
09 Marzo 2022
08 Febbraio 2022 100
La digitalizzazione della pubblica amministrazione in Italia procede ancora a rilento nella sua corsa ad ostacoli. Nonostante l'impulso della pandemia, gli esiti positivi dei progetti ammiragli e gli ingenti fondi predisposti, il ritratto che emerge dagli ultimi studi, come quello divulgato dall'Osservatorio Agenda digitale del Politecnico di Milano e ContrattiPubblici.org, è ancora lontano dall'assumere i connotati ideali, in particolare se si considerano gli obiettivi del PNRR (che ha destinato alla trasformazione digitale della PA quasi 10 miliardi di euro).
Eppure, i numeri del 2021 non appaiono così scoraggianti: i 12 milioni di identità SPID attivate, i 7,5 milioni di carte d'identità elettroniche rilasciate e i 15,3 milioni di download dell'App IO sembrerebbero tratteggiare scenari futuri più promettenti. Anche l'elenco dei servizi della PA che hanno trovato nuova dimora in Rete si sta rimpolpando a ritmo sostenuto.
A dimostrarlo è una delle ultime iniziative introdotte in Italia, posizionata ancora troppo in basso nella classifica sul livello di digitalizzazione degli Stati europei (nel 2021 era al ventesimo posto su 27, secondo il DESI, l'indice di digitalizzazione dell'economia e della società della Commissione Europea): dal 1 febbraio è infatti possibile richiedere il cambio di residenza o dimora online attraverso l'Anagrafe Nazionale Popolare Residente (ANPR), il registro unico digitale contenente i dati anagrafici di oltre 67 milioni di italiani, prima gestiti da ciascun comune di appartenenza.
In quest'articolo proviamo a fare chiarezza su come effettuare il cambio di residenza online e sul ruolo cruciale ricoperto dall'ANPR.
Prima, però, una puntualizzazione: la legge 4 aprile 2012 n. 35 aveva già in parte sfoltito le tempistiche e le modalità delle procedure anagrafiche, introducendo, tra gli altri punti, la possibilità di inoltrare - per i cittadini dei comuni più virtuosi - le dichiarazioni anche per via telematica. Per quanto più immediata della fila agli sportelli, si tratta tuttavia di una prassi differente da quella recentemente introdotta, in quanto ancora saldamente legata alla gestione comunale - dunque parcellizzata - e di diversi gradi di efficienza a seconda delle realtà comunali.
Come spiegato in apertura, per i cittadini di 31 comuni apripista, protagonisti di una prima fase sperimentale della durata di due mesi, è adesso possibile effettuare due importanti dichiarazioni anagrafiche interamente online attraverso il portale dell'ANPR:
Al termine del periodo di test, il servizio verrà progressivamente esteso a tutte le altre città dello Stivale.
Tra i comuni che hanno aderito al primo round, selezionati in squadra con l’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) troviamo Bologna, Bergamo, Brescia, Bari, Lecco, Firenze, Venezia e molti altri. Di seguito la lista completa:
- Alessandria
- Altamura
- Bagnacavallo
- Bari
- Bergamo
- Bologna
- Brescia
- Carbonia
- Castel San Pietro Terme
- Cesena
- Cuneo
- Firenze
- Forlì
- Laives
- Latina
- Lecco
- Lierna
- Livorno
- Oristano
- Pesaro
- Potenza
- Prato
- Rosignano Marittimo
- San Lazzaro di Savena
- San Severino Marche
- Teramo
- Trani
- Treia
- Trento
- Valsamoggia
- Venezia
Richiedere il cambio di residenza o abitazione online è un processo semplice e intuitivo: dopo aver fatto accesso al portale dell’Anagrafe attraverso la propria identità digitale - le credenziali ammesse sono il Sistema pubblico d'identità digitale (SPID), la Carta d’identità elettronica (CIE) o la Carta nazionale dei servizi (CNS) - si potranno inserire o modificare i propri dati anagrafici all'interno dell’area riservata dei servizi del cittadino.
Al termine del processo, che al contrario di procedure simili si basa su pochi click, si potrà procedere con l'invio della domanda. I giorni successivi, il comune invierà al cittadino richiedente un feedback sullo stato di lavorazione della proposta.
I comuni possono invece gestire le dichiarazioni online utilizzando l'applicazione web di ANPR, oppure attraverso i propri applicativi gestionali, una volta aggiornati con le modifiche o integrazioni richieste.
