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NFT: cosa sono i token non fungibili di cui tutti parlano

27 Marzo 2021 296

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Dalla GIF di un gatto che lascia dietro di sé una scia arcobaleno al primo tweet della storia, passando per un quadro digitale composto da 5mila immagini, ma anche video e brani musicali: oggi in Rete tutto ciò che si crea si può vendere "sotto forma" di NFT.

Un acronimo che non vi suonerà nuovo (è stato da molti definito l'argomento del mese) e che avrete sicuramente letto in relazione a due note personalità che hanno amplificato a dismisura il fenomeno: Jack Dorsey, fondatore e CEO di Twitter, che ha di recente venduto all'asta il suo primo tweet come NFT per la modica cifra di 2,9 milioni di dollari, e l'onnipresente Elon Musk, estimatore accanito delle criptovalute, che ha prodotto un brano di musica elettronica come NFT (dal titolo omonimo) che metterà presto in vendita.

Sono in realtà migliaia i nomi associati a questa nuova "ossessione". Quello degli NFT, infatti, è un mercato che sta crescendo a un ritmo vertiginoso: nel 2020 il giro d'affari complessivo ha toccato i 250 milioni di dollari, circa il quadruplo rispetto all'anno precedente, come riportano i dati di NonFungible Corporation e dell'Atelier Bnp Paribas.

Prima di sviscerare il significato racchiuso dentro a queste tre inflazionatissime lettere, occorre fare una premessa: il termine "NFT" sta rimpallando sulle testate di tutto il mondo, ma le definizioni attribuitegli sono molteplici e spesso fuorvianti. Con gli NFT, noti anche con il vezzeggiativo "Nifties", alcune testate fanno riferimento agli stessi oggetti digitali venduti, mentre altre (noi adotteremo questa linea) al "gettone" digitale conservato su blockchain che corrisponde al media venduto e che ne certifica la proprietà e l'autenticità.

Ma cosa sono esattamente gli NFT? E come funzionano?

INDICE

C'ERANO UNA VOLTA I CRYPTO-GATTINI

In principio furono i gattini. Il fenomeno dei NFT non è nuovo e la sua genesi è saldamente ancorata a una popolarissima "mania": era il 2017 quando lo studio canadese Dapper Labs sviluppò CryptoKitties, un gioco basato sulla blockchain Ethereum che consente ai giocatori di acquistare, allevare e rivendere gattini virtuali, ognuno dei quali è unico (con un genotipo e fenotipo propri), di proprietà degli utenti e dotato di un valore che varia in base all'andamento del mercato (nel 2018 un Kitty è stato venduto per 140mila dollari). Il gioco ha causato un aumento delle transazioni su Ethereum tanto da arrivare a coprire il 25% del traffico della piattaforma e a generare un giro d'affari equivalente a 19,6 milioni di dollari in poco tempo dal suo rilascio.

COSA SONO GLI NFT

Ma cosa sono, nello specifico, gli NFT? L'acronimo del termine Non-Fungible Token, tradotto "token non fungibili", significa un insieme di informazioni digitali presenti all'interno di una blockchain che conferisce diritti e caratteristiche a un determinato soggetto. Per semplificare, si tratta di un token crittografato associato a un media che, una volta acquistato, diventa un attestato di proprietà e di autenticità registrato in una blockchain.

Per capirne più approfonditamente il senso, occorre soffermarsi sul significato del termine "fungibile" e del suo contrario: un bene fungibile è un'unità intercambiabile con un'altra del medesimo valore, ad esempio una banconota da un dollaro. Al contrario, un elemento infungibile è dotato di un sua specifica individualità economico-sociale che non ne consente la sostituzione con un altro. Dunque, un token non fungibile è di per sé unico nel suo genere, non intercambiabile e insostituibile.

Può essere registrato con un NFT qualsiasi tipologia di media, dalla musica ai video, passando per i testi, le opere d'arte, le foto, addirittura anche le GIF e i meme. Una volta acquistatone il NFT, il media continua a circolare liberamente in rete, ma i suoi diritti diventano di proprietà dell'acquirente. Il token acquistato è dunque una certificazione del media o opera digitale, non l'opera stessa. I NFT attribuiscono dunque a una creazione digitale tutti i diritti che avrebbe fisicamente come opera, come la rarità, l'autenticità e la proprietà.

