
17 Marzo 2023
Le piattaforme di musica in streaming rappresentano di gran lunga la principale fonte di entrate per artisti, gruppi, manager e case discografiche. Lo raccontano i dati RIAA, che sarà pure l'acronimo di Recording Industry Association of America dunque impegnata a monitorare il mercato a stelle e strisce, ma le differenze con quello europeo non dovrebbero essere macroscopiche.
Oltreoceano viaggiano su percentuali altissime: secondo la RIAA, nel 2022 l'84% del fatturato delle incisioni è arrivato dai servizi di streaming, i cui ricavi sono peraltro aumentati dell'8% l'anno scorso il che ha consentito di superare per la prima volta quota 10 miliardi di dollari (10,2, a essere precisi). Positivo per i player come Spotify o YouTube che offrono pure dei piani per ascoltare la musica a prezzi minori a patto di accettare della pubblicità, che il tasso di crescita di questo genere di account sia stato inferiore al primo: +6%, per un fatturato di 1,8 miliardi di dollari.
Insomma, nel 2022 un più alto numero di utenti rispetto al 2021 ha preferito pagare di più per evitare le pubblicità, una strada che i player preferiscono per i maggiori guadagni che porta in cassa. Farà piacere a chi ha qualche primavera in più sulle spalle notare dal diagramma a torta che la vendita dei vinili tiene, anzi va alla grande: mentre il fatturato proveniente dalla vendita dei CD cala del 17,6%, quello dei vinili sale, praticamente a specchio, del 17,2%; da soli generano ricavi per 1,2 miliardi di dollari.
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Commenti
Numericamente sono più quelli che pagano 10€ al mese per lo streaming ma questo non dimostra che sia un vantaggio per l'industria discografica. Con Spotify per guadagnare "1€" un artista deve avere tra i 200 e i 333 stream. Secondo me l'industria discografica avrebbe guadagnato di più senza "svendere" i cataloghi a questi servizi, nonostante internet e la pirateria. Oltre ai cd e ai vinili c'era/c'è anche l'opzione del download digitale legale delle singole canzoni.
secondo te c'è più gente che spende 120Euro l'anno ora in streaming o prima in CD?
che io sappia Qobuz permette l'acquisto e il download in Hi-Res (dipende poi da come l'ha distribuito in partenza l'artista) di album e tracce.
Spotify e soci tengono in piedi quello che rimane della musica
Dopo Napster se non fosse arrivato lo streaming la musica dovrebbe vivere solo di concerti.
Io uso Tidal non Spotify :)
https://uploads.disquscdn.c...
infatti reggono la musica si intende le case discografiche, non so perchè mettono anche gli artisti in questo elenco
Per me la pirateria è stata largamente sconfitta anche se non eliminata del tutto:
Prima con iTunes che ha permesso l’acquisto di brani a meno di 1dollaro e poi con i servizi di streaming (sia i maggiori che i minori) dove con pochi euro al mese puoi ascoltare musica anche in Hi-res, oppure con YouTube dove gratis puoi ascoltare musica dopo aver visto pochi secondi di pubblicità.
Stesso discorso per i film.
Ma il discorso non è questo, il discorso è che sicuramente oggi gli artisti hanno più introitati rispetto a prima che la pirateria dilagava.
Per collezione me li consigli gli LP?
Solido no. Comunque se si è arrivati a questa situazione oltre che per internet e la pirateria è anche per colpa dei servizi in streaming che svendono "tutta la musica" a 10€ al mese.
Non nel secolo scorso.
Se vuoi incassare, pure poco, devi piegarti al mainstream.
Un tempo i discografici passavano i dischi alle radio, oggi comandano le playlist create da spotify e le radio si adeguano, un tempo invece erano loro a decretare i successi mainstream.
Perché secondo te la pirateria è finita? Ti do una piccola notizia: chi non ascolta musica mainstream o continua a comprare dischi o si rivolge alla pirateria.
Io ad esempio ascolto anche musica classica dove l’esecuzione di artisti differenti fa una differenza abissale. Ma ti assicuro che ne nei vari streaming ne nei vari market online trovi tutti i cataloghi delle varie case discografiche, di conseguenza o compri o pirati.