Se prima le identità dei cittadini italiani erano disperse nei 7.904 comuni del Paese, oggi sono quindi raccolte in un’unica anagrafe nazionale. La banca dati centralizzata del Ministero dell’interno, cui fanno riferimento la PA, le società partecipate e i gestori dei servizi pubblici, è stata introdotta con l'intento di semplificare e standardizzare questi ultimi, rendendoli più accessibili, sicuri ed efficienti per i cittadini. Procedure che fino a poco tempo fa non potevano prescindere dalle interminabili file agli sportelli possono ora essere comodamente eseguite utilizzando il PC di casa.
L'istituzione di un'anagrafe nazionale rappresenta un passo obbligato nell’agenda digitale del Paese, uno dei tasselli cardine su cui si impernia l'intero processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione. Partito inizialmente a rilento, il progetto negli ultimi anni ha ingranato la marcia e dal 2016, anno dell'ingresso del primo comune italiano sul database (Bagnacavallo, in provincia di Ravenna), si è arrivati, lo scorso 18 gennaio, al trasferimento completo di tutti i comuni italiani.
Il numero di servizi veicolati dalla piattaforma è ancora al momento ridotto, ma il ventaglio di possibilità è destinato ad ampliarsi nel prossimo futuro, come assicura lo stesso Ministero dell'interno. Attualmente, oltre al cambio di residenza, il portale dell'ANPR permette di scaricare 14 certificati digitali diversi - come il certificato di cittadinanza o di stato civile - autonomamente e gratuitamente.
Sono innumerevoli i vantaggi derivanti dall'introduzione di un database nazionale in cui confluiscano tutti i dati della popolazione, in primis l'inevitabile snellimento della burocrazia e la maggior accessibilità ai servizi pubblici, che diventano usufruibili e consultabili in qualsiasi momento, oltre che fondati su informazioni condivise in continuo aggiornamento. Per i cittadini, accedere ai propri dati in tempo reale e integrarli o modificarli in pochi passaggi comporta un prezioso risparmio di tempo e risorse, dunque un indiscusso aumento della qualità della vita. Una banca dati uniforme aggira inoltre gli errori e le duplicazioni dei dati, un fenomeno provocato, fino a prima del suo avvento, da una gestione frammentaria e decentralizzata. L'anagrafe unica digitale è inoltre un’infrastruttura sicura, che poggia su rigidi sistemi di sicurezza che garantiscono la protezione dei dati dei cittadini.
Sebbene i traguardi da raggiungere siano ancora diversi, un plauso va quindi alla Pubblica Amministrazione per essere riuscita nel difficile intento di digitalizzare un servizio così articolato.
Commenti
Se si tratta di ordini, disdette o qualsiasi comunicazione in cui è importante la data di ricezione avere la conferma ''legalmente valida'' è fondamentale... serve a quello, non a evitare di reinviare mail perse.
si ma caliamoci in un caso reale. Invio di documenti.
Invio tramite pec e il ricevente nega di aver ricevuto il tutto.
Io gli dimostro di avere l'esito di ricezione.
Lui continua a dire di averle perse.
Che faccio?
prendo e rinvio lo stesso! quindi con mail o con pec alla fine mi tocca lo stesso reinviare.
quello che voglio dire è che se tutto il mondo va avanti senza pec senza nessun problema siamo noi italiani che ci divertiamo , come al solito, a incasinare il tutto
perdonami ma se in tutto il mondo riescono ad andare avanti senza nessun problema sono stupidi loro o ci incasiniamo la vita noi senza un motivo?
Perché la pec è legalmente valida e non modificabile. Anche io posso inviarmi una mail a nome di tizio, non ci vuole nulla. Spiegalo ai tuoi amici stranieri, magari imparano qualcosa di internet.
Talune quali? Fuori le fonti...
Le autostrade le hanno pagate IN PARTE anche i non patentati l'altra parte la paghi con il pedaggio quando la utilizzi, e anche la SPID l'hanno pagata in parte chi non l'ha ancora usata oppure pensi che tutte le modifiche ai vari portali della PA per la sua implementazione e la manutenzione dell'infrastruttura per farla funzionare siano aggratis?
Quello che paghi è il solo servizio di riconoscimento una tantum che tra l'altro potevi non pagare se lo facevi a tempo debito. E' come pretendere che il fotografo che fa le fototessere te le faccia gratis perchè ti servono per un documento obbligatorio.
boh
Talune procedure sono divenute solo online tramite accesso con spid.
Le autostrade le hanno pagate anche i non patentati
la pec è equiparata alla raccomandata. quindi se hai le conferme di ricezione anche se l'altra parte nega non può fare nulla....
questa versione virtuale gratuita si può usare per fare lo spid gratis?