Per utilizzare un parallelismo analogico, un NFT corrisponderebbe a una copia autografata di un oggetto, una sorta di pezzo da collezione, ma in versione digitale.

DUE TIPI DI TOKEN NON FUNGIBILI

Esistono due distinti standard di NFT. Il primo e più diffuso, noto come LRC721, è caratterizzato dal tratto dell'unicità. Significa che un singolo contratto vale un token: un'opera venduta attraverso questo standard corrisponde dunque a un elemento unico.

Il secondo standard, denominato LRC1155, si contraddistingue per il fatto che un contratto valga più token. In questo caso, è come se la proprietà si dividesse tra più soggetti, come nel caso delle stampe a tiratura limitata.

COME FUNZIONANO

Gli NFT si basano sulla blockchain, una tecnologia di condivisione che consente la conservazione e la trasmissione di informazioni o transazioni fungendo da vero e proprio "registro digitale", nota soprattutto per i Bitcoin ma utilizzata in numerosi altri ambiti.

Per quanto riguarda il funzionamento degli NFT, la tecnologia blockchain utilizzata è la medesima di quella dei Bitcoin. Diversamente dalle criptovalute, però, gli NFT non possono essere scambiati direttamente tra loro. Questo perché, come già spiegato, non esistono due token non fungibili identici, cui corrisponda il medesimo "valore".

Numerosi sono gli attributi degli NFT. Essi sono indivisibili, non possono cioè essere suddivisi in denominazioni più piccole ed esistono dunque unicamente come oggetto intero. Sono inoltre indistruttibili: i dati dei token non fungibili, essendo archiviati sulla blockchain tramite smart contract, non possono essere distrutti né rimossi. E sono verificabili: le opere d'arte digitali, ad esempio, possono essere ricondotte al loro creatore e dunque autenticate senza alcuna esigenza di verifica da parte di terzi.

La compravendita di NFT può avvenire utilizzando diverse valute, come i dollari o gli euro, dal momento in cui le blockchain sono fondamentali per attestare la loro autenticità ma non per il loro scambio. Negli ultimi mesi, si sono affacciati sul mercato numerosi marketplace di NFT, vere e proprie piattaforme di compravendita di token non fungibili, come Nifty Gatewat, OpenSea, Known Origin e molte altre.

UNA NUOVA FORMA D'ARTE

Se è vero che gli NFT possono essere associati a qualunque (o quasi) contenuto digitale, è soprattutto nel mondo dell'arte che il fenomeno si è affermato. Secondo il portale Crypto.art, a novembre 2020 le vendite di opere d'arte basate sugli NFT hanno raggiunto quota 1,5 milioni di dollari, a gennaio 2021 hanno superato i 10 milioni, ma il vero rialzo ha interessato il mese di marzo, quando sono schizzati a 120 milioni di dollari. Un'opera digitale in NFT, conservata in blockchain, è firmata digitalmente dall'artista ed è dunque unica e rara rispetto alle copie che circolano in rete.

I case history sono innumerevoli ed emblematici. Lo scorso 11 marzo, un'opera di Mike Winkelmann, artista digitale noto con il nome d'arte di Beeple, è stata battuta all'asta per 69 milioni di dollari da Christie's, rendendolo il terzo artista vivente più quotato dopo Jeff Koons e David Hockney.

L'opera "Everydays - The First 5000 Days", un collage di cinquemila "quadri" digitali realizzati dall'artista, ha sollevato un vento di rivoluzione nel mercato dell'arte: non è soltanto la prima opera NFT ad essere venduta dalla storica casa d'aste, ma la sua vendita segna inoltre l'ingresso ufficiale di un "oggetto digitale" nel circuito dell'arte tradizionale.

