
16 Marzo 2023
28 Dicembre 2022 7
SpaceX ha lanciato il primo gruppo di satelliti Starlink di nuova generazione. Il lancio è avvenuto alle 10.34 (ora italiana) di oggi ed ha segnato il 60esimo volo della compagnia aerospaziale di Elon Musk. Un razzo Falcon 9 ha inviato in orbita i 54 satelliti V2 partendo dalla Space Force Station di Cape Canaveral (Florida), otto minuti dopo il decollo il primo stadio è tornato sulla Terra atterrando con successo sulla nave drone A Shortfall of Gravitas nell'Oceano Atlantico. Per il primo stadio del razzo si è trattato dell'11° volo (a conferma dell'ormai nota capacità di essere riutilizzati per molteplici missioni).
L'evento rappresenta un passo importante per l'evoluzione della costellazione satellitare di Starlink, come sottolinea Jesse Anderson, responsabile della produzione e della progettazione di SpaceX:
Con la nostra nuova licenza, ora siamo in grado di dispiegare i satelliti su nuove orbite e questo aggiungerà più capacità alla rete. In definitiva, ciò ci consente di espandere il numero di clienti e di fornire un servizio più rapido, in particolare nelle aree che sono attualmente sovraffollate
Si ricorda che SpaceX ha ottenuto all'inizio di dicembre l'autorizzazione della FCC per inviare i satelliti Starlink di seconda generazione: un via libera parziale limitato a 7.500 unità (su un totale di 29.988 per cui era stata fatta richiesta) ma che l'Azienda guidata da Musk ha subito messo a frutto secondo le tempistiche comunicate in seguito (primo lancio entro fine anno). Le nuove orbite a cui fa riferimento il dirigente sono quelle situate a 525, 530 e 535 km di altezza dalla Terra.
Oltre ad essere in grado di gestire più traffico di rete, le unità di seconda generazione possono fornire connettività internet via satellite direttamente agli smartphone. SpaceX ha già concluso accordi con T-Mobile per offrire quest'ultimo servizio in beta alla clientela statunitense entro il 2023, ma l'obiettivo è estendere la copertura ad un maggior numero di mercati. Per raggiungere lo scopo, inviare in orbita e rendere operativi un maggior numero di satelliti Starllink V2 è essenziale.
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Commenti
spazzatura diventano se non sono più utili, ma in quel caso di autodistruggono nell'atmosfera quindi teoricamente non saranno mai un rifiuto.
La vera domanda è chi ha dato il permesso a un signore di invadere l'atmosfera con decine di migliaia di satelliti privati
1) dipende dai punti di vista, può esser tanta o poca.
2) Hanno una vita utile già prefissata
3) Ci sono già i piani per farli bruciare nell'atmosfera al termine della loro vita utile, comunque in qualsiasi casi decideranno dall'orbita se non venissero più alimentati perchè si trovano in un'orbita LEO.
Questi non sono i "veri" satelliti Starlink V2, che pesano 1.2 tonnellate, ma una evoluzione degli Starlink 1.5, chiamata V2 Mini, che infatti oesa circa 300 kg (ed infatti ce ne stanno ben 54 nel vettore, esattamente quanti ce ne stavano della 1.5).
Le specifiche di questi V2 Mini non sono mai state comunicate.
Ma quanta spazzatura stanno lanciando in orbita?
Quanto durano questi satelliti? Decadono dall'orbita entro quanto tempo?
I satelliti nuovi dovrebbero anche usare materiali studiati per ridurre al minimo i riflessi e ridurre l'inquinamento luminoso per gli astronomi - difficilmente risolveranno completamente il problema ma dovrebbe aiutare.
Solo starlink ha raggiunto oltre 1 milione di utenti attivi. Il potenziale è enorme. Se ci aggiungi anche la rete cell sarà un cambio epocale. Ma siamo ancora lontani per quello. Servono migliaia di satelliti non poche decine. L'astronave potrebbe aiutare molto.