Non ti viene negato nessun accesso, devi solo alzare il sederino e andare negli uffici di persona con tutti i problemi del caso se non vuoi pagare il servizio.
E poi il punto è un altro, che lo paghi nelle tasse o che lo paghi alle poste è sempre il cittadino che tira fuori i soldi.
A ok, comunque dovrebbe bastare quella digitale per poter richiedere la spid a gratis
gratis quella digitale (tessera virtuale)
Credo sia a pagamento (1 euro) ma non ne sarei certo. Di gratuito c'è sicuramente il p2p, ma per il resto non saprei
comunque ho verificato che solo revolut accetta ricariche gratis da altre carte (n26 solo la prima volta).
Io preferisco sempre un bonifico gratuito a una ricarica a pagamento comunque anche le altre si possono ricaricare nei supermercati.
Piuttosto PP si può ricaricare anche con simil "bonifici" da cc delle banche BPM. Ma non sono riuscito a capire se si paghi un obolo o sia del tutto gratuito, almeno per chi ha i bonifici gratuiti, tu lo sai?
Non concordo, mica puoi rifiutarmi l'accesso ai miei documenti della mia pensione se non pago il pizzo ai tuoi amici.
C'è un limite invalicabile nell'introdurre niovi oboli.
Ma ti do ragione e anche io ho la PEC e preferirei ma come detto va considerato quanti sono quelli che la userebbero e sono ancora pochi quindi implementare tutto il sistema non vale la spesa. Quando e se in futuro l'adozione sarà maggiore allora avrà senso.
io la PEC la pago 8€/anno.
1 raccomandata a un servizio qualsiasi (Tim, fastweb, sky ecc) e 1 multa e mi sono ripagato il costo delle 2 raccomandate.
Senza contare che non devo andare in posta.
E cmq, sarebbe facoltativa per gli utenti, ma una volta comunicata, obbligatorio per gli enti notificare via PEC.
Si ma lo capisci che nulla è gratis? Se non te lo fanno pagare la società che esegue il servizio lo fatturerà allo stato che di conseguenza aumenterà le tasse.
Sul sito dicono che è gratis poi non so..
Si ma quante multe ricevi all'anno? Una persona normale non è che riceve 10 multe al mese quindi il risparmio sulle spese di notifica è trascurabile, in compenso avresti l'obbligo a tenere attiva e controllata la pec e molti non lo fanno con il rischio di ritrovarti le sanzioni maggiorate.
Ovvio che i vantaggi ci sono ma per chi la PEC la "padroneggia" e la usa normalmente la maggior parte non ce l'ha e se la ha non la guarda perchè la usa solo per inviare.
In più non basta solo la motorizzazione perchè non esistono solo le multe che prendi in auto, sarebbe una soluzione parziale.
Grazie per la info, avevo il dubbio solo su Revolut. Il vantaggio di postepay (l'unico) che resta è il fatto di poterla caricare in contanti senza passare per altre carte
Semplicemente perché molti sono analfabeti digitali qui in Italia, e sono convinto che quello a cui avevo mandato la PEC probabilmente non l'aveva fatto apposta a non vederla, è che sono proprio incapaci, ma piano piano, anche con questa scusa, sono costretti a rimboccarsi le maniche..
certamente ma alla fine se uno fa lo gnorri lo fa anche con la pec. perchè alla fine se lui dice di non averla e insiste ti tocca sempre re inviare la pec.
dai ci sarà un motivo perchè praticamente solo noi italiani usiamo questa tecnologia.
Anzi Postepay base si paga 10 euro per averla, revolut e n26 mi hanno pagato per farle....ora non ho idea, ma il canone annuale non lo pago
Revolut, n26 e Postepay base sono tutte gratuite
Beh il confronto secondo me non ha senso "contro" una carta che non richiede canone
Si poteva averla gratis. Anzi mi inviatarono e si riceveva 10 euro a testa.
Ottima per gli acquisti ( e prelievi) in valuta estera, es AliExpress, dato che non si paga commissioni sul cambio.
Ora è una carta conto. Non so se valga
Ma la revolut non è una carta a pagamento? O ricordo male?
la revolut la ricarico, anche per cifre piccole, con altre prepagate, gratis e in tempo reale, quindi derei che si possa...
Beh, risparmiare le spese notifica.
Ricevere xomunicazione della multa direttamente sul telefono.
Diciamo che i vantaggi ci sarebbero tutti.