Lo stesso Beeple in un comunicato ufficiale ha dichiarato:

"Di sicuro questa vendita segnerà l'inizio di un nuovo capitolo della storia dell'arte, quella della Digital Art"

Acquistando l'opera di Beeple, un soggetto noto con lo pseudonimo di Metakovan (proprietario di Metapurse, uno dei principali fondi di NFT al mondo), ha comprato nient'altro che un file JPEG collocato in un portafoglio digitale reso unico da uno smart contract address fatto di pixel e byte, che è stato "minted", ovvero coniato. Non ha quindi acquistato la proprietà fisica di un oggetto, come avviene abitualmente durante le vendite di opere d'arte, ma la proprietà digitale.

Beeple (b. 1981)
EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS
token ID: 40913
wallet address: 0xc6b0562605D35eE710138402B878ffe6F2E23807
smart contract address: 0x2a46f2ffd99e19a89476e2f62270e0a35bbf0756
non-fungible token (jpg)
21,069 x 21,069 pixels (319,168,313 bytes)
Minted on 16 February 2021. This work is unique.

"Al momento in cui la creazione digitale viene acquisita, l'acquirente riceve il file con l'opera che incorpora un insieme di informazioni tra cui l'ora della creazione, le dimensioni, la tiratura e il track record di eventuali vendite, comprensive di prezzo e dei possessori precedenti", scrive Forbes.

In realtà l'associazione tra arte e tecnologia blockchain non è una novità e si rispecchia nel genere della crypto-art, affermata già da qualche anno, nel cui merito tuttavia non scenderemo.

MA A COSA SERVONO?

La reazione iniziale di chiunque si approcci per la prima volta al curioso mondo degli NFT è quella di domandarsi che senso abbia acquistare - e di conseguenza rivendicare - la proprietà di un file, dal momento in cui esso può comunque essere copiato e "consumato" da tutti. Non abbiamo risposte univoche alla domanda, resta il fatto che nell'universo aleatorio e intangibile della rete, gli NFT rappresentano un modo per assegnare valore e autenticità (ma anche appartenenza) agli "oggetti" in essa presenti. Così facendo, viene per la prima volta introdotto il concetto di esclusività e di rarità nel mondo online.

E di esclusività - sebbene piuttosto fine a se stessa - si tratta, dato che con l'acquisto di un NFT ci si appropria del file di un oggetto digitale e dei metadata che dimostrano che si possiede tale oggetto.

Sicuramente, con la creazione di un NFT collegato a un file destinato a diventare popolare, si spalanca la possibilità di "catturare" il valore dei contenuti virali.

I RISCHI

Come intuibile, anche il luccicante mondo degli NFT cela le sue spinosità. I rischi che possono sopraggiungere con il loro impiego sono molti, in primis quello dei furti di opere d'arte digitali. Come riporta MalwareBytes, di recente gli hacker hanno violato gli account di alcuni utenti presenti sul marketplace digitale Nifty Gateway e hanno rubato opere d'arte per un valore di migliaia di dollari, successivamente rivendute su Discord o Twitter come NFT. Questo è possibile perché la blockchain è progettata per prevenire la contraffazione, ma non il furto: se qualcuno ruba un NFT e lo rivende, la blockchain registrerà la vendita in modo irreversibile.

In altri casi, alcuni artisti hanno segnalato che le loro opere sono state rubate e rivendute sulle piattaforme di compravendita di NFT a loro insaputa e senza autorizzazione, rendendosene conto addirittura molto tempo dopo l'accaduto. Le persone che hanno creato l'NFT hanno probabilmente "copiato" l'opera d'arte dai siti web degli artisti.

C'è poi un altro aspetto da non trascurare, quello cioè legato all'impatto ambientale degli NFT: non potendo prescindere dalla blockchain, un sistema notoriamente dispendioso dal punto di vista energetico, anche i token non fungibili risultano essere automaticamente poco sostenibili.

MODA O RIVOLUZIONE?

Non è ancora chiaro quali scenari si delineeranno allo spegnersi dell'hype sollevato dagli NFT. Quel che è certo è che il clamore e i numeri vertiginosi che accompagnano la loro ascesa fanno inevitabilmente pensare a una bolla speculativa che potrebbe esplodere con la stessa facilità con cui si è generata, come successo recentemente con il caso GameStop.

