ha altro). Penso che tornerà semplicemente a farsi i fatti suoi e a lurkare
E dovrà farlo per i prossimi 2-3 almeno o cercarsi un alias.
Sicuro ci sono già un centinaio di persone che stan scandagliando la rete per leggersi tutto quello che ha scritto e fatto negli ultimi 10 anni.
Un po' come è successo con Krugman.
Zero. Ha impostato i tweet in modo che solo chi viene citato può rispondere e non ha citato nessuno https://media3.giphy.com/me...
Eh, ho capito ma c'è un motivo per cui quella che mi porti, a parte rari casi ed usata col contagocce, è sempre stata una teoria, poi deve passare alla pratica... un sistema di centralizzazione, seppur nella teoria nato per far del bene, può risultare fallace poi...
Mi sembra il minimo, te come faresti scusa :D
Non capisco che c'entra... Non mi pare tu abbia portato prove a supporto della economia keynesiana
Per aver pestato i piedi a tanta gente.
Per aver detto cose altamente condivisibili?
Nel dubbio evito di investire in crypto, va bene solo come giochino se vuoi scommettere qualche decina di €.
C'è scritto "amplificando in maniera esponenziale tutti i difetti del capitalismo".
Può anche essere l'opzione migliore (dubito) ma questo non la rende esente da difetti.
Sono curioso di vedere la valanga di m***a che gli arriva addosso.
Col senno di poi siamo tutti bravi.
Si potrebbe paragonare le cryptovalute ad un servizio a cui le persone si fidelizzano. Un po' come scommettere che Facebook sarà il social del futuro. E' facile progettare dei nuovi social, un po' meno convincere le persone ad usarli.
è già stato inglobato nello status quo, basta vedere proprio doge e elon musk a mo' di esempio di facile fruizione per chiunque.
il capitalismo ideale farebbe quello, ma si dovrebbe partire da pari condizioni per essere quello ideale, cosa che non succede mai. Se io nasco figlio di berlusca o uno di 5 figli di una famiglia con un solo componente che porta reddito , le strade accessibili son ben diverse e con difficoltà nettamente diverse.
la miglior forma disponibile sarebbe quella più vicina a un tipo di economia keynesiana che a quella neoliberista/imperialista di thatcher e regan. Nel sistema attuale la meritocrazia è strettamente dipendente dal tipo di istruzione ricevuta, che dipende da quella che ci si è potuta permettere, che di base è tutto tranne che meritocratica dato che un bambino di certo non sceglie dove nascere, e quindi viene premiato per tale scelta. vedere il capitalismo neoliberista come la forma migliore solo perchè si vive in paesi che hanno sempre sfruttato altri paesi non è proprio l'analisi più obiettiva che si possa fare.
e te credo che se la prenda con tutto il mondo crypto.
Ha dato via le sue per un pugno di mosche e se le vede arrivare a .74.
Adesso potrebbe stare in playa da qualche parte a scazzeggiare di brutto per la vita.
fortuna...
chiunque abbia fatto due spicci è " fortunato".
Non bravo, non attento ma fortunato.
Siete dei pagliacci da tanto che vi rode.
Le crypto non sono nate per farti diventare ricco con un click. Il problema è che durante le bull run gli influncer, scammer, youtuber ti fanno credere questa favoletta.
Non sarà mai, dico mai, il sistema stile Robin Hood che tutti credono. Se rimarrà verrà inglobato nello status quo e nulla cambierà.