Se ci pensi devono fare un accesso agli atti per capire dalla targa a chi mandare la multa. Basterebbe rendere possibile inserire la propria pec nei registri della motorizzazione
la postepay classica costa 10 euro
Video recensione immagino
Non ho il tesserino del codice fiscale, comunque ieri sono riuscito a prendere un appuntamento per la carta (il 4 maggio), poi dovrebbe essere veloce. Domani ne ho uno per una firma digitale, tutto online, magari risolvo già con quello.
Il conto ti arriva comunque.
Mi viene in mente revolut per smentirti e forse anche n26
Se lo imponi per accedere all'INPS, che è un diritto, va regalato.
In generale a maggior ragione, per quanto dici, va concesso gratuitamente.
Si paga già la ci che dovrebbe pure essere elettronica da tempo fungendo da sposa.
Arrogarsi il diritto di non rispettare le proprie leggi e introdurre balzelli obbligatori per gratificare gli amici purtroppo è pratica consolidata ma che nulla ha a che vedere con il gusto.
Il vantaggio della postepay sono i trasferimenti gratuiti di denaro fino a 25 euro al giorno, utili quando devi una somma a qualcuno, senza pagare spese di commissione e restando sul circuito visa electron in modo da avere i soldi subito utilizzabili (senza passare da servizi terzi come satispay o paypal non accettati in tutti i negozi). E inoltre ha il vantaggio di poter essere ricaricata con i contanti andando in un tabacchino se si ha necessità, mentre tutte le altre carte si ricaricano solo tramite bonifico.
Pensavo fosse una recente novità della pp base per ridarle un minimo di appeal. Se rimane come dici è sempre più una carta surclassata in tutto da un nutrito numero di carte concorrenti.
Non mettere incinta pure lei altrimenti ti tocca la Cina dopo il Messico
Ahaha l' hai presa sul personale? Ma secondo te lui lo dice sul serio e lo scrive qui?
La postepay con iban costa 12 euro l'anno. La classica postepay gratis non può ricevere bonifici.
Come ho già detto, il pagamento è stato introdotto qualche mese fa.
Anche avere la carta d'identità è obbligatorio ma quando la fai paghi.
Il concetto di gratuito non esiste se parli di PA, il periodo in cui non pagavi c'è stato ma era un accordo tra stato e poste per incentivare l'adozione, quello che non paghi subito lo paghi con le tasse perchè nessuno fa qualcosa per niente.
E cosa ho scritto? Il punto non è che non c'è l'obbligo per i comuni di verificare se il multato ha la pec, il problema è che non c'è proprio uno strumento con i quali i comuni possono verificare se uno ce l'ha e anche ci fosse il privato che ha la pec non ha l'obbligo di usarla quindi il comune non può mandare comunicazioni a valore legale con quello strumento.
Per le aziende è stato instaurato l'obbligo ed è stato creato un registro per i privati non c'è ne l'uno ne l'altro e francamente, l'obbligo è pura utopia mentre anche solo un registro volontario penso sarebbe scarsamente usato sia perchè pochi privati hanno la pec e sia perchè l'aderire a tale registro porterebbe all'obbligo di usarla e mantenerla e vi sono pochissimi vantaggi per il privato nel fare questo.
Ritengo lo spid, in quanto obbligatorio, debba essere gratuito.
Farsi una postepay è il meno peggio tra i metodi a pagamento (se non erro ora la si può ricaricare con bonifico bancario, non so se gratuitamente o meno)
Se non ero quella però era una Pec limitata utilizzabile solo da e per la PA. In tutti i casi la questione rimane il fatto che non essendo obbligatoria in pochissimi la hanno e anche chi ce l'ha non è tenuto per legge ad usarla quindi non può essere usato come strumento per la comunicazione unico e a valore legale.
Io lavoro molto con le PEC.. il problema infatti non è che le email non arrivano, ma quanto come dici tu, le persone mentono, con la PEC, (mi è capitato giusto ieri) ho potuto dire tranquillamente al tizio che sia l'accettazione che la consegna erano tornate, quindi il problema è loro e invece di rimpallarmi.. si sono dovuti stare zitti.. et voilà 1 ora dopo il tizio mi richiama e mi conferma che è tutto ok.. l'avevano "smarrita" loro
Tutto molto bello (si sarebbe dovuto fare eoni fà.. accontentiamoci), ma.. una delle cose più importanti (gli accordi di fruizione per enti accreditati) sono ancora in alto mare.. e nonostante molti chiedano notizie, di fatto non trapela nulla ne sulle tempistiche ne su che genere di servizio verrà dato.. speriamo per il meglio.
Esatto lo hanno levato per il poco uso che la gente faceva
Assurdo. Io non ho pagato mai niente.