Lo streaming e prima iTunes e simili hanno ucciso la musica di qualità. Oggi gli incassi arrivano (non tantissimi) dai singoli brani, prima dalla vendita di dischi (oggi sono una minoranza), cd e cassette.
Di conseguenza non si investono più le grandi cifre di un tempo per produrre interi dischi di pregio.
Oltretutto la dittatura dello mainstream ha portato i produttori a non rischiare più in proposte musicali fuori dai filoni che vanno per la maggiore. Ascoltando radio e playlist non personali l’appiattimento dilaga.
Lo streaming se non ha ucciso la musica la ha enormemente appiattita.
Sinceramente non afferro la pertinenza dell'esempio. Vabbè, comunque...
La vendita dei cd è letteralmente finita tra il 2006 ed il 2007 mentre la maggior parte dei negozi che li vendevano abbassavano saracinesca per sempre. E te lo dice uno che di cd ne comprava a dozzine ogni mese.
Io ho circa 4200 cd originali e ricordo benissimo quando i negozi che li vendevano cominciarono a chiudere, nel 2006/2007 mentre l'industria musicale precipitava nell'oblio. Le piattaforme di streaming ancora non esistevano, poi nacque un certo itunes e da li é ricominciato tutto. È semplicemente un fatto.
Costavano anche prima di 10 anni fa, da svariati decenni, tanto , troppo. Ma era così.
Tu però sai che il casuale arrivo dello streaming ha salvato l'industria musicale da quella che non era per niente una morte annunciata? Straordinerio.
No ti sbagli, è lo spaccio di "bamba" alla sera dietro il palco.
oltre la radio i concerti? cosa c'è? ...perchè tu valutersti il "fisico" un mercato solido? qui a roma QUASI tutte le feltrinelli e mondadori non hanno neppure più l'area "digital" se non quando fanno gli incontri con gli artisti che vendono solo quel CD e stop. Negozi di nicchia ??? dove??
Ho smesso anni fa di comprare i cd, troppo cari
Io compro vinili dal 1993. Li compro ancora oggi (anche se non come in passato). Ancora oggi ho una console da dj con 2 giradischi technics 1210. In alternativa al vinile uso file (che posso comunque usare con i giradischi tramite il sistema timecode) e ho anche account Apple Music e Spotify. Chiarito questo, "non considerando" le mie preferenze e abitudini, e anche tenendo conto dell'impatto della pirateria, ho dubbi sul ruolo dei servizi di streaming nella salvezza dell'industria discografica.
Tu avresti continuato ad acquistare i cd a €23 cadauno?
C'è Qobuz che la vende in qualità CD o Hi-Res, ha anche un piano di abbonamento.
Come dire che i boomer comprano il vinile ed i rimbamboomer hanno l'abbonamento streaming (anche se non sempre è così).
Quello che noto è che la crescita è stata modesta rispetto al balzo precedente e potrebbe pure spiegarsi con l'inflazione. Per altro in entrambe le forme (fisico e streaming). I numeri di "pezzi" essere sostanzialmente fermi ma costare di più ognuno. Se fosse confermato si potrebbe ipotizzare che hanno raggiunto il massimo del mercato o almeno un'altura da cui devono escogitare qualcosa di nuovo per aumentare le vendite e non solo le entrate con l'inflazione
Io ho sempre saputo che fossero i live il vero introito per un artista musicale
non ne sono certo ma credo si copiassero anche i vinili
In base a questi dati sembra che se non avessero creato servizi in abbonamento per lo streaming l'industria discografica sarebbe morta. Io ne dubito
Mah, guarda che pure prima... solo pochi artisti riuscivano a campare con la vendita dei dischi, gli altri dovevano farsi il mazzo nei tour.
La festa per i musicisti è finita da quando la musica non è più suonata :) E questo non c'entra molto con lo streaming.
"Le piattaforme di musica in streaming rappresentano di gran lunga la principale fonte di entrate per artisti, gruppi, manager e case discografiche"
Forse la principale fonte di strozzinaggio.
Da quando la musica è in streaming per i musicisti la festa è finita.
E forse per questo anche la qualità della musica è precipitata a terra
Alternative globali a iTunes (acquisto musica) esistono? So che c’è Amazon music mp3 ma è limitato ad alcuni mercati.
Spotify anche oggi in un momento di noia, mi ha salvato la giornata.