È altrettanto vero che, specialmente nel mondo della digital art, molti artisti digitali potrebbero trovare negli NFT una nuova, concreta opportunità remunerativa, vedendo riconosciuto il valore del proprio lavoro che tenderebbe altrimenti a smarrirsi nell'etere a causa dell'estrema facilità con cui può essere copiato e diffuso. Discorso diverso per media come GIF, meme e post social, la cui mercificazione suona ai più inevitabilmente bizzarra e poco sensata.

Rivoluzione o moda passeggera che sia, il fenomeno degli NFT attira molti e ne scontenta altrettanti. Non ci resta che aspettare di scoprire cos'ha in serbo il futuro per loro.

VIDEO


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Commenti

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Simone

L'importante è farli e venderli, o comprarli a poco e rivenderli al triplo finchè si può :-P

ice.man

gli NFT esistono come pura forma di speculazione e riciclaggio
visto che finanza dei derivati ha raggiunto una capitalizzazione che ha portato il mondo della finanza mondiale a valere 20 volte il PIL di tutti gli stati del mondo messi assieme
E' evidente che la smania di far crescere all-'infinito la ricchezza in un mondo finito dovesse continuare a creare qualcosa di "inesistente" e quindi senza limiti per continuare ad alimentare questa crescita.
Fosse per me il mercato dei derivati dovrebbe essere un esclusiva della banconote del monopoli, soggetto poi a cambio con moneta reale per passare appunto dal mondo finto al mondo rale. Esattamente come ai tempi dei SIMS

TizioIncognito

Io non ho ben capito, cosa si intenda con questo concetto di proprietà.

A mio modo di vedere se acquisto la proprietà di un brano musicale significa che i diritti SIAE d'ora in poi arriveranno a me, ma ne dubito che posso andare dalla SIAE a dirgli che ho acquistato un NFT.
Seconda cosa l'unicità di questi NFT è solo all'interno della blockchain bitcoin, quindi potrei cominciare a registrare NFT su una blockchain che mi invento io e avrei una doppia proprietà sugli stessi oggetti?

Frazzngarth

rigrazie!

Tom

Scusa se ti rispondo ora, avevo le notifiche disattivate.
Solo alcuni utenti sono autorizzati a validare le transazioni. In alcune blockchain devi essere autorizzato da altri utenti/admin, in altre invece sono previsti sistemi automatici.
Nel caso di Etheurum "basta" depositare 32eth su uno specifico portafoglio
https://ethereum.org/en/eth2/staking/#stake

Rendiamociconto

semplice,
per essere ricchi non serve essere intelligenti
di intelligenza non ne esiste solo una

Rendiamociconto

alla fine una giusta l'hai detta, sono commosso

DicoIo

in linea di massima hai ragione....però chi ha "buttato" 50 euro acquistando bitcoin nel 2010 (e se li ha tenuti) oggi ha: ................

C#Dev

Non è per nulla la stessa cosa.

Attraverso NFT acquisti solamente il concetto di proprietà dell' opera che rimane a completa disposizione di chi l'ha creata.
Il concetto di originalità e unicità non c'entra niente con l'NFT, cosa che, a parer mio, lo rende una immensa bolla.

Il quadro originale, a differenza della copie, ha dalla sua parte il fatto di essere realizzato con materiali lavorati da quella precisa persona e non potrà essere mai più replicato.

Un'opera digitale perde la sua unicità già il secondo dopo essere stata spostata in una cartella differente visto che i bit che la componevano non sono nemmeno più i bit originali.

alberto redolfi

a parte che concettualemente nn c'ho capito un razzo:-) ...ma mi domando il senso di avere "l'idea" di proprietà e non la vera proprietà e unicità dell'opera. Cmq oggi fotografo il gatto e poi vediamo...

