Brutte notizie per Intel che, nonostante sia alle prese con importanti progetti e l'imminente lancio di nuovi prodotti, si ritrova a dover fare i conti anche con una multa record da 2,18 miliardi di dollari per violazione di brevetto. La vicenda in realtà non è nuova e già a marzo si era concluso il processo che ha visto un tribunale del Texas condannare l'azienda di Santa Clara per aver violato dei brevetti di VLSI Technology LLC, detentrice a sua volta dei diritti per due brevetti che in precedenza appartenevano a NXP Semiconductors (rilevati nel 2015 da Freescale Semiconductor).

Le tecnologie in questione riguardano a grandi linee la gestione energetica dei chip Intel, soluzioni che la società californiana nega di aver copiato. La difesa, però, non ha convinto la giuria.

Molto probabilmente Intel era consapevole del risultato che il processo avrebbe avuto in Texas: lo scorso inverno provò a farlo spostare ad Austin (verosimilmente dove ha più peso) tirando in ballo la crisi e le problematiche legate alla pandemia, il tutto però come abbiamo visto senza riuscirci.

Il produttore californiano però non si arrende e dichiara di essere pronta a un ulteriore ricorso, non nascondendo la propria delusione per un verdetto che definisce "contaminato da istruzioni della giuria e da decisioni probatorie errate". Al momento si tratta di una delle multe più alte mai inflitte a un'azienda per questo tipo di violazioni, nell'attesa però di ulteriori sviluppi ricordiamo però che ad aprile una giuria di Waco si era pronunciata invece contro VLSI in un altro contenzioso che vedeva l'azienda chiedere ad Intel 3,1 miliardi di dollari per le stesse violazioni.