GoodSpeed

Non spenderei 1 euro per queste cose. Beato chi ha soldi da buttare.

bouncingpotato

mA Se nE PaRlA ElOn mUsK AlLoRa è iL FuTuRo

www.vr-italia.org

Ma secondo te è importante cosa interessa a te, o cosa interessa a chi ha in tasca i milioni di dollari che costa sta roba? l'NFT è l'equivalente di un atto notarile che certifica che l'unica GIF autentica sul pianeta è tuo. Per capire il senso di questa cosa devi uscire dalla logica del valore materiale che potrebbe avere un bel maglione morbido che ti tiene caldo ed entrare nella logica speculativa per cui un francobollo sbiadito che non può essere manco usato per spedire una cartolina può valere milioni di dollari. E questo con o senza NFT, l'NFT è solo uno strumento tecnologico che rende questo genere di transazioni, esistenti da secoli, più sicure. Ma sono problemi che riguardano le persone che non vivono del loro stipendio, ma hanno tantissima liquidità che, per forza di cose, da qualche parte dovranno pur mettere, visto che fare il deposito come quello di Paperone per farci i tuffi non è mai stata una grande idea. Un giorno che avrai 100 milioni di euro ti accorgerai di avere gli stessi problemi, da qualche parte li dovrai mettere, e una banca non è il posto migliore per tenere 100 milioni di euro, e allora certe cose che ora ti sembrano futili ed incomprensibili, acquisteranno un senso.

Ricky

È quello che sto dicendo...

Desmond Hume

Ma a me interessa l'autenticità della GIF non del NFT...
Caro mio stai mischiando concetti opposti (bene materiale collezionabile) cercando di dare un senso alla presunta autenticità.

Un libro firmato con dedica dall'autore ha un certo valore in quanto unico e inimitabile perché anche se ne firma altri, ogni sua dedica sarà scritta in maniera leggermente diversa da QUEL LIBRO, anche se scrive la stessa cosa.
E tu vieni bello e buono a paragonare un bene materiale ad una roba digitale replicabile all'infinito? Fuffa allo stato puro. Poi chemmefrega del NFT, non comporta alcun talento artistico farlo... non è opera dell'autore...

www.vr-italia.org

Ma non è vero, se io ho un libro di J. K. Rowling lo posso vendere usato su eBay a 5 euro, ma se avesse una dedica autografa della Rowling, anche fosse a mio nome, varrebbe molto di più, perché quella dedica lo rende unico rispetto alla copia senza, che è uguale a tutte le altre. A quanto di più? Questo lo decide il mercato, lo stesso che decide il valore di un NFT.

SteDS

Ma in realtà non compri nemmeno la proprietà dell'opera, compri una firma univoca, tutto qua. L'artista può continuare a disporre dell'opera come meglio crede, magari applica un filtro giallino alla sua opera digitale e la rivende al doppio, altre photoshoppate e rivende ancora.. e così via.

Guido

Non è la stessa cosa. Nemmeno lontanamente. Se l'autore di un libro mi fa una dedica autografata sulla dedica ci sarà scritto "A Guido...", al che io non ho molto da rivendere. Invece questo NFT io lo posso vendere. Ecco che la dedica ha la sua unicità, questo NFT no.

Guido

Cioè fatemi capire bene.
Comprando un NFT io non compro l'opera in sé ma compro la proprietà dell'opera, che frattanto è e resta a disposizione di altri?
Praticamente significa che compro il concetto di proprietà dell'opera!
Ma voi non state bene!
Il mondo digitale vi ha mandato in pappa il cervello!

Masashi Obata

Mai scritto che non ci sono ricercatori ricchi, rileggi bene, ho scritto quanti ne conosci...I soldi non fanno schifo a (quasi) nessuno. Uno scienziato è mosso dalla passione e voglia in primis, i risultati lo mandano in brodo di giuggiole. Eh no la scienza non è un modo per diventare ricchi, ma una eventuale e remota conseguenza, il più delle volte non voluta o cercata. Molti non fanno ricerca applicata quindi ricchi non lo diventeranno mai. Non puoi paragonare un attore, un calciatore e un ricercatore. Sicuramente tutti e tre mirano alla fama, ma se pensi a diventare ricco, di sicuro se puoi scegliere non scieglierai di fare lo scienziato, anche perché non è la prima cosa che ti viene in mente pensando a tale lavoro. E vivi meglio da impiegato, perché sì prendi poco meno, ma non hai un lavoro precario, non devi viaggiare per anni in giro per il mondo per trovare di volta in volta una posizione di 1 o 2 anni, 3 se ti va di qulo(sembra bello, ma se hai famiglia è molto meno bello...) non devi lavorare aggratis durante i weekend, non fai il peer reviewer aggratis e non ti devi sbattere per trovare fondi.

www.vr-italia.org

eliminare era un messaggio rivolto ai moderatori, il messaggio era finito in moderazione preventiva per le solite ragioni senza senso (c'era la parola im mi grati perché citavo che i ricercatori erano im mi grati Turchi), e i moderatori hanno voluto aggiungere un altro po' di nonsense approvando il messaggio con scritto -eliminare- :-D

Preferisco sempre riscrivere i messaggi che aspettare i moderatori.

Cerrto, ne ho citati alcuni, ma appunto se ne avessi citati mille mi avresti risposto "eh, ma sono solo 1000, al mondo siamo 8 miliardi" - per cui mi sono risparmiato la fatica.

Ci tengo a precisare che io non ho mai scritto che in quell'ambiente pensino solo ai soldi, anzi, sono convinto che la prima cosa che rende felice ogni scienziato sia il risultato del suo lavoro, poi però se arrivano anche i soldi non fanno schifo. E' che tu hai scritto che non ci sono ricercatori ricchi, in realtà mi è sembrato un grosso luogo comune, fare scienza è uno dei modi per diventare ricchi, ma come non tutti gli imprenditori sono ricchi, non tutti i calciatori sono ricchi, non tutti gli attori sono ricchi, non tutti i cantanti sono ricchi, nemmeno tutti i ricercatori sono ricchi. La ricchezza, per definizione, è tale solo se raggiunta da pochi, è un concetto relativo, sei ricco quando sei più ricco della maggioranza. Però è più facile diventare ricchi da scienziati che da impiegati alle poste.

Antonio Guacci

Ma guarda che serve solo un attimo: basta che un'azienda paghi due baiocchi un tracer (c'è un enorme mercato di questo tipo, in Thailandia e limitrofi), ed ecco che da un'illustrazione a bassa risoluzione quella azienda ne ottiene una copia ad alta risoluzione.

Ho cercato la ragazza in questione, in quest'ultima oretta: mi sembrava fosse un'allieva di Stefania Semino, ma non ho trovato sue tracce (i fatti di cui ti ho parlato risalgono a circa un paio d'anni fa).

Masashi Obata

Eliminare cosa, perché mi hai citato 2 persone su quanti ricercatori? E pure se ce ne fossero mille di ricchi cosa cambierebbe? Il concetto è che non tutti pensano (solo) ai soldi, soprattutto in certi ambienti.

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Questo non ne ho la minima idea e mi sembra una cosa assurda

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Mi pare molto strano che non sia riuscita a farsi valere.

Se metti un originale stampabile in alta risoluzione online ovviamente te la vai a cercare prima di tutto. Chi è che lo farebbe? Con le risoluzioni web ovviamente non ci fai nulla e se le posti su una piattaforma che ti tutela dovresti in teoria essere difendibile legalmente.

Chi è per curiosità? Hai qualche link?

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La copia digitale è identica, bit per bit, mentre se voglio solo vedere una stampa cambia poco ma la paghi un inezia ovviamente

www.vr-italia.org

I primi due che mi vengono in mente? Ugur Sahin e Oezlem Tuereci, i due scienziati che hanno fondato la BioNTech, possiedono un patrimonio di 2.4 miliardi di dollari.

Ma oggi con l'HiTec siamo pieni di ricchi che non vengono dal mondo della finanza, ma da quello dell'ingegneria e del software. Uno a caso, Elon Musk, due a caso, Larry Page e Sergey Brin, ma la lista è lunghissima.

www.vr-italia.org

La GIF è replicabile, ma non è replicabile l'NFT, è questo il punto. Tu puoi avere tutte le GIF che vuoi, ma quell'NFT lo può possedere solo una persona. Immagina un libro di un autore famosissimo, di quel libro ce ne sono milioni di copie tutte identiche, ma se tu ne hai una firmata con dedica, la tua copia è unica, anche se è uguale a tutte le altre e in fondo è solo una stampa uscita da una rotativa. Fai finta che l'NFT sia la dedica, una firma digitale al posto di quella materiale, che non la rende meno autentica, ma solo più sicura. Un falsario abile potrebbe creare una replica indistinguibile di quel libro con la dedica a penna, ma nessuno può replicare l'NFT

www.vr-italia.org

Ma alla fine non è che cambi tanto eh? Chi compra un francobollo raro o una figurina rara per il gusto di possederla e non per speculare da dove ricava il suo piacere? Dal francobollo? Passa tutto il giorno a guardarlo? Il piacere deriva dal fatto di avere qualcosa di unico che gli altri non possiedono. Chi ha comprato l'NFT del primo tweet o della gif Nyan Cat sa che nessun altro al mondo potrà farlo. E tutti sanno che ce l'hai. Non mi metto a discutere sui modi in cui una persona ricava soddisfazione, non sono affari miei, voglio solo sottolineare il fatto che l'essere oggetto materiale o virtuale non comporta differenze. Pensa ad un autografo di una persona famosa, cioè che conta non è il pezzo di carta con la firma, ma chi l'ha fatto. L'essere materiale non gli conferisce particolare valore, è solo un pezzo di carta. L'NFT del primo tweet di Jack Dorsey è l'equivalente di un autografo, conta che te l'ha dato Jack Dorsey, e che non potrà darlo a nessun altro.

Ricky

Ma infatti chi li acquista non a scopo collezionistico ma come puro investimento li giustifico, io trovo folle chi vorrebbe collezionare nft per il solo gusto di possederli.

Ricky

Potrebbe esattamente essere così, magari a un certo punto della tua vita ti sei accontentato.

Zeronegativo

Vero,ma meglio avere in casa un Monet che il wallpaper nft del nyan cat secondo me. Poi non discuto che siano punti di vista.

Edoardo Motta

Tecnicamente puoi anche spendere milioni di euro per un quadro originale e poi magari su amazon lo trovi uguale a 5€ spedito.

TocToc

guarda non capisco dove vuoi arrivare, ti lascio parlare da solo facciamo prima

Ngamer

si

Ngamer

rendimento è passivo nel senso che non devi fare niente tieni la crypto a "deposito"

Masashi Obata
*Er_Mellino*

Quindi per qualcuno Sgarbi sarebbe un essere senziente?
Non ci credo.

Simone

Hai perfettamente ragione. Come per altri mezzi di comunicazione, ad esempio la televisione, non si sa se siano i contenuti a fare lo spettatore o quest'ultimo a fare i contenuti.
Io rimango dell'opinione che siano gli spettatori a fare i contenuti, un programma come il grande fratello avrà sempre più ascolti di un qualsiasi altro programma "culturale" e le produzioni seguono ovviamente gli ascolti e quindi i profitti, (o viceversa).
Anche questo sarebbe un argomento interessante da trattare.

*Er_Mellino*

Ed io che pensavo fossero quelli che mangiano le mentine.

*Er_Mellino*

Eh lo so.
L'ho sempre detto che TikTok e' molto utile per comprendere il mondo.
Non devono chiuderlo.

Davide
*Er_Mellino*

Alla terza risposta siamo giunti a quella giusta! :)

*Er_Mellino*

Quindi io sono intelligente ma non sono tenace :(

*Er_Mellino*

Capisco.
Mi fai un esempio in italia di una persona che non mira ad essere ricca?
Ora mi sfugge.

Slowbro26

Meglio, hai comprato un NFT di Nyan Cat, ma possono essercene altri

*Er_Mellino*

Non so tu, ma io il rosso Ferrari lo vedo molto spento.

*Er_Mellino*

Come fa ad essere passivo un rendimento?
Non mi pare una bella idea.

Masashi Obata

È universalmente ritenuto che i ricercatori sono persone intelligenti, quanti ricercatori ricchi conosci? Non tutte le persone mirano ad essere ricche, può sembrare strano, ma non lo è affatto. Molti diventano ricchi perché sanno scegliere persone intelligenti con cui lavorare, questo fa di loro persone intelligenti, scaltre o opportuniste? Facciamo un mix? Vedi Muschio, Zucchina e zio Billy, chi è il più opportunista e chi il più intelligente tra loro? Vanno bene anche risposte multiple.

Paolo Rossi

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